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Grano Rosso Sangue [xyz10]
15-05-2011, 05:36 PM
Messaggio: #1
Grano Rosso Sangue [xyz10]
[SIZE="5"]Grano rosso sangue[/SIZE][SIZE="3"]Ed ora sono pannocchie[/SIZE]


Ti trovi in viaggio per raggiungere il villaggio di Stockhorn, un piccolo villaggio rurale situato nel mezzo delle Terre del Sud.
I contadini del villaggio sono preda di un demone che scorrazza per i campi, mietendo vittime fra i braccianti impauriti. I corpi, ormai privi di vita, vengono ritrovati sparsi per i campi, mentre il sangue bagna il grano che viene coltivato ed il copro, in stato di decomposizione, appesta l'aria. Questo è ciò che ti aspetta.

La vegetazione è molto fitta e rigogliosa, nulla a che vedere con la desolazione a cui sei abituata. Gli alberi, dai tronchi massicci, hanno dimensioni spropositate, mentre il sottobosco è ricco di una varietà di fiori dai mille colori diversi.
Lungo il cammino fai caso anche alla presenza di numerosi fiumi, i quali scorrono impetuosi alimentando la vita in queste terre così ricche.
Se non fossi in viaggio per compiere una missione potresti fermarti ad ammirare un paesaggio così pittoresco, godere i profumi e della beltà che la natura offre quotidianamente.

Il villaggio non è molto lontano. Puoi descrivere il paesaggio e muoverti liberamente, fino a quando non giungi alle porte del villaggio.

Turnazione
xyz10
Master
16-05-2011, 09:23 PM
Messaggio: #2
Grano Rosso Sangue [xyz10]
Citazione:Narrato
¬ Pensato
~ Parlato
Il lento scorrere del fiume e il fruscio dell’erba erano gli unici suoni che accompagnavano la marcia della guerriera. Ella procedeva a passo normale, costeggiando il ruscello, nonostante l’ambiente che la circondava le infondesse un senso di pace assoluta, invogliandola a stendersi tra il verde. Il sole filtrava a malapena dalle fittissime fronde, ma quando i suoi raggi riuscivano ad infiltrarsi tra la boscaglia, creavano pittoresche sfumature di colore che rendevano il paesaggio ancora più idilliaco. Erano come fuori dal mondo, quei boschi. Tutto era tranquillo, tutto aveva un equilibrio. Era sicura che le favole che si raccontano ai bambini fossero ambientate là da qualche parte. Era un luogo perfetto per riposarsi, magari appoggiandosi ad uno di quegli enormi alberi secolari, ammirando la natura in silenzio. Sentiva l’illusorio bisogno di fare una pausa, di sedersi ed entrare in armonia con il verde, anche se in realtà non le era affatto necessario. Quando calava la sera, invece, la biondina faceva una sosta fino all’alba, ma l’ambiente non creava più lo stesso effetto. Era diverso, di notte. Sembrava che le fiabe potessero trasformarsi in storie dell’orrore. Era tutto più reale. Un luogo in cui nessuno si sarebbe mai avventurato. Nessun umano, almeno.
Ma, ovviamente, lei non poteva fermarsi, se non al tramonto. Magari a missione finita, sulla via del ritorno, poteva anche concedersi una pausa qua e là per farsi incantare dalla natura. Ma non ora.
La sua destinazione era un piccolo villaggio oltre quelle foreste, Stockhorn. Pareva che uno Yoma si aggirasse in quella zona, ma non sapeva molto di più. L’Uomo in Nero che le aveva affidato la missione non era stato di molte parole. Di lui sapeva solo il nome, Monet, e pure per sentito dire. Non che si fosse presentato, anzi. Non l’aveva nemmeno accompagnata, al contrario di Hayez. Probabilmente non si sentiva coinvolto nella missione, oppure semplicemente attendeva che terminasse il lavoro prima di venire a riscuotere il pagamento.
Ma non le importava granché del vecchio barbuto, in effetti. Le aveva dato un ordine, e quello bastava.

Pian piano, la boscaglia lasciò il posto ai campi coltivati, perlopiù a grano. Poco lontano c’era il villaggio. Forse c’era anche qualche contadino che lavorava la terra, in giro. Chiedere prima a loro non sarebbe stata una cattiva idea.
Man mano che si avvicinava, un odore familiare giunse alle sue narici. L’aveva già sentito, e più di una volta: un tanfo come quello non si scorda facilmente. Aleggiava nell’aria, impregnandola. Era odore di morte. Quanti omicidi c’erano già stati in quei campi? E perché era rimasto quel fetore? Erano stati uccisi di recente, oppure gli abitanti non avevano il coraggio di toccare dei cadaveri forse orrendamente mutilati?
Sperava che queste domande trovassero presto una risposta.
Intanto, storcendo il naso, la Numero 36 continuava a camminare in direzione di Stockhorn.

