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Juliet [Ophelia] Berserker
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14-10-2018, 04:59 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 05-11-2018 04:29 PM da Ophelia.)
Messaggio: #1
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Juliet [Ophelia] Berserker
Juliet ci aveva pensato tutta la notte, dopo il breve incontro con Andrea. “Che faccio? Qual è la mia specialità? Cos’è che può fare, una come me?”
Di giorno si allenava (aveva anche triplicato gli esercizi della sua routine) e di notte… pensava. In realtà c’era molto che “una come lei” potesse fare… Solo che non se ne rendeva davvero conto. Troppe opzioni, troppe possibilità finivano col confonderla e basta. Non era molto brava nell’introspezione, che poteva farci. E poi le arrivò l’idea. Cioè, a dirla tutta aveva già pensato a qualcosa di simile, ma non era riuscita a delinearlo bene fino a quel momento. Così, dopo aver passato qualche notte insonne nel letto della sua celletta – probabilmente troppo piccolo per lei a questo punto, ma dato che ci dormiva una volta ogni morte di Numero 1 o giù di lì non le importava più di tanto dei piedi che sporgevano fuori – finalmente Juliet ci arrivò. Ma certo. Era così semplice, come aveva fatto a non pensarci prima? Così semplice. “Cazzo, che stupida” In breve, con quest’abilità avrebbe avuto un’occasione per tornare alle origini, letteralmente e figurativamente. Ora sì che poteva tornare a dormire in pace. Quando si rialzò dal letto era ormai pomeriggio (il suo dilemma mentale le aveva fatto fare le ore piccole, e una con così tanta energia aveva bisogno di dormire come si deve), così Juliet si preparò e si fiondò dritta verso la Biblioteca. Non era mai stata in questa biblioteca… Beh, a dirla tutta non era mai stata in una qualsiasi biblioteca, ma questo non aveva alcuna importanza adesso. L’aspetto della guerriera era ordinato, ma aveva ancora il segno del cuscino stampato sul lato destro della faccia. Si stiracchiò come un gatto, guardandosi intorno per cercare un qualunque accolito che potesse seguirla. Beh, era ora di mettersi al lavoro. Citazione:Nome Abilità: Berserker |
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11-11-2018, 12:48 AM
Messaggio: #2
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RE: Juliet [Ophelia] Berserker
Duran non ci mette molto a notare l'alta novizia con metà faccia arrossata che si stiracchia nel bel mezzo della Biblioteca, guardandosi intorno come se non avesse mai visto un libro. Conoscendola, ciò è assai probabile. L'accolito tuttavia prende tempo, termina con calma il capitolo che sta leggendo e solo dopo qualche istante di riflessione chiude il tomo e si avvicina.
Posso aiutarti? A giudicare da come osservi gli scaffali, non si direbbe che tu sia qui in cerca di un passatempo leggero... senza offesa. |
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11-11-2018, 06:37 PM
Messaggio: #3
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RE: Juliet [Ophelia] Berserker
Citazione:Narrato In realtà Juliet non aveva un'idea precisa di cosa si facesse lì dentro. Certo, sapeva cosa fosse una biblioteca e cosa ci si facesse - non era così stupida - ma non sapeva cosa tutto ciò avesse a che fare con... quello che voleva fare lei. Da quel che le risultava, i libri erano sempre stati sul polo opposto rispetto al combattimento. A meno che non si trattasse di... libri sul combattimento? Juliet scosse la testa, turbata dal pensiero. "Dio, spero di no!" Non che avesse qualcosa contro la lettura, eh. Solo che conoscendosi sapeva che ci avrebbe impiegato secoli, vuoi per i suoi problemini di concentrazione in attività così passive, vuoi perché le guerriere non andavano a scuola e le sue abilità di lettura si erano fermate a prima che entrasse nell'Organizzazione. Dopo qualche minuto passato a ciondolare sul posto, un po' a disagio per la novità della situazione ma sicura dei suoi scopi, la guerriera venne finalmente avvicinata da un accolito. "Posso aiutarti? A giudicare da come osservi gli scaffali, non si direbbe che tu sia qui in cerca di un passatempo leggero... senza offesa." Juliet inarcò un sopracciglio e fece un sorriso tirato. "A differenza di qualcuno io non ho tutto il tempo libero per... oh, vabbé" Si schiarì la voce e lasciò perdere, sorridendo in maniera più naturale. "Voglio migliorare. Ho bisogno di lavorare su di un'abilità speciale" Citazione:Yoki utilizzato: 0% |
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12-11-2018, 09:18 PM
Messaggio: #4
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RE: Juliet [Ophelia] Berserker
Duran risponde al sorriso nervoso di Juliet con uno... a dir poco compassionevole, che potrebbe essere preso come quello di un genitore che osserva la figlioletta muovere i suoi primi passi. Gli ci vuole un attimo prima di trasformarlo in qualcosa con un minor rischio di umiliazione per la ragazza e invitarla a continuare.
