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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
13-02-2013, 12:49 PM
Messaggio: #21
Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Narrato/pensato
Parlato

Pazzesco, ci sto. Questo affare è più grande di quanto pensassi. Non solo riesco a entrare, ma pure Olivia si infila dentro. Be', tanto meglio. Lei ha avuto un'idea: ficcare le spade dentro a delle statue per portarcele dietro. Non riesco esattamente a capire a che serva, ma dato che è l'unica idea che abbiamo tanto vale provare. Hayez poi sembra d'accordo, quindi lascerò fare a loro. A me basta che si menino un po' le mani. Viaggiamo per tutto il cazzo di giorno, una palla mostruosa. Non posso fare allenamento, lì dentro, così lascio perdere e faccio un pisolino. Sarà meglio che Olivia non rompa. Alla sera ci fermiamo in un posto del cavolo con delle stanze del cavolo e il bastardo si porta via le spade. Penso per metterle nelle statue. Comunque, non ho sonno e passo la notte fuori ad allenarmi come posso, anche se senza un'arma riesce male. Fa niente. Il mattino dopo mi avvio stiracchiandomi verso la carrozza e vedo l'uomo poco in nero con un affare grande quasi quanto lui: due donne alate con le mani l'una sull'altra, tutte di pietra. Alzo gli occhi ad Hayez con espressione confusa, ma lui è abbastanza chiaro: è un due in uno, ci son tutt'e due le spade lì dentro. Grandioso, avessi due mani mi fregherei quella di Olivia. Ma non posso, peccato. Rimonto in carrozza imprecando contro l'impossibilità di far qualcosa lì dentro e stavolta cerco di parlare, chissà che non vada bene:
Allora, tu saresti la mia... uh... serva? Giusto? Che fa una serva? E che faccio io?
Francamente, anche se il bastardo crede di aver spiegato tutto, io non ho capito niente. Quindi vorrei vedere se 'sta qua riesce a farmi capire. Ottenuta qualsiasi risposta, decido che tanto vale riposare ancora.
Finalmente arriviamo, era proprio ora. Non ne potevo più di quella cassa con le ruote. Scendiamo davanti a una grande casa rossa, con tante finestre e tante luci. Che roba, mai vista una cosa simile. A malapena riesco a capire che è una dannatissima casa, figuriamoci. Io le case le so marroni, di legno o fango. E coi buchi, e senza luci. No, questa non è una casa. Ma ci somiglia, almeno. Ci son pure le scale per la porta. Io le scale non le avevo da nessuna parte, poche ne ho viste. Questi pure alla porta le hanno. Non capisco, poi, perché uno ci stia a guardia con un bastone e qualche vestitino da signora. Non dovrebbe avere almeno una spada? Ma l'uomo ben poco in nero dice che l'uccello. Eh? Il che? A me non sembra un uccello. No, forse ho sbagliato. Che ha detto? Uscita? Bo. Hayez dice un sacco di cose, ma per fortuna in modo comprensibile. Va bene... ah, la pillola. Giusto, ne avevo uh... tre, mi pare. Ne pesco una dalla tasca, attenta a non disintegrarla, e me la ficco in gola. Mando giù tutto d'un colpo. Spero si faccia così. Comunque dovrebbe andare. Fatto questo, faccio un cenno a Olivia e andiamo. Pescando la pillola, ho trovato anche un foglio di carta. Non ho letto quello, ma magari serve.
Augurio a lui una buona mattinata, medamigella.
Prendo a dire al tizio col bastone appena sono a portata di voce, senza urlare s'intende.
Sono Andrea Tourier de la Varalle, qua.
E gli ficco in mano il foglio.
E questa faccio un gesto verso Olivia, sperando di non centrarla in faccia è Olivia. La mia uh... dov'è 'stica... volevo dire domestica.
Sorrido, anche se non so quale sarà l'effetto.
E abbiamo una... un cono. Una statua, sì, per il... per il Conte. La portano quei due lì.
E indico in direzione di Hayez e quell'altro, Brera. Poi sto zitta, per evitare di dire troppa roba. Già non so nemmeno quello che ho detto finora, figuriamoci. Sto zitta e sorrido come un'ebete, aspettando. Speriamo che 'sto qua non ci faccia casini. Sennò al massimo lo stendo e passiamo oltre, non sembra tanto forzuto.

Citazione:Yoki utilizzato: 0%
Stato fisico: nessuna ferita, dolore dei lividi passato. Occhi verdi e leggero intontimento derivati dalla pillola.
Stato psicologico: irritata dal non poter far nulla durante il viaggio, decide di sfruttare il giorno per riposare e la notte per allenarsi. Decisa a collaborare e abbastanza tranquilla, si sforza di recitare la sua parte come meglio le riesce. Non è del tutto convinta di star andando bene, ma non le interessa. Spera che Olivia sia collaborativa ed è felice del fatto che almeno lei si sia inventata qualcosa.
Abilità utilizzate: Percezione dello Yoki (passiva, efficacia ridotta dall'uso della pillola).

[Immagine: 2j0cw1s.jpg]


"La guerra è il tribunale del mondo: chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto, perché lo spirito del mondo sta dalla parte del vincitore." (Hegel)
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15-02-2013, 04:16 PM
Messaggio: #22
Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Citazione:Narrazione | pensiero | "parlato"
"Vuoi sapere... cosa fa una serva?" ripeté Olivia, come a volersi assicurare di aver capito bene. Andrea, che non aveva detto una sola parola per tutto il primo giorno di viaggio (comprensibilmente, visto che aveva dormito per quasi tutto il tempo), ruppe il silenzio all'inizio del secondo giorno per porle quella domanda. Olivia inarcò il sopracciglio e osservò perplessa la numero 26, domandandosi se fosse seria o se per caso non la stesse prendendo in giro. Come faceva a non saperlo? La ragazza non riusciva a capacitarsene. Quindi... non sa recitare, ignora il significato di termini di uso comune... ma non le hanno insegnato niente? Si chiese. Strano, Andrea doveva aver ricevuto il suo stesso identico addestramento, eppure sembrava ignorare cose che per Olivia invece erano persino ovvie. Perché? Forse nel suo caso gli uomini dell'Organizzazione si erano limitati a insegnarle a combattere, tralasciando tutto il resto? Oppure era lei che non aveva assimilato nulla o quasi di quello che avevano cercato di insegnarle? Poteva essere che... Forse è soltanto non molto sveglia? Era un luogo comune che le persone che abbondavano di muscoli fossero per contro carenti di intelletto, magari però nel suo caso era vero. Comunque, dal momento che la compagna le aveva posto una domanda, Olivia, dopo alcuni secondi di silenzio, decise di provare a risponderle: "Beh, io sono la tua Cameriera. Significa che faccio le pulizie, tengo in ordine la tua casa, lavo i tuoi abiti e mi assicuro che siano sempre pronti per essere indossati quando ne hai bisogno, ti porto da bere quando hai sete, da mangiare quando hai fame, mi occupo delle tue commissioni, e più in generale, faccio quello che mi ordini di fare, dal momento che lavoro alle tue dipendenze. L'unica cosa che non faccio è combattere, perché non sono un soldato, ma una semplice domestica." Spiegò la ragazza, sempre in tono cordiale, ma badando di scandire bene ogni parola. Chissà se Andrea aveva capito adesso? Olivia sperava di sì, anche perché non avrebbe saputo come dirglielo più chiaramente di così. Comunque, quella fu la prima e unica volta che Andrea le rivolse la parola durante tutto il viaggio. Il resto del tempo, la corpulenta guerriera lo passò a dormire, mentre Olivia, dal canto suo, rimase incollata al finestrino ad ammirare estasiata il paesaggio che scorreva davanti ai suoi occhi man mano che la carrozza procedeva verso la sua destinazione.

