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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
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11-10-2013, 09:59 PM
Messaggio: #101
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Narrato/pensato
Parlato Mi ci metto d'impegno, a tirar su quel tavolo fottuto. Ma alla fine, si vola. Lo Yoma vola, dico. Vieni qui, lurido. Vieni qui a farti ammazzare. Sono sicurissima che verrà. Devo solo tenere giù 'sto coso un altro po'... poi arriva il dolore. Giusto una punturina, ma basta a farmi grugnire e alzare la testa. Anche i pezzetti di legno. Ma soprattutto gli artigli. Quel dannato s'è appiccicato al tavolo, e ha pure avuto la faccia tosta di tirarmi i suoi artigli. Quanto lo odio. Come se non bastasse è fuori portata, anche se di poco. Figlio di... poi sento Olivia. La sento con le orecchie E con la Percezione. Giro la testa verso a sinistra, e la vedo. La stupida sta correndo verso di me... no! Verso lo Yoma! Che fa? Ehi! Che cazzo fai? Ma anche lei pare essere diventata sorda o troppo stupida per sentirmi.Mi ignora. La cosa mi manda in bestia, è davvero l'ultima goccia. Mi metto a urlare, incazzata nera, poi vedo quello che vuole fare. Vuole liberarmi dagli artigli, a occhio. Idiota! Levati dai piedi! Lascialo a me! A ME! Ne ho avuto abbastanza. Non mi interessa cosa vuole o non vuole fare, e nemmeno se ci riesce o no. Mi appoggerò sul piede che ho messo sul tavolo e ci salirò, poi mi butterò addosso allo Yoma per maciullarlo a cazzotti. Se funziona, non mi serve stare in piedi, non per più di un attimo. Prima di cascargli addosso. Citazione:Yoki utilizzato: 45% (aumentato causa rabbia) "La guerra è il tribunale del mondo: chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto, perché lo spirito del mondo sta dalla parte del vincitore." (Hegel) |
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14-10-2013, 12:28 AM
Messaggio: #102
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Al contrario di Andrea, lo Yoma essendo dalla parte "giusta" del tavolo poté vedere per tempo Olivia entrare, e quindi tenerla d'occhio temendo un probabilissimo intervento: anche di una servetta con due claymore in mano c'era poco da fidarsi.
E infatti fece bene a non fidarsi. Vedendo quindi Olivia muoversi alla destra di Andrea, intuendo la probabile mossa lo Yoma ritrasse all'istante i tre artigli liberi... ma i due conficcati dentro Andrea opposero resistenza: ovvio, s'erano ficcati dentro un muscoloso corpo gonfio di Yoki! Fu una fortuna: Olivia poté quindi tranciargli quelle due dita senza difficoltà, e la bestia emise un verso strozzato di dolore mentre ritirava la mutilazione spandendo sangue violaceo sul tavolo; Andrea, invece, - forse perché i due artigli le rimasero conficcati - reagì maluccio: arrabbiandosi, lasciò la presa sul tavolo per balzare verso lo Yoma, col malcelato intento di corcarlo di botte l'istante immediatamente successivo. Pure il mostro parve presagirlo, e mostrando notevole autocontrollo non stette fermo a lagnarsi per la ferita, ma si voltò rapido e con gli artigli superstiti s'arrampicò in fretta quanto bastò perché lo scatto di Andrea non lo raggiungesse: la grossa Guerriera toccò infatti solo aria, mentre a quel beffardo palmo sopra di lei lo Yoma prese a sfregarsi, chissà perché, le scarpe tra loro. Ma quel che fu peggio fu il forte dondolio che si creò: senza un supporto, il tavolo stava perdendo il suo equilibrio, e al minimo ulteriore movimento in avanti si sarebbe certamente schiantato a terra. Turnazione: Hotenshi Sir_Alric |
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15-10-2013, 09:17 AM
Messaggio: #103
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Narrato/pensato
