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QUEST La Negromante [Ophelia]
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16-07-2016, 03:57 PM
Messaggio: #41
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RE: La Negromante [Ophelia]
Nina sembra soddisfatta delle tue parole e ritorna a guardare fuori dalla finestra: è ancora presto infatti per muoversi è ancora l’alba dopotutto e la città sta ancora sonnecchiando. Dopo circa un’ora le cose cambiano decisamente e Dabi sembra gradualmente riempirsi di vita, con molta gente che esce di casa, animando le vie della città.
Indossate le vostre armature, lasciate la stanza e scendete nel salone al pianterreno, laddove notate quattro clienti che stanno facendo colazione e alle vostre narici giunge un sublime profumo di focaccine cotte al forno, alle quali dovete rinunciare a malincuore - soprattutto da parte di Nina - in quanto il vostro corpo ha ancora bene in mente la cena della sera prima. L’oste vi rivolge un cenno di saluto con il capo e, subito dopo, siete in strada: grazie alle indicazioni che Sam ti ha fornito la sera prima non avete difficoltà a raggiungere la piazza centrale e, una volta lì, identificare l’emporio in mezzo agli altri palazzi.
Si tratta di un edificio a due piani fatto di mattoni rossi, largo circa il doppio degli altri e con un robusto tetto in legno. Sopra l’ampio ingresso è appesa come insegna la metà del tronco di un albero, tagliata nel senso della lunghezza, sulla cui parte interna, ben levigata, è incisa la scritta “EMPORIO”. Una dozzina di persone, sette uomini e cinque donne si sta apprestando a entrare nell’edificio, dopo avervi rivolto uno sguardo e averlo distolto da voi subito dopo. A un trespolo esterno sono legati due asini e un cavallo da lavoro.
Forse incuriosita dagli animali, Nina inizia a camminare verso di loro poi, forse ricordandosi della sua promessa, si blocca a metà strada per poi tornare al tuo fianco, chiedendoti:
E adesso cosa facciamo, Capitano Juliet? Entriamo e chiediamo del mercante?
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24-07-2016, 11:06 PM
Messaggio: #42
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RE: La Negromante [Ophelia]
Citazione:Narrato Nina non aggiunse nulla e continuò a guardare fuori dalla finestra. Era ancora presto e per strada non c'era nessuno. C'era una strana quiete; gli edifici e gli oggetti di fattura umana erano intorno a loro privi di movimento, come se tutti gli umani fossero improvvisamente scomparsi lasciando tutto com'era e le due guerriere fossero le uniche testimoni e superstiti. Tutta quella calma però non faceva per lei. Lei preferiva il rumore, la vita. Ed infatti nel giro di un'ora la città si animò: dovevano andare. Si prepararono, lasciarono la stanza e si diressero verso il pianterreno; lì alcuni clienti facevano colazione, ma le due dovettero passare. Juliet non sentiva neanche fame. Salutò l'oste e scesero in strada, dirette all'emporio. Trovarlo non fu difficile, grazie alle indicazioni dell'uomo della sera prima, e le guerriere si fermarono di fronte ad un grande edificio di mattoni rossi recante la scritta "Emporio". Beh, non era stato difficile. C'erano già delle persone. Nina fece per avvicinarsi agli animali da lavoro legati a un trespolo, ma si fermò, probabilmente ricordandosi dell'accaduto del giorno prima. "E adesso cosa facciamo, Capitano Juliet? Entriamo e chiediamo del mercante?" "Esatto" Citazione:Yoki utilizzato: 0% |
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26-07-2016, 06:08 PM
Messaggio: #43
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RE: La Negromante [Ophelia]
Così entrate senza troppi preamboli e, se fuori c’era un po’ di gente, dentro ce n’è molta di più!
Un ampio bancone separa circa una trentina di persone da quattro garzoni, tre ragazzi e una ragazza: i quattro si stanno dando un notevole da fare per cercare di correre dietro alle richieste dei clienti tuttavia, quando fai il tuo ingresso, seguita dalla tua piccola compagna, la confusione si arresta, seguita da un silenzio carico di imbarazzo e, ne sei sicura, timore.
Dopo alcuni istanti, quello che sembra il più vecchio dei garzoni, un ragazzo che mostra di avere a occhio e croce circa venticinque anni è il primo a riprendersi dallo stupore e a venirvi incontro, chiedendo cortesemente:
Hem… Buongiorno signorine! Il mio nome è Matthew e sono qui per servirvi! Posso sapere cosa desiderate?
Il giovanotto ha un fisico abbastanza robusto, con i capelli biondo paglia un po’ in disordine e la faccia che non presenta tratti particolarmente interessanti. Alla tua richiesta di incontrare Jonas Salmar, Matthew inarca il sopracciglio destro, assumendo un’espressione stupita:
Il padrone? Oh… In questo momento è nella sua stanza nel retrobottega però… capite, devo chiedere prima.
Il ragazzo getta un’occhiata ai clienti dell’emporio
Beh… Intanto… venite con me!
Matthew vi fa passare dietro il bancone e vi precede attraverso un’ampia porta dalla quale si accede a quello che sembra essere il magazzino dell’emporio e, mentre attraversi l’uscio, hai la netta sensazione di udire un sospiro di sollievo di massa alle tue spalle, seguito poco dopo dalla ripresa delle richieste dei clienti, sensazione confermata anche dall’espressione imbronciata di Nina la quale però, tenendo fede alla promessa che ti ha fatto, non fa né dice nulla, limitandosi a seguirti.
Percorrete un paio di ampi corridoi stipati di merce finché raggiungete una scala che porta al piano superiore e, una volta saliti, Matthew raggiunge un’altra porta chiusa alla quale bussa un paio di volte e poi attende il permesso per entrare, facendovi cenno di aspettare.
