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QUEST La Negromante [Ophelia]
15-03-2016, 10:29 PM
Messaggio: #1
La Negromante [Ophelia]
Nelle terre del Nord, il territorio assegnato in sorte alla Numero 29 non è proprio il massimo: una zona montuosa nel bel mezzo della quale sorge il massiccio del Vulcano Cascina! Per fortuna esso sembra sia in un periodo di quiescenza e, a parte qualche sbuffata di fumo dalla bocca principale, qualche occasionale tremore del terreno e qualche borbottio proveniente dal cratere, non sembra che il vulcano per adesso rappresenti un pericolo.

Così, Juliet, hai avuto tutto il tempo di pattugliare la zona e fissarti bene in mente la posizione dei villaggi che sorgono alla base ma anche di quei rari insediamenti abbarbicati alle pendici del vulcano, sprezzanti del pericolo che questo rappresenta, e dei sentieri più agevoli per raggiungerli… o per fuggire da essi in caso di problemi! Ed è proprio lungo un sentiero che da Amsel, un villaggio a circa un quarto dell’altezza del vulcano, noto nella zona per le sue fonti termali, sale verso il cratere principale che hai trovato un riparo: infatti, grazie a Kathrina, una ragazza orfana del villaggio suddetto e alla sua nonna, hai appreso che lungo il sentiero che sale verso la cima del vulcano, a metà dell’altezza dello stesso, sorge un piccolo monastero, il quale poteva ospitare al massimo una decina di monaci ma che oramai è disabitato, nel quale due anni prima altre due guerriere avevano sconfitto uno yoma che terrorizzava la zona. Seguendo le indicazioni delle due donne non è stato difficile per te raggiungere il luogo e constatare che, nonostante il lungo abbandono, la costruzione è ancora in buone condizioni, forse perché l’edificio è stato costruito in una sorta di piccola gola secondaria del rilievo, il che sembra averlo in qualche modo riparato dai danni prodotti dalla montagna irrequieta. Il tetto del monastero, il sentiero che vi conduce e il bosco circostante sono spesso ricoperti da un inquietante strato di neve grigiastra, tendente al nero in alcuni punti, dovuta al mescolarsi della neve fresca con la cenere espulsa dal vulcano.

Da quando ti sei sistemata, non è successo nulla di particolare: il vulcano pare – per fortuna – addormentato e nessuno yoma ha osato farsi vedere ma, questa mattina, le cose sembrano cambiare. La tua percezione infatti ha rilevato una debole fonte di yoki che sembra avvicinarsi al tuo rifugio!
La prudenza impone almeno un controllo della situazione, così esci dall’edificio da una porta secondaria e, non appena riesci ad appostarti in un punto dal quale puoi tener d’occhio il sentiero senza uscire allo scoperto, alle tue orecchie arriva un:

EEEEK!

Gridato da una vocina acuta e seguito da un tonfo sordo. Aguzzando la vista, scopri che la fonte di quel grido, nonché dello yoki da te avvertito è… una guerriera! Una guerriera molto bassa di statura, la quale dev’essere scivolata sul ghiaccio e che si è poi prontamente rialzata, massaggiandosi vigorosamente il sedere sul quale dev’essere caduta.

Ahia! Che male! Dannato ghiaccio! Devo fare più attenzione! Che cavolo di posto per vivere!

Ricomponendosi e cercando di darsi un po’ di dignità, la bassa guerriera che porta i ricci capelli color biondo grano lunghi fino alle spalle riprende a camminare con prudenza e, giunta al breve bivio che dal sentiero porta al monastero, prende decisamente questa direzione, dirigendosi verso le porte del tuo rifugio.

Citazione:Nel tuo prossimo post descrivi brevemente le giornate che Juliet passa nella sua zona utilizzando pure, se ti servono, gli elementi citati nel mio post e nella descrizione del tuo territorio (Vedi il link sul mio ultimo MP). Riallacciati poi al racconto partendo da quello che Juliet ha visto riguardo la nuova arrivata e descrivendo poi come intendi gestire la situazione.
Se hai domande o bisogno di chiarimenti sono sempre disponibile via MP.
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16-03-2016, 01:57 AM
Messaggio: #2
RE: La Negromante [Ophelia]
Citazione:Narrato
"Parlato"
"Pensato"
"Sussurrato"
"Detto da altri"

La nuova zona era... carina. Nel senso, nuova. Inusuale. Juliet non era mai stata nelle terre del Nord prima d'ora: era tutto così... bianco, nevoso... Beh, tranne che nella sua zona, ma aveva visto quelle cose durante il viaggio.
La sua zona adesso era quella del Vulcano Cascina, più mite e coltivabile per via del vulcano, per l'appunto. Un vulcano attivo. A Juliet la cosa sembrava affascinante, sempre escludendo di finire coinvolta dai lapilli ovviamente.
"Morirei prima per il fumo... o per le fiamme?" si chiese pensierosa, parlando alla mano che aveva allungato davanti a sè, estendendo per bene tutte le dita. Eh già, la solitudine le faceva sempre quest'effetto ormai, parlottava da sola. Strano che si ponesse tali domande proprio ora che era finalmente uscita dall'odiato status di carne-da-macello, ovvero dalle guerriere dal numero 30 in giù.
In ogni caso, quale momento migliore per le domande esistenziali se non mentre sedeva a riposare dopo aver pattugliato la zona?

"Il fumo tende a salire... e io sono alta" continuò, mentre percorreva il sentiero che dal villaggio di Amsel avrebbe dovuto portarla ad un riparo. Infatti la guerriera, dopo aver pattugliato la zona e memorizzato la posizione degli insediamenti umani, e dopo i consueti cinque minuti di riposo ''spirituale'', aveva trovato aiuto presso quel villaggio da un'orfana di nome Kathrina e da sua nonna. Juliet aveva cominciato a salire su per il vulcano, seguendo il sentiero; e alla fine ecco il famoso riparo: un piccolo monastero disabitato, in cui solo un paio d'anni prima si era verificato l'attacco da parte di uno Yoma.
Il monastero era in buone condizioni, sebbene il tetto di esso e la zona circostante fossero ricoperti da uno strato di neve grigiastra, in alcuni punti tendente al nero per via degli accumuli di cenere, che dava al tutto un'aria tetra.
"Dal verde dell'Ovest al grigio. Bello" commentò, chinandosi sulle ginocchia per raccoglierne un po' dal sentiero e tastarla tra pollice e indice - sporcandoli. Si fece leva sulle gambe e si rialzò, decisa comunque a proseguire il filo del suo discorso. "...Dipende dalla quantità dei lapilli, e dalla loro grandezza. Potrebbe arrivarmene uno gigante in testa, o potrei soffocare prima"