Parlato Adesso. Basta. Posso essere contenta che lo Yoma non mi sia morto subito come un idiota. Questo sì. Ma che prima scappa, poi non mi arriva con la mia furbata, poi è OLIVIA a colpirlo per prima e poi ancora mi prende per il culo a un niente dalla mia mano... no. Sono veramente ma veramente incazzata, adesso. Mi sto perdendo tutto il divertimento, e l'arrabbiatura del gioco fottuto di prima ritorna in più a quella che già ho. Mi ha veramente rotto. Per qualche motivo ora si sta sfregando le scarpe tra loro. A me cosa me ne frega? Tra poco non sfregherà più un bel cazzo di niente. Mi ha fatto arrabbiare davvero troppo. E' ora di finirla. Il tavolo dondola e tra poco cascherà. Quello schifoso è davvero vicino. Ed è appiccicato al tavolo, dannazione, sennò magari provavo a farlo volare. Sono stanca di giocare. Questa volta andrò avanti finché posso, a passi belli grandi. Non è possibile che vada più veloce di me, deve arrampicarsi e gli farà pure male. Se riesco, quando sono più vicina faccio un bel salto. Naturalmente verso l'alto, dritta, che se vado verso lo Yoma mi spiaccico la faccia sul tavolo. E poi... be', poi gli cado addosso. Pugno teso, ma qualsiasi parte del corpo che lo colpisce va bene uguale, mi basta colpirlo. Se sfugge anche a questo... almeno avrò la soddisfazione di disintegrare il tavolo. Citazione:Yoki utilizzato: 50% (lascio indovinare come mai è salito ancora...) "La guerra è il tribunale del mondo: chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto, perché lo spirito del mondo sta dalla parte del vincitore." (Hegel) |
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15-10-2013, 03:31 PM
Messaggio: #104
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Citazione:Narrazione | pensiero | "parlato"Hmph. Certa gente non sa proprio apprezzare la gentilezza... Pensò Olivia, di fronte alla reazione non proprio entusiasta (per usare un eufemismo) di Andrea al suo intervento. In pratica, invece di ringraziarla per la sua premura la compagna l'aveva al contrario mandata sonoramente a quel paese. Forse l'energumena aveva frainteso le intenzioni di Olivia, e creduto che la ragazza avesse intenzione di rubarle la *sua* preda da sotto il naso, o forse era semplicemente una stronza incapace di esprimere riconoscenza. In ogni caso, Olivia non badò più di tanto agli insulti di Andrea (figurarsi, era abituata ad essere apostrofata in modi ben peggiori di quello). Quello che si era prefissata di fare lo aveva fatto: era riuscita a mozzare gli artigli della mano destra dello Yoma (quelli che il demone teneva conficcati nella spalla dell'energumena), e aveva lasciato cadere la spada della compagna sul tavolo affinché lei la utilizzasse. Adesso, vedersela con lo Yoma era compito di Andrea. Dal canto suo, la ragazza raggiunse la porta sull'altro lato della stanza e ci si piazzò davanti, per bloccarne l'accesso. Se il mostro fosse riuscito a sfuggire alle grinfie dell'energumena e fosse venuto da quella parte, allora Olivia lo avrebbe affrontato per impedirgli di passare. Fino ad allora però, non aveva intenzione di prendere parte al combattimento, tant'è che soppresse persino il suo yoki (facendo tornare le sue iridi di colore argento), pur restando vigile e pronta a reagire ad un eventuale attacco. Dal momento che il tavolo, tuttora sollevato, le copriva la visuale impedendole di vedere cosa stessero combinando Andrea e lo Yoma, Olivia decise di provare a concentrare la sua (scarsa) percezione su di loro per seguire in tal modo l'andamento della battaglia. Citazione:Stato Fisico: Illesa.
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17-10-2013, 10:51 PM
Messaggio: #105
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Andrea scoprì ben presto che intendeva fare lo Yoma sfregandosi le scarpe: togliersele.
