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[Claymore FDV] "Rockwell Hill"
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02-02-2016, 10:27 PM
Messaggio: #1
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[Claymore FDV] "Rockwell Hill"
Tanto tempo fa, vicino alla sommità della collina di Rockwell…
Gli attacchi si erano fatti più frequenti di recente: una sensazione di calore che nasceva da dentro e poi, lentamente ma inesorabilmente si diffondeva in tutto il suo corpo… la sensazione non era dolorosa al contrario, era come un dolce tepore che cullava la guerriera, intorpidendone i sensi e invitandola ad abbandonarsi a quella piacevole sensazione, sempre più intensa… Ma la guerriera, la Numero Uno dell’Organizzazione era troppo esperta per lasciarsi trarre in inganno da quella sensazione ed era troppo forte per cedere senza lottare: quante volte, in fondo, quella sensazione l’aveva accompagnata in battaglia? Era parte di lei, in fondo e se adesso il suo potere faceva le bizze… beh, l’avrebbe rimesso sotto controllo! Posso farcela… devo farcela… Mormorava la guerriera a denti stretti, senza accorgersi che gli stessi erano diventati aguzzi e i suoi occhi brillavano di una luce dorata, mentre le sue pupille erano diventate simili a quelle dei gatti: la sua lotta interiore richiedeva tutta la sua attenzione… Maledizione! Torna indietro! Disse con voce strozzata, mentre alcune vene si ingrossavano per alcuni istanti in alcuni punti del suo corpo, salvo poi ritornare alla normalità mentre, in altri punti, il fenomeno si ripeteva. Poi, così com’era incominciata, la crisi cessò. La guerriera si ritrovò in ginocchio, con le mani poggiate al terreno: respirava affannosamente mentre le trecce che le incorniciavano i lati del viso ricadevano verso il basso; il vento le accarezzava delicatamente il volto, portando fino a lei la fragranza dei fiori che punteggiavano i prati della collina. All’ improvviso la guerriera scoppiò a ridere, una risata liberatoria che sfogava tutta la tensione accumulata in quei momenti concitati Lo sapevo! LO SAPEVO! Il mio yoki non è fuori controllo! Certo, è difficile ma riesco ancora a dominarlo! Devo solo abituarmi a questa nuova sensazione e imparare a gestirla, tutto qui! Per quel motivo, in fondo, la guerriera aveva avvisato il suo supervisore che si sarebbe ritirata su quella collina per qualche tempo: voleva isolarsi per potersi concentrare sul suo problema senza distrazioni. Fortunatamente per lei non si era palesata nessuna minaccia che richiedesse l’intervento della Numero Uno ed era da una settimana che la ragazza si trovava lassù, da sola come un eremita. La guerriera si alzò e raggiunse un ruscello che scorreva poco distante, ripulendosi le mani e lavandosi il viso, godendosi la sensazione dell’acqua fresca sulle guance Ah! Che meravigliosa sensazione! Risolta questa faccenda vedrò di fare una capatina da queste parti non appena mi sarà possibile. La Numero Uno si sedette a terra e il suo sguardo cadde sulla claymore conficcata di punta nel suolo: più precisamente gli occhi fissarono l’elsa della grande spada e il suo pensiero andò alla carta nera custodita nel suo interno… Ma cosa vado pensando? Il mio yoki è perfettamente sotto controllo! Non c’è motivo per il quale io debba farmi ammazzare da una guerriera di rango inferiore! Con la mente ottenebrata dal suo orgoglio e dalla voglia di vivere, Hysteria l’Elegante, la numero Uno dell’Organizzazione, si rifiutava di guardare in faccia la realtà e riconoscere che, per quanto si sforzasse, non aveva ottenuto nessun progresso nel controllare il suo yoki e di essere oramai giunta al limite… I am the one, the only one! I am the god of kingdom come! Gimme the prize!