Citazione:Yoki Utilizzato: 0%.
Stato Fisico: Illesa.
Stato Psicologico: Il fetore la disturba, ma nel complesso è rimasta tranquilla.
23-05-2011, 10:39 PM
Messaggio: #3
Grano Rosso Sangue [xyz10]
Giungi a Stockhorn che il rosso vivo del tramonto dona al paesaggio un'aura mistica. I campi, le case, tutto acquista nuova forma a contatto con quella luce così calda ed eterea.
L'odore ferruginoso del sangue ed il puzzo orripilante di corpi in decomposizione però è chiaro segno del passaggio di uno yoma, demone di cui riesci a rivelare l'energia diabolica, anche se non ti aiuta ad avere un'esatta posizione di dove possa trovarsi.
Intanto un bambino, dall'aria smunta ed affamata, fa capolino da una delle case e, non appena ti vede arrivare, inizia a gridare a gran voce.

«Claymore! Arriva... Arriva Claymore! Venite, presto venite... »

Poco a poco alcuni fra gli abitanti del villaggio iniziano a formare un piccolo gruppo che s'infoltisce sempre più. Sembra che stiano borbottando qualcosa fra loro, ma fanno ben attenzione a non far giungere tutto alle tue orecchie – senza riuscire nell'intento però.

[COLOR="DarkRed"]«Dunque questa sarebbe una Claymore? Me le immaginavo diversamente!»
«Vero! Ma siamo sicuri che riuscirà a sconfiggere quel demone?! Sarà, ma io a vederla così...»[/COLOR]


Uno fra tutti gli uomini del villaggio emerge dalla folla, un uomo di mezza età che ti squadra attentamente. La pelle ambrata, un paio di baffoni ben curati ed un accenno di calvizie caratterizzano l'uomo che ti è di fronte – si tratta senz'altro del sindaco – anche se sul volto noti tutta la preoccupazione e lo sconforto che avvolge l'intero villaggio.
Dunque si volta al volgo ed intima loro di lasciarvi da soli.

«Fate silenzio! Tornatevene nelle vostre case... Vorrei scambiare due chiacchiere con la... Claymore.»

Delusi grandi e piccini spariscono dietro le porte delle proprie abitazioni lasciandoti da sola con il sindaco.

«Mi presento. Sono il sindaco Dirk. Scusami se salto i convenevoli di pari passo, non lo farei in altre situazioni; ti spiace se c'incamminiamo nel mentre?»


Turnazione invariata.
26-05-2011, 05:30 PM
Messaggio: #4
Grano Rosso Sangue [xyz10]
Citazione:Narrato
¬ Pensato
~ Parlato

¬ Ti sento, mostro. So che sei qui da qualche parte.

Sentiva il suo Yoki, così come avvertiva l’odore di morte. Entrambi erano nell’aria, e si disperdevano tra i campi. Sembravano provenire da nessuna e da ogni parte allo stesso tempo.
Sapeva soltanto che erano lì, ma mettersi a cercarne la fonte senza nemmeno un indizio sarebbe stato davvero problematico.
Oltre che noioso.
Scartò l’idea senza nemmeno pensarci due volte.

La sua ombra, decisamente molto più lunga del normale, la precedeva. Il sole era ormai all’orizzonte, e presto sarebbe calata la sera. Non pensava di trovare agitazione in paese, data l’ora, ma si sbagliava.
Il primo ad accorgersi di lei fu un ragazzino, che era sbucato fuori dal nulla non appena aveva varcato le porte di Stockhorn. Sicuramente la stava osservando da un po’ di tempo, forse addirittura da quando era uscita dalla foresta. Chissà come la vedevano, i suoi occhi innocenti. Una salvatrice? Oppure una mezzo-demone, come tutti gli umani? A giudicare dall’euforia con cui esclamava il suo arrivo, di sicuro almeno un evento straordinario. Claymore, arriva Claymore!, gridava, quasi credesse che fosse il suo nome. Non che le desse fastidio: dopotutto era così che gli umani chiamavano le guerriere, e poi era sempre meglio che Strega.
Presto altri curiosi iniziarono ad affollarsi, attirati dalle grida del bambino. Qualcuno di essi la squadrava semplicemente, ma la maggior parte non sembrava dello stesso avviso, e cominciò a borbottare. Parlavano sottovoce, gli occhi puntati su di lei: era forse la prima volta che vedevano una Numerata, dato che ne sembravano sorpresi, e, man mano che si avvicinava, sempre più dubbiosi. Syhlvia - alle cui orecchie non sfuggivano certe parole - alzava la testa di rimando, ergendosi in tutto il suo metro e sessanta e assumendo un’espressione fiera, come per dimostrare loro che si stavano sbagliando.

Una testa si fece largo tra la folla. Era un uomo sulla quarantina, piuttosto calvo, anche se i folti baffi rimediavano alla piazzetta sopra la fronte. Dapprima scorse solo il suo volto - e quello sguardo lasciava intendere tutte le sofferenze che avevano patito, a cui forse, sperava, questa biondina poteva porre fine -, poi l’umano emerse dalla massa. Con un tono autoritario, egli impose il silenzio, e disse che voleva restare solo con la nuova arrivata. La gente, tra mormorii vari, obbedì senza perdere tempo, disperdendosi.
Pochi secondi dopo si rivolse a lei, e con una presentazione veloce e studiata le disse di chiamarsi Dirk e di essere il sindaco del villaggio. La conversazione era a senso unico, non c’era bisogno che si presentasse anche lei.
Le chiese dunque se voleva seguirlo. La ragazza si guardò intorno per un attimo, poi annuì.