Pochi istanti dopo il giovanotto ritorna fuori e, lasciando aperta la porta vi dice:
Prego, entrate pure! Il padrone vi riceverà subito!
Entrate in quella che sembra essere una piccola biblioteca: non è molto ampia e, a parte la parete di destra sulla quale si apre un’ampia finestra che fa entrare la luce del giorno e lo spazio necessario per far aprire la porta, tutte le pareti sono adornate con degli scaffali nei quali sono stipati molti libri, tutti quanti delle stesse dimensioni e raggruppati per colori diversi delle copertine.
Uno di essi giace su di una scrivania al centro della stanza ed è stato appena richiuso da colui che, senza dubbio, è Jonas Salmar: egli è un uomo dal fisico asciutto e longilineo, con i capelli neri impomatati e una corta barba nera ben curata sulla quale noti l’assenza di baffi. I suoi vestiti sono semplici anche se sembrano comunque di ottima fattura. Non appena entrate il mercante si toglie dall’occhio destro una lente che si era incastrato nell’orbita e si alza per accogliervi:
Buongiorno signorine e benvenute! Matthew mi ha detto che desideravate vedermi: in cosa posso servirvi?
Apparentemente, Jonas Salmar non sembra mostrare nessun timore nel trovarsi alla vostra presenza…
Citazione:Ophelia, come hai visto ho accelerato un po’ le cose per farti risparmiare un turno a chiedere udienza al mercante. |
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01-08-2016, 12:14 AM
Messaggio: #44
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RE: La Negromante [Ophelia]
Citazione:Narrato Dentro c'erano molti più umani. Beh, non c'era da stupirsene: era una grande città e l'uomo del giorno prima le aveva già detto che quello fosse l'unico emporio del posto. Ma gli umani non erano un problema per Juliet, non era a disagio nel sentirsi così tanti occhi addosso. Avrebbe solo dovuto controllare le reazioni di Nina... Dopo un primo momento di silenzio, uno dei quattro garzoni presenti si avvicinò alle due ragazze. "Hem… Buongiorno signorine! Il mio nome è Matthew e sono qui per servirvi! Posso sapere cosa desiderate?" Juliet andò dritta al punto, chiedendo di Jonas Salmar. "Il padrone? Oh… In questo momento è nella sua stanza nel retrobottega però… capite, devo chiedere prima." Juliet annuì, con un sorriso di circostanza e le braccia incrociate al petto. "Beh… Intanto… venite con me!" Il ragazzo le fece passare dietro il bancone e le guidò verso una porta, mentre alle sue spalle la numero 29 riuscì a percepire la tensione allentarsi: avevano messo un bel po' di paura a quella gente! Gettò un'occhiata furtiva a Nina e notò la sua espressione imbronciata, come aveva previsto; ma fortunatamente la ragazzina stavolta seppe contenersi, come le aveva promesso. Dopo un po' raggiunsero il retrobottega, una stanza chiusa a cui Matthew bussò ed entrò, facendo cenno alle ragazze di aspettare. Attesero brevemente, perchè il garzone rispuntò fuori e lasciò la porta aperta per loro. "Prego, entrate pure! Il padrone vi riceverà subito!" Il proprietario dell'emporio le accolse in quella stanza piena di libri. Hobby da ricchi... "Buongiorno signorine e benvenute! Matthew mi ha detto che desideravate vedermi: in cosa posso servirvi?" Aveva un aspetto curato, e soprattutto, non sembrava affatto intimorito da loro. Ancora una volta, Juliet andò dritta al punto. "Siamo venute in questa città per una missione: stiamo cercando una di noi, che risulta scomparsa. Si chiama Milena" Si portò il ciuffo dietro l'orecchio e restò un attimo in silenzio, come ad accertarsi che le "informazioni base" fossero ben assorbite dalle orecchie di quell'uomo. "E... Abbiamo sentito che ha avuto contatti recenti con vostra figlia." Un'altra pausa, durante la quale avrebbe osservato la reazione dell'uomo. "In missioni come queste ogni informazione conta, anche quella avuta da un passante" si giustificò, il tono tra il serio e l'affabile, "Ogni informazione che potrebbe darci è preziosa. Dobbiamo riportarla a casa" concluse, più seria. Era curioso il modo in cui da un po' aveva cominciato a parlare: aveva iniziato a fare delle differenze tra guerriere e umani ("una di noi") e definire quella catena di produzione di guerriere mezzedemoni in cui le difettose venivano abbattute senza problemi "casa". Era un cambiamento positivo o negativo? Citazione:Yoki utilizzato: 0% |
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01-08-2016, 04:22 PM
Messaggio: #45
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RE: La Negromante [Ophelia]
Alle tue parole, Jonas Salmar strabuzza gli occhi e viene colto da una improvvisa crisi di tosse…
Coff… Coff… Chough… Urk…
Mentre Matthew si affretta a versare un bicchier d’acqua da una brocca che era sulla scrivania e a porgerlo al suo padrone, le tue orecchie sensibili avvertono una risatina sommessa e soffocata provenire da Nina, evidentemente divertita dall’espressione buffa assunta dall’uomo.
Bevuto il bicchier d’acqua, il mercante sembra riprendersi e si siede nuovamente sulla sua sedia, mentre il solerte Matthew prende un paio di sedie da un angolo e le sistema vicino a voi per permettervi di sedervi, se lo desiderate. Nina ne approfitta subito mentre il mercante inizia a rispondere…
S… scusatemi… Coff… avevo avvisato mia figlia di non impicciarsi dei vostri affari, ma quando Gwen ha incontrato la vostra compagna… mi pare proprio che si chiamasse Milena, ha iniziato a mostrare molto interesse per lei. Non so… forse le dispiaceva per lei perché sembrava messa male o forse era perché la vostra compagna le sembrava qualcosa di nuovo e esotico, qualcosa che rompeva la routine di questa città… Sapete, lei era ancora piccola l’ultima volta che una claymore era stata ingaggiata per cacciare uno yoma in questa città.