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07-02-2016, 05:41 PM
Messaggio: #2
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RE: [Claymore FDV] "Rockwell Hill"
Aida “sole e luna” si guardò attorno: tutte le guerriere più forti dell’Organizzazione erano state radunate là, alla base della collina di Rockwell Hill…
Beh, non tutte a dire il vero… Pensò la guerriera Numero Due dell’Organizzazione. Mancavano infatti la Numero, Uno – per ovvi motivi - la Numero Nove e la Numero Dieci; per il resto, tutte le altre mezze-demoni, fino alla Numero Venti erano presenti. Erano arrivati anche due Uomini in Nero: Louvre e Orsay; in passato la Numero Due aveva già preso ordini da entrambi Hey, Aida! Hai idea del perché ci hanno chiamate tutte qui? Nel momento stesso in cui udì quelle parole, Aida avvertì una carezza sulla parte destra del suo cranio, completamente rasata: il buffo soprannome “sole e luna” le era stato affibbiato dalle sue compagne il giorno in cui aveva deciso di radersi completamente la metà destra del suo cranio, lasciando solo sulla sinistra i suoi lucenti capelli color biondo grano, lunghi fino a metà schiena. L’evidente contrasto tra le due metà della sua testa aveva dato origine al suo soprannome ed esso era ormai talmente diffuso tra le sue compagne che la Numero Due aveva rinunciato da tempo a ogni tentativo di far cambiare loro idea; tanto più che lei non aveva nessuna intenzione di farsi ricrescere i capelli sulla destra della testa. Aida si voltò in direzione della voce ben sapendo, grazie anche a quella carezza, a chi apparteneva: si trattava infatti di Bel Amì “la seduttrice”. La Numero Otto era una ragazza molto bella ma il motivo del suo soprannome – e forse anche del suo bizzarro nome - era che amava sedurre le proprie compagne, cercando di ottenere da loro quell’amore tanto platonico quanto fisico che tanto bramava e che nessun uomo le avrebbe mai dato. Aida le scostò gentilmente la mano dalla sua testa e le sorrise, prima di rispondere: No, Bel Amì non lo conosco. Ma sono arrivati anche due dei capi e credo che, tra non molto, ci verrà detto tutto… o meglio, quello che riterranno utile farci sapere! Bel Amì le annuì in risposta, prima di allontanarsi. Aida vide che puntava le due sorelle Raechin e Viria, rispettivamente Numero Dodici e Tredici nella graduatoria. Esse erano due vere sorelle delle quali Raechin, la maggiore, era più vecchia di due anni rispetto all’altra. Aida non ne sapeva molto di più su di loro e, in quel momento, non aveva intenzione di immischiarsi in faccende che, tutto sommato, non la riguardavano. Quest’idea non sembrava essere condivisa dalla Numero Tre, Elaida “la severa”, la quale sembrava osservasse da lontano gli approcci di Bel Amì, senza preoccuparsi di nascondere il disprezzo e il disgusto che sembrava provare nei confronti della Numero Otto. Nonostante fosse così in alto nella graduatoria, Elaida era una compagna con la quale nessuna guerriera voleva andare in missione. Nessuna ricordava di averla mai vista sorridere, divertirsi o rivolgere una parola gentile o di incoraggiamento alle compagne; fredda e inflessibile nell’applicare alla lettera le regole dell’Organizzazione, questi erano i motivi che avevano fatto sì che le venisse appioppato quel soprannome. A Elaida la cosa sembrava non importare, perciò le cose erano rimaste così. Forse accorgendosi che Aida la stava fissano, la Numero Tre le si avvicinò, incrociando le braccia sul petto. Il suo volto perennemente imbronciato, unito ai suoi sottili capelli, tagliati a metà collo, color biondo cenere spento la facevano apparire… vecchia, se confrontata alle altre guerriere: E’ pur vero che, comunque, lei è una delle guerriere in servizio da più tempo, però… Pensò la Numero Due mentre la compagna le si avvicinava. Quando le fu davanti Elaida, interrompendo i suoi pensieri, con tono di voce serio, le chiese: Perché non glielo hai detto? Sai bene quanto me il motivo per il quale ci hanno chiamate qui! Aida ponderò bene la risposta, prima di replicare: Preferisco che siano i superiori a dirlo, visto che sono qui… Affermò la Numero Due indicando i due uomini in nero, che sembravano dare segni di nervosismo … potrebbero avere qualche informazione in più che io non conosco! Vista la natura della missione, non trovi sia meglio avere tutte le informazioni in modo chiaro e nello stesso momento, in modo tale da poter pianificare al meglio le nostre mosse, Elaida? La Numero Tre annuì in segno d’approvazione alle parole della compagna o forse non voleva sprecare fiato per impegnarsi in una discussione inutile. In quel momento, come se gli uomini in nero avessero percepito la risposta di Aida, i due si avvicinarono alle guerriere, fermandosi in mezzo a loro. Uno di essi, un uomo magro e calvo, che indossava un paio di occhialini dalle lenti scure e un cappello da passeggio, nero come il suo vestiario, alzò le mani per richiamare l’attenzione delle guerriere presenti: Fate attenzione! Il tempo stringe e non possiamo attendere oltre la Numero Nove! Adesso vi spiegherò il motivo per il quale vi abbiamo convocate qui e lo scopo della vostra missione! I am the one, the only one! I am the god of kingdom come! Gimme the prize!
