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[In Missione] Scheda di Andrea (Hotenshi)
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15-05-2012, 09:33 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 16-01-2019 10:44 PM da Semirhage.)
Messaggio: #1
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[In Missione] Scheda di Andrea (Hotenshi)
Nome: Andrea
Anni: 19 Altezza: 2,15 m. Peso: 140 Kg Arto Dominante: Destro Tipologia: Attacco Uniforme Citazione:Spalle: Una sola spallina, la sinistra, agganciata da una lunga cinghia flessibile alla cintura. A metà della cinghia, sulla schiena, è presente un supporto metallico dove infilare la spada, che sostituisce quello classico tra le spalline. Profilo Fisico: Capelli lunghi, due trecce sistemate dietro alle orecchie che scendono fino alla vita e una sulla schiena, piuttosto folta, che arriva fino a poco oltre il fondoschiena, circondata da treccine più piccole. Viso duro, quasi mascolino. Fisico piuttosto robusto, ma naturale. Ha un braccio sinistro di qualcun'altra, ma ancora non sa chi. Sembra essere della sua misura, e tanto le basta. Una cicatrice sul fianco sinistro, poco sotto il seno, completa la sua figura. Profilo Psicologico: Ha una mentalità relativamente semplice, ma non è affatto stupida. Un po' spaccona e tendente a ignorare i suggerimenti, è generalmente schietta (anche se non sempre). Irritabile, soprattutto se la si sottovaluta per la sua menomazione, sta imparando a trattare con la propria ira, e riesce a trattenersi da scatti improvvisi. Provocarla insistentemente la manda comunque in bestia rapidamente. Inoltre è estremamente testarda, e quando si mette in testa una cosa è difficile convincerla a non farla, ma si sta aprendo a suggerimenti (che tende però a interpretare a modo suo). Odia i bambini ma è abbastanza indifferente agli umani adulti. Verso le altre guerriere non prova amore nè odio, ma il suo aspetto ne tiene la maggior parte alla larga. L'unica sua amica è quindi Gaia. Non che le servano, ma non ha nulla in contrario a farsene qualcuna, se se ne presenterà l'occasione. Sfoga la sua rabbia sugli Yoma, se ce ne sono a portata. Altrimenti, contro l'ambiente. Se le altre guerriere sono abbastanza fortunate da essere fuori dalla sua portata.... Storia Personale: La sua casa era tutto tranne che accogliente. La sua infanzia, un disastro come quello di molte. La sua famiglia, tutt'altro che affettuosa. Nata nelle terre desolate del Nord da un padre contadino troppo povero perfino per vivere nel villaggio di cui era natio, Sterdal, i suoi primi anni trascorsero in una baracca cadente edificata con il poco legname che il poveraccio si era procurato tagliando alberi contro il divieto impostogli dai compaesani. Non conobbe mai l'affetto dei genitori, troppo occupati a sopravvivere per trattarla come una flglia, ma mai per non trattarla come un animale da lavoro. Le imponevano regolarmente i compiti più duri: tagliare la legna (senza il permesso del villaggio, quindi anche col pericolo di essere presa e incarcerata), arare quello che avrebbe dovuto essere l'orto, ma anche badare alle sorelle più piccole. L'assenza di amore non aveva infatti impedito che ne nascessero tre, la più grande delle quali aveva cinque anni meno di Andrea, la primogenita. Dopo la quarta, abbandonarono le speranze di avere un maschio, e Andrea considerò sempre le bambine come una maledizione: nient'altro che problemi, inutili bocche da sfamare.
Il duro lavoro la rese robusta di corporatura, ma questo a sua volta, insieme alla sua altezza fuori del comune, la fece diventare l'oggetto delle prese in giro dei bambini del villaggio, a cui non poteva reagire per ordine del padre. Una sola volta ebbe il permesso di pestarli, e lo fece con grande gioia, sfogando su di loro tutte le sue delusioni, la sua rabbia, la sua tristezza. Il risultato fu però che gli abitanti di Sterdal li cacciarono ancora più lontano, dalle parti di Lacrox. Per evitare di essere buttati fuori anche da lì, non osarono nemmeno presentarsi al villaggio, così la loro vita di stenti si fece ancora più dura. La colpa di tutto ciò fu ovviamente addossata ad Andrea, che tentò invano di sostenere la sua innocenza. La malattia della madre si andò a sommare a tutto questo, costringendo la piccola (aveva sette anni) a lavorare giorno e notte, quasi senza riposo, per mantenere una famiglia che ormai cadeva a pezzi come la loro casa. Un'esperienza che avrebbe distrutto molte, ma che rafforzò invece lei, rendendola forte come un toro e indifferente al dolore, anche se peggiorò ulteriormente il suo carattere già piuttosto irascibile.