Dopo diversi giorni, finalmente arrivarono sul calar della sera alla residenza di Aloysius de Montmartre, Conte di Gèricault. Una residenza davvero sfarzosa, come ci si poteva aspettare dalla dimora di un nobile: un enorme edificio di quattro piani in mattoni rossi e legno con finestre decorate a mosaico, e circondato da uno splendido giardino di rose. Olivia restò impressionata di fronte a tanta magnificenza, che era quanto di più lontano si potesse concepire da ciò di cui lei aveva avuto esperienza. A quel punto, Hayez disse loro di prendere una delle pillole che erano state loro consegnate prima della partenza, e la ragazza obbedì prontamente. Poi, si diressero verso l'ingresso della villa, dove Andrea si presentò all'usciere usando la sua identità fittizia. O almeno, ci provò. Il suo nome falso lo disse giusto nonostante non fosse semplice da ricordare, questo bisognava riconoscerglielo, ma purtroppo quasi tutto il resto fu un'accozzaglia di parole in libertà. Se non altro però Andrea ebbe l'accortezza di limitarsi a dire l'essenziale, evitando così di pronunciare più castronerie del dovuto. Forse dovrei dire qualcosa anche io... pensò la ragazza. Non era sicura che fosse opportuno per una semplice domestica intervenire nella discussione, ma era meglio rischiare di essere inopportuna e dare una mano ad Andrea, piuttosto che rischiare di non riuscire neppure a superare il primo ostacolo. "Come ha detto la mia Padrona, abbiamo portato questo dono per Sua Signoria il Conte di Gèricault, da parte di Louis Tourier Marchese de la Varalle. Vi preghiamo di accettarlo." disse Olivia, con il tono di voce più rispettoso che le riuscì di usare (per essere ancora più rispettosa, al "Vi preghiamo di accettarlo" giunse le mani in grembo e piegò leggermente il busto in avanti, rivolgendo un inchino all'usciere), indicando a sua volta la statua che Hayez e Brera stavano trasportando. Già, la statua: Su suggerimento di Olivia, Hayez l'aveva fatta realizzare da un artigiano durante la sosta al termine del loro primo giorno di viaggio. Si trattava di una rappresentazione delle dee gemelle Teresa e Claire, raffigurate schiena contro schiena, con le mani giunte in preghiera e le ali spiegate. All'interno della statua, erano nascoste la sua spada e quella di Andrea, ma questo era un particolare di cui solo loro erano a conoscenza, nessun'altro lo avrebbe sospettato. Comunque, a quel punto Olivia, così come Andrea, rimase silenziosa in attesa della reazione dell'usciere alle loro parole. Speriamo che non faccia storie. Si augurò la ragazza...


Citazione:Stato Fisico: Illesa.
Stato Psicologico: Calma e concentrata. Spera che l'usciere le lasci passare senza fare storie.
Yoki: 0%
Abilità in Uso: Percezione dello Yoki (Passiva)

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16-02-2013, 10:59 PM
Messaggio: #23
Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
«... Dannati vestiti da cerimonia.»

Fu così che borbottò l'uomo, dopo essere rimasto comprensibilmente interdetto dall'epiteto di Andrea; recuperato l'aplomb, comunque, l'usciere annuì solenne dopo aver letto le credenziali dell'invito.

«Prego, mon capitain

L'usciere aprì allora le porte della magione, e davanti a Olivia e Andrea si rivelò un ampio atrio chiassoso, il soffitto alto dominato da un lampadario di cristallo, e una torma di dame e nobiluomini in maschera coi loro bicchieri in vetro pregiato che chiacchieravano intorno.
A vedere la porta aprirsi, tutti i presenti si voltarono verso gli inviati di Staph in incognito, e schiarendosi la voce l'usciere declamò:

«Mademoiselle le Capitain Andrèe Fleur Gèntil Paix Zèphir, figlia ed erede du Monsieur Louis Armand Jean Charles, Marquis Tourier de la Varalle. E' qui con una domestica ed un dono da parte di suo padre il Marchese.»

All'annuncio seguì un mormorio, e dopo circa un minuto un uomo alto e magro con addosso una maschera bianca che copriva occhi e naso si fece avanti tra la folla; portava baffi biondi impomatati e una cascata di capelli ondulati che gli cadeva su e oltre le spalle, e vestiva di blu con ricami dorati.

«Sono felice che abbia accettato l'invito, capitano.» disse l'uomo con un accento strascicato, porgendole la mano «Permette? Aloysius Etienne Albert Michel Thèodore, Conte de Monmartre du Gèricault.»

Il padrone di casa in persona.

«Quella bella statua... Oh, possono vedere i nostri domestici dove posarla, sì? Entri, piuttosto: a questa festa indossiamo tutti una maschera, mi dica quale le piacerebbe di più e gliela farò portare assolutamente





Turnazione:

Hayez
Hotenshi
Sir_Alric
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16-02-2013, 11:11 PM
Messaggio: #24
Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Hayez rimase zitto e in disparte mentre la commedia si consumava, ridendo per così dire sotto i baffi; quando poi, una volta accettati e annunciati ai presenti alla festa, si dovette attendere un poco l'arrivo del Conte, con discrezione l'uomo in nero sussurrò alle spalle di Andrea:

«... Ti consiglio di non dire alcun titolo: "madamigella" sarebbe per le sole signorine, ma credo che ti... stuferesti, a sentire come chiamare questo e quello, vero?»