Si era preparata il suo angolino personale in cui riposare al riparo, e aveva passato il tempo senza che alcuna minaccia si presentasse alla sua porta.
"La questione è... Quale delle due morti sarebbe più dolorosa?" Era mattina ormai, e dopo aver osservato il paesaggio dall'alto, Juliet cominciò a chiedersi quale fosse la sua missione con esattezza. Tutto quel grigio cominciava a deprimerla...
E poi, bam. Finalmente un qualcosa. Uno sprazzo, un barlume luminoso in quella desolazione. Doveva stare davvero male per felicitarsi persino di una traccia di Yoki probabilmente demoniaco...
Con la spada sguainata ma uno strano ghigno sulle labbra, la neo-numero 29 si precipitò fuori dall'edificio attraverso una porta secondaria e si nascose in modo da poter osservare il sentiero senza essere vista.
"EEEEK!" gridò una vocina acuta, suono seguito da un tonfo. Che strano Yoma.
Juliet aguzzò la vista, per scoprire che la voce apparteneva a quella che sembrava una guerriera. La ragazza era scivolata sul ghiaccio, ecco spiegato il tonfo.
"Ahia! Che male! Dannato ghiaccio! Devo fare più attenzione! Che cavolo di posto per vivere!" E ora si dirigeva verso... il suo rifugio.
Non sembrava ostile... Ma dopo le due precedenti esperienze della guerriera, quest'ultima aveva imparato a non dare nulla per scontato.
Juliet sarebbe uscita allo scoperto, spada puntata contro la sconosciuta e faccia più cattiva che le fosse riuscita - anche se doveva allenarsi per bene su quella cosa - abbaiando: "Chi sei e cosa fai qui? Hai cinque secondi per rispondere."
Se la ragazza fosse stata una delle risvegliate, trattarla con gentilezza non avrebbe certo salvato la vita della numero 29; se invece fosse stata una guerriera come lei, beh... Che c'era di male nello spaventare un po' una nuova arrivata?

Citazione:Yoki utilizzato: 0%
Stato Fisico: Perfetto
Stato Psicologico: Pensierosa, annoiata; eccitata dopo aver percepito lo Yoki
Punti limite: 0/20
Abilità utilizzate: Percezione dello Yoki (passiva)
Tecniche utilizzate: Nessuna
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16-03-2016, 10:29 PM
Messaggio: #3
RE: La Negromante [Ophelia]
La tua mossa sembra essere riuscita particolarmente bene, forse anche perché la percezione della nuova arrivata non dev’essere un granché…

IIIIIIHH!

Grida la piccoletta la quale, colta totalmente di sorpresa e evidentemente spaventata, fa un salto all’indietro, il che la fa finire nuovamente col sedere a terra. Tremando come una foglia e con la paura che le si legge negli occhi, la minuscola guerriera alza le mani in segno di resa e, con voce tremante si rivolge a te.

P… pietà s… signora! Voi… voi siete la Numero 29 vero? Io… mi chiamo Nina e vi… vi cercavo perché ho… un messaggio per voi dalla… signora Semirhage!

Muovendosi molto lentamente, la piccoletta si rialza e, senza abbassare il braccio sinistro, porta la mano destra dietro la schiena, sotto la mantellina, estraendone un contenitore a forma di tubetto, di quelli fatti apposta per contenere dei messaggi e te lo porge.
Approfitti dell’occasione per guardarla un po’ meglio: Nina è… piccola; è alta infatti circa un metro e mezzo, magra e piatta. Sul suo viso di bambina –ti sembra infatti molto giovane- spiccano due grandi occhi d’argento, il tutto è incorniciato da una criniera di capelli ricci color biondo grano, lunghi fino alla base del collo, dai quali una ciocca le cade sull’occhio sinistro; ai lati della testa spettinata spuntano dai boccoli le estremità delle orecchie che sembrano leggermente appuntite.
Ma la cosa che ti colpisce maggiormente è che sul colletto della sua uniforme non vi è nessun simbolo! Sembrerebbe come se qualcuno avesse dato un’armatura da guerriera a una novizia!

Nina è ancora lì, davanti a te, con la paura nello sguardo, il braccio destro tremante proteso in avanti e il sinistro ancora teso in alto. La sua claymore ancora sistemata nel fodero.
Se volevi spaventarla, sembra proprio che tu ci sia riuscita. Che ne farai di lei adesso?
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19-03-2016, 06:55 PM
Messaggio: #4
RE: La Negromante [Ophelia]
Citazione:Narrato
"Parlato"
"Pensato"
"Sussurrato"
"Detto da altri"

Le era capitato di farlo altre volte, quando ancora era tra le novizie. Era solo uno scherzo, sul serio, smetteva subito. Non aveva mai creduto di poter davvero risultare spaventosa per qualcuno; forse con le più piccole attaccava per via dell'età e della corporatura di Juliet - nel suo gruppo di novizie era stata una delle più "vecchie". O forse si sottovalutava e sapeva far paura?
"IIIIIIHH!" La sconosciuta, colta di sorpresa - davvero non l'aveva percepita? - e spaventata, cadde nuovamente all'indietro. La numero 29 sorrise in maniera poco rassicurante e abbassò l'arma all'altezza della piccoletta, sempre puntandogliela contro.
La osservò meglio: portava la divisa e l'armatura dell'Organizzazione... Ma le sembrò di non scorgere alcun simbolo inciso sul colletto. Se fosse stata una novizia, perchè aveva un'armatura? Inoltre, perchè mai una guerriera dovrebbe pensare che un'altra guerriera possa ucciderla? Non conosceva le loro regole?
Dall'altra parte, tuttavia, la ragazzina sembrava troppo "presente" per essere una delle guerriere-mostro della volta precedente. Okay, magari non era una di loro, ma la prima guerriera impazzita che aveva incontrato, Samara, era stata perfettamente cosciente.
Era abbastanza dura dover dubitare delle proprie compagne, ma lo faceva per una questione di sicurezza.

