Carne della mia carne [Lachesi]

[Narratore]

Reina tenta disperatamente di difendersi ma, schiena a terra, senza una gamba e sofferente, non può fare molto per impedirti di infierire su di lei.
In quattro e quattr’otto anche il suo braccio destro viene amputato a circa metà strada tra il gomito e il polso. La ribelle lancia un altro grido di dolore mentre la sua claymore, con la mano destra ancora stretta attorno all’elsa vola via e lei rimane lì, ansimante e dolorante, perdendo sangue anche dal braccio.
Poi, sentite le tue parole, Reina si accascia a terra e… il suo corpo ritorna normale mentre il suo yoki si riduce a zero chissà, viste le sue condizioni, forse vuole evitare di perderne il controllo:
 
Ti ringrazio per le tue parole e riconosco la mia sconfitta. Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato, tuttavia non rinnego la decisione che ho preso. Ho potuto passare ancora un po' di tempo con la mia famiglia e questo per me è stata la cosa più importante. Ti auguro di non dover mai scegliere tra il tuo dovere e ciò che ti dice il tuo cuore: è una decisione terribile da prendere e, qualunque essa sia, ti lacererà l’anima.
 
Il respiro di Reina sembra farsi più affannoso ma la ribelle ha ancora la forza per rivolgerti un’ultima supplica:
 
Se le tue parole di poco fa erano sincere, mi appello al tuo onore: fa di me quello che vuoi ma non fare del male a mia sorella e alla mia famiglia.
E’ il mio ultimo desiderio.
 
Detto questo, Reina sembra rilassarsi e chiude i suoi occhi d’argento, forse per l’ultima volta, come se aspettasse il colpo di grazia.
Di certo, è in condizioni di non nuocere.

[Lachesi]

Per prima cosa, azzerò la quantità di Yoki presente nel suo corpo, rilassando i muscoli del suo corpo totalmente illeso.

Dua si grattò il mento pensierosa, cosa c'era di così prezioso nella famiglia? Pur avendo un pezzo di Elise dentro di sé, la Guerriera non ne sentiva esattamente la necessità e considerando tutte le azioni disfunzionali dei suoi parenti non capiva come si potesse decidere di sacrificare la propria vita per quella di un'altra persona.

Ci pensò attentamente, in effetti una volta avrebbe capito quella sensazione perché era la stessa che le aveva impedito di uccidere lo Yoma che non voleva morire... Le aveva fatto pena, sapeva cosa significasse avere paura e lo aveva lasciato andare.
Per contro, eppure, nessuno sembrava essere disposto ad simpatizzare per lei: la missione nelle Terre del Nord con Morgana ed una altezzosa Angelica le aveva fatto capire molte cose delle sue compagne, luride ed indegne, così come degli umani che invece l'avevano tradita.


"Una volta ero debole" Pensò. "Troppo sensibile ed emotiva."

Era da un po' di tempo che al posto del sangue faceva scorrere nelle vene ferro liquido, non le importava nemmeno di una delle poche persone al mondo che potevano capire esattamente ciò che provava lei perché ci era passata tempo prima.
Reina era la cosa più simile a una famiglia che Dua potesse avere in quel momento e, per quanto ci fosse in lei ancora un forte desiderio di venire accettata, non poteva smettere di pensare che ormai lei aveva dato tutto il buono che fosse nel suo cuore per niente e che ormai il mondo aveva perso la sua chance con lei. 

Allora, se fosse davvero così, perché ci stava impiegando così tanto a calare l'ultimo fatale colpo?
Forse sperava che Reina, all'ultimo secondo, si mettesse ad implorare pietà? 

Ancora una volta, Dua, realizzò una cosa: Reina aveva già avuto una possibilità di redenzione, durante lo scontro, e l'aveva gettata via.


"La vita non è fatta di seconde chance, aveva la sua e l'ha sprecata."

Indurì un po' i lineamenti del volto e, infine, calò la scure fatale sul collo della Ribelle.

Solo dopo essersi assicurata che il colpo fosse stato effettivamente fatale, Dua avrebbe cercato i suoi vestiti e, per quanto possibile, si sarebbe rivestita con ciò che rimaneva delle sue vesti.
Avrebbe accarezzato ciò che rimaneva della sua chioma, non molto a dire il vero, e avrebbe poi infilato nel fodero la sua spada.