~ Mmh, conviene incamminarci. Mi faccia strada.

Non era saggio discutere lì, quindi attese di essere scortata verso un luogo più consono, al riparo da orecchie ed occhi indiscreti.

Citazione:Yoki Utilizzato: 0%.
Stato Fisico: Illesa.
Stato Psicologico: Tranquilla.
05-06-2011, 05:47 PM
Messaggio: #5
Grano Rosso Sangue [xyz10]
Il sindaco ti conduce all'interno della sua abitazione e, entrati nel suo studio, inizia ad esporti la situazione.

«Sarò breve, dopodiché ti lascerò svolgere il lavoro.»

L'uomo, visibilmente stanco, si lascia cadere sulla sedia, poggiando poi le mani sulle tempie. Intanto puoi osservare l'arredamento povero che ricopre l'abitacolo; in fondo tratta di gente semplice, contadini che trascorrono la maggior parte della loro vita a coltivare i campi. Una vita quasi invidiabile se paragonata al crudo compito che siete obbligate a svolgere.

«Gli omicidi sono iniziati non più di un mese fa. In principio pensavamo si trattasse di qualche incidente, a volte capita sul lavoro. Ma ad intervalli di sei, sette giorni le sparizioni, ed i successivi ritrovamenti, non si arrestavano. Solo allora capimmo la gravità della situazione... È senz'ombra di dubbio uno Yoma, approfitta della fitta vegetazione dei campi per mietere le sue vittime... Ti prego, fermalo.»

Dunque il demone si limita ad attaccare i contadini quando si trovano a lavoro nei campi. Inizierai immediatamente le ricerche, o sfrutterai gli ignari contadini per far uscire allo scoperto lo Yoma?


Turnazione invariata.
07-06-2011, 09:24 PM
Messaggio: #6
Grano Rosso Sangue [xyz10]
Citazione:Narrato
¬ Pensato
~ Parlato
Parlato Altri

Il sindaco, Dirk, la precedeva in assoluto silenzio. Anche la folla di curiosi si era dispersa, alle loro spalle, per cui l’unico rumore udibile erano i passi dei due. Quelli della ragazza si distinguevano, perché erano pesanti e regolari, quasi marciasse a ritmo. Come un soldato. Il suono metallico degli stivali, poi, li scandiva ancora meglio, producendo quell’effetto.
Percorsero svariate centinaia di metri, poi raggiunsero quella che pareva la sua abitazione, e l’uomo la scortò dentro.
La casa era decisamente spoglia: pareva che la povertà fosse diffusa anche tra la gente importante. Se questa era la residenza del capo villaggio, poteva facilmente immaginare le condizioni di vita dei comuni contadini. Niente a che vedere con Meno, il villaggio assaltato dai banditi dove aveva svolto l’ultima missione. Probabilmente nessun ladro sano di mente avrebbe mai scelto Stockhorn per trafugare oggetti di valore.
Dirk si sedette su una sedia, con l’aria di chi non desiderava altro che un po’ di sano riposo, reggendo la testa con le mani. In quella posizione sembrava molto più vecchio. Un vecchio stanco, ed evidentemente preoccupato. Non le era difficile immaginare il motivo di tanto turbamento.
Persino le sue parole parevano quasi una supplica. Già solo la frase con cui esordì fu chiara: non avrebbero discusso per molto, anzi, la guerriera doveva iniziare subito il lavoro.
Annuì.
Gli omicidi iniziarono all’incirca un mese prima, anche se dapprima si pensava fossero incidenti qualunque, quelli che a volte succedevano, svolgendo quel lavoro. Finché il numero così elevato di morti gli fece aprire gli occhi: realizzarono che tutto ciò era opera di uno Yoma, che si aggirava per la campagna mietendo vittime su vittime. E quel che è peggio era che, in mezzo alle coltivazioni, nessuno si accorgeva della sua presenza, nessuno aveva il tempo di dare l’allarme, o di fuggire.

Ti prego.. Fermalo.

Di nuovo, quello stanco vecchio la stava supplicando, questa volta esplicitamente.
Syhlvia sentì di doverlo rassicurare, in qualche modo.

~ Lasci fare a me. Mi dia un paio di giorni, e le assicuro che sistemerò tutto. Non permetterò che altri suoi concittadini vengano attaccati.

La biondina sorrise, tanto per apparire ancora più sicura di ciò che diceva, ma era un sorriso finto, vuoto, come lo erano quelle parole. La situazione era tutt’altro che semplice. Soprattutto data la vastità dell’area di ricerca e dal fatto che il nemico agiva senza essere visto. Oltretutto le informazioni di cui disponeva non erano granché migliorate, anzi. Praticamente le aveva ripetuto le cose che già sapeva.

~ Però ho bisogno di sapere altre cose. Per esempio, quanti omicidi si sono verificati, con esattezza? E c’è per caso un particolare comune, che lei sappia, tra questi? Non so, l’orario, oppure la zona, o magari le vittime erano conoscenti, parenti?