Oh. Ti ascolto. Prova a descrivermi la tua idea, dunque, e vedrò cosa posso fare. Se te lo stai chiedendo, no, non lavoreremo qui... almeno non lo trovo probabile. Ho addestrato qualcuna qui dentro, ma diciamo che non è proprio il posto migliore per sviluppare la maggior parte delle proposte che ho accolto. L'accolito si lascia andare a una risata sincera, cercando di sciogliere un po' il vago imbarazzo del primo incontro. |
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13-11-2018, 02:24 AM
Messaggio: #5
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RE: Juliet [Ophelia] Berserker
Citazione:Narrato "Oh. Ti ascolto. Prova a descrivermi la tua idea, dunque, e vedrò cosa posso fare. Se te lo stai chiedendo, no, non lavoreremo qui... almeno non lo trovo probabile. Ho addestrato qualcuna qui dentro, ma diciamo che non è proprio il posto migliore per sviluppare la maggior parte delle proposte che ho accolto", rispose l'accolito con una risata. Juliet tirò un sospiro di sollievo e le spalle tornarono giù, rilassate. "Meglio così, non credo che questa bella biblioteca avrebbe retto a ciò che ho in mente" Si sfiorò il collo, sovrappensiero. Le faceva strano dirlo ad alta voce, probabilmente nella sua mente suonava più figo, ma doveva farlo. Era il motivo per cui era lì, alla fine. "Voglio essere in grado di sacrificare la mia Percezione per essere più forte e più veloce, più di quanto lo sarei con lo Yoki attivo. Finora ho cercato di mantenere il controllo, ma voglio vedere quel che succede quando lo perdo. Non intendo il Risveglio, ovviamente... intendo quello che c'è dentro di me, il mio istinto. Voglio provare a usarlo, e sfruttarlo il più possibile a mio vantaggio." Parlò con un tono serio, quasi solenne, che conoscendola non sarebbe durato molto. Infatti un attimo dopo incrociò le braccia al petto e sbuffò, spostandosi il ciuffo dagli occhi; questi superarono l'accolito per vagare casualmente lungo gli scaffali pieni di libri, senza un reale interesse per essi. "Una cosa del genere potrebbe tirarmi fuori dai casini, qualche volta" Citazione:Yoki utilizzato: 0% |
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14-11-2018, 01:04 AM
Messaggio: #6
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RE: Juliet [Ophelia] Berserker
Duran aggrotta le sopracciglia per buona parte del discorso di Juliet, il sorriso di prima completamente svanito, ma alla fine non sembra - troppo - scettico.
Prima di vedere i risultati di Desirée, probabilmente non avrei accettato di seguire un'idea del genere. Molti la definirebbero al limite della follia, se non oltre. Ma tu hai la fortuna di esserti imbattuta in un... innovatore, se mi permetti di usare il termine per me stesso. Seguimi. Assumendo che la guerriera obbedisca senza discutere, l'alto accolito si avvia attraverso vari corridoi, fino a che non si ritrova in una stanza relativamente spaziosa. Dopodiché, sembra cambiare idea e porta la ragazza invece... all'arena esterna. Ecco, qui probabilmente avremo tutta la libertà di cui hai bisogno. Ora. Tracciata una linea nel terreno, Duran fa cenno a Juliet di avvicinarsi. Mettiti esattamente lì. Rilascia il tuo Yoki. Concentrati... e cerca di tenerlo sotto controllo. Voglio che tu arrivi consciamente al tuo limite, e poi... be', poi dovresti cercare di incanalare l'energia in modo da sfruttarla al meglio, ma senza andare oltre. Capisco che non sia facile, e io non posso certo guidarti al meglio nel processo, ma... è l'inizio di quello che intendi ottenere, se non ho capito male. |
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14-11-2018, 05:56 PM
Messaggio: #7
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RE: Juliet [Ophelia] Berserker
Citazione:Narrato L'accolito sembrava pensieroso, quasi scettico. "Prima di vedere i risultati di Desirée, probabilmente non avrei accettato di seguire un'idea del genere. Molti la definirebbero al limite della follia, se non oltre." "Chi è Desirée?" chiese Juliet senza aspettarsi una risposta, sbattendo le palpebre un paio di volte con incertezza. Le era giusto sfuggita la prima parte del discorso, ma suonava interessante. "Ma tu hai la fortuna di esserti imbattuta in un... innovatore, se mi permetti di usare il termine per me stesso. Seguimi." Juliet sorrise, fiera. Realizzare qualcosa "al di fuori dei limiti", qualcosa che potrebbe essere considerato persino folle, non sarebbe stato altro che motivo di orgoglio per lei. Voleva dire che stava andando nella direzione giusta. L'accolito si mosse e la guerriera lo seguì, curiosa di vedere dove la stesse portando. Arrivarono ad una stanza spaziosa, ma l'uomo sembrò ripensarci e la portò da tutt'altra parte. L'arena esterna. "Ecco, qui probabilmente avremo tutta la libertà di cui hai bisogno. Ora." Dopo aver tracciato una linea nel terreno, l'umano fece cenno a Juliet di avvicinarsi. "Mettiti esattamente lì. Rilascia il tuo Yoki. Concentrati... e cerca di tenerlo sotto controllo. Voglio che tu arrivi consciamente al tuo limite, e poi... be', poi dovresti cercare di incanalare l'energia in modo da sfruttarla al meglio, ma senza andare oltre. Capisco che non sia facile, e io non posso certo guidarti al meglio nel processo, ma... è l'inizio di quello che intendi ottenere, se non ho capito male." Juliet si mosse subito verso il punto indicato. "Devo arrivare al mio limite?" chiese, incerta. Aprì entrambe le mani e fece i conti con le dita, bisbigliando dei numeri tra sé. "Quindi... al 70%?" Non era mai arrivata così lontano finora. Da un lato l'idea faceva paura; tuttavia, il fatto di non trovarsi sul campo di battaglia e quindi poter esplorare quella nuova, spaventosa forma con calma e in (relativa) sicurezza la elettrizzava. Avrebbe aspettato la conferma dell'accolito prima di procedere: l'idea era quella di spingersi almeno fino al 50% gradualmente. Non era mai salita così in alto a partire da zero, quindi doveva andare per gradi. Se ci fosse riuscita, alla prossima si sarebbe finalmente spinta al limite. Citazione:Yoki utilizzato: 0%>10%>30%>50% |
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14-11-2018, 08:53 PM
Messaggio: #8
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RE: Juliet [Ophelia] Berserker
Duran non pare affatto infastidito dal fatto che Juliet la stia prendendo con calma, anzi: si trova un posto sugli spalti, incrocia le braccia e la osserva pazientemente mentre lei aumenta progressivamente la quantità di Yoki in circolo.