Ci pensò attentamente e decise che avrebbe preso anche la spada di Reina, non per sé stessa ovviamente ma come pietra tombale su cui piangere per la sorella.
Non pensava fosse una buona idea tornare da quelle parti, rischiava uno scontro con degli umani e francamente era stanca ma sperava che si mettessero chini a piangere anziché ad infastidirla.

Non aveva promesso nulla a Reina, per ciò se avesse avuto bisogno di difendersi lo avrebbe fatto ma nel dubbio preferiva evitare.

...Per qualche motivo, preferiva seppellire la defunta nelle vicinanze del laghetto dove tutti pensavano che fosse morta. 


"...Se mi dovessero ferire proprio ora che ho quasi concluso la missione, potrei ammazzare qualcuno."

E poiché voleva evitare una situazione del genere, si sarebbe avviata ma sarebbe stata molto cauta.



Yoki Utilizzato: 0%
Stato Psicologico: Pensierosa, stato emotivo difficile da decodificare.
Stato Fisico: Ottimale, illesa.
Abilità Utilizzate: Percezione dello Yoki (Passiva) Supremazia Tattica (Passiva)

[Narratore]

La tua prudenza ti permette di riportare il corpo di Reina sulla riva del laghetto e di seppellirla senza che nessuno venga a disturbare quell’atto pietoso che hai deciso di compiere nei confronti di quell’avversaria, così diversa da te.
Non appena hai piantato la sua claymore nel terreno, come da tradizione di voi guerriere, forse perché sei finalmente libera di concentrare la tua attenzione su altre cose, avverti la comparsa di una nuova fonte di yoki, una fonte che, quasi avesse avvertito all’improvviso la tua presenza, si avvicina rapidamente al luogo dove ti trovi.
Perfettamente cosciente dei suoi movimenti, hai tempo per preparati a qualunque cosa sta per pararsi innanzi a te quando la presenza, fermatasi a circa una cinquantina di metri, si rivolge a te:
 
Elise? Elise, sei… sei proprio tu? Quanto tempo è passato da quando ci siamo separate! Sono… così contenta di averti ritrovata!
 
E poi la figura esce allo scoperto: è una guerriera come te, all’apparenza sembra avere la tua stessa età, è leggermente più alta di te e, forse, un pelino più prestante fisicamente. Non riconosci il suo simbolo, ma noti che la misteriosa ragazza porta i capelli tagliati molto corti sul lato destro del cranio e lunghi fino a metà schiena sul lato sinistro. I suoi occhi d’argento sono spalancati per lo stupore e le sue braccia sono protese in avanti, in un gesto che fa sembrare che voglia abbracciarti…
 

HAI DIRITTO A UN ULTIMO POST… CONCLUSIVO ( PER ORA )

[Lachesi]

Era un po' un peccato che non avesse potuto incontrare nessuno dei popolani prima della sepoltura, avrebbe voluto sadicamente rigirare il coltello nella piaga e questo perché secondo Dua erano stupidi e lo meritavano.
Tuttavia, da un certo punto di vista, era molto meglio così: prima di tutto non c'era bisogno di infierire, subire due volte il lutto era più che sufficiente, e secondariamente non voleva entrare in colluttazione una seconda volta.

Seppellì Reina quando le tempistiche e i modi le furono più favorevoli, con una leggera brezza che le accarezzava il volto, le foglie secche degli alberi che si adagiavano calmi sulla superficie placida del laghetto e con il riflesso del sole che illuminava le estremità appuntite e lucide delle claymore; si creò, in quel modo, un quadretto di stampo romantico e malinconico.

Inspirando piano Dua gettò uno sguardo sul lago dove aveva provato ad annegare la sorella di Reina, purtroppo non aveva avuto successo ma si doveva accontentare del risultato ottenuto.
Aveva, in un certo qual modo, destabilizzato la sua avversaria... Ma era davvero così?


"Oh, dannazione." Pensò, un po' amareggiata. "Certo, è pur vero che in questa battaglia non ho riportato alcuna ferita -neppure di minima entità!- eppure non posso fare a meno di pensare che le mie sole capacità non potessero bastare."

