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QUEST Sparizioni [Giorix]
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06-06-2017, 01:16 PM
Messaggio: #1
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Sparizioni [Giorix]
Sparizioni
Chi l'ha visto?
Ormai la mattinata era iniziata da almeno un paio d'ore, dopo la sua prima missione Triela aveva dovuto attendere per un certo periodo a dir poco tedioso ma alla fine le era stato assegnato un numero in Classifica e quel giorno era stata chiamata nell'ufficio dell'uomo in nero. Finalmente poteva sgranchirsi le ossa per darsi da fare sul campo in una missione ufficiale... Qualunque cosa questo volesse dire, infondo a lei non gli veniva dato nessun tipo di riconoscimento in nessun caso; al massimo, una cifra più bassa in classifica ma era solo un numero astratto. Triela dunque entrò nella stanza di Hughes, a differenza di molte altre stanze degli altri Uomini in Nero era veramente un casino: vuota, spartana, con solo delle bottiglie di vetro sparse per terra; da quando l'uomo aveva conosciuto Camillah aveva iniziato a smettere di bere alcolici ma era un vizio duro a morire e in momenti di crisi, si ricadeva in fretta. L'Organizzazione non era ciò che si aspettava ma... Quello era un altro discorso. L'uomo era appoggiato con la schiena al muro vicino alla finestra, con il sole che gli illuminava gli occhi e la carnagione chiara; la mano sinistra appoggiata sull'elsa della propria spada, quasi non calcolò l'arrivo della numero 42. Lentamente si voltò verso di lei con espressione seria ed attese qualche secondo prima di parlare, probabilmente stava aspettando qualcosa. ...Direi di cominciare, prima di tutto le mie più sentite congratulazioni per il numero in classifica; eccetera, eccetera, eccetera... Ho bisogno che tu vada ad indagare sulla scomparsa di una tua compagna: Morgana, l'attuale numero 29. Sarai accompagnata da un'altra... Come definirla? Guerriera o Novizia? Non sapeva decidersi, alla fine era persino rischioso accompagnare quella strana recluta con un'altra persona dai tratti un po' aspri ma chissà: forse insieme avrebbero lavorato bene. Di certo l'esperienza di Rael sarebbe potuta tornare comoda a tutti e in ogni caso, era stato deciso da tutti di dispiegarla sul campo. ...Un'altra compagna d'arme. Dovrebbe essere qui a momenti, per cui appena arriva direi di poter dare più dettagli. Rael non era molto lontana, anzi, doveva solo percorrere il lungo corridoio ed entrare a sua volta nella stanza e magari presentarsi. Nel frattempo, ovviamente, la neo graduata aveva la possibilità di porre domande nel caso le avesse avute. Turnazione: Triela Rael Note: Potete descrivere le vostre sensazioni, l'ambiente circostante e le vostre attività prima di venire chiamate per un colloquio con l'illustrissimo sottoscritto. Dubbi, domande, qualsiasi cosa: non esitate a contattarmi privatamente. |
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06-06-2017, 10:31 PM
Messaggio: #2
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RE: Sparizioni [Giorix]
Parlato
Pensato Parlato di altri Triela se ne stava stesa sul suo giaciglio a leggere pigramente un libro. Era ormai passata più di un'ora dalla sveglia mattutina e, dopo aver indossato l'armatura, era iniziato il suo lungo periodo di tempo libero, ormai una routine da quando le era stato conferito il grado ed era stata sollevata dall'obbligo di partecipare agli allenamenti. In realtà, vi partecipava spesso comunque, in modo da essere pronta all'azione in ogni momento. Per lo stesso motivo indossava l'armatura in ogni momento, tolte ovviamente le ore di sonno. La quiete della stanza venne spezzata dal tonfo sordo del libro che si chiudeva. Triela, ormai stanca della sua lettura, decise di allenarsi a tirare qualche fendente. Si spostò in posizione seduta, ed indugiò ancora qualche istante con le dita sul titolo in rilievo del libro... "Il F"... Si interruppe improvvisamente quando giunse una chiamata. Il maestro Huges mi vuole vedere? Avranno un compito da assegnarmi? Rapidamente, la guerriera poggiò la sua lettura sul letto, prese la grande spada dall'angolo della stanza in cui era accuratamente riposta e la inserì nell'apposita fessura dell'armatura. Fatto ciò scattò verso la porta, e percorse rapidamente gli stretti corridoi di Staph in direzione del suo obbiettivo. Anche senza una guida, non fu difficile per Triela trovare il luogo, visto che aveva cercato di memorizzare le ubicazioni delle stanze di ogni Uomo che le avesse lasciato quell'opportunità. Bussò lievemente due volte alla porta per annunciare il suo arrivo, e poi spalancò la porta lanciandosi nella stanza. Lo spettacolo che le si parò di fronte la lasciò però alquanto interdetta: l'apprezzabile austerità della stanza era irrimediabilmente rovinata dalle bottiglie vuote che costellavano il pavimento. La ragazza posò lo sguardo per diversi istanti proprio su queste ultime, indecisa se offrirsi di aiutare a rimettere ordine o meno. Sembra un bel casino, che fosse alcol? Oppure sono contenitori di ingredienti per qualche esperimento dei superiori? Magari è un disordine voluto, in fondo ci sono persone che vedono dell'ordine nel proprio caos... Alzò finalmente lo sguardo verso la finestra, osservando il profilo dell'uomo. Un guerriero, pare. Pensò Triela vedendo la spada che gli pendeva dal fianco. Accortasi poi di essersi imbambolata, si affrettò a presentarsi. Maestro, sono Triela, numero 42. Mi avete mandata a chiamare? Disse la guerriera portando la mano verso il capo a formare un saluto. Huges la fissò con aria seria, e rispose. ...Direi di cominciare, prima di tutto le mie più sentite congratulazioni per il numero in classifica; eccetera, eccetera, eccetera... Ho bisogno che tu vada ad indagare sulla scomparsa di una tua compagna: Morgana, l'attuale numero 29. Sarai accompagnata da un'altra... ...Un'altra compagna d'arme. Dovrebbe essere qui a momenti, per cui appena arriva direi di poter dare più dettagli. Sissignore. Disse con decisione la ragazza. Decise anche di attendere la spiegazione prima di chiedere di ulteriori dettagli mancanti. Ricordandosi però del disordine che imperversava nella stanza, si decise a chiedere con lieve imbarazzo: Maestro, scusi se mi permetto ma... vedo che la stanza è in leggero disordine... se mi permette, potrei impilare le bottiglie in un angolo, in modo che non intralcino. Così com'è ora, c'è il rischio di scivolarci sopra... Se avesse ottenuto il permesso, avrebbe subito iniziato l'operazione di pulizia. Si sarebbe interrotta solo quando il maestro avrebbe ricominciato a parlare ad entrambe le guerriere, ignorando eventuali discorsi rivolti solo alla compagna. Citazione:Yoki Utilizzato: 0% |
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07-06-2017, 09:24 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 07-06-2017 09:43 PM da Rael la Incatenata.)