E lo fece non appena la mastodontica Guerriera balzò in alto. Le conseguenze furono prevedibili: Andrea si vide schiaffare per effetto della caduta le suole in faccia, e non vedendo bene che stava facendo afferrò solo aria; di contro, lo Yoma ora in calzini ebbe modo di arrampicarsi facendo uso degli artigli sia delle mani che dei piedi. In pratica, raddoppiò la sua velocità d'arrampicata. Ciò che seguì durò pochi istanti: fallito l'accalappiamento, Andrea cadde con l'intero tavolo sotto di sé, che perso definitivamente l'equilibrio, piombò al suolo. Olivia se ne accorse per tempo, e mettendosi schiena contro il muro con prontezza evitò il peggio. E il peggio fu che il tavolo si schiantò contro il pavimento con gran fragore, spezzandosi in due nell'esatto punto in cui il dolce peso di Andrea fece ulteriore pressione dall'alto; fu così che la fragile fanciulla ebbe un incontro diretto coi bei marmi multicolori e geometrici che adornavano il pavimento. E sì, rimediò lividi per tutto il davanti del corpo, alcuni pure belli scuri. E lo Yoma? Se non fosse stato chiaro alle due che il loro avversario era relativamente agile, in quel momento se ne stava abbarbicato su uno dei lampadari di cristallo sul soffitto su cui si era lanciato al culmine della folle scalata; come sotto shock pure lui, al momento se ne stava a guardare la scena con tanto d'occhi. Sola soletta a inizio della sala,la claymore di Andrea era ancora lì ad attendere. Turnazione invariata Turnazione invertita su motivata richiesta dei giocatori. Il countdown per postare riparte dal momento del mio EDIT |
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20-10-2013, 09:14 PM
Messaggio: #106
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Narrato/pensato
Parlato Ah, ecco che voleva fare: togliersi le fottute scarpe. Per scappare più veloce. Dannato codardo schifoso. Dove vai? Gli ruggisco dietro, ma è inutile. Salto per tentare di distruggerlo, ma anche quello è inutile. Mi schianto sul tavolo, disintegrando tavolo E pavimento sotto, ma ANCHE quello è inutile. Mi da solo qualche INUTILE livido. Perché ormai non sento più niente, tanto mi ha fatto incazzare. Mi guardo attorno e non lo vedo. Poi guardo in alto, anche se non ci credo molto. E invece, eccolo lì, appeso a uno di quei... cosi lì tutti luccicanti. E io come lo tiro giù, adesso? Non credo proprio che avrà tanta voglia di scendere e affrontarmi seriamente, proprio no. Quindi in qualche modo devo portarlo io da me. Ancora uno sguardo intorno. Ed ecco la quello che mi serve. Ovvio. Ci sono appena CADUTA SOPRA. Il tavolo s'è spaccato in due, e credo che non sarà un problema sollevarne un pezzo, quello dietro di me per esempio. Allungo il braccio e lo afferro, poi semplicemente lo muovo più velocemente possibile verso lo Yoma e il suo cazzo di nascondiglio sul soffitto. Se la cosa funziona, lascerò andare il tavolo in modo che gli voli dritto in faccia, e spero di spaccargliela. Ma non ucciderlo, oh, no. Devo ancora divertirmi con lui, prima che schiatti come si merita, quel lurido codardo schifoso. Citazione:Yoki utilizzato: 50% "La guerra è il tribunale del mondo: chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto, perché lo spirito del mondo sta dalla parte del vincitore." (Hegel) |
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21-10-2013, 06:17 PM
Messaggio: #107
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Citazione:Narrazione | pensiero | "parlato" E dopo le porte ed il tavolo, ecco che adesso se ne va anche il lampadario di cristallo... Pensò Olivia, osservando la scena e presagendo l'imminente distruzione di un'altro elemento dell'arredamento (la statua delle dee gemelle che aveva distrutto lei nella sala da ballo non la considerava, perché era una cosa che avevano portato loro lì). C'era da augurarsi che lo Yoma avesse la decenza di farsi ammazzare in fretta, prima che l'Energumena demolisse tutta la villa. Anche se a dire il vero, fino a quel momento il demone non si era dimostrato particolarmente collaborativo. ... Speriamo solo che poi il Conte non chieda un risarcimento dei danni. Non mi va di essere punita. Dal canto suo, la ragazza non aveva (ancora) cambiato idea: aveva deciso di lasciare lo Yoma ad Andrea, e pertanto non intervenì. Si limitò dunque a continuare a piantonare l'uscita della stanza, restando vigile e tenendosi pronta a reagire ad eventuali attacchi dello Yoma rivolti contro di lei (casomai ce ne fossero stati). Oh, e naturalmente anche a schivare nuovamente il tavolo, nel caso in cui la mira di Andrea si fosse rivelata pari al suo rispetto per le proprietà altrui. Citazione:Stato Fisico: Illesa.