Crucciata fissò il proprio riflesso, un po' storpiato in realtà, nell'acqua.
In effetti, senza la Preveggenza di Elise avrebbe potuto perdere o morire in quello scontro.
Si doveva convincere che quella non fosse una sua mancanza, lei aveva combattuto con i mezzi che le erano stati forniti e aveva fatto un buon lavoro... Circa.
Si passò una mano tra i capelli, che si era recisa nel tentativo di fare un agguato alla sua nemica, sulla parte sinistra erano molto più corti del dovuto ora e c'era ancora qualche ciuffo o cespuglio di lunghezza normale.
Ad esempio, lungo la guancia sinistra, il ciuffetto arrivava tranquillamente sino al seno.

Era a dir poco spettinata e mal messa, ovviamente i capelli non le sarebbero più ricresciuti ma doveva trovare il tempo e il modo di sistemare quella nuova acconciatura.


"Ho sacrificato così tanto per ottenere un risultato così misero...?"

Il suo aspetto fisico, quello della ragazzina impacciata appena arrivata all'Organizzazione, era ormai andato perduto come la sua innocenza; senza nemmeno rendersene conto ripensò a Duran: l'avrebbe trovata disgustosa ora?
Arrossì un poco e aggrottò la fronte, creando un'espressione un poco infantile.

"E che mi importa a me?.. Oh, beh, cioè... Se dico così sarebbe come credere che in generale anche prima mi trovasse carina?"


-Che idiozie?-

Sbuffò, portandosi una mano al petto.
Passare da essere una persona emotiva e credulona ad una persona cinica e fredda era difficile, ogni tanto ancora credeva in storie come il destino, l'amore o altre stronzate.
Era una persona che non poteva essere amata.
Fine.

Di solito poteva restare a rimuginare sui suoi sentimenti a lungo eppure questa volta qualcosa accadde per distrarla...

Una fonte di Yoki in rapido avvicinamento verso di lei.
Il cuore iniziò a batterle in gola, con la Percezione cercò di capire immediatamente se si stesse trattando di una minaccia oppure no: era difficile ma con grande impegno forse avrebbe potuto capire se le sue intenzioni fossero malevole oppure no.

Istintivamente portò la mano all'elsa della spada, quando poi si accorse che la figura che si stava delineando era quella di una Guerriera rilassò un attimo i muscoli salvo poi irrigidirli immediatamente dopo.


"...Una sua alleata?"

E poi disse un nome, che colpì Dua come un pugno nello stomaco.
Sembrava felice e sembrava... Amichevole.
La guardò attentamente, realizzando che in un certo senso avessero quasi lo stesso taglio di capelli; la cosa le mise in un certo senso il buon umore.

Sembrava volerla abbracciare e... Da una parte la Guerriera avrebbe desiderato scacciarla, un gesto d'affetto così da una sconosciuta non le si addiceva ma dall'altro lato la sua mancanza d'affetto ebbe la meglio.
Forse era a causa del pensiero di prima, quello riguardo l'uomo in nero, comunque se la sua...


Sconosciuta? Avesse continuato a cercare in lei un abbraccio, Dua l'avrebbe accolta.
Ne aveva, segretamente, bisogno anche lei.

Avrebbe poi, nel caso, mormorato gentilmente:


-Mi spiace, tu vai cercando un'ombra ed un fantasma.-

Cercando di scostare la nuova arrivata con gentilezza.

Comunque, ciò che avrebbe fatto sicuramente sarebbe stato chiedere: -Ma tu chi sei?-





Yoki Utilizzato: 0%
Stato Psicologico: Malinconica, ripensa a Duran e si sente vulnerabile. Confusa e leggermente preoccupata dalla nuova arrivata.
Stato Fisico: Ottimale, illesa.
Abilità Utilizzate: Percezione dello Yoki (Attiva-Straniera) Supremazia Tattica (Passiva)

[Semirhage]

QUEST CONCLUSA CON SUCCESSO!
LA TUA PROSSIMA QUEST RIPARTIRA' ESATTAMENTE DA QUESTO PUNTO

Lachesi, provvedi nel frattempo ad aggiornare la tua scheda col capitolo relativo alla quest appena conclusa.
La tua valutazione sarà pronta a breve.