La ragazzina, tremando come una foglia, alzò le mani come per arrendersi.
"P… pietà s… signora! Voi… voi siete la Numero 29 vero? Io… mi chiamo Nina e vi… vi cercavo perché ho… un messaggio per voi dalla… signora Semirhage!"
Juliet la guardò, seria. "E tu che ne sai della signora Semirhage, mostro?"
La piccoletta, rialzandosi piano con una mano ancora alzata, si mosse cautamente recuperando con la mano libera qualcosa dietro la schiena. La più grande seguì i suoi movimenti con gli occhi, come un felino che tiene d'occhio la sua preda.
Alla fine "Nina" - sempre che fosse il suo vero nome - le porse un tubetto contenente un messaggio, con la mano tremante. La sua spada sembrava essere ancora nel fodero.
Juliet si prese il suo tempo per guardarla meglio. La piccoletta era... beh, davvero piccola (ad occhio e croce un metro e cinquanta al massimo); e sembrava anche davvero giovane. Aveva i capelli ricci e un'aria abbastanza spaventata; e poi la numero 29 non si era affatto sbagliata sulla questione del simbolo, prima: non aveva davvero alcun simbolo.
Che doveva fare? Fidarsi? Non le sembrava un granchè forte. E poi era lì sola da un po', le faceva piacere avere compagnia - di qualunque tipo essa fosse. Nina conosceva il suo numero e la sua tutrice, ma Juliet aveva pensato che il nemico, qualunque esso fosse, potesse avere informazioni sulle guerriere. Non era così soprannaturale come cosa.
In ogni caso, a lei piaceva basarsi sulle sensazioni prima che ai ragionamenti: e attualmente non percepiva pericolo.

Si rilassò immediatamente. Ritrasse la Claymore con una rotazione fluida, tenendola ora poggiata sulla propria spalla destra.
"...Signora?" ripetè Juliet, un sopracciglio inarcato. "Sembro così vecchia?" borbottò, offesa.
Avrebbe preso il messaggio e si sarebbe diretta verso l'interno della sua nuova umile dimora, fermandosi prima di oltrepassare la porta per guardare la ragazzina.
"Scherzavo. Vieni, perdente, devi spiegarmi un paio di cose" avrebbe detto con un sorriso rassicurante, facendo intuire le buone intenzioni.


Citazione:Yoki utilizzato: 0%
Stato Fisico: Perfetto
Stato Psicologico: Sospettosa, ma contenta di non essere più sola
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20-03-2016, 05:00 PM
Messaggio: #5
RE: La Negromante [Ophelia]
Vedendo il tuo gesto, Nina prova ad abbassare le braccia ma, nonostante tutto, il timore reverenziale che la piccoletta sembra provare nei tuoi confronti non abbandona del tutto i suoi occhioni.
Alla tua battuta sulla tua presunta età, Nina si gratta i riccioli ribelli con la mano destra e, abbassando gli occhi in segno di imbarazzo, balbetta:
 
No… ecco… io… volevo… volevo solo rivolgermi a voi senza mancarvi di rispetto! Ero così spaventata che le parole mi sono uscite così!
 
Poi, il suo viso di bambina sembra fare il broncio quando la chiami “perdente”, salvo poi cambiare decisamente espressione quando le sorridi:
 
Eccomi!
 
Ti risponde, sorridendoti a sua volta! Sembra proprio che Nina non sappia mascherare le sue emozioni.
Con la piccoletta che trotterella dietro di te, raggiungi la sala che fu il refettorio dei monaci: una sala abbastanza ampia da contenere un lungo tavolo con una decina di sedie, alcune in pessime condizioni, disposte cinque a cinque sui lati più lunghi dello stesso.

Nina si ferma subito dopo varcata la soglia: probabilmente attende le tue domande e forse non vuole comportarsi in maniera maleducata in quella che lei pensa sia casa tua.
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21-03-2016, 12:53 AM
Messaggio: #6
RE: La Negromante [Ophelia]
Citazione:Narrato
"Parlato"
"Pensato"
"Sussurrato"
"Detto da altri"

"Eccomi!" rispose subito la ragazzina, trotterellando dietro di lei con un gran sorriso.
Entrarono in una sala ampia contenente un lungo tavolo e delle sedie disposte ai lati di esso, probabilmente il refettorio.
Juliet si sedette sul bordo del tavolo e accavallò le gambe tranquillamente, con l'atteggiamento di chi si trova completamente a suo agio. Quel posto era inquietante e non le piaceva, ma in quel momento non era più sola... E avrebbe ostentato sicurezza in ogni caso. Era così che faceva.
Da bambina aveva visto molti pericoli, dei quali lo Yoma era stato solo l'ultimo: gli animali selvatici, le piante velenose, i banditi. Vivere così lontano da tutto aveva i suoi pro ed i suoi contro; ma non sentiva di doversi lamentare di quella vita. Da quel che ricordava, era stata felice.
E quella spavalderia, quell'ostentare sicurezza, le era spontaneo ormai. Lo Yoma che aveva ucciso i suoi genitori, il suo avergli ringhiato contro nonostante la stupidità del gesto, era il ricordo più vivo che aveva. Razionalmente sapeva di non dover temere nulla, solo fare del proprio meglio per rimanere in vita e sperare che il destino fosse dalla sua parte; era la sua parte istintiva a preoccuparla. Ricordava ancora lo spavento della precedente missione, la paura delle risvegliate che sulle prime l'aveva letteralmente immobilizzata, il terrore di risvegliarsi a sua volta, come se non avesse mai affrontato un pericolo prima di quel momento, come se non si fosse mai trovata faccia a faccia con un orso o uno Yoma che aveva il sangue dei suoi genitori ancora sulla bocca.
La piccoletta si era fermata sulla soglia, come intimorita sul proseguire o meno. La numero 29 sospirò e con un cenno della testa indicò la sedia alla sua destra, un invito silenzioso a sedersi.
"Ho qualche domanda: chi sei esattamente, qual è il tuo grado e perchè sei qui?" avrebbe chiesto, il tono di voce serio ma non intimidatorio, e avrebbe ascoltato le sue eventuali risposte.
Dopo averla tenuta d'occhio, Juliet avrebbe letto il contenuto del messaggio. Come si dice, la prudenza non è mai troppa, e se non è un tuo tratto lo sviluppi.


Citazione:Yoki utilizzato: 0%
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Stato Psicologico: Sicura, curiosa
Punti limite: 0/20
Abilità utilizzate: Percezione dello Yoki (passiva)
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21-03-2016, 10:13 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 21-03-2016 10:15 PM da Semirhage.)
Messaggio: #7
RE: La Negromante [Ophelia]
Incoraggiata dal tuo gesto, dopo essersi sfilata la claymore dal fodero e averla appoggiata contro una parete -una claymore senza simbolo che sembra troppo grande per quella guerriera - Nina si siede con cautela sulla vecchia sedia scricchiolante poi, dopo essersi assicurata di non finire nuovamente col sedere per terra e dopo essersi scostata un ciuffo ribelle dall’occhio sinistro, con espressione seria ti risponde:

Hem… come vi dicevo, io mi chiamo Nina. Ho appena passato il mio test per diventare una guerriera ma non mi è stato ancora assegnato un numero e un simbolo…

Nina abbassa lo sguardo, fissando il pavimento, prima di proseguire:

Ecco… il fatto è che ho fallito il mio primo test… sono stata punita molto severamente però poi la signora Semirhage mi ha dato una seconda opportunità e questa volta ce l’ho fatta! Però credo che i superiori non siano lo stesso molto contenti di me e forse è per questo che non mi hanno ancora graduata… Sigh! Ben che vada mi daranno il Numero 47 mi sa.