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29-02-2016, 10:47 PM
Messaggio: #3
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RE: [Claymore FDV] "Rockwell Hill"
Certo d’avere l’attenzione di tutte le guerriere presenti, l’uomo in nero con gli occhiali scuri noto alle guerriere come Louvre si schiarì la voce e si rivolse nuovamente a tutte loro:
La missione è molto semplice ma complicata al tempo stesso: voi dovete salire su questa collina ed epurare la Numero Uno, Hysteria l’elegante, che si è rifugiata là. Un mormorio di sbigottimento attraversò come un’onda i ranghi delle guerriere. Aida ed Elaida non ne furono coinvolte perché conoscevano già la natura della missione, così come la Numero Cinque: Hilda “l’orco”, la guerriera più forte fisicamente della sua generazione e la Numero Undici: Ursula “la sanguinaria”. Le sorelle Raechin e Viria invece cercarono istintivamente l’una la mano dell’altra e se le stinsero. Prima che qualcuna potesse fiatare, Louvre continuò: Purtroppo dobbiamo prendere questa misura estrema perché Hysteria ha raggiunto il suo limite! Nel suo smisurato orgoglio crede ancora di potersi controllare e per questo la Numero Uno non ha inviato a nessuna di voi la sua carta nera ma, dai rapporti che ci hanno fornito i nostri osservatori, sappiamo che, per lei, è solo una questione di tempo prima che perda completamente il controllo e, di quel tempo, non ne rimane ancora molto! A quel punto, si fece avanti l’altro uomo: completamente avvolto in un’ampia veste e in un mantello, con cappuccio entrambi neri, egli era noto come Orsay e, anche se non tutte lo sapevano, era il supervisore sia di Hysteria che della misteriosa Numero Nove, la quale non si era ancora fatta vedere nonostante fosse stata convocata anche lei. Fu la volta di Orsay a rivolgersi alle guerriere presenti. La sua voce risuonava severa quando disse loro: Posso capire la lealtà e l’amicizia che legano molte di voi a quella che, fra tutte, è considerata la migliore ma sapete bene quello che accade se e quando una Numero Uno si risveglia, giusto? Volete veramente che una nuova abissale vada ad aggiungersi a Easley, Riful e Luciela? Io non credo perciò bando agli indugi e fate quel che deve essere fatto! Nessun’altro a parte voi può farlo! La bocca di Louvre si contorse in un ghigno, mentre l’uomo in nero pensava: Ah! Orsay! Non avrai mai il dono dell’eloquenza! Non sarai mai un grande oratore! Tuttavia, almeno in quel caso, ciò non era necessario: le guerriere avevano ricevuto un ordine e, piacesse loro o meno, dovevano ubbidire; la punizione per la disobbedienza era lo stesso destino riservato a Hysteria. A un cenno di Aida “sole e luna” tutte si radunarono attorno a lei. A quel punto fu la Numero Due a prendere la parola: Non c’è bisogno di aggiungere altro, gli ordini sono chiari! Ci divideremo in due squadre: quelle tra voi che hanno il numero pari verranno con me e quelle col numero dipari saranno sotto il comando di Elaida. Io e il mio gruppo approcceremo Hysteria per prime e, quando la troveremo, cercherò di convincerla a lasciarsi epurare e se lei rifiuta… Aida esitò un attimo: conosceva Hysteria da molto tempo, le doveva la vita e l’idea di uccidere un’amica non le andava proprio giù. D’altro canto, le conseguenze potevano essere estremamente pericolose per loro e per tutti i territori circostanti. … faremo quel che va fatto! Elaida, se ci dovessi vedere in difficoltà interverrai tu con la tua squadra! La numero Tre annuì alle parole della compagna. A quel punto, Aida concluse: Molto bene! Mentre saliamo sondate la collina con le vostre percezioni. La prima che la sentirà avviserà la sua caposquadra e a quel punto decideremo come approcciare Hysteria! E adesso: in marcia! A quel punto, diciassette guerriere silenziose iniziarono a salire la collina di Rockwell, molte di loro avevano il cuore pesante per quello che dovevano fare ma avevano anche la consapevolezza che non c’era altra soluzione. Ma un altro pensiero turbava tutte le guerriere, dalla Numero Due, Aida “sole e luna” fino a Nova, la Numero Venti: singolarmente, nessuna di loro poteva impensierire Hysteria l’elegante; essere in tante avrebbe fatto la differenza? I am the one, the only one! I am the god of kingdom come! Gimme the prize!
