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TEST L’Innocente [DarkGreen]
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30-03-2022, 07:43 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 31-03-2022 07:45 PM da DarkGreen.)
Messaggio: #18
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RE: L’Innocente [DarkGreen]
《Parlato》 | "Pensato" | 《Parlato da altri》
Marianne acconsentì e si dileguò. Eudoxa rimase sola. “Una stanza non è mai solamente una stanza.” Iniziò a gironzolare per il limitato perimetro della camera, scorrendo la sua vista sul mobilio. “Troppo ordine. Di solito, chi stempera le proprie pulsioni nell’arrangiamento maniacalmente pulito di un qualcosa, beh, è intimamente sporco, non c’è che dire.” Sfiorò i dorsi delle sedie con i polpastrelli, poi si pizzicò coi canini il mignolo sinistro, là nella sottile parte in cui la pelle dà spazio all’unghia. Fu un colpetto secco, che fece affiorare qualche globulo di sangue, che strofinò al solito punto. “Ma alcuni sono sporchi dentro a prescindere.” mugugnò una silenziosa risatina. “Persino in frangenti del genere, il nostro Ned avrà forse l'abitudine di ordinare di riordinare a puntino,” si avvicinò alla finestra, per scorgere l’ambiente esterno “o Marianne, per metter ordine nel suo cuore focoso, avrà disposto di darsi da fare in questi termini. Poveri, piccoli, orfani lupetti snaturati.” Il rumore dei passi di ritorno aumentava sempre di più. Ed erano i passi di quattro piedi. “Fatto sta che deve esserci un eccitante caos nella testa del nostro artigiano.” Rientrò Marianne, accompagnata dalla bacinella, dallo straccio e da un uomo dallo sguardo distrutto ma... “Vagamente contento.” 《Benvenuta signorina! Il mio nome è Ned Warner e sono colui che vi ha fatta chiamare!》 Le forti braccia conserte al petto, un vestiario da laborioso e duro mestiere, l’incarnato bronzeo – “Allora somiglia eccome al lupacchiotto d’ingresso!” – e bruni occhi, capelli, barba. La ragazza annuì con fare attento e leggera ebetudine, poggiando pian piano la spada sul pavimento. Restò nei pressi della finestra. 《Vengo subito alla questione che vi riguarda: nella nostra cittadina è comparso uno yoma che ha ucciso cinque persone, cominciando da mia moglie…》 il suo respiro diventò pesante. La recente memoria lo sconvolgeva. O era lui a sconvolgere fisicamente la memoria? 《Quel che è peggio è che, all’inizio, si poteva pensare che il mostro si nascondesse sotto le fattezze di mia figlia, che è uscita molto scossa da quanto accaduto a sua madre. Per questo l’ho relegata qui in casa ma le morti sono continuate tra miei conoscenti e collaboratori e c’è chi sostiene di aver visto la mia piccola Daryn nei pressi dei luoghi dove sono avvenute le morti e continuano ad accusare lei per questo.》 “Che stupefacente familiarità!” esclamò interiormente “Eppure, si è così diversi… Che gran fortuna aver avuto la mia infanzia bastarda. Se fossi stata tenuta al guinzaglio da un parentado ed avessi subito un qualche lutto, a quest’ora starei a piagnucolare traumatizzata come la bestiolina di sua figlia, o a cercar vendetta come costui. Ahahahah! Proprio non mi ci trovo neanche ad immaginarlo! Forse la mia, più che fortuna è natura. Quindi doppia fortuna!” Marianne stava ancora impalata a reggere la strumentazione da rudimentale toilette. “Mh, così sembra, cercare lui vendetta... conoscenti e collaboratori, eh?... dettaglio piccante.” 《Perciò quel che mi aspetto da voi come prima cosa è che controlliate mia figlia in modo tale da dissipare ogni dubbio: se è lei lo yoma beh… per quanto la cosa mi addolori farete il vostro dovere. Ma se non lo è, voglio che troviate quella bestia e che la ammazziate come si merita!》 Parlò con iracondo tumulto, ma inciampò verso la fine. “Capita di scordarsi le battute, fratè.” 《Suvvia.》sospirò, languidamente guardandolo《Anzitutto non si sforzi. Deve essere terribile avere su di sé un’infamia. Persino io, che ho di già la mia reputazione di ‘strega’, non lo sopporterei.》 Bugie. Erano proprio le voci multiformi sul suo conto ad alimentare il suo ego. Oltretutto, pose volutamente l’accento sulla sconvenienza di essere tacciati di un qualche titolo debilitante, non sull’aver subito una tragica perdita. 《Grazie.》si rivolse alla serva, con l’intento di attirare la sua attenzione. 《Dia a me. 》Così le si avvicinò, prese dalle sue mani prima lo straccio, che adagiò sulla spalla destra, poi il catino e si diresse nuovamente alla finestra. Quindi bevve. Ma fu solo un sorsetto. Tuttavia, tenne alto ed inclinato il recipiente sulle sue labbra, che sembrava a momenti volerne bere tutto il contenuto. Perché? “Non saprei, mi andava. Voglio un po’ stordirli. Dopo tutta questa prosopopea, si brinda.” Tolta la ciotola dalla bocca, la portò all’altezza del ventre e tirò fuori un ansimo di rinfrancato sollievo. “D’altronde, era da giorni che non bevevo.” 《Perdonatemi, era da giorni che non bevevo.》 Si spostò verso il tavolo, posò la bacinella su di esso e si tirò una sedia. 《Ed è da giorni che non mi siedo. Col vostro permesso…》 Strano a dirsi, erano cose vere. Ma non ne aveva bisogno. Si sedette e mise il catino in equilibrio sulle cosce. Poggiò l’indice tra le sopracciglia, con la punta di esso rivolto verso l’alto. 《Vede questo brutto livido? Vede questo sangue rappreso da un lato e vivido dall’altro? La parte più superficiale è ancora fresca e stilla qualche gocciola nuova.》 Sembrava voler mettere in risalto una cronaca fisiologica a proposito della presunta ferita. Era forse un modo per testare entrambe le figure, che guardava alternativamente, onde scorgere qualche modo d’animo visibile nel loro portamento, quale reazione inconscia. Qualche cenno colpevolizzante, qualche gorgoglio di fame. 《Me lo son procurato senza accorgemene. Sbattei contro una parete rocciosa, mentre in sovrappensiero volgevo l’attenzione al vostro caso. Deve essere difficile.》 Pausa di silenzio. 《Ma guarirà, posso guarirlo. Siamo fatte così: l’avvicinarsi della soluzione agevola la rigenerazione delle nostre ferite.》disse convinta. Ma quando mai? 《Ed io, signor Ned, sento di avere già in mano la situazione.》 Si chinò sulla bacinella ed iniziò a bagnarsi le mani, prendendo l’acqua a nocche concave e portandosela delicatamente al viso, che bagnato grondava nella stessa piccola pozza. Badava bene a non sfiorare la macchia. Approfittò di questi lunghi istanti di quiete per concentrare la propria percezione yoki sull’uomo. “Non si sa mai.” ammirava quello che sembrava il riverbero confuso ed instabile del suo sorriso nella colma bacinella “È comunemente risaputo il fatto che i genitori siano le bestie peggiori”. 《La piccola Daryn ora dov’è?》 Citazione:Yoki utilizzato: 0% But a desperate fear flows through my blood
That our dead love's buried beneath the mud. |
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