Messaggio: #3
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RE: Sparizioni [Giorix]
[Pensato] [Parlato] [Parlato da altri]
Da quando era arrivata in quello strano luogo di sabbia, ferro e, soprattutto, pietra, la vita per Rael s’era fatta decisamente più difficile. La ragazza comprendeva in fondo al suo cuore che i giorni spensierati erano finiti con la morte di suo padre ma, per quanto le cose potevano essere dure, lei aveva promesso al suo genitore che sarebbe stata forte e intendeva dimostrarlo a tutti: alla donna dal lungo vestito nero che l’aveva accolta con gentilezza, al vecchio cieco, all’uomo senza volto, all’uomo con la spada, a quello con i pezzi di vetro sul naso e il cappello strano, a quello col mantello vivo e al dottore. Le avevano dato uno strano vestito bianco: pantaloni e maglia, uguale a quelli che indossavano tutte le ragazze come lei ma avevano cercato di toglierle le catene. Lei si era opposta con tutte le sue forze con così tanta energia che, alla fine, grazie all’intervento della donna nera e del dottore, avevano deciso di lasciargliele tenere. Le catene erano sue e di nessun’altro! Da quel momento, ogni giorno, aveva dovuto… com’era quella parola? Ah, ecco, allenarsi con altre come lei, la maggior parte più piccole e deboli di lei anzi, forse era più giusto dire che aveva dovuto lottare, con le mani, con le catene e altro, per poi finire con quelle grandi spade simili a quelle che avevano Crystal, Luna e Abigail quando erano venute a prenderla. Ovviamente, c’erano state anche delle ragazze più forti di lei, ma Rael non era preoccupata: ogni volta che si confrontava con loro, ogni volta che poteva, lei le osservava, le studiava e cercava di capire i loro punti forti e, soprattutto, i loro punti deboli, così com’era accaduto con quelle tre sciocche che avevano pensato di poterla sottomettere… due di loro avevano avuto modo di pentirsene, la terza neanche quello. Da allora, anche se non aveva cominciato lei, l’avevano sempre tenuta d’occhio per evitare che la cosa si ripetesse finché, quella mattina, la donna vestita di nero l’aveva fatta chiamare, per poi dirle: Rael. L’uomo con la spada ha bisogno di te. Vai da lui e fa quello che ti dirà e… ricordati di chiamarlo “signore”. Hai capito? Come da sua abitudine, Rael rispose solo con un cenno d’assenso della testa e si avviò in direzione dell’alloggio dell’uomo con la spada. In quei primi giorni a Staph aveva anche capito che, se voleva sopravvivere, oltre a diventare forte doveva anche ubbidire. I suoi piedi nudi non facevano alcun suono contro il pavimento in pietra della fortezza, a differenza delle sue catene le quali, trascinate sul lastricato in pietra, producevano un rumore stridulo mentre percorreva il corridoio che portava all’alloggio dell’uomo vestito di nero. Quando vi giunse, aprì lentamente la porta e azzardò un’occhiata all’interno. Rael vide una stanza semplice e quasi completamente spoglia, con l’eccezione di alcune bottiglie vuote per terra, dell’uomo con la spada e di una ragazza con lo spadone e tanti pezzi di metallo indosso, disposti in maniera strana, che Rael guardò con attenzione Non è una delle amiche… Pensò delusa la ragazza, entrando nella stanza facendo attenzione a non inciampare nelle bottiglie e trascinandosi dietro la coppia di lunghe catene assicurate ai suoi polsi e caviglie, prima di rivolgersi direttamente all’uomo: Eccomi… Disse semplicemente ma poi, ricordandosi all’ultimo momento del suggerimento della donna nera, Rael si affrettò ad aggiungere: Signore… Citazione:Yoki Utilizzato: 0% |
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12-06-2017, 11:07 AM
Messaggio: #4
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RE: Sparizioni [Giorix]
Si era ridotto a questo?
Ad un vecchio ubriacone che doveva far raccogliere ad una ragazzina i propri scarti, lui che era stato per così tanto tempo un generale, un buon soldato temuto e rispettato si era abbassato a tanto? La guerra e l'Organizzazione doveva proprio averlo rovinato. No, grazie... Non c'è bisogno che tu ti riduca a questo. Mormorò appena, cambiando rapidamente discorso quando Rael si presentò; le fece un timido cenno di entrare, quando la vide esitare un poco alla porta di entrata, poi la esaminò un poco perplesso. Si chiese quanto quelle catene potessero essere di intralcio ma la donna in nero era stata particolarmente specifica a riguardo. Rael, lei è Triela. Normalmente in questi casi la più alta di grado è la caposquadra che in questo caso è Triela ma questa missione è un po' irregolare, per cui suggerirei una mentalità versatile. Per ciò che dovete fare, mi aspetto che le vostre conoscenze pregresse potranno tornarvi utili in egual modo. Prese un attimo di pausa, poi riprese a parlare attirando nuovamente l'attenzione delle due. La numero 29, Morgana, è scomparsa; vogliamo accertarci del suo stato e delle sue intenzioni. L'ultima volta che abbiamo avuto sue notizie era stata inviata a Modigliani, qui nelle Terre dell'Est a sterminare un gruppetto di Yoma ma sebbene ci siano notizie confuse sulla sua permanenza nel luogo... ...Abbiamo ricevuto notizie di una sua probabile presenza nelle Terre del Centro tra Torilo e Godal, due cittadine. Per cui è lì che dovrete recarvi per iniziare le indagini. Ora era più chiaro il compito che avrebbero dovuto affrontare ma molti aspetti della vicenda erano ancora oscuri, forse avevano molte domande da porre all'uomo prima di partire. Forse aveva anche qualche consiglio da offrire loro. |
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12-06-2017, 05:57 PM
Messaggio: #5
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RE: Sparizioni [Giorix]
No, grazie... Non c'è bisogno che tu ti riduca a questo.