Dopo qualche istante Nina trova la forza di guardarti in faccia e, cambiando nuovamente espressione dal serio al sorridente continua:

Sono qui perché la signora Semirhage mi ha ordinato di portarvi quel messaggio e poi di mettermi ai vostri ordini… Capitano Juliet!

Quelle ultime due parole vengono pronunciate da Nina con una nota d’entusiasmo nella sua vocina acuta.
A questo punto, non ti rimane che aprire il contenitore e leggere il messaggio, il quale sembra scritto di suo pugno dalla signora Semirhage.

Citazione:Mia cara Juliet
Anche se è un po’ fuori dalla tua zona, sei attualmente la guerriera più vicina a cui possa affidare questo incarico. Se stai leggendo questa lettera avrai conosciuto Nina: ebbene, nel suo secondo test aveva una compagna di nome Milena e, come Nina, non aveva convinto me e i miei colleghi quindi, per ora, non era stata ancora graduata. Giorni fa le era stata assegnata una missione che doveva svolgere nelle terre del Nord ma mi risulta che, raggiunta la città di Dabi, Milena è scomparsa senza lasciare tracce.
La tua missione è: raggiungere la città di Dabi, la quale si trova a Nord rispetto al tuo territorio e trovare Milena o scoprire cosa le è successo! Se è viva, quando la troverai, le comunicherai che la sua missione è terminata e che deve rientrare immediatamente al Quartier Generale!
Però, se Milena si rifiuterà di farlo o se dovessi scoprire che ha disertato hai l’ordine di ucciderla!
Ti ho mandato Nina innanzitutto perché lei conosce Milena e potrà aiutarti a riconoscerla. Poi, come ti dicevo, anche lei non ha convinto me e i miei colleghi, tuttavia ha passato il test, perciò è stato deciso che questa missione sarà la sua prova d’appello. Lei non sa nulla dello scopo della vostra missione: ho pensato fosse meglio lasciare a te decidere quali e quanti dettagli sul vostro incarico rivelarle. Ovviamente tu hai il comando, perciò sappi che il rapporto che farai a fine missione peserà sul giudizio finale di Nina.
Mi aspetto molto da te, Juliet… non mi deludere!

Semirhage
Quasi a sottolineare le ultime frasi che hai letto, dalla sommità del vulcano si ode un brontolio, seguito da un leggero tremore del terreno e, subito dopo, Nina si guarda attorno, leggermente turbata:

Ma… è sempre così?

Ti chiede la piccola guerriera.
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22-03-2016, 01:17 AM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 22-03-2016 01:18 AM da Ophelia.)
Messaggio: #8
RE: La Negromante [Ophelia]
Citazione:Narrato
"Parlato"
"Pensato"
"Sussurrato"
"Detto da altri"

Dopo essersi sfilata la spada dal fodero e averla appoggiata contro una parete, Nina si sedette come da istruzioni e rispose alle domande della numero 29.
"Hem… come vi dicevo, io mi chiamo Nina. Ho appena passato il mio test per diventare una guerriera ma non mi è stato ancora assegnato un numero e un simbolo…
Ecco… il fatto è che ho fallito il mio primo test… sono stata punita molto severamente però poi la signora Semirhage mi ha dato una seconda opportunità e questa volta ce l’ho fatta! Però credo che i superiori non siano lo stesso molto contenti di me e forse è per questo che non mi hanno ancora graduata… Sigh! Ben che vada mi daranno il Numero 47 mi sa.
Sono qui perché la signora Semirhage mi ha ordinato di portarvi quel messaggio e poi di mettermi ai vostri ordini… Capitano Juliet!"

Juliet annuì, osservandola dall'alto. Subito un sorriso compiaciuto prese posto sui suoi lineamenti aggraziati: capitano Juliet. Era stato così strano sentirsi chiamare così, eppure... così... naturale? Come se fosse stata una cosa scontata. Lei ci era nata per quel ruolo, l'aveva sempre sentito dentro di sè. Il carisma, la personalità estroversa ed il senso del dovere le davano una notevole spinta come leader. Una volta corretto per bene il tratto dell'impulsività - o più realisticamente, mitigato con l'esperienza, così che avrebbe saputo decidere con più rapidità il da farsi nelle situazioni critiche con le minime perdite - sarebbe stata un'eccellente comandante.
Aveva del potenziale... C'era solo da sperare che la giovane guerriera restasse fedelmente ancorata alla bandiera dei "buoni". Non è mai piacevole quando il potenziale finisce nelle mani sbagliate. Nè piacevole, nè tantomeno facile per chi deve raccogliere i cocci.
"Bene" rispose Juliet, col sorriso ancora stampato in volto. "Sembra che alla fine tu non sia un mostro assetato del mio sangue. Potrai tenerti la tua testa attaccata al collo ancora per un po'" scherzò, facendole l'occhiolino.
E chiarita la questione, potè finalmente posare gli occhi sul messaggio della sua tutrice.
"Mia cara Juliet
Anche se è un po’ fuori dalla tua zona, sei attualmente la guerriera più vicina a cui possa affidare questo incarico. Se stai leggendo questa lettera avrai conosciuto Nina: ebbene, nel suo secondo test aveva una compagna di nome Milena e, come Nina, non aveva convinto me e i miei colleghi quindi, per ora, non era stata ancora graduata. Giorni fa le era stata assegnata una missione che doveva svolgere nelle terre del Nord ma mi risulta che, raggiunta la città di Dabi, Milena è scomparsa senza lasciare tracce.
La tua missione è: raggiungere la città di Dabi, la quale si trova a Nord rispetto al tuo territorio e trovare Milena o scoprire cosa le è successo! Se è viva, quando la troverai, le comunicherai che la sua missione è terminata e che deve rientrare immediatamente al Quartier Generale!
Però, se Milena si rifiuterà di farlo o se dovessi scoprire che ha disertato hai l’ordine di ucciderla!
Ti ho mandato Nina innanzitutto perché lei conosce Milena e potrà aiutarti a riconoscerla. Poi, come ti dicevo, anche lei non ha convinto me e i miei colleghi, tuttavia ha passato il test, perciò è stato deciso che questa missione sarà la sua prova d’appello. Lei non sa nulla dello scopo della vostra missione: ho pensato fosse meglio lasciare a te decidere quali e quanti dettagli sul vostro incarico rivelarle. Ovviamente tu hai il comando, perciò sappi che il rapporto che farai a fine missione peserà sul giudizio finale di Nina.
Mi aspetto molto da te, Juliet… non mi deludere!