E così Gwen aveva assunto un atteggiamento direi… quasi… protettivo nei confronti di Milena. Al punto di litigare con me e mia moglie, sua madre, quando ci rifiutammo di accoglierla in casa.
Nina si irrigidisce sulla sedia, la sua espressione si fa seria, ma la sua bocca rimane ermeticamente chiusa. Mentre Jonas, fatta una pausa per prendere fiato, riprende a raccontare.
Testarda com’è Gwen si diresse in cucina, prese alcune cose da mangiare e uscì nuovamente di casa, dichiarando che avrebbe pensato lei a trovare un alloggio per Milena e se ne andò assieme alla vostra compagna.
Quel giorno ebbi veramente paura che scappasse di casa, non l’avevo mai vista così determinata! Ero quasi pronto a mandare alcuni uomini di mia fiducia a cercarla quando, quella sera stessa, anche se molto tardi, Gwen tornò. Si scusò con noi per il suo comportamento e ci disse che Milena non voleva crearle problemi e se n’era andata via, ringraziandola e pregandola di tornare a casa.
Da allora tutto è tornato come prima. Gwen si impegna nei suoi studi e frequenta sempre il suo gruppo di amiche, mentre la vostra compagna non si è più vista…
Jonas Salmar tira fuori un fazzoletto da una tasca e lo usa per asciugarsi il sudore che, mentre parlava, aveva iniziato a spuntargli sulla fronte.
… E questo è tutto quello che so.
Nina dà l’impressione di riuscire a stento a trattenersi, tuttavia continua a tenere la bocca chiusa, anche se scende dalla sedia e comincia a camminare avanti e indietro nella stanza, con le mani dietro la schiena e lo sguardo rivolto verso il pavimento.
Jonas Salmar la guarda, con lo sguardo preoccupato ma, evidentemente, anche lui teme di dire qualcosa, forse per evitare di offendervi involontariamente.
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04-08-2016, 08:44 PM
Messaggio: #46
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RE: La Negromante [Ophelia]
Citazione:Narrato Alle parole della giovane, Salmar strabuzzò gli occhi e cominciò a tossire. Juliet aspettò pazientemente che la crisi finisse, osservando le mosse affrettate di Matthew che portava dell'acqua al suo signore e la risatina di Nina, divertita dalla situazione. Avrebbe riso anche lei, ma era troppo concentrata sulle risposte dell'uomo. Salmar si riprese e il garzone portò subito due sedie per le guerriere. Nina la anticipò all'istante, mentre Juliet si sedette con più calma, senza staccare gli occhi dall'uomo. "S… scusatemi… Coff… avevo avvisato mia figlia di non impicciarsi dei vostri affari, ma quando Gwen ha incontrato la vostra compagna… mi pare proprio che si chiamasse Milena, ha iniziato a mostrare molto interesse per lei. Non so… forse le dispiaceva per lei perché sembrava messa male o forse era perché la vostra compagna le sembrava qualcosa di nuovo e esotico, qualcosa che rompeva la routine di questa città… Sapete, lei era ancora piccola l’ultima volta che una claymore era stata ingaggiata per cacciare uno yoma in questa città. E così Gwen aveva assunto un atteggiamento direi… quasi… protettivo nei confronti di Milena. Al punto di litigare con me e mia moglie, sua madre, quando ci rifiutammo di accoglierla in casa." Salmar fece una pausa. Juliet annuì tra sè, come soddisfatta dalla risposta. Aveva senso. "Testarda com’è Gwen si diresse in cucina, prese alcune cose da mangiare e uscì nuovamente di casa, dichiarando che avrebbe pensato lei a trovare un alloggio per Milena e se ne andò assieme alla vostra compagna. Quel giorno ebbi veramente paura che scappasse di casa, non l’avevo mai vista così determinata! Ero quasi pronto a mandare alcuni uomini di mia fiducia a cercarla quando, quella sera stessa, anche se molto tardi, Gwen tornò. Si scusò con noi per il suo comportamento e ci disse che Milena non voleva crearle problemi e se n’era andata via, ringraziandola e pregandola di tornare a casa. Da allora tutto è tornato come prima. Gwen si impegna nei suoi studi e frequenta sempre il suo gruppo di amiche, mentre la vostra compagna non si è più vista…" Salmar era visibilmente sudato, tanto che prese un fazzoletto per asciugarsi la fronte. Che strano... Possibile che fosse il solo ricordo della figlia scappata di casa a turbarlo così? Di certo non era la presenza delle guerriere, prima non si era mostrato spaventato. "…E questo è tutto quello che so" Era la verità? Nina, agitata, cominciò a camminare avanti e indietro per la stanza. Salmar la guardava, preoccupato. La numero 29 avrebbe fatto un cenno a Nina di calmarsi e avrebbe portato le mani sulle cosce, con le dita intrecciate tra loro. "Possiamo parlare con sua figlia?", avrebbe chiesto semplicemente, tranquilla e rilassata. "Non è un interrogatorio, niente di simile, dobbiamo solo capire dove sia Milena, per ritrovarla e riportarla sana e salva a casa", assicurò. "Se siamo di disturbo ci dispiace molto, ma dobbiamo davvero ritrovarla" Citazione:Yoki utilizzato: 0% |
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06-08-2016, 06:07 PM
Messaggio: #47
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RE: La Negromante [Ophelia]
Jonas Salmar strabuzzò gli occhi, come se fosse rimasto spiazzato da quella richiesta
Eh? Oh! Ma… ma certo! Non c’è problema! Se la cosa può esservi d’aiuto ben volentieri! Anzi…
Il mercante fruga in una delle sue tasche e ne estrae un orologio legato a una catenella
… A quest’ora dovrebbe stare studiando assieme al suo tutore! Molto bene! Vorreste essere così gentili da seguirmi fino a… fino a casa mia, signorine?