Una leggera espressione interrogativa si dipinse sul volto di Triela. Ridurmi a questo? Non riusciva a capire, non le sembrava un compito in alcun modo degradante... Il flusso dei suoi pensieri venne però presto interrotto dall'arrivo della compagna che, dopo essersi annunciata attese le istruzioni del maestro. Rael, lei è Triela. Normalmente in questi casi la più alta di grado è la caposquadra che in questo caso è Triela ma questa missione è un po' irregolare, per cui suggerirei una mentalità versatile. Per ciò che dovete fare, mi aspetto che le vostre conoscenze pregresse potranno tornarvi utili in egual modo. Triela sfruttò il breve attimo di pausa per annuire. Dalle parole del maestro, immagino che la nostra forza sia simile... Anche se probabilmente siamo specializzate in ambiti diversi. Sarà meglio parlarne appena ci metteremo in cammino. L'uomo riprese quindi a parlare. La numero 29, Morgana, è scomparsa; vogliamo accertarci del suo stato e delle sue intenzioni. L'ultima volta che abbiamo avuto sue notizie era stata inviata a Modigliani, qui nelle Terre dell'Est a sterminare un gruppetto di Yoma ma sebbene ci siano notizie confuse sulla sua permanenza nel luogo... ...Abbiamo ricevuto notizie di una sua probabile presenza nelle Terre del Centro tra Torilo e Godal, due cittadine. Per cui è lì che dovrete recarvi per iniziare le indagini. Sissignore. Disse Triela con decisione. Tuttavia, le rimanevano un paio di dubbi sulla missione. Avrei un paio di domande, se mi è permesso. In particolare, vorrei sapere la situazione politica del luogo... voglio dire, le terre del centro sono territorio di Rabona, dobbiamo aspettarci problemi da parte degli umani o le città sono a distanza di sicurezza? La seconda domanda invece è più pratica, se dovessimo trovare questa numero 29 come dovremmo comportarci? Ed inoltre, potremmo avere informazioni tattiche sul suo potere? Se la situazione dovesse essere tragica, potrebbero rivelarsi utili... Rivolse quindi lo sguardo verso Rael, attendendo sue eventuali domande e, soprattutto, le risposte del maestro. Citazione:Yoki Utilizzato: 0% |
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13-06-2017, 09:15 PM
Messaggio: #6
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RE: Sparizioni [Giorix]
[Pensato] [Parlato] [Parlato da altri]
Rael se ne uscì con un’espressione incuriosita rivolta a Triela quando l’uomo con la spada gliela presentò, agitando poi leggermente la mano destra in un segno di saluto, facendo tintinnare la catena legata al polso Spero… basta… Poi ascoltò le parole del superiore con tutta l’attenzione di cui era capace. I nomi di tutti quei posti le suonavano strani e sconosciuti: tuttavia c’era Triela, no? Forse… lei sa dove sono questi posti, sì? Comunque, nonostante il parlare difficile dell’uomo, Rael pensava d’aver colto il succo del discorso… Noi dobbiamo… trovare Morgana, Numero 29, una come noi… chiaro! Rael poi seguì con un po’ di difficoltà le domande di Triela, non perché non ne capisse il significato ma perché la compagna, così come l’uomo del resto, usavano dei paroloni troppo complicati per lei e le ci voleva un po’ per… afferrarne il significato. Ma perché non usano parole semplici? Quando venne il suo turno, dopo alcuni istanti di esitazione, Rael provò a chiedere a sua volta: Signore? Morgana ha… qualcosa che la fa riconoscere? Un segno, una cicatrice insomma qualcosa di… strano e di diverso da capelli chiari e occhi d’argento? Perché se lei scappata ha sicuro buttato via questo e questa… Disse la ragazza incatenata indicando prima la sua uniforme e poi l’armatura di Triela: E so che colore di occhi e capelli può cambiare e anche aura può essere nascosta, si? E noi non abbiamo mai visto lei. E poi… Rael stava cercando di raccogliere le idee: Numero 29 ha amici, compagni che lei si fida? Qualcuno che aiuta lei a scappare o nascondersi? Forse è andata alle Terre di Centro perché sa che là può nascondersi, si? Per una che non era abituata a riflettere molto e a parlare ancora meno, si poteva dire che Rael si era sforzata per esprimere le sue domande al superiore e alla compagna. Citazione:Yoki Utilizzato: 0% |
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13-06-2017, 10:50 PM
Messaggio: #7
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RE: Sparizioni [Giorix]
Hughes sorrise appena alle domande delle due ragazzine, gli ricordavano tempi andati che ora ricordava con amarezza, specialmente Rael parlava come una bambina che imparava a parlare; per quanto poteva saperne lui, uscite dalla sua porta, avrebbe potuto non rivederle mai più, la colpa sarebbe stata sua e avrebbe ottenuto l'esatto opposto per cui si era recato all'Organizzazione.
Un totale fallimento, di uomo, marito, padre, soldato, generale. Ma quei suoi pensieri erano nient'altro che il canto morente di un usignolo ferito ed abbandonato, presto la presenza impalpabile e labile di Hughes sarebbe cessata e avrebbe lasciato quella dimensione del reale sospesa nell'etere; probabilmente nessuno se ne sarebbe accorto, e si rendeva conto dell'incessante scorrere del tempo che lo avvicinava al punto di non ritorno. Avrebbe dovuto bere altri 3 bicchieri di assenzio per digerire quella realizzazione macabra della realtà. Con tono quanto più gentile possibile si rivolse alle due, rispondendo per quanto possibile alle loro domande. Aspettatevi la resistenza solita di qualunque umano ma state in guardia. La cittadina di Torilo è luogo di falegnami, gente che lavora col legno. Disse, cercando di rivolgersi in modo semplice a Rael sperando che capisse. Mentre Godal è un luogo più religioso, con monasteri e chiese. In teoria, siamo quasi in buoni rapporti con la Chiesa di Rabona... Se non succede niente. Con un coccio di vetro rotto, uno delle tante bottiglie, Hughes si mise a disegnare invece il simbolo della ragazza scomparsa -Morgana. Dovrebbe portare questi segni sulla veste e sulla spada, hai fatto un'ottima domanda Rael: se una Guerriera scappa dall'Organizzazione, dovrebbe gettare ogni oggetto che si lega a noi eppure le ultime testimonianze la vedono vestita esattamente come voi. Per cui, il simbolo potrebbe aiutarvi a riconoscerla. Un'altra cosa: dagli ultimi rapporti, la ragazza portava con sé un bambino umano, non ho idea di come si chiami ma c'è la probabilità che vedendovi possa chiedervi aiuto; magari lui sa qualcosa in più di questa storia. Prese un attimo di pausa, facendosi molto pensieroso, cercando di raccogliere tutte le idee riguardanti quel caso ma certamente non era facile quando la testa e la mente erano pronti a collassare su loro stessi come castelli di sabbia. ...Il gruppo di Yoma a Modigliani non è stato epurato, per quanto possibile che ci abbia traditi, non avrebbe mai lasciato dei civili innocenti in balia dei mostri. Il sospetto è che ci sia sotto qualcosa, vogliamo capire cosa; per cui, tornando alla tua domanda Triela: come comportarsi? Dipende tutto da ciò che risulta dalle vostre indagini, se è una traditrice comportatevi di conseguenza e cercate di capire quali fossero i suoi piani. Un'altra pausa, per lasciare che Rael immagazzinasse ciò che aveva detto. ...Domande? Turnazione invariata fino a nuovi ordini. |
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14-06-2017, 04:33 PM
Messaggio: #8
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RE: Sparizioni [Giorix]
Triela ascoltò attentamente le parole della compagna. Il suo incespicante modo di parlare la infastidiva leggermente ma, in fondo, Rael pareva essere una bambina... In effetti, era incuriosita dalla sua giovane età, e si ripromise quindi di approfondire anche quell'argomento una volta uscite da Staph.