Non ci fu comunque modo d'imbastire un dialogo: il conte arrivò un pò troppo presto, e da allora Hayez rimase zitto e a debita distanza, in attesa di sapere dove posare quella statua.
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18-02-2013, 06:18 PM
Messaggio: #25
Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Narrato/pensato
Parlato

L'uccello-uscita o quel che è borbotta qualcosa di incomprensibile, ma poi annuisce. Dovrebbe essere andato tutto bene, allora. Poi dice qualcosa ad alta voce, ma non capisco nemmeno quello. L'importante è che apra le porte, cosa che fa. Fantastico. Fase uno superata con successo. Posso dirmi soddisfatta... no? Forse no... non so infatti che diamine mi attenda in quel posto... tipo una stanza che neanche la foresta che tagliavo è grande uguale, con un coso appeso al soffitto che fa impressione perché brilla tutto e pieno di gente vestita strana. Gente strana che prende e mi guarda come se fossi uno Yoma... be', per metà lo sono, ma insomma, che cazzo...! Comunque, ignorando il mio borbottio irritato, il tipo lì si mette a blaterare cose a caso che non capisco, e intanto Hayez mi si avvicina, dicendo che è meglio se la smetto di dare "titoli" a caso. "Madamigella" a quanto pare non va bene... oh, be', annuisco e sorrido, felice di poter lasciar perdere quella roba, almeno. Neanche il tempo di fare altro che arriva un tizio tutto tirato, con un vestito ridicolissimo e i capelli lunghi, ma deve essere un maschio perché ha i baffi... e poi ha una roba bianca in faccia, che lo rende ancora più buffo. Per poco non gli rido in faccia, ma riesco a trattenermi. Quello dice un sacco di cose, tanti nomi credo, e che è felice dell'invito... bo, qualcosa così. Poi mi porge la mano. Do un'occhiata veloce al bastardo, cercando di chiedergli silenziosamente se posso stringerla... poi me ne frego e la stringo lo stesso, cercando di fare il più piano possibile.
Piacere.
Dico. E basta, lasciamo perdere altra roba. Ho deciso che meno parlo meglio è. Sorrido, mi costringo a farlo e non è nemmeno troppo difficile. La parte difficile è non scoppiare a ridere come un'idiota per i suoi vestiti. Poi dice che la statua la metteranno da qualche parte.
Basta che si veda.
Faccio spallucce io. Finché posso vederla, posso raggiungerla. E prendere la spada. E poi dice qualcosa che non capisco... parla di maschere... ah, ecco, ora ricordo: le maschere sono tipo quella che ha in faccia. Sì, sì, quei cosi orrendi. Però non ho mai capito a che servano. E non lo capisco nemmeno ora. Quindi guardo Olivia e lascio scegliere a lei:
Ehm... è la prima volta. Decidi t... u.
Stavo per dire "te". Sto migliorando, no? Parlando poco faccio meno errori. Credo. Spero. Comunque, posso dire alla novellina di fare un po' tutto per me, dunque questo andrà bene. Cerco di non guardare l'altro tizio, per non ridere, e invito Olivia a fare qualsiasi cosa debba fare....

Citazione:Yoki utilizzato: 0%
Stato fisico: nessuna ferita, dolore dei lividi passato. Occhi verdi e leggero intontimento derivati dalla pillola.
Stato psicologico: decisa a dare il meglio anche in questa occasione, si impegna pur non avendo idea dei risultati. Soddisfatta di aver convinto l'usciere ad aprirle, stupita però dall'opulenza della sala da ballo e dall'assurdità dei vestiti. Divertita poi dall'abbigliamento del Conte. Ha deciso che parlare il meno possibile è la strategia vincente e si sforza di applicarla, delegando tra l'altro le decisioni a Olivia, che spera sempre rivelarsi collaborativa e capace di svolgere il proprio ruolo.
Abilità utilizzate: Percezione dello Yoki (passiva, efficacia ridotta dall'uso della pillola).

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19-02-2013, 03:17 PM
Messaggio: #26
Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Citazione:Narrazione | pensiero | "parlato"
L'Usciere non creò problemi, al che Olivia poté tirare un sospiro di sollievo. Certo, l'uomo rimase un istante interdetto nel sentirsi chiamare "Madamigella" da Andrea, ma subito dopo recuperò la sua compostezza e aprì loro le porte della magione, procedendo quindi a condurli all'interno e ad annunciare solennemente il loro arrivo al nutrito gruppo di nobili che riempiva l'ampio atrio luminoso.

Poco dopo il padrone di casa in persona, il Conte Aloysius, venne a dare il benvenuto alla sua nuova ospite, presentandosi e porgendole la mano. Olivia (che fedele al suo ruolo di domestica si teneva alla destra di Andrea, ma rigorosamente un passo indietro rispetto alla sua "Padrona") sentì un brivido freddo scorrerle lungo la schiena al pensiero di quello che la compagna avrebbe potuto dire: una sola parola sbagliata rivolta al Conte avrebbe infatti rischiato di far saltare la sua copertura, e conseguentemente, di mandare a monte l'intera missione. Ti prego, fa attenzione a quello che dici, adesso... pensò la ragazza, lanciando ad Andrea uno sguardo preoccupato. Fortunatamente però, la compagna sembrava aver saggiamente deciso che meno parlava meglio era per tutti, perché la sua risposta fu estremamente concisa, ma comunque adeguata alle circostanze. Olivia tuttavia non fece in tempo a rallegrarsene che subito sorse un nuovo problema: il Conte spiegò che essendo quella una festa in maschera allora anche la sua nuova ospite avrebbe dovuto averne una come tutti i presenti, e le chiese quindi quale preferisse indossare. Andrea però a quella domanda così banale sembrò in difficoltà, tant'è vero che non sapendo bene che fare si rivolse a lei, Olivia, chiedendole di scegliere una maschera al suo posto. Oh, andiamo! Non riesci nemmeno a decidere da sola che maschera vuoi indossare? Pensò la ragazza, guardandosi bene però dal far trapelare quello che le passava per la testa. "Come desiderate, Padrona." Rispose infatti, in tono formale, rivolgendo alla compagna un cenno d'assenso con il capo. A quel punto, visto che toccava a lei decidere, Olivia si rivolse direttamente al Conte: "Mio Signore, ritengo che una maschera bianca con intarsi dorati si abbinerebbe perfettamente all'uniforme indossata questa sera dalla mia Padrona" disse, nel modo più rispettoso possibile, e poi tacque in attesa della reazione del padrone di casa...*


Citazione:Stato Fisico: Illesa. I suoi occhi hanno ripreso il loro originale color verde oliva dopo l'assunzione del farmaco.
Stato Psicologico: Calma e concentrata. Su richiesta esplicita di Andrea, ha chiesto al Conte una maschera che ritiene si abbini all'uniforme da ufficiale indossata dalla compagna.
Yoki: 0%
Abilità in Uso: Percezione dello Yoki (Inibita dal farmaco).
*Previa approvazione del Master, ho deciso che Andrea indossa una uniforme bianco-oro stile Lady Oscar pre-promozione.

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22-02-2013, 12:19 AM
Messaggio: #27
Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
«Bianco e oro?» chiese amabilmente il Conte, quasi fosse stata direttamente Andrea a parlare «Ma certo, ma certo... Venga, Venga, mon Capitain, che di certo troverà nella mia collezione qualcosa d'adeguato! Auguste, fa posizionare la statua dove la mia cara ospite vuole, dove si veda...»

Così dicendo, il Conte fece cenno ad Andrea di seguirlo, mentre un uomo chiaramente sulla sessantina malgrado la maschera si avvicinò ad Hayez e Brera dicendo loro di portare la statua dove li avrebbe accompagnati.
Come se fosse stato un segnare convenuto, una piccola frotta di convitati in maschera - perdipiù donne - si accalcò attorno ad Andrea quasi fosse un animale raro.

«Mademoiselle La Varalle, com'è andato il viaggio?»