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18-03-2016, 11:02 PM
Messaggio: #4
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RE: [Claymore FDV] "Rockwell Hill"
La percezione di Hysteria ebbe un guizzo quando le sue compagne iniziarono a salire la collina…
Eh? Ma cosa ci fanno tutte qui? Non vorranno mica… Colta da un tremendo sospetto, la Numero Uno decise di prepararsi per ogni evenienza e quindi indossò la sua armatura Non si sa mai, meglio essere prudenti! Ritornò quindi a quello che stava facendo prima: arrostire un coniglio selvatico che aveva catturato: quegli scherzetti che le giocava il suo yoki le lasciavano sempre una certa fame. Per il resto era tranquilla: non solo era la Numero Uno, ma era la Numero Uno più forte di tutte quelle che l’avevano preceduta! La sua tecnica Elegante era ineguagliabile: nessuno era mai riuscito a evitarla, non c’era difesa da essa. Spero proprio che quelle ragazze non si facciano venire idee strane: del resto ho solo bisogno ancora di un po’ di tempo per capire cosa sta succedendo al mio yoki! In fondo al suo cuore, Hysteria l’Elegante era veramente preoccupata… ma non per se stessa! I am the one, the only one! I am the god of kingdom come! Gimme the prize!
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08-04-2016, 09:47 PM
Messaggio: #5
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RE: [Claymore FDV] "Rockwell Hill"
Al campo dov’erano rimasti soltanto Orsay e Louvre, vi fu un fruscio tra gli arbusti e un’altra guerriera si palesò davanti ai due uomini in nero: era alta, con i capelli biondi ondulati che le arrivavano fino a metà della schiena, seno prosperoso e un’espressione strafottente sul bel viso.
Louvre la osservò con attenzione attraverso i suoi occhialetti scuri: era la prima volta che si trovava davanti l’attuale Numero Nove, fresca di nomina a cifra singola e, se si doveva prestar fede ai rapporti, ci si sarebbe dovuti aspettare che sarebbe salita di grado molto presto Sei in ritardo Teresa! Le tue compagne sono partite già da un pezzo! La voce sprezzante di Orsay fendette l’aria, ma la guerriera non fece una piega Sono stata trattenuta! Quel nido di yoma che mi era stato ordinato di estirpare ne conteneva molti di più di quanti erano stati segnalati… Louvre osservò che, se le parole di Teresa erano una giustificazione, il tono di voce della guerriera non sembrava granché contrito… anzi! Inoltre la sua uniforme era immacolata: né uno strappo, né uno schizzo di sangue che potessero far pensare che la Numero Nove avesse affrontato un combattimento… Allora sbrigati! Su questa collina si è rintanata la Numero Uno: Hysteria l’elegante.. Quella sciocca orgogliosa sta per superare il suo limite ma si è rifiutata di inviare la Carta Nera e noi non abbiamo bisogno di avere in giro un’altra abissale dopo la Signora dell’Ovest e il Re del Nord! Perciò raggiungi le altre e, tutte assieme, epuratela! Tutto chiaro? Teresa ascoltò gli ordini del superiore senza battere ciglio e, quando questi ebbe finito, si portò la mano destra di taglio sulla fronte, come in una sorta di saluto militare e, con un’espressione allegra sul volto, rispose: Agli ordini, capo! Per poi partire di corsa, seguendo il sentiero già percorso dalle sue compagne, lasciando dietro di se i due uomini in nero. Fu Orsay a rompere il silenzio dopo qualche istante: Bah! Sempre la solita! Per sua fortuna esegue sempre le missioni in maniera precisa ed efficiente. Se continua così, un giorno diventerà sicuramente la Numero Uno però… Louvre replicò: Temi che ci possa sfuggire di mano? Ma Orsay tagliò corto Se sarà così, prenderemo i provvedimenti del caso! Louvre non replicò. Chinò la testa e incrociò le braccia… Non era affatto convinto che gestire Teresa fosse un compito facile come Orsay voleva farlo sembrare, soprattutto se l’attuale Numero Nove avesse deciso di fare di testa sua… I am the one, the only one! I am the god of kingdom come! Gimme the prize!
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