Rimase però sorpresa dal cambio di tono dell'uomo. Che lo faccia per far facilitare la comprensione a Rael? Se il suo vocabolario è limitato anche nell'ascolto probabilmente faticherà a seguire discorsi complessi. Dovrò cercare di adattarmi anch'io. Per quanto riguarda le parole dell'uomo, invece... Un bambino... che strano, è la prima volta che sento qualcosa del genere. Se fosse davvero una traditrice, come ha accennato il maestro, forse il movente potrebbe proprio essere questo umano... Il resto le risultava abbastanza cristallino. Solo... non conosco la strada. È tutto chiaro per me. Ho solo una richiesta, sarebbe possibile vedere una mappa del posto? E una anche della strada per il viaggio, non si sa mai. Detto questo, attese il concludersi della conversazione. Citazione:Yoki Utilizzato: 0% |
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15-06-2017, 09:39 PM
Messaggio: #9
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RE: Sparizioni [Giorix]
[Pensato] [Parlato] [Parlato da altri]
Rael continuò ad ascoltare le parole dell’uomo con la spada, lieta che lui fosse passato a un linguaggio più semplice che la aiutava a capire Gente che lavora legno… no problema… Pensò la ragazza con le catene, mentre l’uomo in nero descriveva le persone che lei e Triela avrebbero potuto incontrare e le metteva in guardia dalla resistenza che queste potessero opporre loro. Rael non era preoccupata: in passato non aveva mai avuto problemi con gli umani, semmai erano loro che avevano avuto problemi con lei e anche se aveva promesso a suo padre che non avrebbe più ucciso uomini, lei si sentiva sicura di sé e della sua forza. La piccola lode che l’uomo le rivolse le fece piacere, tuttavia Rael non lo diede a vedere: era troppo concentrata a seguirne il discorso e immaginava che quel che veniva detto a lei e all’altra ragazza fosse importante perciò cercava di ascoltare e comprendere quanto più le fosse possibile. Poi, quando l’uomo con la spada incise il simbolo di questa guerriera sfuggente, simile ma al tempo stesso diverso da quello che Triela aveva sulla sciarpa, Rael lo osservò con molta attenzione, ripercorrendone la linea con un dito nel tentativo di imprimerselo bene in mente. L’indizio successivo del superiore la colse talmente di sorpresa che Rael non si rese conto di pensare a voce alta: Un bambino? Lei… mamma? L’espressione del suo volto, solitamente serio se non imbronciato, in quel momento era talmente buffa che, probabilmente, avrebbe strappato un sorriso a chi l’avesse vista. Passato il momento di confusione, Rael cercò di mettere ordine in tutta quella massa di informazioni Numero 29, Morgana, non è dove deve stare e yoma sono scappati… Lei vista da un’altra parte e noi si deve trovare lei. Quando trovata, io e Triela si decide cosa fare… Capito! Il che era abbastanza probabile: da quando Rael era arrivata a Staph non c’era stato giorno nel quale qualcuno non le avesse ripetuto fino allo sfinimento le regole dell’Organizzazione finché la ragazza con le catene non aveva dimostrato di averle assimilate. Era perciò legittimo credere che Rael sapesse come trattare una compagna che aveva disertato, se quest’eventualità le si fosse presentata. L’ultima richiesta di Triela riportò l’attenzione della novizia sulla discussione: Una mappa? E cosa è? Pensò, annuendo in risposta alla richiesta della compagna. Era chiaro che Triela la ritenesse importante però il gesto di Rael era dettato più dalla curiosità dal momento che lei, una “mappa”, non l’aveva mai vista… Citazione:Yoki Utilizzato: 0% |
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18-06-2017, 08:30 PM
Messaggio: #10
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RE: Sparizioni [Giorix]
UHHHM...
Serviva una cartina, giustamente, per indicare loro la via... Il problema era che in stanza non c'era niente se non i vetri rotti di bicchieri che gli ricordavano una vita ormai perduta, quindi si trovò leggermente in difficoltà a soddisfare quella richiesta. Poteva, certo, disegnare una mappa egli stesso sul terreno ma sarebbe stata imprecisa, brutta, non avrebbero potuto usarla e Hughes inventò tra sé e sé altre cazzate per non ammettere che semplicemente non aveva voglia. Quindi andò a chiamare un sottoposto a caso e si fece portare due cartine: una del continente, indicando alle ragazze la via da percorrere per raggiungere il luogo stabilito ed una delle Terre del Centro mostrandogli la distanza tra le due cittadine e la loro ubicazione. Godal era più a Nord di Torilo e c'erano i segni di numerosi monasteri in zona. Ad ogni modo, non è una madre, semplicemente ha deciso di portare con sé questo orfano; personalmente, disapprovo: troppo rischioso per un umano seguire una di voi ma potrebbe tornarci utile e tanto mi basta. E ora, se veramente non avevano più domande, potevano partire in santa pace e probabilmente avevano molto di cui discutere come decidere la prima meta. Note: Se partite e avete intenzione di fare qualche post dove parlate tra voi, ovviamente ve lo consento ma vi chiedo di avvisarmi tramite MP se lo fate e quando potrebbe toccare nuovamente a me (giusto per evitare "casini" con le turnazioni!). Potete descrivere liberamente il vostro viaggio fino a quando non vi avvicinate alla vostra meta (Torilo o Godal), la descrizione del villaggio e dei cittadini spetta a me. Per ogni dubbio, chiedete pure. |
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20-06-2017, 02:14 PM
Messaggio: #11
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RE: Sparizioni [Giorix]
Triela osservò attentamente le mappe, e il suo sguardo venne particolarmente attratto dagli edifici isolati indicategli dal maestro.