Semirhage"

L'espressione di Juliet cambiò più volte durante la lettura: dapprima calma, poi confusa, adirata ed infine nuovamente calma, quando il familiare senso del dovere si impose su di lei. Il fatto è che la missione avrebbe potuto essere sia estremamente facile sia estremamente difficile, a seconda dell'esito della faccenda di Milena: se la ragazzina fosse stata una disertrice, Juliet avrebbe dovuto puntare la spada contro una sua compagna. Di nuovo. Di nuovo.
Niente Yoma quindi, solo una missione di recupero che prevedeva il fare da balia ad una quasi-novizia. Ah, non che fosse un problema: anzi, il fatto di non dover (forse) rivedere un muso Yoma le aveva levato di dosso un po' dell'inquietudine trasmessa da quel luogo desolato. Sperava davvero che fosse solo una missione di recupero che non avrebbe previsto il togliere la testa - e la vita - dal collo di una ragazzina.
Subito dopo aver terminato la lettura si udì uno strano rumore, come un brontolio, e il terreno cominciò a tremare.
"Ma… è sempre così?" chiese Nina, dopo essersi guardata attorno.
La più adulta richiuse il messaggio velocemente e lo conservò, restando in ascolto per qualche secondo. "Dovrebbe essere inattivo in questo periodo..."

Citazione:Yoki utilizzato: 0%
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Stato Psicologico: Eccitata
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Abilità utilizzate: Percezione dello Yoki (passiva)
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22-03-2016, 10:14 PM
Messaggio: #9
RE: La Negromante [Ophelia]
Così com’erano iniziati, il brontolio e il tremore del vulcano cessarono del tutto dopo pochi istanti. Poco a poco Nina, evidentemente non abituata a vivere alle pendici di un vulcano sonnecchiante, poco a poco riacquista la calma, incoraggiata dal fatto che tu non abbia fatto una piega in quella situazione.

Ebbene? Quali sono gli ordini, capitano Juliet?

Ti chiede la tua piccola sottoposta, evidentemente ansiosa di andarsene da questo posto il più presto possibile…

Citazione:Descrivi il tuo primo giorno di viaggio, tenendo conto che per raggiungere Dabi dovrete fare un percorso attraverso sentieri di montagna in quanto, scendendo a valle, la strada sarebbe molto più lunga. Poco a poco, il terreno brullo e cinereo del vulcano cederà il posto a boschi lussureggianti, verdi pendii e prati fioriti mano a mano che vi addentrate tra le montagne di Alphonse
Durante il viaggio, Nina sarà molto chiacchierona, rivolgendoti spesso delle domande che avranno lo scopo di farle capire chi sei e come sei, le cose che ti piacciono e non ti piacciono e, quando non trova nessun argomento di conversazione, la piccoletta iperattiva si troverà a fischiettare o canticchiare tra se, oppure si divertirà a scandire i suoi passi a ritmo di marcia, quasi come se non sopportasse il silenzio. Viceversa, se le ordini di stare zitta, Nina ubbidirà ma ti terrà il broncio per tutta la durata del cammino o finché tu non cambierai idea.
Al termine del primo giorno di marcia arriverete in cima a una valle nel fondo della quale sorge la città più grande delle terre d’Alphonse dopo Pieta: Dabi! Fermati a quel punto e da lì cederò la parola al Narratore.
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25-03-2016, 06:18 PM
Messaggio: #10
RE: La Negromante [Ophelia]
Citazione:Narrato
"Parlato"
"Pensato"
"Sussurrato"
"Detto da altri"

Le anomalie cessarono dopo pochi istanti e la numero 29 tirò un sospiro di sollievo. Avrebbero lasciato presto quel posto in ogni caso, quindi era inutile preoccuparsene. Sperava solo che gli umani nelle vicinanze facessero attenzione... Anche se con molta probabilità sarebbero stati loro a dover dare a Juliet delle lezioni sui vulcani, abitando lì da sempre.
"Ebbene? Quali sono gli ordini, capitano Juliet?" squittì Nina, evidentemente ansiosa di cominciare. Capitano Juliet... le faceva ancora strano ascoltare quelle parole.
"Andiamo a Dabi. Cammineremo un po'"

Camminare per giorni non le dispiaceva troppo, alla fine ci era abituata. E poi le piaceva esplorare: non era mai stata al Nord prima, quindi quale momento migliore per vedere com'era fatto?
Passarono attraverso sentieri di montagna, paesaggi verdi quasi familiari per Juliet, che camminava a passo spedito rallentando di tanto in tanto per vedere come se la stesse cavando Nina. Per sua fortuna la piccoletta non faticava a tenerle il passo e anzi, le teneva buona compagnia con domande di ogni genere: come fosse, quali fossero i suoi gusti. Addirittura nei momenti di silenzio canticchiava tra sè, proprio come la numero 29.
Ma Juliet era solita canticchiare nella solitudine, perciò non canticchiò mai durante quel viaggio. Si sentiva positiva, come accadeva ogni volta che le venisse affidata una compagna; e la ragazzina in questione le sembrava proprio come un piccolo animaletto domestico, goffo e iperattivo. Forse avrebbe dovuto adottarla.
Intanto il paesaggio cambiava e dopo la distesa di cenere vulcanica, e dopo i territori montuosi, i boschi ed i prati fioriti, arrivarono a destinazione.
Al termine di quel primo giorno di viaggio raggiunsero una valle nel fondo della quale si scorgeva una città molto grande, che si diceva fosse seconda in grandezza solo a Pieta: Dabi.