«Questi abiti da militare vi stanno magnificamente, Capitano!»

«Ci racconta qualcosa sul suo servizio ad Alessandro?»

«Ma l'ambiente militare non è... pericoloso, per una donna?»


Letteralmente assalita, Andrea non poté stavolta farsi scudo linguistico di Olivia, che in uella venne tirata per un braccio; a farlo era stata una donna vestita in nero, a parte una maschera bianca semplicissima, che severa chiese senza troppi fronzoli:

«Sei la domestica del Capitano, giusto? Vieni: abbiamo bisogno di quante più braccia possibili, per gestire la festa.»






Turnazione:

Hotenshi
Sir_Alric
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22-02-2013, 10:28 PM
Messaggio: #28
Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Narrato/pensato
Parlato

Sembra che Olivia ci sa fare con 'ste cose. Fantastico. Infatti il tizio lì coi baffi dice che va bene e poi mi dice di seguirlo. Perfetto. Solo che tutto ad un tratto mi ritrovo circondata. Ci manca poco che abbatta un paio delle figure mascherate che mi circondano prima di rendermi conto che sono solo donnine stupide e curiose. Puttane, probabilmente. Certo che però fanno un sacco di domande. Non riesco a seguirle tutte, anche perché sto cercando di non perdere di vista il tipo coi baffi, ma qualcuna la sento e più o meno tento di rispondere:
Ah... bene, mi son riposata.
Ho dormito per tutto il viaggio, insomma.
... Sì?
Do appena un'occhiata all'uniforme, in realtà non ho minimamente fatto caso a come mi sta. Francamente, non me ne frega molto, però avere addosso qualcosa di decente non può far male... giusto?
Ehm... un'altra volta.
Quale servizio? Chi sarebbe Alessandro? ... Ah, sì, il tizio con l'armata e quel che era... ma non ne so niente! Accidenti ad Hayez e alle sue idee del cazzo. Ma almeno la domanda era abbastanza facile da mandare a farsi fottere.
Pericoloso?
Non riesco a trattenere una risata all'ultima domanda.
Li vedi questi, bella? Secondo te sono per bellezza?
Ringhio cercando di capire chi ha detto una simile idiozia, mostrando il bicipite a chiunque mi capiti sotto tiro.
Nel frattempo dovremmo aver raggiunto... be', qualunque posto dove stava andando il Signor Baffo. Spero. Perché mi tratterrò ancora per poco dal trattare ogni singola donnina da strada qua come uno Yoma... aspetta. Magari una lo è sul serio! Vediamo, fare una ricerca non può far male... ma dove cazzo è finita Olivia? Non la vedo più. Quando ti serve, la gente non c'è mai....

Citazione:Yoki utilizzato: 0%
Stato fisico: Ottimo. Occhi verdi e leggero intontimento derivati dalla pillola.
Stato psicologico: Sempre decisa a dare il meglio di sé, ma il proposito di parlare poco viene meno quando si vede rivolgere una vera e propria tempesta di domande, a cui cerca di rispondere, seppur non avendo idea di ciò che dice o quasi. Le viene in mente che potrebbe esserci uno Yoma tra le dame e vorrebbe provare a scovarlo, dimentica della pillola. Non vede più Olivia e già prepara gli insulti da urlarle contro.
Abilità utilizzate: Percezione dello Yoki (tentativo di attivarla sulle dame, ma rimane inficiata dalla pillola).

[Immagine: 2j0cw1s.jpg]


"La guerra è il tribunale del mondo: chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto, perché lo spirito del mondo sta dalla parte del vincitore." (Hegel)
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23-02-2013, 03:32 PM
Messaggio: #29
Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Citazione:Narrazione | pensiero | "parlato"
Risolto anche il problema della maschera, Olivia fece per seguire Andrea ed il Conte, ma d'un tratto fu afferrata per un braccio da una donna completamente vestita di nero (unico tocco di colore su di lei, una maschera bianca priva di fronzoli sul viso), la quale le disse senza tanti giri di parole che c'era bisogno di aiuto per gestire la festa. In sostanza, erano a corto di manovalanza, e dal momento che lei era una domestica (o almeno, questo era quello che pensavano tutti) allora era il caso che si desse da fare. Che dovrei fare, adesso? Si chiese Olivia, incerta sul da farsi, notando con la coda dell'occhio che mentre lei era alle prese con la donna vestita di nero, Andrea nel frattempo era stata circondata da un gruppo di nobili in maschera, per la maggior parte donne. La ragazza, da dove si trovava, non riusciva a sentire di cosa stessero parlando, ma non era difficile immaginare che le aristocratiche dame fossero incuriosite dal particolare aspetto della corpulenta guerriera... oh, pardon, volevo dire del corpulento Capitano, e che la stessero per questo tempestando di domande. Il che, appunto, faceva sorgere il dilemma: che fare? Lasciare Andrea da sola in balia dei nobili era pericoloso. Impossibile prevedere quali scemenze la compagna avrebbe potuto blaterare se fosse stata incalzata troppo dalle domande di quelle persone, ragione per cui probabilmente era consigliabile che Olivia le restasse accanto in modo tale da poter intervenire per mettere una pezza nel caso in cui Andrea facesse un passo falso. D'altro canto però era anche vero che lo scopo di tutta quella farsa organizzata da Hayez non era quello di socializzare con l'aristocrazia di Tolosa, bensì quello di indagare sulla presenza di uno Yoma che si supponeva essere nascosto nella residenza del Conte (almeno, questo era quello che gli indizi raccolti dall'Organizzazione suggerivano), e che pertanto forse era meglio che la ragazza si concentrasse sul trovare il demone, piuttosto che sul fare da balia alla compagna. Olivia valutò entrambe le opzioni, quindi prese una decisione: "Capisco. Allora, sarò lieta di rendermi utile finché la mia Padrona non mi ordinerà di fare altrimenti" rispose la ragazza alla donna vestita di nero, sempre in tono formale e dopo alcuni secondi di riflessione, restando poi in attesa della reazione della donna. Mi spiace, Andrea, ma da qui in avanti dovrai cavartela da sola... pensò la ragazza. Sì, per quanto le scarse (per non dire inesistenti) capacità recitative di Andrea fossero per lei motivo di grande preoccupazione, trovare ed eliminare lo Yoma era il motivo per cui erano venute lì, ragione per cui la ragazza decise di correre il rischio di lasciare da sola la compagna per potersi concentrare sulla ricerca del loro nemico. Mischiarsi alla servitù del Conte poteva essere una buona occasione per curiosare in giro senza dare nell'occhio e cercare qualche traccia del bersaglio. Dal momento che la pillola inibiva la capacità di percepire lo yoki (non che nel suo caso specifico facesse poi molta differenza a dire il vero, visto e considerato che la sua abilità di percezione era comunque assai scarsa in confronto a quella di altre guerriere), Olivia decise di affidarsi al suo senso dell'olfatto, che la trasformazione in mezza-yoma aveva affinato rendendolo più sviluppato rispetto a quello delle persone comuni: anche se non poteva percepirne lo yoki, infatti, poteva comunque tentare di individuare lo Yoma sentendone l'odore. Ragione per cui, la ragazza decise che da lì in poi avrebbe cercato, con discrezione ovviamente, di odorare tutte le persone con cui sarebbe venuta in contatto per un motivo o per l'altro, a cominciare proprio dalla donna vestita di nero che le stava di fronte. Con un pò di fortuna, procedendo per esclusione prima o poi sarebbe dovuta riuscire a scovare lo Yoma. O almeno, questo era quello che sperava.