Interessante... una guerriera può dormire tranquillamente anche all'aria aperta o in qualche grotta, ma un bambino non riuscirebbe a sopravvivere, quindi... dovremo informarci su quei monasteri, se ce ne fosse uno abbandonato sarebbe il nascondiglio perfetto per loro. Ascoltò in silenzio le ultime parole di Huges, che confermarono il suo pensiero sul poter sfruttare l'umano per trovare Morgana. È tutto chiaro, Maestro, grazie delle informazioni. Per me possiamo partire subito. Concluse la ragazza, lanciando uno sguardo a Rael. Fece quindi un rapido saluto militare e si incamminò, varcando la soglia. Aspettò quindi la compagna e, nonappena fosse uscita, le avrebbe parlato. Io sono già pronta, se devi prendere o fare qualcosa, ti aspetto al cancello d'uscita. Rivolgendogli un timido sorriso, si sarebbe quindi lanciata nei corridoi di Staph fino a raggiungere l'uscita del perimetro. Varcò il cancello, cercando di camminare fianco a fianco con Rael, con cui doveva scambiare qualche parola. Con un leggero colpo di tosse si schiarì la voce e... Piacere, Rael, come ti ha già detto il Maestro io sono la numero 42, Triela. Disse sorridendo alla... bambina? Ho sedici anni. Aggiunse, quasi a voler suggerire all'altra guerriera di presentarsi allo stesso modo. Uhm, dubito abbia capito però... Immagino di dover essere un po' più diretta. Mi sembri molto giovane... quanti anni hai? Fece una pausa per lasciare il tempo di rispondere a Rael, mentre i loro passi lasciavano effimere impronte sulle polverose terre dell'est. Toltasi questo sassolino dalla scarpa, sembrava essere arrivato il momento di discutere della missione ma... in fondo era un lungo viaggio, c'era ancora tempo per i discorsi seri. Citazione:Yoki Utilizzato: 0% |
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21-06-2017, 10:18 PM
Messaggio: #12
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RE: Sparizioni [Giorix]
[Pensato] [Parlato] [Parlato da altri]
Rael osservò le mappe con un’espressione delusa nello sguardo Disegni? Mappe sono solo… disegni? Tuttavia Rael, anche se ignorante in materia, non era una stupida e così, ascoltando le parole dell’uomo con la spada e i commenti della compagna, poco per volta riuscì a comprendere il significato di quei disegni. E’ come se uno guardasse dall’alto i villaggi, si? Con questo non si poteva dire che Rael sarebbe stata in grado di utilizzarle, ma c’era Triela; la compagna sembrava sapere cosa fare e questo per Rael era sufficiente. Poi il superiore rispose al pensiero che poco prima Rael aveva espresso ad alta voce Ah, lei no mamma. Lei ha preso con sé bambino… forse lui senza mamma e papà… ? Quel pensiero le fece tornare in mente quando suo padre si ruppe una gamba e come lei, da allora, avesse fatto tutto il possibile per prendersi cura di lui. La cosa la rattristò non poco ma il buffo saluto che Triela rivolse al superiore mitigò quei cattivi pensieri con un pizzico di allegria e, dopo aver rivolto un cenno di saluto con la mano destra all’uomo con la spada, la ragazza con le catene si accodò alla compagna. Io sono già pronta, se devi prendere o fare qualcosa, ti aspetto al cancello d'uscita. Le disse Triela, abbozzando un sorriso. Effettivamente la compagna le aveva ricordato che una cosa da prendere c’era, perciò fece segno a Triela di aspettare e corse nuovamente dentro la fortezza, facendo sferragliare le sue catene nella sua scia… Quando tornò, Rael aveva con sé una claymore senza simbolo. Le due compagne partirono assieme, camminando fianco a fianco. Ogni tanto Rael osservava la compagna perché le sembrava ci fosse qualcosa di strano in lei. Tuttavia la novizia incatenata non osava aprir bocca, non sapendo esattamente da dove cominciare un discorso con Triela… in passato i suoi tentativi di dialogare con gli altri non avevano riscosso molto successo, così com’era accaduto di recente con altre novizie. Per fortuna, fu Triela a rompere il ghiaccio: Piacere, Rael, come ti ha già detto il Maestro io sono la numero 42, Triela. Ho sedici anni. Mi sembri molto giovane... quanti anni hai? Le disse, sorridendo. Quel gesto incoraggiò Rael la quale, cercando di abbozzare un sorriso a sua volta, provò a rispondere: Ciao Triela, io mi… chiamo Rael. Miei anni sono come i tuoi… sedici… La ragazza con le catene si sforzava di esprimersi il più correttamente possibile ma la cosa le costava un notevole sforzo di concentrazione: in vita sua non aveva mai potuto imparare il giusto modo di parlare e così, con l’andare degli anni, aveva ridotto il suo linguaggio allo stretto indispensabile: Uomo con spada ha detto che noi compagne, quindi io aiuto te e tu aiuti me, è giusto si? Replicò Rael a Triela, tornando inconsciamente al suo consueto linguaggio sgrammaticato, ma la ragazza non ci fece caso: le importava di più la risposta alla sua domanda… Citazione:Yoki Utilizzato: 0% |
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22-06-2017, 12:26 AM
Messaggio: #13
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RE: Sparizioni [Giorix]
Ciao Triela, io mi… chiamo Rael. Miei anni sono come i tuoi… sedici…
La guerriera trasalì. Sedici anni!? Certo, è più alta e grossa di me, ma dal modo di parlare mi sembrava poco più di una bambina... Credevo che la sua costituzione fosse dovuta allo yoki o, chessò, dalle ossa grosse! Pensare che ha la mia età... Un'evidente espressione di sorpresa si dipinse sul suo volto. Capisco... Rispose, senza sapere che altro aggiungere. Uomo con spada ha detto che noi compagne, quindi io aiuto te e tu aiuti me, è giusto si? Sì, qualcosa del genere. Stasera quando ci fermiamo ne parliamo con calma dai. Disse sorridendo di rimando. Detto fatto, il tempo venne macinato insieme ai kilometri sotto i loro stivali e fu presto sera. SI trovavano ancora in una zona piuttosto desertica, quindi non trovarono altro riparo se non una piccola depressione, protetta da un semicerchio di bassi arbusti che garantivano una posizione controvento. Direi che per oggi possiamo fermarci, se ti va bene. Disse Triela infilzando la claymore nel terreno con uno sbuffo. Senza aspettare risposta, poggiò stancamente la schiena al neo creato sostegno. Allora... Parliamo un po' della missione. Fece una pausa, per permettere alla compagna di mettersi comoda. Vorrei andare prima a Torilo, perché nell'altra città mi sa che a noi guerriere ci odiano, quindi se non ci dobbiamo andare è meglio. Per te va bene? Una breve pausa, per ascoltare la risposta. Poi... Sarebbe meglio dire quali sono i nostri punti di forza, visto che dobbiamo... Collaborare... no, aiutarci è più semplice. Aiutarci. Io sono veloce, e credo di essere bravina nel percepire gli yoki. Tu invece? Concluse così il discorso che più le premeva intavolare. Ora poteva rilassarsi un po'. Per ammazzare il tempo, prese ad osservare Rael. Era più alta e massiccia di lei, anche se probabilmente era in linea con le altre guerriere. Temo di essere io quella piccina. Pensò sorridendo tra sé. Il suo sguardo indugiò per qualche istante sulla claymore senza smbolo? per poi posarsi finalmente sui ceppi metallici che portava agli arti. Catene... Già, catene. Ne aveva viste tante, lei. Aveva visto persone morire per le abrasioni infette che che provocavano, e lei stessa ne portava ancora i segni, solo... erano dispersi nel mare di cicatrici che costellava il suo corpo. Si passò di riflesso le mani ai polsi, quasi a massaggiarli come era solita fare in passato. Chissà perché non le toglie... non