Bene così. Per il momento puoi prendertela comoda, anche se ti suggerirei di fare pratica con un rilascio rapido più avanti. Arriva al tuo massimo, poi... non sono sicuro di come spiegarlo, ma vorrei che ti creassi un'immagine mentale di quello che intendi fare. Concentrati. Spingi lo Yoki a dare il massimo, digli che non ti interessa di mantenere tutte le sue potenzialità ma solo quelle combattive... ho capito bene? Forzalo a fare quello che vuoi. Come, non mi interessa. Ognuna ha i suoi metodi. Ma finché non avrai raggiunto un accordo con te stessa, io potrò fare ben poco per aiutarti. Citazione:Puoi gestire il prossimo post come preferisci, ma ti suggerirei di non arrivare a un successo completo immediatamente. Vai per stadi: nella mia prossima risposta vedrò se intervenire o meno. |
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15-11-2018, 10:12 PM
Messaggio: #9
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RE: Juliet [Ophelia] Berserker
Citazione:Narrato Juliet si stiracchiò sul posto un'altra volta e cominciò. Questa parte era facile, d'altra parte l'aveva fatto così tante volte. Il suo corpo iniziò a mostrare i diversi stadi della trasformazione: prima gli occhi, passati dal freddo di una colorazione argentea al dorato; poi il volto, via via più simile a quello dei demoni che combatteva, con una serie di zanne affilate tra le labbra e vene rigonfie su viso e collo. Arrivò in seguito la volta del corpo, la cui massa muscolare raddoppiò fino a lacerare l'uniforme in più punti, facendo apparire la slanciata guerriera ancora più grossa e imponente. Non si era mai specchiata in quello stato, ma immaginò di incutere abbastanza timore vista così - almeno, ci sperava. Comunque fosse... la prima manche era passata. Juliet sospirò, un po' su di giri per il flusso di adrenalina dato dallo Yoki. Questo era il 50%, il limite del territorio da lei finora conosciuto ed esplorato. "Bene così. Per il momento puoi prendertela comoda, anche se ti suggerirei di fare pratica con un rilascio rapido più avanti. Arriva al tuo massimo, poi... non sono sicuro di come spiegarlo, ma vorrei che ti creassi un'immagine mentale di quello che intendi fare. Concentrati. Spingi lo Yoki a dare il massimo, digli che non ti interessa di mantenere tutte le sue potenzialità ma solo quelle combattive... ho capito bene? Forzalo a fare quello che vuoi. Come, non mi interessa. Ognuna ha i suoi metodi. Ma finché non avrai raggiunto un accordo con te stessa, io potrò fare ben poco per aiutarti." Rilascio rapido... sì, le sarebbe tornato comodo qualche volta. L'avrebbe messo nella lista delle cose da fare... dopo di questo. Chiuse gli occhi ed inspirò. Il mondo intero scomparve, così che Juliet potesse vedere solo ciò che le serviva vedere. Sentiva il flusso dello Yoki scorrerle nelle vene sotto il suo controllo. Lo innalzò, spingendosi al 60%. Mancava poco... In totale concentrazione, la sua mente iniziò a concretizzare la sua idea in un modo del tutto inaspettato. L'aveva portata in un posto di sua conoscenza, un posto che non vedeva da molto tempo: era la foresta in cui era cresciuta da umana. Abbassò la testa per guardarsi le mani, che aprì e richiuse. Sembrava così reale. Riusciva a riconoscere quella radura, e così tutti gli alberi che la circondavano. Acero, cedro, pino: sapeva tutto di loro. Ognuno di loro era nato per uno scopo, era ciò che suo padre le aveva insegnato. La fitta boscaglia lasciava penetrare il basso sole pomeridiano, proprio come quello che illuminava l'arena esterna in quel preciso momento; ma il silenzio che avvolgeva la radura era decisamente innaturale. In un diverso contesto Juliet si sarebbe sentita a disagio. Appena realizzato ciò, centinaia di voci si innalzarono dalla foresta, tutte rivolte alla guerriera. Alcune sembravano volerla portare nella giusta direzione; altre la intimavano di restare dov'era, dove non avrebbe fatto del male a nessuno. La cosa non la inquietava, perché in quel momento cercava altro. Juliet non era sola, lo sentiva. C'era qualcosa di vivo e diversamente vegetale oltre lei, e lo sentiva. Non grazie allo Yoki, però. Questo era il suo istinto, la sua naturale percezione, la sua capacità di fiutare pericoli coltivata in un posto che di potenziali pericoli ne aveva tanti. Un rumore di ramo spezzato alle sue spalle la fece voltare immediatamente, forte come se provenisse da lei. In lontananza qualcosa si muoveva lentamente verso di lei. Era lui, il nemico. Era uno Yoma. No, non uno Yoma qualsiasi: era lo Yoma. Era lo Yoma che aveva dato inizio a tutto, quello che aveva ucciso i suoi genitori. Fu sorpresa di ricordarlo così bene. Si trovava a più o meno 100 metri da lei, eppure la Percezione non l'aveva rilevato. Non l'aveva rilevato perché non ne aveva bisogno. Lo Yoma si muoveva con estrema calma, come se avesse tutto il giorno solo per lei. Provenendo dalla parte più densa della foresta la creatura era perlopiù avvolta dalla penombra, e ad ogni passo non illuminato dalla luce del sole la sua sagoma pareva deformarsi e allargarsi. Juliet si stropicciò gli occhi, non completamente sicura di ciò a cui stava assistendo, ma vide qualcosa scattare dietro di lei e correre verso il demone. Era lei, quello era il suo corpo, ma c'era qualcosa di diverso. A 50 metri da lei lo Yoma era raddoppiato in dimensioni, confermando che quel che accadeva all'ombra non fosse solo la sua immaginazione; inoltre, avvertì un senso di pericolo maggiore. L'altra se stessa non si fermò, e Juliet vide il suo stesso attacco fallire. L'altra sé ci aveva provato con tutte le sue forze, usando più Yoki possibile, usando tutte le sue capacità, ma non era abbastanza. Si era già sentita così in passato... nell'ultima missione. Vide lo Yoma prevalere su di lei e ucciderla senza troppi sforzi, schiacciandole la testa come una noce con una mano sola. Un'altra sé scattò alle sue spalle un'altra volta, partendo alla carica solo