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22-10-2013, 09:27 PM
Messaggio: #108
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Andrea, preso il pezzo di tavolo alle sue spalle (la parte più corta, forse due metri di lunghezza), lo scagliò quindi a tutta forza contro il lampadario: un assordante rumore i cristalleria frantumata accompagnò il conseguente violento impatto, quella e... una scia rossa e nera che vi cadde giù come una stella cadente.
Ma non come un sacco di patate,o un uccello abbattuto da un fromboliere. Lo Yoma, infatti, dalla sua posizione privilegiata aveva avuto ben donde nel prevedere che avrebbe fatto Andrea di quel tavolo; di conseguenza, vedendolo arrivare diede nuovo saggio delle sue buone capacità atletiche schizzando via dal tavolo spingendosi contro la parete alle sue spalle, e poggiandosi con un piede a quella s'esibì in un tuffo carpiato e atterrò indenne sul pavimento mentre, al centro della stanza, ricadevano il tavolo e una pioggia di cristalli. «... Anf... Anf... Anf...» Ansimando rumorosamente, il mostro rimase solo un attimo accovacciato a osservare teso l'alta Guerriera; come una molla scattata, infatti, un istante dopo i mise in piedi e saltò contro la finestra più vicina alle sue spalle, che dava sul grande balcone il cui ingresso naturale sarebbe stato il colonnato dell'atrio. Il mostro ruppe i vetri della grande e luminosa finestra, e ruzzolò per il pavimento del balcone un paio di giri prima di rimettersi in piedi e correre verso destra,la stessa direzione dell'atrio da cui le due ragazze erano entrate poco prima. Parevi imporsi un inseguimento. Turnazione invariata |
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22-10-2013, 10:35 PM
Messaggio: #109
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Narrato/pensato
Parlato Mancato. Di nuovo. Dovrei incazzarmi. Ma ormai non posso andare oltre: sono talmente incazzata che sono quasi calma. Quel dannato piccolo bastardo schifoso non solo ha schivato il tavolo, ma ha fatto un volo che manco Gaia. Cercando di seguire la sua piroetta mi cadono gli occhi su Olivia, impalata come un'ebete davanti alla porta. Non riesco a capire cosa voglia fare lì ferma. Va bene, le ho detto io di non rompere. Però... ora sarebbe un buon momento per rompere. Io sono ancora mezza per terra, e lo Yoma... lo Yoma se la sta andando a gambe levate verso il... il balcone? Che cosa ca...? Da dove è uscito quel balcone? Non lo ricordo! Non importa. Ora lui corre di la, e mi pare chiaro che non posso lasciarlo andare. Però... però è dannatamente veloce. A me ci vorranno giorni solo a rimettermi in piedi, e lo so. La cosa mi dovrebbe dare ai nervi. Invece penso che c'è qualcun altro, qualcuno che è GIA' in piedi e si spera più veloce di me. FERMALO! Tuono, ovviamente a Olivia. Non c'è nessun altro nella stanza, a parte il dannato affare codardo, e non credo che si fermerà da solo. Mi giro dall'altra parte: me n'ero quasi dimenticata, ma Olivia ha lasciato cadere la mia spada sul tavolo. Sì, quello che ho appena lanciato. Ma la spada è ancora lì, e mi allungo per prenderla, approfittandone per cercare di mettermi di nuovo in piedi. Una volta fatto tutto questo, do un'occhiata alla situazione: mi accorgo che dimentico qualcosa. Non ucciderlo! Lo voglio io! Non specifico altro, ma spero gli spacchi le gambe e lo pianti per terra. Così poi mi diverto. Lo spero proprio. Se sono riuscita ad alzarmi, penso che andare verso lo Yoma per la strada più dritta e nel modo più veloce possibile sia la migliore delle idee.... Citazione:Yoki utilizzato: 50% "La guerra è il tribunale del mondo: chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto, perché lo spirito del mondo sta dalla parte del vincitore." (Hegel) |
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23-10-2013, 05:03 PM
Messaggio: #110