dovrebbe essere difficile strapparle vista la forza di noi guerriere. Immagino abbiano... no, abbiA una sua storia, come ogni cosa. Di una sola cosa era certa, non voleva conoscerla. Nei lunghi anni di convivenza con le altre novizie aveva imparato a non rivangare il passato degli altri, soprattutto perché lei era la prima a cui non voleva succedesse. Sorvolò quindi sull'argomento. Spero solo non facciano troppo rumore, se dovessero intralciare la missione le fasceremo con del tessuto. Comunque... il suo vocabolario è ridicolo, bisogna fare qualcosa al riguardo, altrimenti se in futuro dovesse trovarsi da sola a parlare con degli umani sarebbe un bel problema, per lei e per l'organizzazione. Senti un po' Rael, il tuo modo di parlare... magari non è un problema a Staph, ma gli umani non... sono molto comprensivi... ti aiuteranno di certo. Se non li capisci sarai nei casini. Dovresti leggere dei libri quando torniamo indie... Venne però subito folgorata da un'intuizione. Uhm, ma non è che questa non sa neanche leggere? Niente di più probabile, visto come parla. Ahem, ma tu sai leggere? Se non sei capace posso provare a insegnarti qualcosa intanto che siam ferme. Disse alzando lo sguardo verso la luna. Ottimo, è quasi piena, dovrei riuscire a vedere abbastanza bene da incidere qualche runa sul terreno. Citazione:Yoki Utilizzato: 0% |
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25-06-2017, 10:15 PM
Messaggio: #14
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RE: Sparizioni [Giorix]
[Pensato] [Parlato] [Parlato da altri]
Quando Triela le propose di rinviare alla sera i discorsi, Rael si limitò ad annuire Strada difficile, pochi punti fissi. Forse lei fatica per non perdersi… Effettivamente Rael si sarebbe trovata, almeno all’inizio, in difficoltà nel deserto che circondava Staph: era un ambiente nuovo per lei, se si eccettuava l’unica volta che aveva percorso quella strada in senso inverso, quando altre guerriere l’avevano portata al Quartier Generale e, anche quella volta, aveva lasciato alle compagne la guida del gruppo. Così, per non annoiarsi, Rael cominciò a guardarsi attorno, intercettando con lo sguardo i piccoli animali che popolano il deserto, deviando ogni tanto dalla sua direzione per cercare vanamente di raggiungerli, ma senza comunque perdere di vista la compagna e affrettandosi a tornare al suo fianco quando la creatura che aveva stuzzicato la sua curiosità le sfuggiva. Così andò avanti fino al tramonto: Direi che per oggi possiamo fermarci, se ti va bene. Le disse Triela infilzando la spada di punta nel terreno e sedendosi poi contro di essa. Rael sgranò gli occhi per la sorpresa Eh? Si può usare spada per fare sedia? Pensò la ragazza incatenata imitando la compagna e sedendosi di fronte a lei in modo tale da poterla guardare in faccia, visto che Triela aveva detto che le avrebbe parlato. Cosa che avvenne puntualmente di lì a poco: Allora... Parliamo un po' della missione. Vorrei andare prima a Torilo, perché nell'altra città mi sa che a noi guerriere ci odiano, quindi se non ci dobbiamo andare è meglio. Per te va bene? Al che Rael rispose di getto: Se uomini ci odiano, allora è meglio l’altra parte… Torilo, si? Poi... Sarebbe meglio dire quali sono i nostri punti di forza, visto che dobbiamo... Collaborare... no, aiutarci è più semplice. Aiutarci. Io sono veloce, e credo di essere bravina nel percepire gli yoki. Tu invece? Continuò Triela, passando a una domanda un po’ più… personale. Come risponderle? Forse… istruttori non parlato con lei… Io provo a dire stesse cose, forse basta, sì? Quindi, con voce esitante dovuta al fatto di mettere assieme così tanti concetti, rispose: Istruttori dicono che io… Ah! Più forte e veloce di tante… novizie, dicono che io… violenta, non so cosa vuol dire, ma non sono tanto brava a sentire quello che tutti chiamano… yoki, ecco, sì. Scusa, ma nessuno mai spiegato bene queste… cose… A Rael non sfuggì il gesto di Triela che aveva fissato le sue catene e poi si era toccata i polsi Forse anche lei aveva catene… ma forse non le piaceva… Rael infatti non avrebbe potuto spiegare perché invece lei si ostinava a tenerle: forse perché, oramai, anziché un ostacolo erano diventate un’estensione del suo corpo. Triela interruppe i suoi pensieri: Senti un po' Rael, il tuo modo di parlare... magari non è un problema a Staph, ma gli umani non... sono molto comprensivi... ti aiuteranno di certo. Se non li capisci sarai nei casini. Dovresti leggere dei libri quando torniamo indie... Perché? Qualcosa non va nella mia voce? Rael stava per replicare, ma Triela continuò: Ahem, ma tu sai leggere? Se non sei capace posso provare a insegnarti qualcosa intanto che siam ferme. Quando Rael comprese cosa Triela volesse dire, si rattristò e chinò la testa, trovando comunque la forza di rispondere: Gioco… di parole dici? Lo facevo con la mamma, ma poi lei tanto malata e poi morta… Da allora, io e papà sempre scappati per tanto tempo da uomini che ci volevano male e io non giocato più… Rael indicò con un gesto la strada dietro di loro. Lì… poche parlano con me… tante hanno paura… altre sono cattive… nessuna gioca più e allora… Forse, senza volerlo, Triela aveva risposto a un bisogno che Rael aveva represso dentro di sé da tanto tempo e, come reazione, la ragazza incatenata raddrizzò la testa, annuendo, mentre una lacrima rigava la sua guancia destra e disse: Giochi alle parole con me, Triela, Sì? Citazione:Yoki Utilizzato: 0% |
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26-06-2017, 06:46 PM
Messaggio: #15
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RE: Sparizioni [Giorix]
Istruttori dicono che io… Ah! Più forte e veloce di tante… novizie, dicono che io… violenta, non so cosa vuol dire, ma non sono tanto brava a sentire quello che tutti chiamano… yoki, ecco, sì.
Scusa, ma nessuno mai spiegato bene queste… cose… Triela annuì. Capisco, quindi punta tutto sul suo fisico, piuttosto che sullo yoki. Chissà però che intende con violenta. Immagino sia impulsiva e ceda facilmente all'ira e, vedendo il modo infantile in cui si è comportata lungo il tragitto, la cosa non mi stupirebbe. Speriamo non succedano casini. Continuò quindi con le domande e, alla fine... Gioco… di parole dici? Lo facevo con la mamma, ma poi lei tanto malata e poi morta… Da allora, io e papà sempre scappati per tanto tempo da uomini che ci volevano male e io non giocato più… Un cenno di comprensione. Lì… poche parlano con me… tante hanno paura… altre sono cattive… nessuna gioca più e allora… Disse Rael indicando la strada e, quindi implicitamente, Staph. Non preoccuparti, ti abituerai. E poi non è così male... C'è di molto peggio, credimi. Rispose la ragazza con un sorriso amaro. Certo che, gioco di parole... Sembra davvero una bambina. Aaah, temo tu abbia ben poca scelta se non crescere alla svelta Rael... Giochi alle parole con me, Triela, Sì? Sì, giochiamo. Disse Triela sorridendo, mentre guardava il viso di Rael rigato da una lacrima. È stata dura anche per te, eh? Sì alzò, afferrò la spada e cominciò ad incidere qualche runa sul terreno. Cominciamo con le lettere, eh Rael? Trascorse così la serata, cercando di insegnare alla compagna come leggere, o meglio, risvegliare in lei i ricordi di come si facesse. La mattina seguente venne svegliata dai primi raggi di sole che filtravano attraverso le palpebre. Buongiorno Rael. Disse sbadigliando mentre si stiracchiava. Una volta messa in cammino avrebbe continuato il suo operato. In particolare, la parola "gioco" le aveva fatto ricordare un passatempo di cui aveva letto in qualche libro. Senti, conosco un gioco con le parole che si può fare mentre si cammina. Io dico una parola, e tu devi dirne una che inizia con l'ultima lettera della mia. Poi è di nuovo il mio turno. Se dico parole che non conosci, me lo chiedi e te le spiego, così ne imparerai di nuove. Ti va? Se la compagna avesse acconsentito, avrebbe passato il resto del viaggio cercando di istruirla in quel modo. La seconda notte di viaggio Triela riuscì a procacciare una cena in un bosco vicino al percorso, visto che erano ormai arrivate nelle rigogliose terre del centro, e si accamparono accanto ad un piccolo ruscello. Era ormai pomeriggio inoltrato del terzo giorno quando arrivarono in vista di una Torilo illuminata dagli ultimi, rossastri, raggi di sole. Citazione:Yoki Utilizzato: 0% |