Citazione:Stato Fisico: Illesa. I suoi occhi hanno ripreso il loro originale color verde oliva dopo l'assunzione del farmaco.
Stato Psicologico: Calma e concentrata. Ha deciso di correre il rischio di lasciare da sola Andrea, per potersi concentrare sulla ricerca dello Yoma.
Yoki: 0%
Abilità in Uso: Percezione dello Yoki (Inibita dal farmaco).

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23-02-2013, 11:50 PM
Messaggio: #30
Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Le donne scoppiarono in una risata corale argentina all'ultima battuta di Andrea, evidentemente divertite dalla rudezza di lei.

«Quanta schiettezza, Capitano!»

«Non oso immaginare quanta fatica vi sia costata sviluppare un simile fisico!»

«Siete davvero un esempio per tutte le donne che vogliano farsi largo in questo mondo dominato dagli uomini, mon Capitaine


Andrea, dal canto suo, con la sua già claudicante Percezione - perdipiù inibita dal farmaco - dovette constatare che no, almeno le gallinelle che l'attorniavano non erano Yoma.
Seguendo il Conte, poi, dopo un paio di minuti Andrea dall'atrio d'ingresso passò col suo involontario codazzo per un corridoio pieno di vetrate, e oltrepassata una porta vicina... sbucò in un ampio salone pieno di lampadari di cristallo, vetrate luminose e torce tenute da putti dorati; la sala era permeata da una dolce musica, e metà spazio era occupato da coppie in maschera che ballavano al ritmo di un'orchestra raggruppata in un angolo. Il resto del salone era pieno di tavoli colmi di cibo e bevande, da cui si servivano vari invitati, mentre uno sciame di camerieri e cameriere andavano e venivano prendendo e mettendo vassoi vuoti e pieni.
Riapparvero anche Hayez e Brera, con la statua tra le mani e quel tipo che li accompagnava accanto: posarono la sacra immagine al centro di uno dei lati lunghi della stanza - di fronte ad Andrea -, in mezzo a due ampie vetrate, seguiti da molti gentiluomini con gli occhi.

«Capitaine de la Varalle, qui per favore!»

Fu il Conte a chiamarla, agitando una mano accanto a un tizio seduto in un angolo e attorniato da ceste piene di maschere e piume.


_____________________________


La donna mascherata assentì, e senza dire altro guidò Olivia per una serie di corridoi sempre meno affollati, finché, oltrepassata un'ultima porta, la Guerriera si ritrovò.... in una immensa, trafficata e vociante cucina.

«BEN!!» urlò la donna dopo essersi guardata intorno un attimo «I pasticcini alla crema?!?»

«E CHE DIAMINE!!!» ruggì un immenso omaccione dai grandi baffi spioventi in fondo alla sala «Li ho appena infornati, per la miseria!!»

La donna non replicò, ma sospirando si volse verso Olivia.

«E' meglio che ti faccia da guida al primo giro, ma l'unico carico grosso sono le creme, e quell'animale obeso di Ben a quanto pare è in ritardo.»

Si zittì allora un istante, come se stesse pensando a qualcosa, poi annuendo - a chissà che - si allontanò fino a una cesta e ne estrasse una maschera uguale alla sua, con uno spago per mettersela ai lati. Tornò quindi da Olivia, e gliela porse.

«Mettitela: il Conte vuole che tutti abbiano una maschera, servitù compresa. BEN, LE CREME?!?»

«MA CLAIRE BOT....!!!!»

Fu una fortuna che il resto si perse nel rumore della sala.

«... Ci farà attendere un pò. Facciamo due chiacchiere? Io mi chiamo Anya, e sono la capocameriera della magione. Tu sei la cameriera di quella la Varalle, no? Come ti chiami, e che mi puoi dire... Beh, della tua padrona?»




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24-02-2013, 09:35 PM
Messaggio: #31
Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Narrato/pensato
Parlato

Rispondo ai commenti semplicemente sorridendo: dovrebbe bastare. Intanto andiamo avanti, e a un certo punto finiamo in una sala grande grande... ma proprio GRANDE, la miseria! E luccica tutto! Pazzesco. Cioè, c'è roba sbrilluccicante ovunque! Non sento Yoki intorno, quindi le puttane non sono Yoma. Peccato. Invece, quando mi abituo a tutta quella luce e quei brillii, vedo che ci sono delle finestre e anche un sacco di gente. Molti sono in coppie, e stanno... uh... esercitandosi in uno strano tipo di lotta, credo. Molto strano, dato che nessuno sembra finire a terra... evidentemente sono tutti molto esperti, credo. Da una parte ci sono dei tizi con armi stravaganti che fanno suoni che mi danno fastidio. Per un attimo penso di andare a farli smettere, ma non ne ho comunque il tempo: i miei occhi vengono attirati dai due tizi in nero che portano la statua in mezzo a due finestre e ce la mollano. Prendo nota mentalmente della posizione, in caso dovessi ritrovarla, e continuo a guardarmi intorno ignorando le puttane intorno a me. Ma insomma, a me risulta che vadano dagli uomini queste... comunque, parecchia gente è anche attorno ai tavoli dall'altra parte della sala... ho già detto che è ENORME, la sala? Insomma, questi stanno mangiando e bevendo, ma ci sono certi che prendono o portano la roba e non mangiano. Non capisco... cioè, quelli che stanno mangiando si staranno preparando a fare quella stramba lotta dall'altra parte, ma quelli che girano senza prendere nulla? ... Ci sono! Sono apprendisti che non hanno ancora imparato a combattere e quindi stanno facendo allenamento di velocità e forza portando avanti e indietro tutta quella roba. Devo essere finita in uno di quei posti dove la gente impara a fare arti... arti... quello che sono. Bo, comunque il Signor Baffo mi richiama agitando una mano e mi avvio per raggiungerlo. Sempre usando la Percezione. Non che serva a molto, ma finché non ho Olivia nei dintorni, vorrei almeno sapere se quello che mi trovo davanti è uno Yoma, per sfasciargli il cranio in caso. Sembra che fin lì possa farcela, quindi non abbasserò la guardia.

Citazione:Yoki utilizzato: 0%
Stato fisico: Ottimo. Occhi verdi e leggero intontimento derivati dalla pillola.
Stato psicologico: Stordita inizialmente dalla lucentezza della sala da ballo, poi comincia a chiedersi che diamine stia facendo tutta quella gente. Tratte le sue conclusioni e individuato il punto in cui è stata posta la statua, intende raggiungere il Conte. Sempre decisa a dare il massimo. Dato che la Percezione qualcosa sembra fare, non demorde e continua a sforzarla. Per ora lascia perdere Olivia.
Abilità utilizzate: Percezione dello Yoki (attiva su chiunque capiti a tiro, efficacia ridotta dalla pillola).