Nonostante l’apparente disinvoltura, il linguaggio del suo corpo ti dice che il proprietario dell’emporio sembra essere molto più nervoso di quanto non voglia sembrare. Tuttavia l’uomo appare deciso quando si alza dalla sua sedia e si rivolge al ragazzo:
Matthew! Io accompagno le signorine fino a casa mia! Sarò presto di ritorno, perciò fate attenzione tu e gli altri! Sono stato chiaro?
Il garzone ritorna nello stesso angolo dal quale ha preso le sedie per voi e apre una sorta di armadio a parete, dal quale ne estrae un soprabito molto lungo che porge al padrone, rispondendo prontamente:
Sissignore! Potete stare tranquillo signore!
Jonas Salmar indossa il cappotto e, a quel punto, vi fa cenno di seguirlo: assieme a lui, percorrete un altro corridoio del magazzino, fino a sbucare all’esterno da una porticina secondaria. Per alcuni minuti percorrete un dedalo di vicoli e stradine secondarie e, mentre gli sguardi dei passanti si fissano su di te e Nina, il mercante sembra approfittarne per affondare nel suo cappotto e cercare – o almeno così ti sembra - di non farsi riconoscere. Il trucco sembra funzionare abbastanza bene: soltanto tre passanti si rivolgono a Jonas per salutarlo, saluto al quale lui comunque risponde cordialmente, anche se in maniera un po’ sbrigativa.
Giungete così dopo circa un quarto d’ora di cammino alla casa del mercante: una solida costruzione in pietra stuccata di bianco a due piani con tetto, porte e infissi di robusto legno scuro, circondata da un muro di pietre cementate tra loro e con l’accesso sbarrato da un robusto cancello di ferro battuto. Jonas mette mano a una grossa chiave e con essa apre la serratura del cancello, richiudendolo alle vostre spalle e, a quel punto si toglie il soprabito, poggiandoselo sul braccio e, quando giunge alla porta della casa, una cameriera gli si fa incontro per prendere l’indumento… mentre la donna sussulta alla vista della vostra presenza, il mercante taglia corto e le dice:
Betsy! Ho urgenza di parlare con mia figlia! Avvisala di raggiungermi subito nel mio studio!
Betsy annuisce e sparisce all’interno della casa, mentre lui vi guida all’interno, fino ad una grande e luminosa stanza che appare arredata con una grande scrivania, librerie e altro mobilio in legno scuro. La stessa appare ornata da quattro grandi quadri rappresentanti paesaggi di campagna e da un busto in pietra bianca che raffigura una persona molto simile al padrone di casa.
Prima che possiate chiedere qualcosa però, si ode un leggero bussare alla porta dello studio e, subito dopo, entra una ragazza la quale, con ogni probabilità, dev’essere Gwen Salmar, la figlia del mercante.
Gwen non dimostra più di sedici anni, non è molto alta ma il suo viso grazioso ha una pelle talmente chiara e i lineamenti talmente delicati da farti pensare a una bambola di porcellana: i suoi capelli biondo ramato sono ondulati e molti di essi presentano degli ampi riccioli, la ragazza comunque li tiene raccolti in un’ampia coda dietro la nuca. Gwen indossa un vestito color turchese, semplice nel taglio ma finemente ricamato e, quando fa il suo ingresso nella sala Nina rimane a osservarla a bocca aperta mentre la ragazza rivolge un ampio sorriso a sua padre, chiedendogli:
Eccomi padre! Mi hai chiamato e sono venuta subito? Cosa succede? OH!
Gwen sussulta nel vedervi, mentre i suoi occhi azzurri si riempiono di stupore. Jonas le si rivolge direttamente, con tono pacato e voce gentile:
Gwen! Queste due claymore sono alla ricerca di Milena… Io ho detto loro tutto quello che sapevo ma siccome tu sei stata l’ultima a vederla e a parlare con lei, esse desiderano farti qualche altra domanda. Ti prego di rispondere con la massima sincerità!
Gwen si gira verso di voi, rivolgendovi una riverenza:
Certamente, padre! Dite pure, signore…
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09-08-2016, 11:55 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 09-08-2016 11:57 PM da Ophelia.)