Fece una pausa, tentando di mostrarsi gentile. Le avevano insegnato anche questo, a Staph.

~ Sa.. più informazioni si hanno, minore è il tempo impiegato per le indagini.

Attese la risposta dell’uomo, sperando che fosse abbastanza esaustivo. Non voleva che la discussione si trasformasse in un ansioso interrogatorio. Era già provato di suo, quel Dirk.

Citazione:Yoki Utilizzato: 0%.
Stato Fisico: Illesa.
Stato Psicologico: Tenta di mostrarsi gentile per rassicurare l'uomo, ma sa che la caccia non sarà affatto semplice.
03-07-2011, 07:05 PM
Messaggio: #7
Grano Rosso Sangue [xyz10]
L'uomo, seppur visivamente stanco, medita attentamente sulle domande da te poste, mentre sulla fronte appaiono evidenti i primi segni del tempo.
Il silenzio, così irreale, incombe su di voi, così come sull'intero villaggio, una quiete che vorrebbe urlare i crimini atroci portati a compimento dal predatore supremo, ma troppo terrorizzata da quest'ultimo per farlo.

Il sindaco, con voce tremula, finalmente si decide a parlare; gli occhi annacquati dalla disperazioni puntati sui tuoi.

«Finora abbiamo trovato tre cadaveri, sempre a ridosso dei campi dove lavoravano. L'ultimo, Karl, è stato ritrovato non più di una settimana; pover'uomo, era in una pozza di sangue, il suo stesso sangue. Le vittime erano solo dei contadini, si alzavano ancor prima che il sole sorgesse per lavorare i campi e tornavano stanchi la sera.»

Parlare dei tre defunti deve costargli molto, d'altronde il villaggio è piccolo e gli abitanti, bene o male, si conosco l'un l'altro.

«A pensarci bene però da qualche tempo a questa parte ho notato del fumo che si alzava non molto lontano dalle terre intorno al villaggio, molto probabilmente da una delle radure nel bel mezzo della foresta. Non ho mai voluto indagare a riguardo, pensando si trattasse di uno dei tanti taglialegna in cerca di alberi da abbattere... Sono stato uno sciocco, avrei dovuto fare qualcosa!»

Evidentemente l'uomo non sa più nulla, almeno ora hai una traccia da seguire – chissà che non porti direttamente dallo Yoma.

Turnazione invariata.
18-07-2011, 08:09 PM
Messaggio: #8
Grano Rosso Sangue [xyz10]
Citazione:Narrato
¬ Pensato
~ Parlato

Syhlvia continuava a sorridere, come se le sue labbra si fossero bloccate in quella posizione, ma in realtà non sapeva che altro fare: l’uomo che aveva di fronte era davvero disperato. I suoi occhi avevano la stessa espressione che si ha alla morte di un familiare, non di un concittadino. Forse non doveva insistere su quella questione ma, per quanto poco volesse farlo, non avere quelle risposte equivaleva a cacciare alla cieca. Calcare un po’ la mano era obbligatorio.
Vedere un uomo di mezz’età in quello stato, comunque, la faceva sentire un po’ in colpa: per questo sorrideva. Forse la bellezza angelica tipica di ogni Guerriera –aveva pensato – poteva tranquillizzare il sindaco ed aiutarlo a scacciare, almeno per qualche minuto, certi pensieri dalla sua mente.
La voce di Dirk ruppe il silenzio quasi religioso che si era creato, ma per quanto flebile essa fosse, sembrò comunque qualcosa di innaturale.
Le sue parole non avrebbero potuto essere più cariche di dolore. Lo si capiva solo dal fatto che, mentre parlava, l'uomo guardava la ragazza dritto negli occhi. Dritto nei suoi occhi d'argento. Non si stava rivolgendo a lei sgarbatamente, non la trattava come una mezzayoma; piuttosto come l’ultima speranza che aveva.
Stando alla sua versione, le vittime erano tre semplici contadini e anche se non lo disse, era probabile che si conoscessero: in fondo, quello era un paesino piccolo. Inoltre, l’ultimo ritrovamento risaliva a meno di una settimana prima.

¬ Meno di sette giorni fa. Contando che le vittime sono state soltanto tre, e che tutto pare essere iniziato da circa un mese, direi che si tratta quasi sicuramente di un solo Yoma.
Sì, ma.. non mangia da troppo tempo. Presto attaccherà di nuovo.

Che frase brutta da dire. Si vergognò di aver pensato che gli umani siano solo il nutrimento di quei demoni. Proprio lei che doveva proteggerli, gli umani.

L’uomo, dopo una breve pausa, le diede anche un’informazione strana: disse che da qualche giorno aveva notato una colonna di fumo alzarsi dalla foresta limitrofe, probabilmente da una delle radure più vicine a Stockhorn. Non seppe dirle di più perché non aveva mai sospettato che potesse essere uno Yoma, cosa –secondo Syhlvia - alquanto improbabile. Che se ne faceva uno Yoma del fuoco? Non aveva mai sentito che provassero freddo, neanche in forma umana, né tantomeno che arrostissero il cibo. La faccenda le puzzava, ma sembrava una puzza diversa dal solito: forse Dirk aveva ragione, forse non aveva niente a che fare con il suo dovere.