Quando aveva nove anni, la sua vita ebbe una svolta, ma non seppe decidere se in positivo o in negativo. I fatti sono l'unica cosa certa: due banditi di passaggio decisero di divertirsi con la sua famiglia, tanto per passare il tempo. Il padre, che si era fatto male, era lì, ma non riuscì a fare nulla per proteggere la moglie e le figlie. La prima venne violentata e uccisa, le altre semplicemente massacrate perchè facevano chiasso piangendo. Andrea era partita all'alba per andare a rimediare della legna: l'inverno si avvicinava, e senza sarebbero morti di freddo. Anche se non le importava degli altri, lei non voleva morire di freddo. Giunse appena in tempo per vedere che al fuoco ci avevano pensato i briganti: a bruciare era però la sua baracca, unica prova della sua infelice esistenza. Accecata dall'ira, Andrea abbandonò il tronco che si trascinava dietro e caricò i due, ascia rudimentale alla mano. Il primo morì senza capire cosa stava succedendo, ma poi lei si bloccò, colta dalla consapevolezza di ciò che aveva appena fatto. L'altro ne approfittò per sferrare un fendente brutale con tutta la forza delle sue possenti braccia. L'arto sinistro della ragazzina cadde a terra, la lama si incastrò nella carne del fianco da tanto forte era stato il colpo, ma fu un errore: Andrea, riscossa dalla sua trance a causa del dolore, reagì tagliando la gola dell'uomo con la sua arma di pietra, lasciandolo a morire dissanguato per terra. Destino che avrebbe condiviso, se un misterioso passante non l'avesse portata in fretta a Lacrox, dove ricevette cure mediche. Il suo salvatore si rivelò essere un uomo totalmente vestito di nero, che accolse il suo risveglio con un sorriso laconico.
"Ben svegliata. Come ti senti?" dalla sua voce non traspariva alcun interesse, perciò non rispose.
"Cosa vuoi?" indagò invece.
"Voglio farti una proposta...." più che una proposta, quello dell'uomo in nero era un ordine. Andrea aveva imparato poco da suo padre, ma una cosa che aveva imparato era che è meglio ascoltare gli ordini di chi è più forte di te. E in quella situazione, perfino la minore delle sue sorelle, appena nata e subito morta, sarebbe stata più forte di lei. Così si fece condurre a Staph, base di un'Organizzazione di cui non sapeva nulla. Qui subì senza un lamento le torture indicibili a cui gli uomini in nero la sottoposero. Feroce e inarrestabile, sconfisse tutte le guerriere apprendiste che la affrontarono. Il suo motto divenne presto famoso: "Le forti comandano, le deboli muoiono." E lei aveva tutte le intenzioni di rientrare nella prima categoria. Recentemente è stata ammessa al test finale per diventare una guerriera, dopo molte incertezze da parte dell'Organizzazione a causa del suo caratteraccio e della sua scarsa propensione a rispettare gli uomini in nero e i loro comandi. Si è ripromessa di non fallire.
Abilità Innata
[b]Trapianto [Abilità Innata] Perché impiantare la carne di una Guerriera defunta e compromettere una nuova leva, quando si può attaccare un braccio, una gamba o anche due? E' un investimento più sicuro, ne è certa una corrente di Uomini in Nero. L'usufruitrice di quest'Abilità Innata ha infatti subito un'operazione di questo tipo: parte delle sue estremità apparteneva un tempo a una Guerriera oggi defunta. Ciò si traduce nella preconoscenza di una Tecnica o Abilità da Apprendimento appartenuta alla defunta e coinvolgente l'arto (o gli arti) trapiantato. Essa comunque non è già appresa dalla Guerriera: ne conosce i requisiti richiesti, ma deve soddisfarli appieno e quindi appropriarsene in Biblioteca o in Arena Sotterranea. La Guerriera donatrice non è nota all'utilizzatrice dell'Abilità, e i donativi previsti sono decisi dal Master. Il player può comunque richiedere via PM una quest al GDR Staff per poter scoprire l'identità della defunta donatrice.
[/b] Abilità
Dominio dello Yoki
Bonus:
- Andrea può concentrare tutto il suo Yoki in una sola zona del corpo, dalla vita in su, per un massimo di 10 secondi (orientativamente 2 turni di combattimento serrato); - Così facendo Andrea aumenta il proprio limite massimo di Yoki del 20% ma solo per quanto riguarda quella zona. Malus: - L'abilità ha 5 secondi di ricarica per ogni 5 secondi di utilizzo (orientativamente 1 turno di ricarica per ogni turno di utilizzo); - Mentre l'abilità è attiva e fino alla fine del turno in cui l'ha eventualmente disattivata, Andrea non può rilasciare Yoki nel resto del corpo. Matrioska Andrea sfrutta il suo notevole controllo sul proprio Yoki per innescare un processo inverso a quello che segue un normale rilascio e - anziché ingrossarsi - ridurre le proprie dimensioni più o meno a quelle di una guerriera "normale". Questo non solo offre minore bersaglio agli avversari, ma le consente di muoversi con molta più libertà, aumentando la sua Agilità esponenzialmente a scapito della Forza, che cala a causa della riduzione della massa muscolare.
Bonus:
-Minore probabilità di essere colpita grazie alla superficie corporea ridotta. Bonus/Malus: -I valori di Forza e Agilità vengono invertiti per la durata. Malus: -Richiede almeno il 50% di Yoki per essere attivata e mantenuta (quantità inferiori non modificano la corporatura); -Andrea deve aspettare almeno un turno completo dopo l'attivazione per disattivare l'Abilità, e viceversa; -Finché rimane attiva i Punti Carta Nera acquisiti raddoppiano e Dominio dello Yoki non è utilizzabile. |
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