Messaggio: #48
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RE: La Negromante [Ophelia]
Citazione:Narrato Salmar mostrò di nuovo sorpresa, come se non si aspettasse quella richiesta. "Eh? Oh! Ma… ma certo! Non c’è problema! Se la cosa può esservi d’aiuto ben volentieri! Anzi… A quest’ora dovrebbe stare studiando assieme al suo tutore! Molto bene! Vorreste essere così gentili da seguirmi fino a… fino a casa mia, signorine?" "Certo" rispose la guerriera, con un sorriso smagliante. Ma nonostante ciò, l'uomo sembrava ancora a disagio. Come controvoglia. Eppure avrebbe dovuto aspettarselo, no? Non pensava certo che due guerriere mandate lì apposta dall'Organizzazione per trovare una compagna scomparsa si accontentassero di sentire la sua esperienza indiretta, vero? Salmar si alzò, più deciso, e si rivolse al garzone. "Matthew! Io accompagno le signorine fino a casa mia! Sarò presto di ritorno, perciò fate attenzione tu e gli altri! Sono stato chiaro?" Il ragazzo gli prese il cappotto e glielo porse, esclamando "Sissignore! Potete stare tranquillo signore!" Uscirono dal negozio attraverso una porta secondaria e si diressero in strada, verso l'abitazione del mercante. Durante il tragitto le mezzedemoni furono come sempre adocchiate dai passanti, cosa che sembrò causare a Salmar qualche imbarazzo, soprattutto quando alcuni dei passanti lo fermarono per salutarlo. Juliet ovviamente ignorò l'accaduto, ma lanciò lo stesso un'occhiata alla sua compagna di viaggio per controllare che fosse tutto a posto. Non si sapeva mai, e comunque aveva il suo status di adulta responsabile da mantenere. Dopo un po' finalmente giunsero presso l'abitazione. Juliet emise un fischio di approvazione alla vista della struttura; l'uomo le fece accomodare dentro. Una cameriera gli si avvicinò immediatamente, probabilmente per prendere il cappotto, ma alla vista delle due ragazze sussultò. "Betsy! Ho urgenza di parlare con mia figlia! Avvisala di raggiungermi subito nel mio studio!" la incalzò il mercante. La donna obbedì e Salmar guidò le guerriere dentro il suo studio. Anche quella una stanza molto carina, niente da aggiungere, si vedeva che circolavano soldi in quella casa. C'erano altre librerie, altri libri, quadri, busti. Juliet non entrava spesso in contatto con quelle cose, ma i quadri le piacevano. Sì, erano immagini realistiche, come guardare attraverso una finestra, eppure si trovavano in tutt'altro luogo. Osservò i quadri nell'attesa. Ma non dovettero attendere molto. La ragazzina bussò, e alla sua comparsa sembrò catturare l'attenzione di Nina, la quale restò a bocca aperta. La numero 29, invece, restò con lo stesso sorriso cordiale con cui si era rivolta precedentemente al padre. "Eccomi padre! Mi hai chiamato e sono venuta subito? Cosa succede? OH!" esclamò, dopo aver notato le guerriere. "Gwen! Queste due claymore sono alla ricerca di Milena… Io ho detto loro tutto quello che sapevo ma siccome tu sei stata l’ultima a vederla e a parlare con lei, esse desiderano farti qualche altra domanda. Ti prego di rispondere con la massima sincerità!" Gwen si voltò verso di loro, facendo una riverenza. "Certamente, padre! Dite pure, signore…" Juliet la osservò attentamente. La ragazzina sembrava decisa, eppure ogni tanto si sfregava nervosamente le mani, nonostante avesse passato molto tempo con una Claymore. Non potevano essere loro due a farle quell'effetto. "Ci servirebbe sapere... tutto quello che sai" spiegò, ancora con l'espressione da cordiale "Non possiamo farci niente" con cui aveva "interrogato" Salmar. "Dobbiamo trovarla, siamo qui per questo. Mi è sembrato di capire che avete fatto amicizia..." Qui si sarebbe fermata un attimo per controllare la sua reazione. Non era una manipolatrice, ma in questo caso era necessario. Puntare sull'amicizia poteva dare i suoi frutti. "E' per il suo bene che siamo qui, per portarla a casa. Non vorremmo che le accadesse... qualcosa di brutto" avrebbe concluso a testa bassa, preoccupata, lasciando intendere ai tanti pericoli a cui poteva incorrere una di loro: bestie, Yoma... una buona recita per delle buone informazioni. E poi non stava neanche mentendo: se Milena si fosse rifiutata di tornare, qualcosa di brutto sarebbe successo eccome. Ma l'incarico era che fosse lei a farlo... Altro che Yoma. Citazione:Yoki utilizzato: 0% |
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11-08-2016, 03:36 PM
Messaggio: #49
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RE: La Negromante [Ophelia]
Gwen Salmar trova la forza di fissarti negli occhi, tuttavia non smette ogni tanto di sfregarsi nervosamente le mani:
Non credo di avere molto da aggiungere a quel che vi ha detto mio padre, tuttavia…
La ragazza chiude gli occhi, quasi a raccogliere le idee, per poi riprendere a fissarti, parlandoti con voce cortese ma sicura.
Ho visto Milena accasciata in un vicolo che piangeva da sola, mentre la gente che le passava vicino faceva di tutto per evitarla: una ragazza così forte eppure così fragile! Mi ha fatto tanta pena e così ho deciso di aiutarla. L’ho fatta salire sulla mia carrozzella e ho deciso di portarla qui, a casa. Volevo farla entrare di nascosto ma Betsy si è accorta di noi e ha avvisato papà e mamma i quali, come senz’altro vi sarà stato detto, non erano d’accordo con me…
Puoi sentire una nota di astio nella voce della ragazza, come se la questione le bruciasse ancora…
… A quel punto, mi sono fatta portare alcune cose da mangiare e me ne sono andata con Milena! Volevo andare con lei da alcune mie amiche, per vedere se qualcuna di loro poteva offrirle riparo da qualche parte ma, prima che potessi mettere in atto il mio proposito, Milena mi ha fermato, dicendomi che non voleva che io mi esponessi tanto per una come lei…
Con la coda dell’occhio noti che Nina, che fino a quel momento se n’era rimasta in silenzio, con i piccoli pugni stretti e un lacrimone che le scorreva sulla guancia destra, sbarra gli occhi e assume un’espressione stupita alle ultime parole di Gwen Salmar, la quale continua:
Abbiamo discusso per ore ma non sono riuscita a farle cambiare idea e, alla fine, si è dileguata e non sono riuscita a capire dove fosse andata. A quel punto sono tornata a casa, anche se non ho rinunciato a cercarla per tutta la città, ovviamente senza trovarla.
A quel punto, Gwen fa un passo aggraziato e ti si avvicina, fissandoti negli occhi e concludendo:
Altro non so dirvi, mi dispiace! Se avete altre domande, risponderò come posso ma non mi sembra di aver dimenticato qualcosa! Se dovreste trovare Milena, vi prego di salutarmela e di dirle che, se lo desidera, io vorrei continuare a essere sua amica!