¬ Però è l’unico indizio che ho.. Mah, credo che prima o poi andrò a dargli un’occhiata. Chissà che non c’entri veramente con lo Yoma. Anche se la prima cosa da fare è avvertire i cittadini del pericolo quasi imminente e metterli al sicuro.

~ Mmh.. Capisco. Indagherò più a fondo. Devo però metterla in guardia: è molto probabile che lo Yoma attacchi di nuovo. Se le informazioni che mi ha dato sono corrette, lo farà nei prossimi due giorni, tre al massimo. Vorrei che avvisasse tutti gli abitanti di non uscire di casa e soprattutto di non addentrarsi nei campi se non strettamente necessario. Specialmente in questo lasso di tempo.

Fece per andarsene, quando si ricordò di dover dire un’ultima cosa.

~ Ah.. A missione conclusa non dovrà pagare direttamente me. Verrà qui un uomo vestito di nero, dia pure a lui i soldi.

Sempre se non fallisco, terminava la formula, ma lei non l’avrebbe mai detto. Men che meno a qualcuno spaventato quanto lui.

Che fare ora? Decise che avrebbe prima fatto un giro per il villaggio, tanto non sembrava molto grande. Non era da escludere che lo Yoma venisse dall’interno, e non dall’esterno. Non voleva dargli la possibilità di attaccare mentre era nella foresta, a perlustrare qualcosa che non la convinceva nemmeno.
Uscita dall’abitazione voleva imboccare una strada a caso – magari la principale – e poi allertare i sensi. Chissà che non Percepisse qualche altra traccia.

Citazione:Yoki Utilizzato: 0%.
Stato Fisico: Illesa.
Stato Psicologico: Vuole ispezionare prima l'interno del villaggio, tanto per essere sicura di non commettere errori.

P.s: Mi scuso per il ritardo. ^^'
29-10-2011, 02:32 PM
Messaggio: #9
Grano Rosso Sangue [xyz10]
Ti congedi, lasciando l'abitazione del sindaco, che rimane immobile con le dita intrecciate davanti al suo volto preoccupato. I colori caldi di quel tramonto così rassicurante dipingono vivacemente il cielo di una giornata che sta ormai volgendo al termine. Le ore di luce che ti separano dalla notte sono assai poche. Ti incammini per la via principale del piccolo villaggio; la povertà e l'umiltà di quella gente si manifesta ovunque, dalle vecchie facciate delle abitazioni in legno, agli strumenti consunti di lavoro adagiati fuori dalle porte delle piccole case. Intorno a te non vi è nessuno, sono tutti all'interno delle proprie abitazioni in preghiera, sperando di non essere la prossima vittima del demone.

Continui a camminare, quando finalmente giungi al centro del villaggio, governato da una piccola statua in pietra raffigurante un contadino che si fa carico sulle sue spalle di un fascio di grano, mentre stringe la mano di un bambino, che cammina al suo fianco. L'ombra della scultura si proietta sulla terra battuta che stai calpestando, mentre il sole giunge finalmente alla meta, nascondendosi dietro le colline che si possono intravedere in lontananza. Ti fermi all'ombra della statua, mentre ti guardi attorno, scrutando attentamente l'ambiente, così immobile e taciturno. Una brezza leggera spira in quel momento, facendo dondolare una sedia di legno quasi marcio, su una veranda; il cigolio improvviso spezza l'irreale silenzio di quel villaggio che sembra dimenticato dagli dei. Il tuo cuore sobbalza un istante.

Cos'hai intenzione di fare? Il villaggio non dispone di una locanda, quindi se hai intenzione di passare la notte al suo interno, dovrai farlo all'aperto. Oppure puoi continuare le tue indagini nel cuore della notte, anche se non ti sarà facile. Alla tua destra e alla tua sinistra vi sono due vie. Se procedi dinnanzi a te, arriverai nuovamente alle porte del villaggio.

Note del master: Visto che Monet è momentaneamente assente per problemi di connessione, io, Domino, prendo in mano questa quest. Quindi per qualsiasi problema contatta direttamente me!
01-11-2011, 08:21 PM
Messaggio: #10
Grano Rosso Sangue [xyz10]
Citazione:Narrato
¬ Pensato
~ Parlato
Sembrava che non ci fosse nemmeno bisogno che il sindaco intimasse a tutti di non uscire di casa.
Stava percorrendo la strada principale da qualche minuto, e non aveva ancora incrociato anima viva. Se non fosse per gli attrezzi da lavoro posti fuori dalle casupole in legno, avrebbe pensato che quello fosse un villaggio fantasma. Tutti seguivano il buon senso comune, e rimanevano tra le quattro mura della propria abitazione. Speravano così di dimenticarsi di quello che succedeva fuori, di esserne in qualche modo riparati, protetti. Inoltre, questa era probabilmente la prima volta che avevano a che fare con uno Yoma, almeno a giudicare dal modo in cui avevano accolto la Guerriera: e questo alimentava la paura generale. Ma da un lato era meglio così: se avevano paura, restavano al sicuro; e se lo facevano, spingevano il mostro ad uscire allo scoperto. E ad attenderlo, avrebbe trovato Syhlvia.