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28-03-2016, 04:06 PM
Messaggio: #11
RE: La Negromante [Ophelia]
Iniziate così la discesa dalla montagna verso Dabi. Per fortuna il tempo sembra essere clemente anche se fa ancora un po’ freddo; tuttavia la cosa non vi disturba e così vi dirigete verso valle, seguendo sentieri che si fanno via via sempre più ampi, fino a sbucare su un’ampia strada: quella che, per inciso, avreste percorso anche voi se avreste deciso di aggirare le montagne.
Quando avvistate in lontananza le massicce mura che circondano la città, Nina interrompe la colonna sonora fatta di fischiettii e canzoncine per chiederti, con la sua solita vocina allegra:
 
Capitano Juliet? Sembra che siamo quasi arrivate ma… esattamente… cosa ci siamo venute a fare a Dabi?
 
Che tu le risponda o meno, a circa metà pomeriggio arrivate in vista della porta principale della città, la quale sembra essere intasata da un gruppo di persone e di carri che attendono il loro turno per entrare e, in alcuni casi, per uscire, dato l’ingombro alla porta.
Nina si gratta i capelli ricci con la mano sinistra, allontanando dall’occhio sinistro il suo ciuffo ribelle, poi si rivolge a te:
 
Accidenti! Quanta gente capitano Juliet! Se ci mettiamo in fila entreremo in città al tramonto! Restiamo qui o cerchiamo un altro ingresso?
 
Effettivamente, poco prima di arrivare alla porta c’è un crocevia con una strada che sembra girare attorno alle mura…
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03-04-2016, 05:09 PM
Messaggio: #12
RE: La Negromante [Ophelia]
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Le due guerriere si avviarono verso Dabi, imboccando la serie di sentieri e percorsi che le avrebbero portate sulla strada maestra. Il tempo era tollerabile, fortunatamente - Juliet detestava la pioggia ed il cielo grigio, il grigio come quello da cui era stata circondata fino all'inizio del giorno prima.
I fischiettii di Nina, che avevano tenuto compagnia alla ragazza per tutta la durata del viaggio, si interruppero non appena le due arrivarono a scorgere in lontananza le mura della città.
"Capitano Juliet? Sembra che siamo quasi arrivate ma… esattamente… cosa ci siamo venute a fare a Dabi?", domandò la ragazzina.
La numero 29 si accorse di non averle detto praticamente nulla della missione. "Oh, giusto" disse con nonchalance, indicando le mura, "Dobbiamo cercare una persona. Si chiama Milena, e credo che tu la conosca già"

Giunsero finalmente in vista della porta di Dabi nel tardo pomeriggio; tuttavia c'era un problema: una folla di umani e carri intasava il passaggio, tra chi entrava e chi usciva, e questo avrebbe dilatato ulteriormente i tempi per le guerriere.
Juliet alla vista di tale prospettiva emise un brontolio annoiato, alzando gli occhi al cielo. "Perfetto..."
"Accidenti! Quanta gente capitano Juliet! Se ci mettiamo in fila entreremo in città al tramonto! Restiamo qui o cerchiamo un altro ingresso?"
La numero 29 aguzzò la vista, cercando velocemente con lo sguardo un'altra possibile via: effettivamente, prima di arrivare alla porta la strada si divideva in un crocevia, da cui sbucava un'altra strada che sembrava girare attorno alle mura...
"Forse l'abbiamo trovato" rispose, facendo un cenno alla strada alternativa. "Andiamo"


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04-04-2016, 09:39 PM
Messaggio: #13
RE: La Negromante [Ophelia]
Nina sbatte i suoi occhioni d’argento quando le riveli i motivi della vostra visita a Dabi e, con una nota di sorpresa nella voce ti risponde:
 
Eh? Milena? Ah! Sì, sì, la conosco! Abbiamo fatto il mio secondo test assieme!
 
Poi, stranamente, la piccola guerriera ammutolisce, però la senti borbottare tra se:
 
Chissà cosa ha combinato stavolta…
 
Arrivate al crocevia e, senza dir nulla, Nina prende la strada che svolta a destra, così vi ritrovate a girare attorno alle mura in senso antiorario. Percorso circa un quarto del giro attorno alla città, passate davanti a una porta secondaria che sembra fare al caso vostro: è molto più piccola della principale ma sembrano esserci solo un paio di persone in attesa. Due guardie armate di alabarde presidiano il passaggio e uno scriba sembra prendere nota delle generalità di coloro che passano attraverso la porta. Tutti e tre spalancano gli occhi per lo stupore quando vi vedono, tuttavia dopo pochi istanti riprendono le loro occupazioni.
Diligentemente vi mettete in fila, con Nina che stavolta si mette dietro di te e, come speravate, non dovete attendere molto, forse anche perché hai l’impressione che le procedure burocratiche siano state in qualche modo… accelerate e le persone che vi precedevano preferiscono non indugiare presso la porta.
 
ALT! Dichiarate chi siete e i motivi che vi conducono in città!
 
Dichiara una delle due guardie quando vi avvicinate alla porta tuttavia, nonostante i tre uomini appaiano tesi, non ti sembrano ostili: probabilmente stanno solo facendo il loro lavoro e un paio di claymore che ti arrivano alla porta non è una cosa che capita tutti i giorni.
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05-04-2016, 05:18 PM
Messaggio: #14
RE: La Negromante [Ophelia]
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Nina fu sorpresa nel sentire il nome della persona che avrebbero dovuto cercare, ma non aggiunse altro se non un borbottio: "Chissà cosa ha combinato stavolta…" Juliet osservò la ragazzina: su questo avrebbe indagato più avanti.

La strada secondaria le portò a girare intorno alle mura in senso antiorario; sempre meglio che aspettare al portone principale, pensò la guerriera. Percorsero circa un quarto del giro attorno alla città prima di scorgere finalmente ciò che cercavano: la porta secondaria, più piccola della principale e con solo due umani in attesa. Juliet lanciò un'occhiata trionfante alla sua compagna di viaggio, prima di procedere ulteriormente.
Davanti alla porta vi erano due guardie armate e un uomo che scriveva le generalità di chi entrava. I presenti spalancarono gli occhi appena viste le due guerriere - cosa a cui oramai Juliet era abituata, quasi orgogliosa - e ripresero i loro lavori.
Le ragazze si misero in fila ad aspettare il loro turno, con Nina dietro la numero 29, e come previsto non dovettero attendere molto: gli umani tendevano ad affrettarsi, in vista delle guerriere...
"ALT! Dichiarate chi siete e i motivi che vi conducono in città!", esclamò una delle due guardie.
Juliet lo guardò, quasi sorpresa della domanda. Non era chiaro? Non le avevano guardate...?
"Siamo in missione... Per conto dell'Organizzazione" disse con un sorriso e un cenno della mano, il pollice che indicava entrambe le ragazze. "Ma non spaventatevi, non si tratta di Yoma", aggiunse. Beh, in teoria.
"...Almeno spero" concluse, mimando un'espressione interrogativa che mutò presto nell'ennesimo sorriso affabile. Ben fatto Juliet, davvero rassicurante.