Ed è a questo punto che i tuoi sensi inquadrano un’altra cosa che non va: troppo debole per essere avvertita quando Gwen era distante ma, quando la giovane ti si è avvicinata, hai avvertito su di lei tracce residue di yoki!
Possibile che Milena abbia lasciato su di lei una traccia così netta? O c’è sotto qualcosa d’altro?
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20-08-2016, 05:21 PM
Messaggio: #50
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RE: La Negromante [Ophelia]
Citazione:Narrato Gwen la guardò negli occhi, seppur continuando a sfregarsi nervosamente le mani di tanto in tanto. "Non credo di avere molto da aggiungere a quel che vi ha detto mio padre, tuttavia… Ho visto Milena accasciata in un vicolo che piangeva da sola, mentre la gente che le passava vicino faceva di tutto per evitarla: una ragazza così forte eppure così fragile! Mi ha fatto tanta pena e così ho deciso di aiutarla. L’ho fatta salire sulla mia carrozzella e ho deciso di portarla qui, a casa. Volevo farla entrare di nascosto ma Betsy si è accorta di noi e ha avvisato papà e mamma i quali, come senz’altro vi sarà stato detto, non erano d’accordo con me… … A quel punto, mi sono fatta portare alcune cose da mangiare e me ne sono andata con Milena! Volevo andare con lei da alcune mie amiche, per vedere se qualcuna di loro poteva offrirle riparo da qualche parte ma, prima che potessi mettere in atto il mio proposito, Milena mi ha fermato, dicendomi che non voleva che io mi esponessi tanto per una come lei…" Juliet ascoltò senza cambiare espressione. La storia non era assurda, e poi lei non conosceva personalmente Milena quindi non avrebbe saputo dire se fosse un comportamento da lei o meno. Per questo motivo si voltò verso Nina, come a cercare tacitamente conferma, e la vide stupita, oltre che evidentemente turbata. Chissà quanto era legata alla guerriera scomparsa? Certo, sembrava anche sensibile di suo, a giudicare da come reagiva impulsivamente anche peggio di Juliet... Anche lei aveva avuto delle amicizie, durante l'addestramento, ma non le era capitato di risentirle. Il loro ambiente non era certo il più favorevole alla socialità, le guerriere erano normalmente sole a pattugliare una zona e venivano riunite solo in caso di missioni particolarmente pericolose, come le era successo la volta precedente. Quindi alla fine... Non era neanche un segno tanto positivo, quando si sentivano dire "Sarai con X, Y e Z". Più guerriere riunite, più possibilità di morire. Anche se in realtà tutto era relativo e si poteva benissimo morire anche in missioni "standard". Bastava fare la mossa sbagliata, girarsi troppo lentamente, una piccola esitazione e... "Abbiamo discusso per ore ma non sono riuscita a farle cambiare idea e, alla fine, si è dileguata e non sono riuscita a capire dove fosse andata. A quel punto sono tornata a casa, anche se non ho rinunciato a cercarla per tutta la città, ovviamente senza trovarla. Altro non so dirvi, mi dispiace! Se avete altre domande, risponderò come posso ma non mi sembra di aver dimenticato qualcosa! Se dovreste trovare Milena, vi prego di salutarmela e di dirle che, se lo desidera, io vorrei continuare a essere sua amica!" La ragazza le si avvicinò, e Juliet avvertì un guizzo: una traccia di Yoki, su Gwen! Non si sbagliava, erano davvero delle tracce residue sul corpo della ragazza. Possibile che fossero di Milena? Che strano... Si sarebbe concentrata meglio sulla traccia, avvicinandosi ulteriormente se fosse necessario ma cercando al tempo stesso di non risultare inquietante o spaventare la ragazza. Avrebbe fatto cenno anche a Nina, chiedendole: "Lo senti anche tu?" Citazione:Yoki utilizzato: 0% |
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22-08-2016, 09:33 PM
Messaggio: #51
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RE: La Negromante [Ophelia]
Focalizzare la tua percezione su Gwen ti conferma la sensazione che avevi avuto: indubbiamente sulla ragazza vi sono tracce di yoki; non molto forti, ma ci sono!
Nina sembra sorpresa dalla tua richiesta e, senza dir nulla, scuote la testa in segno di diniego, tuttavia la piccoletta ti si avvicina, guarda Gwen, poi guarda te e, scostandosi la ciocca ribelle che sempre le ricade sull’occhio sinistro, ti chiede a bassa voce:
Capitano Juliet! Permettete una parola… in privato?
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26-08-2016, 04:45 PM
Messaggio: #52
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RE: La Negromante [Ophelia]
Citazione:Narrato Sì, sulla ragazza vi erano decisamente tracce di yoki. Non molto forti, ma riusciva a sentirle. Dopo aver chiesto a Nina se riuscisse a sentirlo anche lei la ragazzina fece cenno di no, e sembrava anche piuttosto sorpresa dalla domanda. Che il suo livello fosse troppo basso per sentire una traccia di yoki, anche su una persona ad un metro da lei? In ogni caso Nina le si avvicinò, alternando lo sguardo tra Gwen e Juliet in maniera sospettosa, e le chiese sottovoce: "Capitano Juliet! Permettete una parola… in privato?" Sembrava preoccupata, e continuava a guardare Gwen con un'espressione poco fiduciosa. Che avesse qualcosa da dire a proposito della storia della ragazza? "Non mi lasci altra scelta" avrebbe risposto il "capitano", con una vena ironica. Citazione:Yoki utilizzato: 0% |
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28-08-2016, 04:40 PM
Messaggio: #53
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RE: La Negromante [Ophelia]
[pensato] [parlato]
Mentre si appartava in un angolino dell’ampia stanza assieme al suo capitano, ignorando l’ironia di quest’ultima, Nina diede “un’occhiata” alla figlia del mercante, concentrando la sua percezione sulla figlia del mercante
Forse il capitano intendeva questo…
E, puntualmente, sentì le tenui tracce di yoki sul corpo della giovane.