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28-06-2017, 09:24 PM
Messaggio: #16
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RE: Sparizioni [Giorix]
[Pensato] [Parlato] Parlato da altri]
Triela accettò di giocare con lei e Rael si mise d’impegno per seguire gli insegnamenti della compagna, prima con le lettere, poi con parole via via sempre più complesse, finché arrivò l’ora di riposare Sono contenta, Triela è diversa dalle altre, lei… buona… Fu l’ultimo pensiero della ragazza incatenata prima di addormentarsi per quel poco di riposo che il suo fisico ibrido richiedeva. Il mattino dopo Rael fu la prima a svegliarsi e, per non disturbare la compagna, sfilò la sua claymore dal terreno sabbioso e si allontanò un po’ dall’accampamento improvvisato, soppesando la sua arma Grande spada… pesante e difficile da usare. Meglio fare un po’ di esercizio, si? Sapeva per esperienza che non sempre le catene bastavano. Gli yoma che Rael aveva ucciso in passato erano stati colti di sorpresa e, anche così, la ragazza armata solo delle sue catene se l’era vista brutta in un paio d’occasioni. Devo diventare forte… ancora più forte, sì! Pensava, mentre eseguiva gli esercizi che le avevano insegnato dal suo arrivo a Staph, mentre le altre novizie impiegavano anni prima di riuscire solamente a brandire quella grande spada. Così Rael andò avanti finché udì il saluto della compagna Buongiorno… Triela! Le rispose la ragazza incatenata, accettando di buon grado la proposta del nuovo gioco da fare lungo la strada, evitando così di annoiarsi durante la lunga marcia sotto il sole. La sera arrivò e Rael cercò di fare il possibile per aiutare Triela a procurarsi del cibo, per poi accamparsi con la compagna in un bosco vicino al percorso, accanto ad un piccolo ruscello. La marcia continuò per il terzo giorno quando, a pomeriggio inoltrato, le due compagne avvistarono il profilo di una città: Triela quella… Torilo? Noi arrivate, si? Chiese la novizia incatenata, indicando con l’indice della mano sinistra il profilo della città illuminato dal sole del tramonto. Citazione:Yoki Utilizzato: 0% |
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29-06-2017, 01:51 AM
Messaggio: #17
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RE: Sparizioni [Giorix]
In effetti, si trattava proprio di Torilo e già in lontananza si poteva capire che la descrizione di Hughes fosse stata accurata: non che l'uomo avesse descritto qualche edificio in particolare ma aveva parlato di quel luogo come falegnami ed in effetti, già ad occhio, l'impressione che se ne poteva avere era proprio quella di gente abituata al duro lavoro del legno.
Questa cittadina, avvolta dalle fitte foreste e con solo poco spazio per far pascolare il bestiame e coltivare la terra, era di dimensioni ridotte e le casette tutte in legno lasciavano proprio quel sapore nostalgico del falegname. Ad ogni modo, solo perché fosse di dimensioni contenute rispetto a molte altre città non voleva dire che fosse meno densa di contenuti: alcune case erano, addirittura, più alte di quelle in pietra (forse il legno era semplicemente più facile da utilizzare in quel tipo di edilizia); le stradine molto strette e fangose lasciavano, di tanto in tanto, la propria area alle galline per muoversi liberamente. In realtà, non erano molte le persone per strada: non era un deserto ma era ovvio che gran parte delle attività del luogo si svolgessero all'interno degli edifici e di fatto pareva tutto molto più spazioso di quanto non fosse. Le abitazioni erano quasi tutte simili tra loro, si distinguevano per la cura nei dettagli e nell'assestamento delle assi di legno; alcune non erano nemmeno ricoperte smalto per cui si poteva vedere il legno marcio. Non era chiaro se le case più appaganti alla visione esteticamente fossero dei ricchi o semplicemente di gente più brava di altri a lavorare con il legno. Infine, nella piazza principale, vi era il chiaro richiamo alla chiesa di Rabona: al centro della piazza era presente una colonna lignea che non poggiava rozzamente sul terreno ma era sostenuta da uno stilobate. Sopra di esso, la base con incisioni ovali, poi il fusto della colonna segnato da ben 16 scanalature che davano a quell'imponente scultura una forma più snella; ricordava, più di ogni altra cosa, un abito morbido coon molte pieghe che scendeva lungo il corpo di una donna. Il capitello infine era piegato da diverse volute laterali, mentre sulla superficie piatta adorabili rosette ornavano l'abaco. Al posto della trabeazione, sopra l'abaco, troneggiava una statua della Dea; gli abiti nascondevano la muscolatura ma si poteva scorgere appena la tensione, il movimento che l'artista aveva appena lasciato intendere. Abile poi, il gioco di contrasto reso da parti lisce e parti ruvide del legno; gli intarsi di diverse assi di legno costituivano la decorazione. Ovviamente, la statua era stata debitamente laccata e smaltata per evitare le ingiurie del tempo ma era palese che richiedesse molti sforzi da parte della cittadina per tenere in piedi e viva quella statua. Ed era chiaro che non era semplicemente una statua che legava indissolubilmente Torilo a Rabona ma era anche un manifesto di ciò che gli artigiani del posto potessero creare, del loro celato potere, un manifesto. Ad ogni modo, considerazioni artistiche a parte, come intendevano agire le due? Avrebbero chiesto agli abitanti del luogo informazioni riguardo Morgana o avrebbero deciso di esplorare il luogo in attesa di qualche illuminazione? |
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29-06-2017, 11:35 AM
Messaggio: #18
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RE: Sparizioni [Giorix]
Parlato & pensato