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Citazione:Narrazione | pensiero | "parlato"Centrato in pieno dal pezzo di tavolo scagliato da Andrea, il lampadario di cristallo cessò di esistere, come previsto. Sfortunatamente, lo Yoma invece si salvò. Di nuovo. Dando un'ulteriore dimostrazione di possedere una notevole agilità, il mostro si esibì in un'acrobazia degna di una fiera di paese (gli mancava giusto la folla plaudente a cui rivolgere un inchino, e poi sarebbe stato un perfetto artista di strada) che gli consentì di saltare via in tempo dal lampadario e di atterrare indenne sul pavimento di marmo. Dopodiché, il demone si lanciò letteralmente attraverso una delle finestre alle sue spalle (mandando anche quella in frantumi) e si diede alla fuga correndo lungo il balcone, puntando nella direzione dalla quale erano arrivate le due guerriere. Dannazione, avrei dovuto dare retta al mio istinto! Pensò Olivia, nell'istante in cui vide lo Yoma rialzarsi e iniziare a correre. La ragazza sapeva di aver avuto l'occasione perfetta per uccidere il demone e chiudere la partita quando aveva fatto irruzione nella stanza, ma ci aveva rinunciato per assecondare i capricci di Andrea che voleva a tutti i costi combattere da sola, senza alcun aiuto da parte sua. Così, nonostante il suo primo impulso fosse stato quello di fiondarsi senza esitazione contro il demone per decapitarlo approfittando del momento propizio (lo Yoma in quel momento aveva entrambe le mani occupate, e difficilmente sarebbe stato in grado di difendersi), Olivia si era invece fatta da parte lasciando tutto nelle mani, anzi, nel pugno dell'energumena, sperando di non doversi poi pentire di quella sua decisione. Speranza delusa. Ho commesso un errore. Si rimproverò la ragazza. Tuttavia, non c'era tempo per mettersi a recriminare. Bisognava acchiappare lo Yoma prima che si dileguasse, altrimenti tutto quello che le due guerriere avevano fatto fino a quel momento non sarebbe servito a nulla. Olivia allora rilasciò immediatamente il suo yoki. L'Essere rimasta vigile per tutto il tempo le fu d'aiuto quando si trattò di reagire con prontezza. Ho voluto farti contenta e ti ho lasciata affrontare lo Yoma da sola... pensò la ragazza, mentre le sue iridi si tingevano del colore dell'oro e una serie di vene in rilievo apparivano ai lati degli occhi ...ma visto come si sono messe le cose, non posso più starmene ferma a guardare. Mi unirò alla battaglia, che tu lo voglia o no! Pensò, rivolgendosi idealmente ad Andrea. Per una curiosa coincidenza, fu proprio in quel momento che le giunse alle orecchie la voce dell'energumena, che le gridava di fermare lo Yoma. Hmph. Così adesso lo vuoi il mio aiuto, eh? Sì, lo voleva, ma solo per catturare il demone, dato che subito dopo le gridò anche di non ucciderlo perché era suo. Quella zuccona non imparava mai. "E' proprio quello che intendo fare!" Le rispose Olivia un istante prima di scattare all'inseguimento, saltando fuori dalla stessa finestra da cui era uscito il mostro (badando di non ferirsi con i frammenti di vetro) e correndogli dietro cercando di non perderlo di vista. Ma riguardo al non ucciderlo, non ti prometto niente. Pensò, mentre correva... Citazione:Stato Fisico: Illesa. Iridi dorate e vene in rilievo ai lati degli occhi come conseguenza del rilascio dello yoki.
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25-10-2013, 11:53 PM
Messaggio: #111
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Avendo avuto il permesso della molto comprensiva e altruista Caposquadra, Olivia si tuffò all'inseguimento dello Yoma senza in realtà aspettare cotanta bontà: era in ballo la missione, mica cavoli; saltò dunque dalla finestra, e una volta fuori vide che il balcone era... una vera e propria passeggiata esterna, che di certo continuava anche per almeno l'altro lato della magione, e verso il quale il mostro stava ora correndo.