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06-04-2016, 09:34 PM
Messaggio: #15
RE: La Negromante [Ophelia]
La tua battuta non sembra sortire particolare effetto sulle guardie né tantomeno sullo scriba. Poco dopo la testa riccioluta di Nina fa capolino da dietro la tua schiena e, con espressione e tono della voce seri aggiunge:
 
E comunque, io mi chiamo Nina e lei è Juliet!
 
Lo scriba prende nota delle scarne informazioni che gli avete fornito e poi fa un cenno d’assenso alle due guardie. L’uomo che poco prima vi aveva intimato di fermarvi conclude senza gioia nella voce:
 
Potete passare
 
E voi non ve lo fate ripetere. Vi ritrovate di lì a poco a camminare tra la gente della città, la cui architettura, ve ne rendete presto conto, è abbastanza semplice: vi è un viale principale dritto che collega le due porte principali della città e, più o meno a metà della distanza, esso viene incrociato da una seconda ampia via che collega le due porte secondare, formando una sorta di croce al centro della quale, nell’intersezione delle due vie, sorge la principale piazza cittadina, al centro della quale vi è collocato un grande pozzo, con la bocca dal diametro di circa due metri, la cui opera muraria sembra costituita da un unico anello in marmo bianco, finemente lavorato e cesellato.
 
La maggior parte delle persone che incrociate non vi rivolgono la parola e vi passano accanto senza degnarvi di uno sguardo, quando addirittura non si spostano per scansarvi. Nina non sembra gradire questo atteggiamento: il suo faccino, poco a poco, passa dall’espressione seria che aveva dal momento in cui siete entrate, a un’espressione che potrebbe in un primo momento sembrare cattiva, ma che su Nina sortisce il risultato di rendere la ragazzina ancora più buffa ai tuoi occhi. Poco dopo, senza nessun preavviso, Nina spalanca i suoi occhioni d’argento, assumendo un’aria stupita e si batte la mano destra sulla fronte dicendo:
 
Accidenti! Che stupida! Potevo chiedere alle guardie o allo scriba se avessero visto o sentito qualcosa di Milena! Visto come ci guardano tutti non credo sia passata inosservata!
 
Poi il suo volto di bambina diventa triste, le sue spalle si afflosciano, la sua testa si china e un ciuffo le cade sull’occhio sinistro:
 
Vi chiedo perdono capitano Juliet! Sono stata distratta e… che facciamo adesso?
 
Ti chiede, affranta, la tua compagna.
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09-04-2016, 07:48 PM
Messaggio: #16
RE: La Negromante [Ophelia]
Citazione:Narrato
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Lo scriba e le guardie restarono in silenzio. Juliet inarcò un sopracciglio, prima che Nina sbucasse allo scoperto dall'ombra del metro e ottanta della numero 29 e aggiungesse:
"E comunque, io mi chiamo Nina e lei è Juliet!"
I loro nomi? Che importanza avevano i loro nomi? Non era importante ai fini dell'Organizzazione, e lo era ancor meno per una città. Sarebbe stato più proficuo chiedere il grado, ad esempio. Ma cosa potevano capirci, loro.
Lo scriba prese nota di quell'unica informazione e finalmente chiese alle guardie di lasciarle passare. Juliet lanciò un'occhiataccia a tutti e tre prima di avanzare, a testa alta.

La città aveva un'organizzazione semplice e non molto originale: le strade principali formavano una sorta di croce, al centro della quale vi era la grande piazza cittadina. Ma loro non erano lì in gita: Juliet pensò da dove cominciare per cercare la guerriera scomparsa.
Intanto i passanti si comportavano come al solito con le guerriere, tra chi rigava dritto e chi le scansava. Juliet ormai ci era abituata, ma... Lanciando un'occhiata a Nina capì che per la piccoletta non fosse la stessa cosa. La ragazzina era passata da un'espressione seria ad una arrabbiata. Le sembrò di rivedere se stessa nel suo test... Oh, i ricordi.
"Ci farai l'abitudine" disse, continuando a camminare. "Molto presto"

Avrebbero potuto cercare Milena a partire dalla piazza, chiedendo informazioni come sapeva fare lei, oppure...
"Accidenti! Che stupida! Potevo chiedere alle guardie o allo scriba se avessero visto o sentito qualcosa di Milena! Visto come ci guardano tutti non credo sia passata inosservata!" esclamò all'improvviso Nina, battendosi una mano sulla fronte.
Juliet si bloccò per un momento. "Oh" Vero. Ora cominciava a tornarle la questione dei nomi... Ecco a cosa servivano.
"Vi chiedo perdono capitano Juliet! Sono stata distratta e… che facciamo adesso?" chiese la ragazzina, affranta.
Alla numero 29 non servì pensarci molto. "Torniamo indietro" disse semplicemente, con un'alzata di spalle.

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10-04-2016, 03:59 PM
Messaggio: #17
RE: La Negromante [Ophelia]
La tua risposta semplice e diretta interrompe i lamenti di Nina, la quale rimane a bocca aperta e con l’espressione sorpresa per alcuni istanti, prima di riscuotersi, rigettare indietro il ciuffo ribelle con la mano sinistra, per poi rivolgerti un sorrisone e commentare:
 
Giusto! Le guardie e lo scriba saranno sempre lì!
 
Per poi iniziare a trotterellarti dietro.

Quando ritornate alla porta dalla quale siete entrati, venite notate immediatamente dallo scriba e, pochi istanti dopo dalle guardie le quali, all’inizio stavano guardando all’esterno e poi, probabilmente, hanno udito il tintinnare delle vostre armature, voltandosi per vedere di chi si trattasse.
 
Tutti e tre vi guardano con un’espressione interrogativa sui loro volti: probabilmente toccherà a voi dire o fare qualcosa.
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11-04-2016, 05:14 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 11-04-2016 05:15 PM da Ophelia.)
Messaggio: #18
RE: La Negromante [Ophelia]
Citazione:Narrato
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"Sussurrato"
"Detto da altri"

La risposta secca di Juliet interruppe la disperazione della più piccola, che restò sorpresa per qualche attimo prima di riprendere a sorridere.
"Giusto! Le guardie e lo scriba saranno sempre lì!"
La numero 29 sorrise e le diede le spalle, cominciando ad incamminarsi, mentre Nina la seguiva.