per fallire e morire un'altra volta. Successe ancora e ancora. Tuttavia, Juliet aveva l'impressione che ogni volta le mancasse sempre meno per arrivare al suo obiettivo. Ogni volta lo Yoma era più stanco, più lento. Ad un certo punto non ci furono altre Juliet, e lo Yoma era sempre più vicino. Stavolta sarebbe toccato a lei. All'improvviso la foresta sparì, e con lei il demone. La guerriera era sola, intorno a lei il nulla. Era uno spazio provvisorio, un'illusione nell'illusione creata dalla sua mente per il suo scopo, e le sarebbe servito per mettere a punto la sua idea. "Sacrifico la Percezione. Ho bisogno di essere più forte e più veloce, e saranno i miei sensi a guidarmi" Stava parlando a sé stessa, ma era quello il punto. Era sé stessa a doversi convincere. "Non ho bisogno di nient'altro, solo il mio istinto e tutto quello che lo Yoki può darmi" Il suo respiro accelerò. "Nient'altro" La sua postura stava cambiando, somigliando sempre più a quella di un predatore. "Nient'altro..." Mancava poco. Un piccolo sforzo e sarebbe arrivata al 70%. C'era quasi. Citazione:Yoki utilizzato: 50%>60% |
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16-11-2018, 12:03 AM
Messaggio: #10
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RE: Juliet [Ophelia] Berserker
Dal punto di vista di Duran, Juliet passa diversi minuti quasi immobile, scossa da fremiti e di tanto in tanto un movimento inconsulto, parlando con se stessa a tratti. L'accolito osserva, e quando un'ombra appare al limite del suo campo visivo, alza una mano per fermarla. Non c'è bisogno di alcun intervento... per ora. La ragazza sembra essere in grado di vedersela da sola, con se stessa almeno. Ma ora viene il momento chiave, la parte centrale dell'addestramento: riuscirà Juliet a spingere il proprio Yoki non solo al limite, ma a un compito diverso da quello che svolge di solito?
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16-11-2018, 09:01 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 16-11-2018 09:06 PM da Ophelia.)
Messaggio: #11
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RE: Juliet [Ophelia] Berserker
Citazione:Narrato Juliet divenne sempre più irrequieta: ricurva su se stessa ella respirava affannosamente, scossa da tremiti, in anticipazione. Tutta la sua concentrazione era riversa nell'atto; non solo di arrivare sull'orlo del proprio limite per la prima volta, ma di non lasciare che quella complessa illusione finisse. Era come in un sogno lucido: mente e corpo consapevoli, molta della sua fatica era dedicata al rimanere aggrappata a quello stato mentale, a far sì che non sfumasse. Se l'accolito le avesse parlato, molto probabilmente l'avrebbe udito e sarebbe comunque potuta rimanere concentrata. Avrebbe sentito una voce in lontananza, come nei sogni. Tuttavia, se qualcuno l'avesse toccata, beh... Era meglio che nessuno la toccasse in quel momento. Quando finalmente raggiunse il 70%, il tremore e l'inquietudine del suo corpo si fermarono e la sua vista si colorò di rosso. Fu come un bagliore accecante, che portò la guerriera a coprirsi gli occhi istintivamente. Avvertendo i propri artigli sulla pelle, Juliet ritirò ed esaminò le proprie mani, che poi usò per tastarsi la faccia. La pelle, il naso, la bocca... sembravano più simili che mai a quelli di uno Yoma. E questa era fatta. Prossimo nella lista delle cose da fare era riprendere la conversazione con se stessa, ora che aveva tutti gli strumenti per farcela. Non era più sola neanche in quello spazio vuoto: qualcosa si stava avvicinando. La avvertì alle sue spalle come un'ombra. Ancora una volta, la sua Percezione era a zero: Juliet avvertì la presenza grazie al suo istinto. Si voltò di scatto per ritrovarsi a guardare in uno specchio. No, non era uno specchio... Era lei, un'altra lei. L'altra Juliet la squadrò senza particolare interesse, né apparente disagio nel trovarsi in uno spazio tanto silenzioso e vuoto; poi estrasse la Claymore dalla fondina e si posizionò in maniera inequivocabile: voleva attaccarla. Juliet non perse tempo a mettersi in posizione difensiva a sua volta; molto presto incrociarono le spade con un rumore assordante che fece eco, e l'altra Juliet cercò di buttarla a terra con una spinta. Juliet contrattaccò, così come la sua "gemella", ancora e ancora... ma ogni attacco finiva in parità. Ogni fendente, spinta e calcio finiva parata dall'altra come se si trattasse davvero di un'immagine allo specchio. Poi Juliet si fermò, come se si fosse improvvisamente ricordata cosa fare. Il punto era portarsi al limite, no? Allora finché fosse rimasta nella prevedibilità non sarebbe cambiato niente. Stava usando la tecnica di sempre, i movimenti di sempre. Doveva pensare fuori dal "solito". La guerriera si sgranchì le spalle e gettò la spada a terra, proprio mentre un altro fendente era in dirittura d'arrivo nella sua direzione. Piegando leggermente le ginocchia ed estendendo le braccia lo bloccò a pochi centimetri dal suo viso. Non sentì il dolore dei tagli minori sulle mani, né diede peso al sangue che ne colava: si aggrappò alla spada come un avvoltoio e tirò. Riusciva a vedere i suoi muscoli a paragone con quelli dell'altra Juliet per rendersi conto di essere diversa da lei; quindi tirò, e riuscì a strapparle la spada di mano. La gettò lontano, vicino alla sua, e tornò alla sua avversaria. Si mosse d'istinto e la colpì con un pugno in pieno stomaco; e da quel momento fu come se qualcosa si fosse sbloccato. Nonostante il suo corpo fosse visibilmente più pesante, Juliet era più agile del solito - molto di più. Era attenta ai suoi dintorni, ma anche rilassata; ogni movimento era spontaneo, naturale. La colpì una volta, due volte, tre volte, e l'altra Juliet faceva fatica a tenerle testa. La vide liberare lo Yoki, sempre di più, ma riusciva a parare solo un quinto degli attacchi seppur al massimo del suo Yoki. Juliet era a suo agio e attaccava a mani nude, lasciandosi