Triela quella… Torilo? Noi arrivate, si? Sì, credo di sì. Disse Triela sostando qualche istante per osservare la cittadina. Non che da quella distanza riuscisse a scorgere altro che non fossero edifici in legno e qualche piccola area agricola immersi nelle foreste. Riprese quindi a camminare, fino a giungere finalmente in una delle vie semideserte del paese. Da qui si poteva apprezzare molto meglio l'architettura del luogo. Gli splendidi intarsi di alcuni edifici catturarono lo sguardo della guerriera mentre avanzava verso la piazza principale ma... c'era dell'altro: alle sue narici arrivava un distinto odore di legno marcio, qualcosa che non avrebbe mai potuto dimenticare facilmente. Immagini di barche arenate sulla spiaggia e relitti di navi affondate, portati a riva dalla corrente, le affollarono la mente, mentre un triste sorriso le rigava il volto. Potrò mai dimenticare... casa? L'ultima parola le era sfuggita dalle labbra, in un quasi impercettibile mormorio. I suoi pensieri vennero finalmente spezzati dalla vista della piazza principale, o meglio, del suo contenuto. Una maestosa statua in legno, raffigurante la divinità di Rabona, si ergeva al centro del perimetro. Persino Triela, che non aveva mai avuto modo di vedere di persona opere d'arte del genere, non poté fare a meno di restare ammirata. La statua sembrava quasi espirare tutta la maestria, l'arte e l'impegno con cui gli scultori l'avevano infusa. Ma non poteva fermarsi oltre, doveva tornare concentrata sulla missione. Per prima cosa, meglio annunciare la nostra presenza qui, siamo pure sempre nel territorio di Rabona... Si guardò attorno, cercando di individuare il primo passante a tiro. Gli si sarebbe quindi avvicinata e, dopo aver fatto un breve cenno di saluto col capo, gli avrebbe parlato. Mi scusi signore/a, potrebbe gentilmente indicarci dove possiamo trovare il borgomastro, o chiunque sia la vostra autorità massima? Se avesse ricevuto risposta, si sarebbe incamminata nella direzione indicatagli, accertandosi che Rael la stesse seguendo. Nota: Lo scrivo qua perché prima avrebbe rovinato la narrazione. Triela mentre cammina cerca, per quanto sia distratta e quindi probabilmente non le riesce un granché bene, di percepire se ci sono yoki nel paese. Citazione:Yoki Utilizzato: 0% Spoiler (Click to View) |
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30-06-2017, 08:42 PM
Messaggio: #19
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RE: Sparizioni [Giorix]
[Pensato] [Parlato] [Parlato da altri]
Sembrava proprio che il luogo avvistato da Rael fosse la loro destinazione e così la novizia incatenata si rimise al passo con la compagna salvo poi, quasi inconsciamente, a rallentare la marcia e a spostarsi leggermente subito dietro Triela. Rael era cresciuta libera e selvaggia e, negli ultimi anni, si era avventurata nei villaggi solo per prendere quello che, di volta in volta, le era necessario. Quando le compagne entrarono in città, il volto di Rael divenne molto serio, mentre i suoi occhi d’argento guizzavano continuamente da tutte le parti, come se la novizia incatenata temesse di veder sbucare da un momento all’altro una turba di uomini pronti a catturarla, com’era sempre accaduto negli ultimi anni quando entrava in un centro abitato State buoni… questa volta non prendo niente… sì? Pensava la nervosa novizia cercando di non perdere di vista Triela in mezzo a quelle strade insolitamente strette, a parer suo, per un posto dove gli umani vivevano ammassati l’uno sull’altro anche se, a dirla tutta, non si vedevano molte persone in giro Strade strette… poco spazio per muoversi o scappare… forse meglio andare sopra case, sì? Rael infatti non si preoccupava tanto del fatto di trovarsi con i piedi nudi nel fango, in vita sua aveva camminato scalza in posti ben peggiori ma temeva che, in caso di pericolo, non avrebbe potuto sfruttare al meglio le sue catene o, peggio ancora, la grande spada con la quale non si sentiva ancora a proprio agio. Rael stava per chiedere a Triela se non fosse il caso di saltare sui tetti per avere più spazio ma si trattenne quando udì la compagna sussurrare: Potrò mai dimenticare... casa? E allora rimase zitta, sospettando che Triela avesse nostalgia di casa sua e, non sapendo cosa dire o fare per cercare di consolarla, la novizia incatenata preferì tacere, cercando con lo sguardo qualcosa con cui distrarsi e, di lì a poco, lo trovò. Le case non rappresentavano nessuna attrattiva per Rael ma, al centro della piazza principale, era piantata una elaborata colonna finemente lavorata, la quale sorreggeva la statua di una donna… Che strano… palo decorato. Chissà a cosa serve? Rael non sapeva nulla di religione, di Rabona, delle dee gemelle o quant’altro di teologico vi fosse al mondo perciò, sempre cercando di mantenere Triela nel suo campo visivo, la novizia si diresse verso la colonna, esaminandola con molta attenzione e arrivando addirittura a toccarla lievemente, nel tentativo di capire a cosa servisse e perché l’avessero messa lì: chissà, forse la sua mente semplice e un po’ infantile era rimasta affascinata dalla perfezione nella lavorazione della stele: Per prima cosa, meglio annunciare la nostra presenza qui, siamo pure sempre nel territorio di Rabona... Le disse Triela, la quale anche lei per un po’ si era dedicata allo studio del manufatto; Rael le rispose annuendo con la testa e riprendendo poi lo studio del “palo decorato”, mentre la compagna si avvicinava a delle persone, dicendo loro qualcosa. Comunque, se e quando Triela avrebbe ripreso la marcia, Rael le sarebbe andata dietro: viste le passate esperienze, la novizia incatenata non voleva restare sola in un paese pieno di umani, dal momento che le era stato proibito di ucciderli… Citazione:Yoki Utilizzato: 0% |
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02-07-2017, 06:45 PM
Messaggio: #20
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RE: Sparizioni [Giorix]
Triela si rivolse ad una donna robusta, dalle mani callose e gli occhi infossati a causa del duro lavoro; ascoltò le sue richieste con entrambi i sopraccigli leggermente sollevati, come se avesse dovuto focalizzare con la vista le domande delle due.
È l'edificio qui difronte. Disse, con una voce estremamente roca indicando una specie di palazzo a due piani. Qui, al primo piano; lui è... EHI TU! NON TOCCARLO! Urlò, nei confronti di Rael; in effetti era andata a toccare e a sporcare qualcosa che richiedeva una cura maniacale. La donna si avvicinò un po' verso la ragazza ma si arrestò a metà strada, saggiamente non voleva entrare in conflitto con due mezze demoni. Fate quello che dovete fare ma non fate danni! Uh... Ad ogni modo, non finì mai la frase 'lui è' non si sapeva cosa; ad ogni modo, l'ingresso dell'edificio era aperto per cui le due poterono entrare senza dover necessariamente bussare. L'atrio era amplio con cinque persone intende a lavorare, parquet lucido che fu ovviamente rovinato dalle schifossime impronte di Rael che girava coi piedi nudi nel fango e nello sporco. La guardarono tutte molto male, anche le catene rischiavano di graffiare il legno: dopotutto era un materiale così fragile e deperibile... ...Al centro tra quelle persone, un uomo alto quasi due metri pelato e muscoloso quasi da far paura; sguardo severo, barba molto folta e scura come una notte senza stelle. Aveva un seghetto in mano, stava ritagliando un po' di legno per fare quello che pareva il pupazzo di un gufo. Si alzò, minaccioso, e si avvicinò alle due e contro ogni aspettativa disse con tono gentilissimo: Salve ragazze! Posso aiutarvi? A quanto pareva, sembrava una cattiva persona ma non lo era affatto; nel frattempo, Triela non avvertì nessuna fonte di Yoki. Nota: @Giorix, personalmente preferirei che tu trovassi uno spazio all'interno della narrazione per descrivere l'uso della percezione; come per il rilascio di Yoki e degli effetti che ha sul corpo, è un particolare rilevante da descrivere. Mi fai capire meglio cosa la tua Guerriera vuole ottenere e come, insomma rendi il tutto più preciso. So che può essere difficoltoso trovare la giusta collocazione per una descrizione del genere all'interno di uno scritto narrativo In questo caso non è né un errore né una mancanza grave, mi limito ad approfondire la cosa per il futuro. |
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