In poco tempo giunse nel centro del villaggio: una semplice piazza, incrocio di quattro vie, governata da un monumento, ma la luce era troppo forte per distinguerlo bene. Quando il sole, che stava calando oltre le colline di fronte a lei, fu dietro la statua, la ragazzina poté capire cosa rappresentava: un uomo, anzi un contadino, che tornava a casa dal lavoro, trasportando un fascio di grano su una spalla. Con l’altra mano stringeva quella di un bambino, forse il figlio, che camminava assieme a lui.
Ma a parte questa scultura, non c’era nient’altro in quel paesino. Era proprio gente povera.
Le venne da pensare quanti sacrifici dovevano aver fatto per assicurarsi di pagare l’Organizzazione, che di certo non faceva sconti a nessuno. Aveva sentito dire che il prezzo non fosse proprio basso, anzi. Ma per eliminare lo Yoma erano disposti a tutto. Ed era comprensibile.

La piazza incrociava, appunto, quattro strade. Quella di fronte conduceva di nuovo alle porte del villaggio, che riusciva ad intravedere. Le altre due, una a sinistra e una a destra della statua, si addentravano ancora tra le casupole in legno.
Erano tutte troppo tranquille, troppo normali. C’era talmente tanto silenzio che si riusciva persino a udire la brezza che soffiava. Forse il demone non veniva dall’interno, dopotutto.
In quel preciso momento, udì un cigolio, come di qualcosa che si muoveva. Immediatamente la mano destra fu all’elsa della spada, e girandosi rapidamente in quella direzione, i battiti già accelerati, scoprì che la causa del rumore non era altro che una banale sedia a dondolo mossa dal vento.
Solo dopo aver scandagliato con gli occhi l’intera via, non notando niente di anormale, Syhlvia abbassò la mano.
¬ Maledetta sedia..
Ripensandoci a mente fredda, dalle informazioni che aveva, sapeva che lo Yoma attaccava solo tra i campi, e inoltre soltanto alla luce del sole. Nessuna delle due condizioni era verificata, visto che ormai era calata la sera.
¬ Ormai è tardi, i contadini dovrebbero essere rientrati tutti nelle loro case. Per oggi dovrebbe bastare. Sarà meglio che mi riposi anch’io..

Non aveva visto nessun posto dove potersi fermare, e non sia mai che qualche umano ospiti di sua volontà una mezzo-demone, per cui doveva arrangiarsi. Decise che il posto migliore per fermarsi era proprio il centro del paese. Nel caso succedesse qualcosa nella notte, poteva raggiungere velocemente qualsiasi altro luogo, inclusi i campi.
Sfoderò quindi la spada e, piantandola saldamente nel terreno, si assicurò un appoggio. Quella notte avrebbe dormito lì.

Citazione:Yoki Utilizzato: 0%.
Stato FIsico: Illesa.
Stato Psicologico: Adesso più tranquilla.
06-11-2011, 08:00 PM
Messaggio: #11
Grano Rosso Sangue [xyz10]
La notte trascorre tranquilla, senza nulla che potesse destare la tua attenzione. Alle prime luci dell'alba, senti le porte delle piccole ed umili abitazioni cigolare all'apertura; vedi alcuni uomini scuri in volto dirigersi verso gli attrezzi da lavoro e prendere la strada che conduce alle campagne, il loro luogo di lavoro. Come in una processione, si spostano in gruppo, parlottando tra loro, visibilmente preoccupati: la paura di non tornare a casa alla fine della giornata di lavoro è l'unico pensiero che martella i loro pensieri.

Se vuoi, hai la possibilità di parlare con il capogruppo, in testa allo squadrone di lavoratori, oppure procedere ancora in solitaria prendendo una delle strade ai lati della piccola piazza capeggiata dalla statua.
08-11-2011, 06:09 PM
Messaggio: #12
Grano Rosso Sangue [xyz10]
Citazione:Narrato
¬ Pensato
~ Parlato

Il sole doveva essere appena sorto, perché una strana luce disturbava il riposo della Guerriera. Nonostante tentasse di ignorarlo, Syhlvia fu costretta ad aprire un occhio quando udì dei cigolii.
Fu sorpresa di vedere le porte delle casette di legno che si aprivano, e non perché era disumanamente presto. Ciò che la colpì fu vedere degli uomini che si dirigevano verso i campi. Non sembravano granché felici di farlo, anzi, ma stavolta non c’entrava il fatto che li aspettava un’altra dura giornata. Ovviamente anche loro sapevano. Ma allora perché continuavano a camminare? Non aveva senso. Rischiavano di essere le prossime vittime.
Non poteva tacere. L'aveva promesso al sindaco.
~ Ehi, voi!
¬ Idioti!, dove diavolo state andando? Non ci tenete un minimo alla vostra vita?!
Dovette trattenersi, anche se queste erano le prime parole che le venivano in mente. Cercò una frase un po’ più diplomatica, magari riusciva a farli ragionare. Guardava colui che era in testa al gruppetto, ma in realtà si riferiva a ciascuno di loro.
~ E’ pericoloso andare verso i campi. Fareste meglio a rimanere nelle vostre case, specialmente oggi.
A meno che vogliate farmi da esche, avrebbe voluto aggiungere.