OH! Adesso capisco!
Non appena furono a distanza di sicurezza, Nina, si rizzò sulle punte dei piedi, per sussurrare all’orecchio della caposquadra in modo tale da non farsi sentire dagli altri:
Capitano Juliet! C’è qualcosa che non va nel racconto della ragazza! A meno che Milena non sia cambiata completamente rispetto a come la conoscevo io, quella descritta da Gwen non è lei! Qualunque cosa fosse venuta a fare qui, Milena avrebbe approfittato della situazione, soprattutto se era in difficoltà! Non ce la vedo ad allontanarsi da sola per non turbare la pace familiare di chichessia…
E, prima di tirarsi indietro, la piccoletta concluse:
Adesso ho sentito, capitano!
Citazione:Yoki in Uso: 0% Citazione: |
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28-08-2016, 04:44 PM
Messaggio: #54
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RE: La Negromante [Ophelia]
Nina sembra sicura di quello che ti ha detto. Inoltre anche lei ha sentito infine le tracce di yoki sul corpo di Gwen. Il mercante e la figlia vi osservano perplessi, con quest’ultima che continua a fregarsi nervosamente le mani…
Che fare a questo punto?
Citazione: |
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05-09-2016, 05:40 PM
Messaggio: #55
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RE: La Negromante [Ophelia]
Citazione:Narrato Le due guerriere si appartarono in un angolino della stanza. Dopo aver lanciato un'altra occhiata verso la figlia del mercante, finalmente Nina spiegò cosa non andava. "Capitano Juliet! C’è qualcosa che non va nel racconto della ragazza! A meno che Milena non sia cambiata completamente rispetto a come la conoscevo io, quella descritta da Gwen non è lei! Qualunque cosa fosse venuta a fare qui, Milena avrebbe approfittato della situazione, soprattutto se era in difficoltà! Non ce la vedo ad allontanarsi da sola per non turbare la pace familiare di chichessia…" Poi, prima di tirarsi indietro, aggiunse: "Adesso ho sentito, capitano!" Juliet restò perplessa per una ventina di secondi, col vuoto nella testa. Questo cambiava tutto. Quindi... stavano mentendo? Guardò il mercante e la ragazza, la quale continuava a fregarsi le mani nervosamente. D'istinto strinse i pugni: come avevano osato mentirle? Volevano forse far perdere loro del tempo? No... Forse era lei, la ragazza, che mentiva? Perchè dovrebbe mentire su questa cosa? Subito la guerriera cominciò a formulare ipotesi su ipotesi. Stava nascondendo Milena? O le era accaduto qualcosa? Sorrise in maniera spettrale. Il tratto caratteriale per cui apriva la bocca prima di aver formulato per bene un pensiero si rivelava spesso una carta vincente, perchè ella nutriva molta fiducia verso il proprio istinto. "Ragazza, quello che dici è strano, perchè..." Avrebbe indicato il corpo di Gwen con l'indice. "...Hai addosso tracce di yoki... A chi potrebbero appartenere?" Ovviamente sarebbe stata una domanda retorica. Escludeva la presenza di uno Yoma in città, e se anche la ragazza l'avesse incontrato, avrebbe avuto pochissime possibilità di essere lì, in quel momento, ancora viva. Citazione:Yoki utilizzato: 0% |
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06-09-2016, 09:24 PM
Messaggio: #56
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RE: La Negromante [Ophelia]
Jonas Salmar sobbalza stupito quando apostrofi in quel modo sua figlia: la stessa Gwen appare spiazzata dalla tua affermazione; istintivamente si porta vicino al naso prima le mani, poi le braccia, annusandole, per poi controllare il suo vestito, come se su di esso vi fossero tracce di sporco:
Tracce… di yoki? E che… cos’è? Ma… no… io non ho addosso nulla!
La ragazza sembra effettivamente stupita dalle tue parole e inizia nervosamente a guardarsi attorno, come se cercasse aiuto… Aiuto che trova in suo padre il quale, educatamente ma con voce severa, interviene in difesa della figlia:
Va bene, basta così! Gwen ha risposto alle vostre domande e mi pare evidente che non sappia più di quello che vi ha detto! Penso che possiate andare ora e vi auguro di ritrovare la vostra compagna!
Detto questo, il mercante si rivolge alla figlia:
Grazie Gwen, puoi ritirarti ora!
La giovane non se lo fa ripetere e, dopo avervi rivolto un’affrettata riverenza, scompare velocemente attraverso la stessa porta che aveva usato per entrare nel salone.
E’evidente che Jonas Salmar vi ha congedato, però una debole traccia ora ce l’avete.
Cosa farete adesso?