Essere una guida le piaceva, ma voleva verificare quanto fosse realmente brava nel farlo. Sapeva che il carisma non basta per fare un buon leader: la reale bravura si vede nei momenti critici, nella velocità del prendere decisioni, e che siano decisioni giuste. Juliet si chiese quando sarebbe giunto quel momento, e con quale esito avrebbe passato la "prova".
Lo scriba era ancora lì, le guardie anche; tutti e tre le guardarono, già consci del loro arrivo da almeno una decina di secondi per via dello sferragliare delle loro armature.
Aspettavano che le guerriere parlassero.
"Abbiamo bisogno di un'informazione" fece Juliet, la sua consueta voce squillante che poteva essere facilmente udita da chiunque passasse di lì. Abbassò per cautela il tono e continuò, "Stiamo cercando un'altra guerriera, si chiama Milena. E' ancora qui o è andata via? E se è andata via, da quanto tempo?"
Chiara, concisa.

Citazione:Yoki utilizzato: 0%
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12-04-2016, 09:08 PM
Messaggio: #19
RE: La Negromante [Ophelia]
Lo scriba inarca un sopracciglio alla tua richiesta, poi si gratta la testa, pensieroso:
 
In effetti… mi sembra di ricordare di aver visto in giro un’altra claymore qualche giorno fa. Vediamo…
 
L’uomo sfoglia all’indietro le pagine del libro mastro sul quale lo avete visto prender nota di chi entra in città e…
 
Eccola qui! Non ero io di turno alla porta ma il notabile addetto l’ha segnata: una claymore di nome Milena è entrata da questa porta al tramonto di nove giorni fa, poco prima che la porta venisse chiusa! Aveva dichiarato di essere di pasaggio e…
 
Lo scriba sfoglia velocemente in avanti le pagine del suo librone
 
Però è strano: la vostra compagna non sembra essere mai uscita… di sicuro non è passata di qui sennò sarebbe stata annotata, però se qualcuno esce da un’altra porta, alla sera dopo la chiusura delle porte viene fatto un confronto tra gli addetti alle porte e segnati quelli che sono usciti da un’altra parte ma… la vostra compagna non risulta essere uscita da Dabi però…
Joe! Mack! Che sappiate voi l’altra claymore si è vista in giro in questi giorni?
 
Richiamati dallo scriba, i due uomini di guardia ci pensano un attimo su, per poi rispondere entrambi in maniera negativa. A quel punto, con aria contrita, lo scriba riprende la parola:
 
Allora ci dev’essere stato un errore! Sapete com’è: questa è una grande città e c’è tanta gente che va e viene! Ci sarà stato un errore nel segnalare l’uscita dalla città della vostra compagna…
Vi prometto che questa sera farò un controllo più attento con i miei colleghi e, se domattina vorrete passare nuovamente di qui, vi ragguaglierò.
 
L’uomo appare evidentemente nervoso: forse teme la vostra reazione nel caso vi arrabbiaste per quella che, almeno in apparenza, sembra una clamorosa svista.
Nina ha messo di nuovo il broncio, ma non dice nulla. Diligentemente lascia a te decidere se dire o fare qualcosa.
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16-04-2016, 04:33 PM
Messaggio: #20
RE: La Negromante [Ophelia]
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Lo scriba rispose subito: "In effetti… mi sembra di ricordare di aver visto in giro un’altra claymore qualche giorno fa. Vediamo…" Cominciò a sfogliare le pagine del grande libro su cui aveva precedentemente annotato anche i nomi delle due.
"Eccola qui! Non ero io di turno alla porta ma il notabile addetto l’ha segnata: una claymore di nome Milena è entrata da questa porta al tramonto di nove giorni fa, poco prima che la porta venisse chiusa! Aveva dichiarato di essere di pasaggio e… Però è strano: la vostra compagna non sembra essere mai uscita… di sicuro non è passata di qui sennò sarebbe stata annotata, però se qualcuno esce da un’altra porta, alla sera dopo la chiusura delle porte viene fatto un confronto tra gli addetti alle porte e segnati quelli che sono usciti da un’altra parte ma… la vostra compagna non risulta essere uscita da Dabi però…
Joe! Mack! Che sappiate voi l’altra claymore si è vista in giro in questi giorni?"

Juliet annuì comprensiva e spostò lo sguardo sulle due guardie, sperando in una risposta positiva. Tuttavia accadde l'esatto contrario: i due uomini, dopo averci pensato un po' su, negarono.
"Allora ci dev’essere stato un errore! Sapete com’è: questa è una grande città e c’è tanta gente che va e viene! Ci sarà stato un errore nel segnalare l’uscita dalla città della vostra compagna…
Vi prometto che questa sera farò un controllo più attento con i miei colleghi e, se domattina vorrete passare nuovamente di qui, vi ragguaglierò."
, concluse lo scriba nervosamente. Perchè ora era nervoso? Aveva paura di... loro?
Juliet tirò un sospiro stanco, inclinando la testa all'indietro per la notizia: perchè si giocava sempre a nascondino?
Certo, il fatto che probabilmente la ragazza giocasse "a nascondino" la innervosiva più del fatto in sè: chi si nasconde non vuole farsi trovare. E chi non si fa trovare dall'Organizzazione... E con Juliet incaricata di occuparsene...
"Dobbiamo solo trovarla e riportarla a casa, non le verrà fatto nulla" disse di getto, quasi per giustificarsi da un'accusa mossa da nessuno. E poi, per qualche secondo, le era come balenato in mente il pensiero che lo scriba potesse aver mentito, forse per coprire la guerriera scomparsa...
A volte si rimproverava per certe dimostranze di così scarsa fiducia nel prossimo. Scrollò le spalle e si massaggiò il collo, parlando con voce rilassata: "...Intendevo dire, grazie per l'aiuto. Sì, ripasseremo. Dobbiamo trovarla" L'evidenza con cui quel tono calmo e pacato si indurì sul "dobbiamo" lasciava intendere quanto la numero 29 prendesse sul serio il suo incarico. Poteva davvero costituire un grosso ostacolo per i suoi oppositori, alle volte.
Fece tre passi dalla parte opposta, diretta verso la città, e si fermò per richiamare la sua compagna di viaggio. "Nina, andiamo. Cerchiamo una taverna" fece, tranquilla. La scelta di Juliet non era casuale: oltre al poter bere, mangiare e dormire, le taverne erano i posti in cui gli umani erano più disposti a... chiacchierare. Se ci fossero state notizie importanti - e anche meno importanti - le avrebbero udite lì. Esperienza personale.

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Stato Psicologico: Nervosa al pensiero che la guerriera che cerca possa esserle sfuggita; poi rilassata
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