Citazione:Yoki Utilizzato: 0%.
Stato Fisico: Illesa.
Stato Psicologico: Stupita dal comportamento degli uomini.
09-11-2011, 02:25 PM
Messaggio: #13
Grano Rosso Sangue [xyz10]
Sentendo la tua voce, il gruppo di uomini si ferma. Ti guardano con sguardo triste ed alcuni di loro non riescono nemmeno a guardarti negli occhi.

"Che ne vuoi sapere tu, strega." Tuona il capogruppo che si avvicina velocemente a te, ad un palmo dal tuo naso. È più alto di te e ben piazzato, ma è pur sempre un umano. "Noi viviamo della terra ed è nostro dovere andare ad accudirla. Chi sfama i nostri figli? Sei forse tu?!"

L'uomo è paonazzo in volto. Sa che la scelta di andare in campagna è una pessima idea, ma il tentativo di non spezzare abitudini e tradizioni è l'unica cosa che li tiene legati al mondo reale, contaminato da creature demoniache che molti di loro - se non la maggior parte - pensava esistessero solamente nelle leggende cantate dai bardi itineranti.
09-11-2011, 11:29 PM
Messaggio: #14
Grano Rosso Sangue [xyz10]
Citazione:Narrato
¬ Pensato
~ Parlato
Parlato Altri

Nonostante stesse parlando con il gruppetto di contadini, Syhlvia era ancora nella stessa posizione: seduta, la schiena appoggiata contro la spada; la testa leggermente sollevata le permetteva di fissare gli uomini. Solo quando essi diedero segno di averla ascoltata, fermandosi, la Numero 36 decise di alzarsi.
Credette davvero di essere riuscita a farli ragionare, ma un momento dopo dovette ricredersi. Il capogruppo, infatti, le rispose in modo decisamente sgarbato, oltretutto chiamandola "Strega".
In un paio di secondi le si avvicinò, fino ad arrivarle a pochi centimetri dal volto. Lei però non aveva paura di guardarlo negli occhi, nonostante fosse più alto, più muscoloso e soprattutto furioso.
Chi sfama i nostri figli? Sei forse tu?!
Syhlvia indicò la direzione dei campi, giusto perché doveva tenere impegnato quel braccio.
~ E chi sfama quel mostro? Sei forse tu?!
Soltanto quando le parole ormai le erano già uscite dalla bocca, la biondina si rese conto di ciò che aveva detto. Usare la stessa frase dell’uomo era di grande effetto, questo è certo, ma doveva stare calma: perdere la testa non l'avrebbe portata da nessuna parte. Fece un passo indietro, cercando di guardare tutti gli umani, in particolare quelli che non volevano incrociare il suo sguardo.
~ I vostri figli non moriranno, se non lavorerete per un giorno o due! Tornatevene nelle vostre case! Fate come vi dico!

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Stato Psicologico: Tenta di restare calma, e soprattutto di convincere gli umani.
10-11-2011, 02:00 PM
Messaggio: #15
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Senza ombra di dubbio le parole pungenti e rudi risvolte al gruppo di lavoratori colpiscono nel segno: si scambiano sguardi preoccupati e persi, quando il portavoce, ora visibilmente domato dalla tua tempra, ti rivolge nuovamente la parola.

"Viviamo nel terrore, non abbiamo idea di cosa fare per porre fine a questo incubo. Non riusciamo nemmeno a dormire la notte. Non sappiamo ancora se possiamo fidarci di te, ma ci fidiamo del nostro capo villaggio. Ti prego, aiutaci."

Le parole suonano sincere, pervase dalla tristezza di un futuro incerto. "Permettimi di aiutarti, Claymore. Chiedimi ciò di cui hai bisogno, se conosco la risposta alle tue domande, ti risponderò".
11-11-2011, 10:23 PM
Messaggio: #16
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¬ Pensato
~ Parlato

Il contadino rimase spiazzato dalla risposta di Syhlvia, e così anche gli altri uomini: le loro credenze iniziarono a vacillare, mentre si guardavano negli occhi l’un l’altro, evidentemente preoccupati. Fu di nuovo l’omaccione che aveva davanti a parlare, ma stavolta tutta la sua rabbia era svanita. Per quanto non si fidassero di lei, la supplicò di aiutarli. Per loro era come un incubo, le disse: ma era assolutamente normale. Chiunque avesse avuto a che fare con gli Yoma avrebbe dato la stessa definizione.
Per porre fine a tutto ciò, era disposto anche ad aiutarla: si offrì, infatti, di rispondere alle sue domande, per quanto potesse.
¬ Bene.. Forse loro potranno essere un po’ più chiari del sindaco.
Annuì, poi cominciò a parlare, cercando di dosare bene le parole.
~ Il vostro sindaco mi ha dato informazioni piuttosto vaghe, purtroppo. Per esempio, mi ha parlato di una strana colonna di fumo che ogni tanto si alza dalla foresta, forse da qualche radura. Sapreste dirmi qualcosa in più?
Se possibile, doveva cercare di restringere il campo di ricerca. Non aveva voglia di cacciare alla cieca.