totalmente andare... e rendendosi conto di quanto fosse divertente. Sentiva la forza scorrere dentro di sé, il nuovo potere, ed era grandioso. L'altra sé arrancava, ansimava, non riusciva più a stare dritta con la schiena. Il naso le sanguinava copiosamente così come un sopracciglio e le labbra, e il sangue colava giù fino all'uniforme - al di sotto della quale dovevano esserci un bel po' di lividi. Si voltò per cercare di correre via verso la propria spada, ma Juliet la colpì con un ultimo calcio dietro la schiena, facendola finire a terra in posizione prona, e le cadde sopra spontaneamente. Subito le passò un braccio intorno al collo come un serpente, afferrando con la mano il braccio libero e chiudendo la presa. L'altra Juliet faceva fatica a respirare e con le mani tentava inutilmente di trovare un appiglio, togliersela di dosso... ma non ci riuscì. Juliet chiuse gli occhi e si preparò a darle il colpo di grazia, quando la sensazione dell'avversaria sotto di sé svanì. La simulazione era terminata. Si rialzò in piedi, nuovamente circondata dagli alberi e con uno Yoma con cui fare sul serio a solo qualche metro da lei. Questa era la vera prova. Citazione:Yoki utilizzato: 60%>70% |
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17-11-2018, 03:15 PM
Messaggio: #12
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RE: Juliet [Ophelia] Berserker
Dall'esterno, la situazione di Juliet sembra sempre più critica... ma sotto controllo, in modo quasi contraddittorio e al contempo in un equilibrio al limite della perfezione. La ragazza è immobile, non muove un passo, eppure il suo corpo è impegnato in una battaglia all'ultimo sangue con se stesso: tremiti, spasmi, ringhi e gemiti... arriva perfino ad affondare gli artigli nei palmi delle sue stesse mani, costringendole a sanguinare. Nessun intervento, però: è il momento della verità, ora, è chiaro. Tentare di fermarla adesso sarebbe da stolti. La lascerà fare... e se fallisce, non sarà certo l'accolito ad essere in pericolo.
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18-11-2018, 08:23 PM
Messaggio: #13
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RE: Juliet [Ophelia] Berserker
Citazione:Narrato Lo Yoma la osservò dall'alto, inclinando il mento. Poi parlò. "Riparti da zero. Vediamo cosa sai fare" Senza pensarci due volte Juliet scattò in avanti, rendendosi conto con un pizzico di delusione che il suo corpo avesse lo stesso peso di sempre, muovendosi alla stessa velocità di sempre. Razionalmente sapeva che fosse normale, non trattandosi più di quella cosa... simulazione o quel che era... di poco prima. Che a ripensarci adesso era stata davvero inquietante, a dirla tutta, ma quello che aveva provato sembrava così reale. Si era sentita in pieno controllo, con la possibilità di dominare il potere Yoki invece che esserne dominata, piegarlo al suo volere, prendersi quello che voleva e scartare ciò che non le serviva arbitrariamente. Aveva visto la strada, come arrivarci: ora non le restava che percorrerla. Il demone, ora alto all'incirca quattro metri, si abbassò sulle ginocchia e allungò una mano ad altezza della testa della guerriera appena questa fu abbastanza vicina, probabilmente intenzionato a schiacciargliela come Juliet l'aveva visto fare prima. La guerriera sfruttò questa conoscenza a suo favore: allungò una gamba e sfruttò la sua corsa per darsi slancio e scivolare sotto il suo corpo, finendo alle spalle del mostro. Fece qualcosa di non previsto. Il vociare intorno a lei riprese animato, ma Juliet non ci fece caso. Qualunque cosa quei vecchi tronchi avessero da dire non aveva importanza adesso. Lo Yoma si rialzò velocemente e nel voltarsi diede un calcio all'indietro. ”Fai ciò che non è previsto” Invece di schivare, Juliet allungò le braccia e si aggrappò alla caviglia del mostro, piantando i talloni in terra così da cercare di attutire almeno in parte il colpo. Tuttavia, nel momento in cui la guerriera lo toccò le voci aumentarono di volume; ciò le fece perdere per un istante la concentrazione, e quell'istante fu abbastanza per farla finire scaraventata a terra. ”Non può farcela”, disse una voce alla sua sinistra. ”Ha perso la testa. O forse non l'ha mai avuta”, rispose un'altra più vicina. Lo Yoma fu davanti a lei in un baleno e la prese per le spalle, scaraventandola ancor più lontano prima che ella potesse sfilare la spada dalla fondina. No, non era diventata matta: Juliet stava iniziando a capire. Ogni volta che avveniva il contatto fisico con l'avversario, la ragazza sembrava assorbire da questo qualcosa che solo lei riusciva a vedere. Informazioni miste a ricordi, cose che non avevano avuto senso fino a questo momento e cose che già sapeva ma non era mai riuscita ad attuare. Era forse questo che intendevano, quando le avevano detto qualche tempo prima di "non schivare"? Era questo ciò che si provava? Lo Yoma la raggiunse nuovamente, sovrastandola, e appoggiò il piede sul suo ventre. Era ovvio ciò che volesse fare... schiacciarla. Di nuovo. Che diamine, era fisicamente incapace di pensare a qualcos'altro? Prevedibile. Come mossa da una forza sconosciuta, Juliet impugnò la Claymore e la fece roteare. Riuscì a tranciare il piede del demone alla caviglia. Il mostro urlò di dolore e indietreggiò, finendo in ginocchio; e fu curioso da vedere come il sangue che schizzasse da quella ferita fosse di colore rosso invece del loro caratteristico viola. ”Lasciati andare” Le voci erano più agitate che mai, tra chi faceva il tifo per lei e chi pregava che lo scontro finisse in fretta per paura di esserne coinvolto. Quando lo Yoma si rialzò... era visibilmente più piccolo. Tre metri, ad occhio e croce. E in uno stato di salute perfetto. ”Sei tornato intero? Nessun problema” Finalmente libera di rimettersi in piedi, la guerriera scattò in avanti con la lama ben dritta. La creatura era più veloce, ma anche Juliet; la mezzademone pareva inarrestabile, rovesciando