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27-02-2013, 03:38 PM
Messaggio: #32
Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Citazione:Narrazione | pensiero | "parlato"
"Io? Mi chiamo Olivia..." rispose la ragazza alla domanda di Anya, abbandonando il tono formale per uno più cordiale (dopotutto la sua interlocutrice non era una nobildonna) "...e sono al servizio dei la Varalle da quando avevo dieci anni, anche se è solo di recente che sono stata assegnata come domestica personale del Capitano. Tuttavia, posso dirvi che mademoiselle Andrea è una persona molto schietta e diretta, a cui piace parlare chiaro e che non ama i fronzoli, come del resto ci si può aspettare da chi è cresciuta e si è fatta valere all'interno dell'ambiente militare..." aggiunse. Non erano bugie le sue (beh, non tutte almeno), per quel poco che aveva visto di Andrea, lei era davvero così. A quel punto, Olivia fece il gesto di guardarsi attorno con fare circospetto come per assicurarsi che nessuno stesse ascoltando, poi si avvicinò ad Anya in modo da sussurrarle all'orecchio "...Ho sentito dire che il Padrone voleva a tutti i costi avere un erede maschio, al punto che quando invece è nata una bambina egli ha deciso di ignorare il fatto che fosse femmina e l'ha cresciuta ed educata come se fosse un uomo! Non trovate anche voi che sia una cosa bizzarra?" chiese la ragazza, cedendo a quel punto la parola alla donna. Olivia stava spettegolando sui suoi "padroni" esattamente come si aspettava che facessero tra loro i domestici della nobiltà (quando i padroni non erano lì ad ascoltare, ovvio), stando comunque ben attenta a non dire nulla che potesse in qualche modo risultare compromettente per la loro copertura. Nel frattempo, usò il pretesto del pettegolezzo per avvicinarsi ad Anya e sentire il suo odore. No, lei è a posto, non ha addosso il fetore dello Yoma. Pensò Olivia, una volta appurato che Anya non era il suo bersaglio. A quel punto, rimase in attese di una replica della donna.


Citazione:Stato Fisico: Illesa. I suoi occhi hanno ripreso il loro originale color verde oliva dopo l'assunzione del farmaco.
Stato Psicologico: Calma e concentrata. Ha usato il pettegolezzo su Andrea come pretesto per avvicinarsi ad Anya e annusarla per benino, appurando che non è lei lo Yoma.
Yoki: 0%
Abilità in Uso: Percezione dello Yoki (Inibita dal farmaco).

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02-03-2013, 09:04 PM
Messaggio: #33
Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
L'artigiano aveva per le mani una splendida maschera da viso bianco latte, decorata sapientemente con vera polvere d'oro in elaborati ed eleganti motivi, più al lato destro un fermaglio sempre in oro decorato che tratteneva due morbide piume color giallo oro; il Conte prese dalle sue mani il ricco manufatto mentre Andrea s'avvicinava, e ne afferrò i nastri - anch'essi dorati - che aveva ai lati porgendogliela.

«La vostra maschera, mon Capitain... Posso aiutarvi ad indossarla? La inviterei poi volentieri a un giro di ballo, se gradisse...»

«Mademoiselle de la Varalle mi pare più adatta a volteggiare con una dama, Eccellenza!» ridacchiò una giovane donna in abito blu e maschera color acquamarina, dai capelli a boccoli biondi lungo le spalle e una collana di perle bianche attorno al candido collo «Preferireste fare un giro con me, Capitano? Dubito che gli uomini sappiano davvero apprezzare di condurre una donna in abiti maschili.»

La ragazza le sorrise, avanzando sulla sua sinistra: l'immersione nella festa era iniziata.
E no, nessuno di quanti le stessero attorno era uno Yoma.


________________



«Questo lo dicono anche le lavandaie qui, non che sia esattamente un segreto.»

Anya tirò su col naso, come scontenta di non aver ricevuto chissà quale pettegolezzo.

«Dimmi qualcosa di più interessante, su, che Ben so già ci farà attendere tutta la notte.» un brontolio echeggiò dalle parti del forno «Che ne so, cosa le piace, cosa non le piace, se c'è qualcosa di suo gradimento che il Conte possa offrirle... Cose così. Immaginerai che tutti gli invitati abbiano chiesto di lei. E, se proprio non vuoi parlare solo tu, chiedimi pure qualcosa di noi, va bene?»

Giusto in quella, lo sportello metallico del fondo cigolò.

«... LA NOTTE E' PASSATA, VOSTRA SIGNORIA!!» urlò sarcastico Ben «Il tempo di metterle su un vassoio decente e le potrai scarrozzare dove ti parrà, 'ste creme!»




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03-03-2013, 02:52 PM
Messaggio: #34
Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
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Niente Yoma. Ed è solo la prima delle cattive notizie. La seconda è che il Signor Baffo a quanto pare vuole che mi metta anche io una di quelle... cose. Faccio spallucce e mi sottometto: darà fastidio, ma tutto sommato non è che non possa farlo. Solo, non capisco... ah, ci sono. Questi affari riducono la visuale. E' un modo per rendere le cose più difficili, insomma una cosa da esperti. Figo, quindi considerano che io sia già una brava... solo che non ho mai visto combattere in quel modo. Oh, be', sono una che certe cose le impara in fretta. Mi arrangerò. Aspetta, aspetta... come ha detto? Si chiama... "jirodi bal-o"? Forse no. Comunque sembra interessante come nome... però una delle puttane mi sbuca a sinistra dicendo che dovrei esercitarmi con lei... eh, no, cazzo. Primo, le donne le sopporto a malapena. Sono tutte così perfettine, pure le troie hanno quel fisico da bamboletta che non sopporto... secondo, di solito sono negate a lottare. Quindi, dopo aver dato un'occhiata dietro di me alle coppie per vedere se c'è un maschio e una femmina per coppia, le dico:
Preferisco i maschi... grazie.
Non so nemmeno perché la sto ringraziando, ma comunque sempre meglio aggiungere qualcosa che suoni come una scusa. Sperando che mi lasci stare, allungo il braccio verso il Signor Baffo per attirarlo più vicino e, cercando di mantenere la voce bassa, gli dico:
Non conosco questo... uh... questa cosa, come si chiama.
Che è vero. Non ho la minima idea di cosa stiano facendo tutti quei tizi. Lui a quanto ho capito è il maestro, qui... dovrebbe riuscire a spiegarmi qualcosa. Spero. Sennò, improvviserò. E come verrà, verrà.

Citazione:Yoki utilizzato: 0%
Stato fisico: Ottimo. Occhi verdi e leggero intontimento derivati dalla pillola.
Stato psicologico: Determinata a dare il massimo anche se un po' delusa dal fatto di non riuscire a Percepire alcuno Yoma nei dintorni. Deduce ancora una volta in modo del tutto unico l'utilità della maschera che accetta di sopportare, ma preferisce decisamente il Conte alla dama come compagno di ballo. Cerca di scegliere le parole con cura, anche se fatica parecchio.
Abilità utilizzate: Percezione dello Yoki (attiva su chiunque capiti a tiro, efficacia ridotta dalla pillola).