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Stato Psicologico: Ora che la discussione è finita, è più tranquilla.
14-11-2011, 01:59 PM
Messaggio: #17
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L'uomo si sofferma un istante a pensare alla risposta.

"Il capo villaggio aveva inviato alcuni giorni fa un drappello di uomini armati con la speranza di stanare lo yoma ed ucciderlo. Purtroppo non abbiamo ancora ricevuto notizie da loro. Potrebbe trattarsi di un accampamento provvisorio."

La foresta si trova ad ovest, adiacente alla distesa di campi in cui si sono verificati gli efferati attacchi del mostro. Puoi decidere di partire per indagare alla volta della foresta o esplorare il luogo del delitto.
15-11-2011, 10:47 PM
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Citazione:Narrato
¬ Pensato
~ Parlato

¬ Una spedizione? Ma il sindaco aveva detto.. sì, ne sono sicura, aveva detto che non vi aveva badato, anzi pensava che fosse addirittura qualche boscaiolo. Che strano.. Perché avrebbe dovuto mentirmi?

Ripensò per un attimo alla sera precedente, e al colloquio con il capo villaggio. Pareva veramente che non avesse più altro da dirle.

¬ Mi sembrava sincero, il sindaco. Possibile che invece sia quest’uomo a mentire? Non si fidano di me, questo è vero, però non ne avrebbero motivo..

Qualcosa decisamente non quadrava: la storia dell'accampamento provvisorio, inoltre, era più che plausibile. Ora l’ipotesi della foresta la intrigava un po’ di più.

~ E come avete capito che lo Yoma si trova in quella foresta? E' semplicemente una supposizione? Oppure l’avete visto fuggire da quella parte?

Se fosse così, avrebbe già trovato un luogo da cui iniziare le ricerche.

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17-11-2011, 01:29 AM
Messaggio: #19
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"Non ho detto che lo yoma si trovi lì." Sbotta l'uomo scocciato. "Ho solo supposto che potesse trattarsi di un accampamento provvisorio, ma tutto può essere."

Gira il capo in direzione dei suoi compagni ordinando loro di tornare alle proprie abitazioni. "Non so se augurarti buona fortuna; in ogni caso, uccidi quel demonio e sveglia le nostre famiglie da questo incubo." Si congeda facendo un accenno di inchino, per poi allontanarsi insieme ai compagni.

Sei rimasta sola al centro della città con un'importante decisione da prendere: da che parte cominciare?
19-11-2011, 08:11 PM
Messaggio: #20
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¬ Pensato
~ Parlato

Non avevano nessuna prova. Che lo Yoma fosse nella foresta non era certo, anzi nemmeno un indizio era a favore di questa ipotesi. Poteva trovarsi là come in qualsiasi altro luogo lì intorno. Praticamente, gli uomini che avevano inviato per cacciarlo vagavano alla cieca in mezzo agli alberi.

~ Ah.

Non nascose il suo sarcasmo, visto il tono scontroso con cui l’uomo le aveva, di nuovo, risposto.
Il loro discorso s’interruppe lì, comunque: il capo del gruppetto diede l’ordine agli altri di tornare nelle proprie case, dopodiché anche lui si congedò, rivolgendole anche una sorta di augurio, anche se lui stesso negava che lo fosse. Era palese, comunque, che persino lui riponeva le proprie speranze nella Guerriera. Lei annuì, con un impercettibile ghigno di soddisfazione. Alla fine l’avevano ascoltata, ed erano tornati dalle famiglie, che in questi momenti difficili ne avevano sicuramente più bisogno. Ma in effetti, la cosa tornava utile ad entrambi: ai primi, perché erano virtualmente al sicuro; e a Syhlvia, perché nel caso fosse successo qualcosa, il cerchio dei sospettati si sarebbe ristretto di molto.
Anche se, in realtà, non era sicura di averlo fatto esattamente per quel motivo.

Nonostante tutto ciò, però, alla Numero 36 toccava ancora decidere da che parte iniziare le ricerche.
Il giro nel paese l’aveva già fatto, senza però ottenere alcun risultato. C’era sempre l’ipotesi dell’accampamento, ma visto che nemmeno gli abitanti ne erano sicuri, poteva pure rivelarsi inutile. E poi, solitamente, una foresta non rientrava affatto tra i primi posti da visitare.
Alla fine non dovette riflettere molto: le bastò fissare la statua che regnava sulla piazza per decidere la sua prossima mossa.
Recuperò la spada ancora conficcata a terra, quindi si diresse verso i campi.
Magari bastava recarsi sui luoghi dei delitti per capirci di più.

Citazione:Yoki Utilizzato: 0%.
Stato Fisico: Illesa.
Stato Psicologico: E' preoccupata per la sorte degli abitanti, anche se non vuole ammetterlo.
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