le sorti del combattimento. I suoi fendenti venivano a malapena schivati dallo Yoma, stupito dal cambiamento. Andò avanti così per minuti interi prima che la creatura potesse riuscire a “sfiorarla” con un’artigliata, la quale procurò alla guerriera un graffio abbastanza profondo sulla guancia destra, ma nessuna reazione. I sensi di Juliet erano completamente concentrati sul bersaglio, tanto che il dolore non riuscì (ancora) a raggiungerla: lei continuava a combattere come se niente fosse. Sentiva che qualcosa in lei si fosse risvegliato, qualcosa che le impediva di guardare oltre. Il suo istinto le aveva messo il paraocchi su tutto ciò di ininfluente alla battaglia: Juliet avvertiva soltanto il desiderio di non fermarsi, di continuare così fino alla sua morte o a quella dell’avversario. Avvertiva nuovamente quella strana sensazione di potere, quel “lasciarsi andare” già provato precedentemente all’interno di quell’illusione, e si divertiva. Oh se si divertiva. ”Che bambina insopportabile…”, sospirò lo Yoma. ”Lasciami mangiare in pace…” Le si strinse lo stomaco. Quelle parole Juliet le aveva già sentite… ma dove? Non riusciva a ricordare. Era troppo “in là” in quel suo nuovo stato mentale, troppo in profondità, ma la sensazione di déjà-vu riuscì per un secondo a farla deconcentrare. Lo Yoma colse la palla al balzo per tentare di ribaltare le sorti: stanco di giocare, i suoi artigli si mossero in maniera calcolata per terminare lo scontro. Riuscì a farle saltare la spada di mano e portò una zampa dietro la testa della ragazza, afferrandola per la coda così da tenerla ferma. Juliet lo guardò negli occhi. Le sarebbe piaciuto chiedergli cosa vedesse nei suoi, perché era abbastanza certa che a questo punto fossero uguali. Beh… non proprio. Lei aveva qualcosa in più. Ed era… La guerriera si aggrappò alle spalle del mostro, conficcando gli artigli nella carne in una presa solida ed inevitabile, e lo tirò a sé. La forza le scorreva nelle vene, pura e inebriante, superiore a quella a cui era abituata. Attirò lo Yoma a sé e gli diede una testata, forte. Non le era mai capitato di prendere gli Yoma a testate finora, ma dovette ammettere che la divertiva. La creatura lasciò andare la presa intorno ai suoi capelli e Juliet attaccò, desiderosa quanto lui di concludere lo scontro. ”Niente ultimo pasto per te” Con una possente artigliata Juliet lacerò la trachea dello Yoma, il quale si accasciò in ginocchio. Di nuovo, sembrava essersi rimpicciolito… adesso sembrava avere quasi le dimensioni di Juliet, quelle iniziali. Sangue rosso, non viola, sgorgava dal profondo taglio alla gola; ma la guerriera a malapena ci fece caso, impegnata com’era a tenerlo fermo. ”Avrei potuto finire anche più in fretta con la spada…” La creatura, consapevole del proprio destino imminente, prese ad attaccare il torace della ragazza con le unghie in un ultimo disperato tentativo di prevalere. Juliet continuò a tenerlo per le spalle, noncurante dell’uniforme lacerata e dei graffi che iniziavano a sanguinare; non erano molto profondi in ogni caso. ”...ma non sarebbe stato altrettanto divertente” Gli diede finalmente il colpo di grazia, i suoi artigli simili a quelli della creatura, ma accompagnati da molta più forza ed una posizione favorevole. Nella radura tornò la pace. Le voci della foresta erano tornate a semplici mormorii; e una luna alta e piena si era sostituita al caldo sole pomeridiano. ”Quando è successo…?” Confusa come al risveglio da un lungo sogno, Juliet alzò la testa per riuscire a vedere oltre gli alberi. L’aria fresca notturna le fece venire i brividi e la guerriera si chiuse una mano al petto, incontrando i brandelli della propria uniforme e il calore umido del proprio sangue. Abbassò la testa per esaminare la ferita. I graffi non erano profondi, ma quello che la fece quasi trasalire fu la vista della sua cicatrice aperta. Cioè, non aperta, ma lo stronzo le aveva fatto saltare qualche punto di sutura. ”Figlio di…” Juliet diede istintivamente un calcio alla carcassa, poi la mise a fuoco. Lo Yoma era sparito. Il corpo davanti a lei era… non c’erano dubbi! Il pelo, il corpo, quelle orecchie, quel muso… era un lupo, una specie di enorme lupo! La guerriera si inginocchiò per esaminarlo, toccò il pelo con le dita. In quel momento il sangue della creatura, ancora fresco, riprese a scorrere. Si muoveva come se avesse una propria intelligenza, attirato dal corpo di Juliet. Saliva lungo le caviglie, poi le gambe, su fino al torace, su fino alla cicatrice, verso e dentro le fessure create dai punti mancanti. Juliet si irrigidì, leggermente disgustata dalla cosa - ma decisa a non combattere il cambiamento, come se sapesse che questo fosse necessario. Aveva tutto il tempo di essere confusa… dopo. Sfortunatamente, l’intromissione di quel sangue estraneo non fu indolore. Già piegata su un ginocchio, la ragazza si rannicchiò in preda al dolore e urlò. Il suo corpo riprese a tremare e a sudare freddo, e Juliet non poté trattenersi dal rantolare e lamentarsi per il dolore. Tuttavia sapeva che fosse necessario, e sapeva che non mancasse molto, e… ”Non toccatemi!” Ringhiò l’avvertimento diretta all’accolito e chiunque ci fosse dall’altra parte, non del tutto sicura che potessero sentirla ma desiderosa di provarci comunque. L’ultima cosa di cui aveva bisogno era essere interrotta proprio alla fine. Il tempo passò interminabile mentre la pozza ai piedi della carcassa pian piano si rimpiccioliva e si spostava nel corpo della guerriera. Juliet sopportò e sopportò, cercando di limitare i lamenti nel caso in cui qualcuno di là pensasse che stesse morendo. Stava morendo? In realtà non lo sapeva, ma tanto valeva andare fino alla fine. Riaprì gli occhi solo quando sentì il terreno dell’arena sotto le dita. ”Ci sono riuscita…?” Citazione:Yoki utilizzato: 70% |
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19-11-2018, 10:14 PM
Messaggio: #14