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06-03-2013, 01:56 PM
Messaggio: #35
Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Citazione:Narrazione | pensiero | "parlato"
"(Ridacchia) Beh, se il Conte desidera davvero compiacere mademoiselle Andrea, allora dovrebbe prendere in considerazione l'idea di mettere mano alla spada e accettare di duellare con lei. Nulla fa felice la mia Padrona più della possibilità di fare sfoggio dell'abilità in combattimento che l'ha resa così famosa..., anche se a dire il vero non consiglierei a Sua Signoria di provarci sul serio, poiché la mia Padrona è molto forte." disse Olivia, rispondendo ad Anya. Neppure quella era una bugia, perché quella montagna di muscoli ambulante della sua compagna dava proprio l'idea di essere il tipo di persona che adora menare le mani. "Comunque, di certo mademoiselle apprezzerebbe un simile diversivo assai di più che non il dover partecipare al ballo. Sapete, il Capitano si sente molto più a suo agio su di un campo di battaglia che non in mezzo ai suoi pari, queste occasioni mondane la annoiano... (sospira) Ah, spero solo che non decida di fare quello un'altra volta... ho sentito che anche il Padrone le ha tanto raccomandato di non farlo, ma mademoiselle alle volte sa essere così testarda..." aggiunse la ragazza, che a quel punto fece il gesto di tapparsi la bocca con una mano, come se si fosse accorta troppo tardi di aver parlato troppo "...oh cielo, non dovrei parlare di questo." disse Olivia, fingendosi in imbarazzo per la sua lingua lunga. Ma in realtà la sua era tutta una recita, perché quelle cose le aveva dette di proposito, per suscitare la curiosità della donna. Anya dava l'idea di essere una pettegola, e forse c'era un modo per sfruttare la cosa a loro vantaggio...


Citazione:Stato Fisico: Illesa. I suoi occhi hanno ripreso il loro originale color verde oliva dopo l'assunzione del farmaco.
Stato Psicologico: Calma e concentrata. Impegnata a conversare con Anya.
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07-03-2013, 06:10 PM
Messaggio: #36
Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Al sentirsi rifiutare, la dama aprì sorridendo il suo ventaglio, e... si lasciò andare ad una risata argentina per poi aggregarsi a un capannello di nobiluomini e nobildonne; in quanto al "fortunato", non appena Andrea lo avvicinò e gli confessò la sua ignoranza, il Conte ridacchiò sotto i baffi.

«Oh, viene comunemente detta danza bassa, è tradizionale per il nostro ceto - benché ne esistano di più innovative, rispolverare le buone tradizioni non è mai male, giusto? I passi... uhm, non è semplice da riassumere: mi stia al fianco e lasci che le tenga la mano, le suggerirò i movimenti passo dopo passo, mon Capitain

Detto questo, Aloysius prese la mano d'Andrea e la accompagnò in pista tenendola alta e in vista; quindi, avrebbe iniziato a muoversi al ritmo lento della musica, sussurrando ogni passo un attimo prima di compierlo. Uno, due e poi tre passi indietro, un passo di lato a destra e uno a sinistra, sinistro in avanti poi raggiunto dal destro, destro in avanti poi raggiunto dal sinistro; dopodiché, tre passi mossi velocemente all'aumentare della musica per poi appaiarli, quindi farlo di nuovo. E di lì ricominciare da capo finché la musica non finisce.


_____________________________________-


Anya fece uno sguardo eloquente all'udire la "frase sfuggita" ad Olivia, e di conseguenza quando Ben annunciò che era pronto non poté non fare una faccia stizzita.

«Dannato uomo, sempre nei momenti meno adatti... Oh, vorrà dire che parleremo un pò strada facendo.»

La donna andò allora dal cuoco con due vassoi argentati, e ripose lì le creme con raffinatezza artistica; tornata da Olivia, gliene porse uno.

«Tieni, cara, e seguimi. Ma dimmi... è davvero una cosa così imbarazzante? Per carità, una domestica sa cosa dire e cosa non dire al padrone: ciò vale per te... e anche per me, ovviamente.»

Sì, Olivia ci aveva visto giusto: Anya moriva dalla voglia di avere la confidenza.



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08-03-2013, 08:46 PM
Messaggio: #37
Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
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Il Signor Baffo parla strano, e soprattutto a qualcuno che non ho idea di chi sia finché non capisco che sta dicendo a me. Ah, sì, per qualche strano motivo usano la terza persona... bo, non li capirò mai, i nobili. Comunque sembra ben intenzionato a dirmi come si fa. Ottimo. Butto lì una scusa per giustificarmi:
Ehrm... non conosco le cose vecchie....
Ma la borbotto appena, per evitare che sia del tutto comprensibile. Quello per tutta risposta mi prende e mi porta nel bel mezzo del campo da allenamento. Uhm, e adesso? Be', la posizione è ottima per vedere se ho qualche bastardo intorno. No, non dico Hayez: qualche Yoma. Spero solo di avere un attimo di tempo prima che cominci, mi sembra abbastanza interessante questo tipo di lotta e non voglio perdermi le basi. Dunque, riportiamo l'attenzione al Signor Baffo... un passo indietro, due, tre. Uno a destra... ecco, e uno a sinistra. Lenta, 'sta lotta. E poi non capisco come diamine si faccia a stendere l'avversario senza prenderlo e scazzottarlo come si deve. Sinistro e destro in avanti, poi al contrario. Uhm questo sembra già più promettente... all'aumentare del ritmo però mi perdo un po', non riesco a capire come si fa. Borbotto quello che potrebbe essere qualsiasi cosa e mi fermo, mi do un'occhiata intorno e cerco lo Yoma. Ce ne sarà pure uno qua intorno... penso di ricominciare al prossimo giro, il Signor Baffo ha detto che si fanno sempre le stesse cose... però mi sembra parecchio monotona come lotta. Cioè, e i pugni? I calci? Le schivate? Bo. Vediamo come va stavolta, magari poi deciderò di fare le mie brave modifiche al tutto. Credo che avrò qualcosina da insegnare anche io, in questo caso. Con questo pensiero e il conseguente sorriso, riprendo a tentare di fare quei dannati passi.