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11-09-2016, 05:50 PM
Messaggio: #57
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RE: La Negromante [Ophelia]
Citazione:Narrato I due umani furono spiazzati dalle parole della guerriera; Gwen in particolare cominciò a controllare freneticamente il suo vestito e ad annusarsi le mani, come se potesse realmente riuscire a vedere o sentire le tracce di Yoki. "Tracce… di yoki? E che… cos’è? Ma… no… io non ho addosso nulla!" La ragazza sembrava sconvolta - quasi come colta sul fatto - e suo padre intervenne in sua difesa. "Va bene, basta così! Gwen ha risposto alle vostre domande e mi pare evidente che non sappia più di quello che vi ha detto! Penso che possiate andare ora e vi auguro di ritrovare la vostra compagna! Grazie Gwen, puoi ritirarti ora!" Furono congedate così. "Andiamo, Nina" avrebbe detto, uscendo. Beh, ora avevano sì una traccia, ma Juliet non sapeva bene come avrebbero potuto estrapolare a forza le informazioni da questi umani dall'atteggiamento sospetto. Era evidente che non avessero intenzione di dire di più. Avrebbero potuto provare a seguire la traccia, ma come farlo senza risultare inquietanti e pedinare Gwen? "Che importa, vediamo se riusciamo a trovare qualcosa prima di tutto" La guerriera avrebbe portato Nina con sè negli immediati dintorni dell'abitazione, in cerca di ulteriori tracce. Per il momento era tutto ciò che potevano fare. Citazione:Yoki utilizzato: 0% |
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12-09-2016, 09:10 PM
Messaggio: #58
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RE: La Negromante [Ophelia]
Uscite dalla casa di Jonas Salmar con la certezza che Gwen debba essere in qualche modo coinvolta, vi aggirate per un po’ tutt’attorno alla casa del mercante, senza però riuscire a trovare nessun’altra traccia che vi possa rimettere sulla pista giusta.
Notate che, dopo un po’, il mercante esce di casa e prende la strada diretta che porta verso il centro della città, probabilmente ritornerà al suo emporio. Dopo circa un’ora anche Gwen lascia l’abitazione su di un cocchio, rientrando circa un’ora dopo. Ed è proprio mentre osservate il rientro della ragazza che una vocina si fa sentire alle vostre spalle:
S… scusate…?
Un bambino che, ad occhio e croce non dimostra più di dieci anni, cammina esitante verso di voi protendendo il braccio destro nella cui mano sembra esserci un foglio arrotolato, chiuso da uno spago.
Mi… mi hanno detto di darvi questo…
Dai vestiti rattoppati e sgualciti che indossa, sicuramente il bimbo e la sua famiglia – ammesso che ne abbia una – non se la passano bene.
Nella sua innocenza, il piccolo non sembra aver paura di voi…
Il foglio arrotolato contiene un messaggio indirizzato a voi:
Claymore… se volete avere notizie della vostra amica, trovatevi questa sera all’undicesima ora alla corte dei miracoli…
Il messaggio non è firmato, ma è scritto in bella calligrafia, elegante e molto fine e, su di esso, rilevi ancora debolissime tracce di yoki.
Ma cos’è la “Corte dei Miracoli”? Forse il ragazzino lo sa…
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15-09-2016, 10:54 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 15-09-2016 10:54 PM da Ophelia.)
Messaggio: #59
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RE: La Negromante [Ophelia]
Citazione:Narrato Cercarono per un po' ulteriori tracce intorno all'abitazione di Salmar, ma senza risultati; Juliet sbuffò nervosamente un paio di volte di fronte all'insuccesso. La frustrazione raggiungeva velocemente individui tutti istinto come lei. Ma il suo istinto in quel momento non le diceva assolutamente nulla, quindi restarono lì a monitorare i movimenti dei Salmar. Lui uscì di casa e si diresse verso il centro, probabilmente tornava all'emporio; un'ora dopo anche la ragazza uscì di casa, a bordo di un cocchio, e rientrò dopo circa un'altra ora. Juliet sbuffò di nuovo, col vuoto nella testa e le braccia incrociate al petto. Non sapeva cosa fare, e questo la turbava perchè più o meno lei aveva sempre una mezza idea di cosa fare. Aveva bisogno di... qualcosa. Fu a quel punto che udì una vocina dietro di lei. "S… scusate…?" La guerriera si portò una mano al mento, guardando confusa il bambino a cui apparteneva la voce. Era spuntato chissà da dove e protendeva il braccio verso di loro. Aveva qualcosa in mano... un foglio. "Mi… mi hanno detto di darvi questo…" A Juliet si accese una scintilla e si fece in avanti quasi con un balzo. Eccolo, il qualcosa. C'era un messaggio per loro: "Claymore… se volete avere notizie della vostra amica, trovatevi questa sera all’undicesima ora alla corte dei miracoli…". Nessuna firma, nient'altro, a parte delle debolissime tracce di yoki. Ma era qualcosa, anzi, più di qualcosa. Avevano notizie di Milena! Certo, la situazione non sembrava molto rassicurante, quindi avrebbero dovuto fare molta attenzione. Restava solo un'interrogativo. "Chi ti ha dato questo? Cos'è questa corte dei miracoli, e dove sono?" avrebbe chiesto al messaggero, cercando di non spaventarlo nella frenesia della sua voglia di risolvere il mistero. Citazione:Yoki utilizzato: 0% |
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16-09-2016, 08:37 PM
Messaggio: #60
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RE: La Negromante [Ophelia]
[pensato] [parlato]
La caposquadra sembrava innervosita dalla situazione; dava evidenti segni di nervosismo via via crescente mano a mano che il tempo passava. Il mercante se n’era andato e la figlia era andata a farsi un giretto per i fatti suoi e… loro due erano a un punto morto!
Avrei tanta voglia di prenderla a schiaffoni finché non ci dice tutto quello che sa! Ma non si può… vero?
Poi, sforzando le sue meningi, la piccola guerriera ebbe un’idea! Felice e convinta, stava per confidarsi con Juliet quando, non si sa da dove, un bimbo sbucò alle loro spalle:
AAAAA!
Nina ebbe un sussulto: era talmente presa dai suoi pensieri che non si era accorta dell’intruso! Poi, mentre tentava di riportare i battiti del suo cuore alla normalità, si alzò sulle punte dei suoi piedini per sbirciare tra le braccia di Juliet il messaggio consegnato dal piccolo, annuendo poi alle domande che la caposquadra rivolse al piccolo messaggero, mentre provava a cercare tracce di yoki sul corpo di quest’ultimo.
Citazione: |
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