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RE: Juliet [Ophelia] Berserker
Duran osserva per diverso tempo il processo di soggiogazione dello Yoki in corso dentro Juliet: non può, ovviamente, vedere ciò che accade nella mente della guerriera, ma può vederne gli effetti sul corpo. La ragazza, fino ad ora immobile, comincia ad agitarsi una volta giunta allo stadio finale della sua prova, attacca un nemico invisibile, ringhia e sbraita e impreca e... poi sono solo suoni confusi, animaleschi, mentre Juliet affronta un avversario interiore con il suo corpo, oltre che con la mente. Uno spettacolo affascinante e terribile allo stesso tempo, anche perché dopo essersi lanciata a terra da sola un paio di volte la guerriera inizia ad infliggersi ferite da sola: alcuni colpi ben assestati alle gambe, alle braccia... ma soprattutto un graffio profondo alla guancia destra, che inizia a sanguinare copiosamente. Poco dopo, come invasata, si strappa di dosso l'uniforme, forse una sorta di liberazione metaforica dal controllo ferreo normalmente imposto dall'Organizzazione? O forse è Duran che ci pensa troppo. Però... qualcosa è successo, poco ma sicuro. La ragazza finalmente si calma, si ferma, ansima in mezzo all'arena... poi è scossa da fremiti e crolla in ginocchio, tossendo e farfugliando, finché non è di nuovo tranquilla.
Poi, finalmente, emette le prime parole sensate che l'accolito le ha sentito dire da quando ha cominciato. Questo è da vedere. Le risponde, anche se non è sicuro che la domanda fosse rivolta a lui. Ma che tu sia cosciente è sicuramente una nota positiva. Dimmi: tu pensi di esserci riuscita? Ti senti... diversa? |
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20-11-2018, 10:00 PM
Messaggio: #15
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RE: Juliet [Ophelia] Berserker
Citazione:Narrato Tornata nel mondo reale, Juliet ci mise un po' a capire cosa stesse succedendo. L'improvvisa luce del sole le ferì gli occhi, portandola a proteggersi con una mano. Quanto tempo aveva passato... in quello stato? Pian piano si rese conto dell'aria contro la pelle e la sensazione di bagnato. Non era mica... "Questo è da vedere. Ma che tu sia cosciente è sicuramente una nota positiva. Dimmi: tu pensi di esserci riuscita? Ti senti... diversa?" La voce dell'accolito la scosse, tanto che Juliet cominciò a guardarsi intorno con più attenzione, quasi guardinga. Si tirò un pizzicotto al braccio. Okay, era davvero tornata. In quel momento la sua mente era nel caos: che cazzo era successo? Cos'era stata quella cosa? Era diventata matta o era tipo un rito di passaggio per tutte le guerriere intenzionate a sviluppare un'Abilità? Si esaminò il corpo. Era un campo minato. A vederlo così, sembrava quasi che si fosse scontrata con un Risvegliato... Era stata lei? "Ma che cazzo..." Si coprì il petto con entrambe le braccia, rendendosi conto con un filino di imbarazzo che lo strappo delle vesti non si fosse limitato alla sua immaginazione... e neanche il sangue. A mente fredda la consapevolezza di ciò che era appena successo stava pian piano riemergendo; e con essa, il dolore fisico. "Ahiahiahi... dannazione, mi sembra di esser stata assalita da un orso", si lamentò la guerriera, rialzandosi con un'espressione volutamente drammatica. Stiracchiò le gambe e fece mente locale. Aveva combattuto... si era combattuta da sola, in realtà (ehi, buon per lei se sapeva darle così bene! Era fiera di sé), aveva vinto, e il sangue dello Yoma-lupo gigante le era entrato dentro (facendole un male cane), possibilmente un simbolo del cambiamento. L'aveva sentito, di aver combattuto in maniera diversa. Era ovvio. E adesso... in qualche modo lo sentiva ancora, quel sangue. Era come elettrico, prima le aveva dato una scarica di adrenalina primordiale enorme. Scorreva dentro di lei, se l'era portato nel mondo reale. Ne era certa. "Mi sento "me", ma più interessante", rispose la guerriera con un gran sorriso nonostante quello che le fosse appena successo. "Immagino di dover rifare il trucchetto qui, adesso, per saperlo con certezza. Giusto?" Poi si schiarì leggermente la voce, facendo cenno alle braccia che le facevano ancora da scudo al petto. "Uh... non è che avete un'altra divisa?" Citazione:Yoki utilizzato: 70% |
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21-11-2018, 11:13 PM
Messaggio: #16
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RE: Juliet [Ophelia] Berserker
Duran lascia a Juliet tutto il tempo necessario per tornare alla realtà, cercando di non stare a fissarla troppo una volta notato il suo imbarazzo. In ogni caso, non si esime dall'offrire commenti alle parole della guerriera.
Immagino che un orso ti avrebbe dato meno problemi. Uno Yoma grosso come un orso, forse? Con un ghigno divertito, l'accolito si mette a riflettere su quanto raccontatogli dalla ragazza. A meno che tu non lo ritenga indispensabile, penso che non ci sia bisogno di sentirsi timide ora. Avrai una divisa nuova quando avremo finito. Prima, però, dobbiamo effettivamente passare alla seconda fase dell'addestramento: sembra che tu sia riuscita a convincere te stessa dei buoni risultati ottenuti, ma finché non li vedrò di persona non potrò dire se siano... affidabili. Lascia che ti faccia una domanda: credi di potermi dare una dimostrazione? Posso procurarti un'avversaria, ma voglio la tua parola che non ci saranno... disguidi. Volontari, almeno. Naturalmente, se qualcosa andasse storto... diciamo che non essendo un duello ufficiale non mi farei problemi a fare intervenire un appoggio alla tua avversaria. L'uomo osserva Juliet intensamente, in attesa della sua risposta. E' chiaro che non vuole metterla sotto eccessiva pressione, ma anche che non intenda aspettare troppo per assicurarsi dei risultati da lei ottenuti. |
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22-11-2018, 09:58 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 22-11-2018 10:04 PM da Ophelia.)