Citazione:Yoki utilizzato: 0%
Stato fisico: Occhi verdi e leggero intontimento derivati dalla pillola.
Stato psicologico: Dapprima interessata alla "nuova forma di lotta", continua a cercare lo Yoma fra i convitati anche se senza molte speranze. Fa il possibile per restare nella parte, con evidenti difficoltà. Delusa dalla monotonia della danza e anche dall'aver fallito gli ultimi passi, intenzionata a impararla e, all'occorrenza, darle un po' di brio.
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11-03-2013, 09:01 PM
Messaggio: #38
Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Citazione:Narrazione | pensiero | "parlato"
Olivia indossò la maschera che Anya le aveva dato in precedenza, dopodiché prese tra le mani il vassoio con le creme che le venne porto dalla donna. Nel frattempo, la ragazza notò come Anya sembrasse aver abboccato al suo amo (dato che appariva davvero ansiosa di ricevere la confidenza), e quindi decise di proseguire con la sua recita: "Oh, non lo so..., non dovrei parlare di certe cose..., se il Padrone lo venisse a sapere sarebbero guai!" disse Olivia, con un tono di voce ed una espressione del volto che lasciavano intendere che fosse divorata dal dubbio, e facendo quindi finta di essere combattuta tra la voglia di spettegolare, e il dovere della lealtà verso la sua Padrona. Alla fine, dopo diversi secondi di apparente indecisione, la ragazza si rivolse nuovamente ad Anya "Oh, d'accordo, ma mi raccomando, dovete promettermi che quanto dirò resterà un segreto tra di noi!" disse alla donna, lanciandole uno sguardo di complicità "Ricordate che poco fa vi ho detto che mademoiselle Andrea trova noiosi questo genere di ricevimenti? Bene, dovete sapere che per divertirsi alle volte inizia a comportarsi come una selvaggia senza un briciolo di cultura e di educazione, del tipo che se non sapeste chi ella è, la scambiereste facilmente per una villana cresciuta nei boschi invece che per la figlia d'un Marchese!" aggiunse, parlando a bassa voce come se non volesse farsi sentire da orecchie indiscrete "Dico davvero, non credereste mai a quello che è stata capace di fare in passato. Vi basti sapere che ho sentito che il Padrone ha dovuto usare più di una volta tutta la sua influenza per mettere a tacere i pettegolezzi sui comportamenti sconvenienti di sua figlia. A mademoiselle Andrea tutto ciò non importa, anzi, lei si diverte un mondo nel vedere lo sconcerto sui volti degli altri nobili che assistono alle sue performance, e i pettegolezzi sul suo conto non la toccano minimamente. Ma il per il Marchese suo padre, invece, tutto ciò è fonte di grave imbarazzo, come potete ben immaginare, tant'è che le ha fatto promettere solennemente di mantenere un decoro consono al suo rango prima che partissimo per venire qui. Speriamo che mademoiselle mantenga la promessa e non decida di dare spettacolo di sé, altrimenti vi assicuro che questa festa ve la ricorderete per un bel pezzo." concluse. A quel punto, la ragazza tacque, e rimase in silenzio in attesa della reazione di Anya...


Citazione:Stato Fisico: Illesa. I suoi occhi hanno ripreso il loro originale color verde oliva dopo l'assunzione del farmaco.
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16-03-2013, 01:31 PM
Messaggio: #39
Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]

Cercando di volteggiare - er, lottare - come si doveva, tra un passo e un altro Andrea si guardò pure intorno nella speranza di trovare lo Yoma; le passarono accanto dame e cavalieri, damerini e ochette, passò vicino pure ai musicanti armati di liuti, flauti, cetre, tamburi e tube, ma niente: nessuno Yoki Percepito.
Ad un certo punto, poi, la musica tornò gradualmente lenta, e il Conte le bisbigliÃ:

«... Ecco, inizia il secondo giro: ora dobbiamo voltarci e scambiarci posizione senza lasciarsi la mano, quindi ripetere i passi di prima. Segua i miei passi, mon Capitain


_____________________________


«Oh... Che imbarazzo! Ma dopotutto, perdonami cara, Sua Eccellenza il Marchese avrebbe dovuto aspettarselo, avendo indirizzato la figlia ad una vita tanto sconveniente per una dama! Ma per carità, non voglio criticare... Comunque, vedrai che andrà tutto per il meglio: Sua Eccellenza il Conte sa davvero bene mettere a suo agio i suoi ospiti, riuscirà a comprendere l'indole di Mademoiselle e renderle appagante questa festa, te l'assicuro!»

La chiacchierata proseguì a voce bassa per i corridoi, le creme calde sui vassoi; presto però raggiunsero la grande sala, e Olivia ebbe vita facile nello scorgere l'alta figura di Andrea... volteggiare dall'altra parte dell'immensa stanza, quella dedicata alle danze!
Noto pure la statua nascondi-claymore al centro della parete lunga di fronte a lei.
Ma una cameriera non poteva certo soffermarsi in simili particolari, e Anya infatti la riprese col garbo che solo una discreta e navigata domestica sapeva fare.

«... Olivia cara? Ora dobbiamo andare al tavolo laggiù, quello coi vassoi vuoti: li prendiamo, li sostituiamo con le nostre creme, e quindi torniamo in cucina a farli lavare. Vieni!»

Il tavolo in questione era all'estremità della sala opposta a dove stava invece Andrea - il che significava svariate decine di metri -, ed Anya si infilò subito nel nugolo d'invitati e camerieri con discrezione.
Che volesse imitarla o no... Olivia non poté farlo.
Aveva appena Percepito uno Yoki alle sue spalle, e visto un abito nero con la coda dell'occhio prima che si immergesse nella calca degli invitati.
Verosimilmente pietrificata dallo shock, Olivia dovette per istinto guardarsi attorno, o almeno saettare gli occhi a destra e manca con febbrilità; ad ogni modo, pochi istanti dopo vide la coda d'un abito nero sparire dietro la sinistra della porta che divideva la sala da un atrio adiacente.
Era lo stesso abito? E apparteneva allo Yoma? O aveva fatto un'associazione d'idee troppo avventata? E comunque, che fare? Avvicinare in qualche modo Andrea e dirglielo? Indagare? Far saltare la copertura e rischiare di essere scacciate e basta? E le creme da mettere al tavolo?
D'una sola cosa era certa: non c'era nessuna fonte di Yoki attorno a lei, ora, non più.




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17-03-2013, 01:51 PM
Messaggio: #40
Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Narrato/pensato
Parlato

Niente, niente e ancora niente. La cosa comincia a darmi veramente fastidio, non c'è uno Yoma che sia uno. Ad un tratto il Signor Baffo dice qualcosa, e riporto l'attenzione su di lui: inutile continuare a cercare, non c'è un cazzo qua intorno. Nemmeno quei tizi con le strane armi sono dei bastardi. Solo che....
Ehm, cos...?
Ma non ho nemmeno il tempo di finire la frase. Dovrei... girare tenendogli la mano...? Non ho capito nulla. Cerco comunque di fare quello che dice, ma non credo che ci riuscirà senza fare qualche casino. Spero solo che questa lotta diventi un po' più movimentata prima che decida di farla diventare io, più movimentata. E non manca molto perché lo faccia.

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Stato psicologico: Impegnata nella danza dopo aver abbandonato l'inutile ricerca dello Yoma (non l'ha trovato da nessuna parte), delusa dalla monotonia del ballo e dalle ricerche infruttuose, pensa che serva un po' di movimento in quella danza e ce lo inserirà a breve.
Abilità utilizzate: Percezione dello Yoki (passiva, efficacia ridotta dalla pillola).

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