Messaggio: #17
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RE: Juliet [Ophelia] Berserker
Citazione:Narrato "A meno che tu non lo ritenga indispensabile, penso che non ci sia bisogno di sentirsi timide ora. Avrai una divisa nuova quando avremo finito. Prima, però, dobbiamo effettivamente passare alla seconda fase dell'addestramento: sembra che tu sia riuscita a convincere te stessa dei buoni risultati ottenuti, ma finché non li vedrò di persona non potrò dire se siano... affidabili. Lascia che ti faccia una domanda: credi di potermi dare una dimostrazione? Posso procurarti un'avversaria, ma voglio la tua parola che non ci saranno... disguidi. Volontari, almeno. Naturalmente, se qualcosa andasse storto... diciamo che non essendo un duello ufficiale non mi farei problemi a fare intervenire un appoggio alla tua avversaria." Juliet sospirò e con riluttanza fece ricadere le braccia lungo i fianchi. "Immagino che tu abbia ragione... Se cambiassi uniforme adesso potrei strappare anche quella nuova. Poi chi lo paga il sarto?" Passando a faccende più importanti... "Certo, sono pronta." Non vedeva l'ora di provare quella cosa anche nel... mondo reale. Sarebbe stata la stessa? Più potente? Oppure meno? E poi... sarebbe stata in grado di fermarsi? "Non posso promettere nulla sui disguidi, però. Non l'ho ancora provata su un bersaglio, uh..." Fece una pausa per trovare il termine adatto. "...amico? Qualcuno che non debba uccidere, insomma. Lì dentro ho sentito un impulso di combattere fino alla morte." Aggrottò le sopracciglia. "Tuttavia... voglio essere in grado di potermi fermare. Sì, insomma, per la mia sicurezza e quella delle altre." Già. Combattere fino alla morte suonava molto eroico e bello, ma non voleva restare "legata" ad un ipotetico avversario troppo al di là delle sue capacità, o uccidere una compagna in arena solo per la smania di usare (e mostrare) la nuova abilità. Tirarsela sì, ma in sicurezza. "Puoi chiamarne una abbastanza forte, e io farò del mio meglio per staccare la spina prima di staccarle la testa. Ha senso?" La ragazza si guardò poi le mani. "E cosa faccio con lo Yoki? Devo restare ancora così?" Citazione:Yoki utilizzato: 70% |
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23-11-2018, 03:11 PM
Messaggio: #18
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RE: Juliet [Ophelia] Berserker
Duran annuisce, pensoso per un momento, probabilmente riflettendo sulle parole di Juliet. Poi sembra tornare alla realtà.
Per il momento ti suggerirei di azzerarlo, se non pensi che creerà problemi. Vorrei vederti arrivare a questo livello più rapidamente... o, in alternativa, se sei in grado di riprodurre questo stato mentale anche con meno Yoki in corpo. Vado a prendere la tua avversaria. L'accolito si allontana, salvo tornare qualche tempo dopo con una guerriera mingherlina, con due lunghe trecce e uno sguardo perso nel vuoto. Evidentemente deve già averla messa al corrente della situazione, perché si limita a riposizionarsi sugli spalti e volgere lo sguardo a Juliet. Quando vuoi, puoi iniziare. |
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24-11-2018, 06:18 PM
Messaggio: #19
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RE: Juliet [Ophelia] Berserker
Citazione:Narrato "Per il momento ti suggerirei di azzerarlo, se non pensi che creerà problemi. Vorrei vederti arrivare a questo livello più rapidamente... o, in alternativa, se sei in grado di riprodurre questo stato mentale anche con meno Yoki in corpo. Vado a prendere la tua avversaria." Juliet non se lo fece ripetere due volte e cominciò il processo all'inverso per tornare indietro, gradualmente, alla sua forma più umana. L'accolito tornò con una guerriera che Juliet non aveva mai visto, piccola e con lo sguardo perso nel vuoto; quest'ultima si mise in posizione in silenzio, mentre l'umano tornava sugli spalti. "Quando vuoi, puoi iniziare." "Bene..." Juliet si concentrò: aveva intenzione di replicare le sensazioni provate dall'altra parte. Come era arrivata a sbloccare l'abilità, lì? Cercò di ricordare. Cos'era successo di preciso? Si era trovata in difficoltà... poi in entrambi i casi aveva colpito l'avversario: un tipo di attacco primitivo, per nulla cavalleresco, che aveva smosso in lei una rabbia e un istinto predatorio che le avevano intimato di continuare. La prima volta aveva bloccato la spada avversaria con le mani e sferrato un pugno; la seconda aveva tranciato il piede del nemico dopo essersi fatta colpire più volte. "Sì, il contatto fisico" Dopodiché, l'aveva sentito risvegliarsi. Da quel punto in poi era diventata più forte e veloce, ma anche meno cosciente, con una cosa sola nella testa: uccidere. Prevalere. Questo era ciò che doveva replicare, in quel momento. Il ciclo era quello: difficoltà, contatto fisico, risveglio dell'abilità. Forse avrebbe potuto anche lavorare sulla parte della difficoltà, così da poter utilizzare l'abilità anche in situazioni non "di vita o di morte". Che numero aveva, quella guerriera? Non l'aveva mai vista, sperava non fosse una novizia. "Attaccami", la invitò con un gesto della mano. Avrebbe visto subito con chi aveva a che fare. Citazione:Yoki utilizzato: 70%>50%>30%>10%>0% Spoiler (Click to View) |
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25-11-2018, 03:05 PM
Messaggio: #20
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RE: Juliet [Ophelia] Berserker
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