Non demordendo, Olivia forte dello Yoki sprigionato iniziò a correre, rincorrendo e rincorrendo il suo nemico; quest'ultimo nemmeno tentò d'attaccarla: si limitava a guardarsi dietro ogni tanto e a correre come un matto. Nonostante tutto, la Guerriera si rese conto che non le stava dando nemmeno un centimetro in più di distacco... ma nemmeno lei stava diminuendo il margine: stavano correndo alla stessa velocità, a quanto pareva. Recuperata la claymore, Andrea s'affrettò a correre a sua volta; lasciatasi alle spalle la sala martoriata, la mastodontica Guerriera si riaffacciò nell'atrio, da cui vide passare come frecce lo Yoma e Olivia: troppo veloci per lei anche se era piena di Yoki, se ne rendeva conto. Piuttosto, come seguirli? Passare al balcone attraverso il colonnato dell'atrio, o spalancare le porte dinanzi a lei per entrare nella sala successiva - sperando che questa fosse sprovvista di tavoli -? Turnazione invariata |
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27-10-2013, 07:28 PM
Messaggio: #112
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Narrato/pensato
Parlato Merda! Almeno sapere di poter urlare liberamente mi da un minimo di soddisfazione... giusto quello: tutto il resto fa schifo. Arrivo nell'altra sala che Olivia e il bastardo già stanno sparendo alla mia vista, e non trattengo un bel sacco di imprecazioni. Che cazzo faccio? CHE CAZZO FACCIO? Prenderli? Non se ne parla: sono troppo veloci. Devo trovare una scorciatoia, ma non ne vedo: solo una porta davanti a me e le scale che tornano indietro, e non credo che sia la strada giusta. A questo punto, direi infiliamo la porta e vediamo come va: alla peggio continuerò a correre finché non trovo un modo per tagliare. Poi ho un pensiero: un attimo. I miei muscoli sono grossi e forti, bene. Però... sono troppo grossi e forti. Così come sono adesso, sono ancora più grande del normale, e non va bene per passare attraverso le piccole porte che ci sono qua. E in più mi rallentano. Allora faccio che abbassare lo Yoki... sì, una parola: sto ancora correndo - e volete che mi fermi, con il dannato codardo che scappa? - e intanto devo tenere d'occhio quei due... e guardarmi intorno, e PENSARE, dannazione! Spero solo di riuscire a diventare un po' più piccola prima di raggiungere la porta. Oh, e per sicurezza... stavolta mi tengo la spada davanti, punta a terra, con la parte che taglia in avanti, così se becco un tavolo lo taglio a metà. Ha ha. E ovviamente la porta pure. Ha ha ha. Citazione:Yoki utilizzato: 50%-->45%-->40% (calo progressivo e lento a causa della scarsa concentrazione) "La guerra è il tribunale del mondo: chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto, perché lo spirito del mondo sta dalla parte del vincitore." (Hegel) |
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27-10-2013, 08:14 PM
Messaggio: #113
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Citazione:Narrazione | pensiero | "parlato"Olivia corse dunque dietro allo Yoma in fuga, determinata a non farselo scappare. Il demone si accorse che lei lo stava inseguendo, naturalmente, ma non aveva la benché minima intenzione di fermarsi ad affrontarla e quindi continuò a correre come un forsennato. E' tutto quello che sa fare? Si chiese la ragazza. In effetti, da quando lo avevano incontrato, quel demone non aveva fatto altro che provare a fuggire. L'Ultimo Yoma con cui lei aveva avuto a che fare, vale a dire "Enrico", non ci aveva pensato due volte ad aggredirla dopo essere stato smascherato (anche se poi era finito male). Questo, invece, scappava e basta. Il coraggio non sembrava davvero essere il suo forte. Dopo un pò, Olivia si rese conto che la distanza che la separava dallo Yoma tendeva a rimanere costante: il mostro non riusciva a seminarla indipendentemente da quanto ci provasse, ma neppure lei riusciva ad avvicinarglisi neanche di un centimetro. La nostra velocità si equivale, uh? Pensò la ragazza. Di questo passo, quell'inseguimento rischiava di trasformarsi in un gara di resistenza: chi dei due si fosse stancato per primo, avrebbe perso. Tuttavia, Olivia era ben consapevole di non possedere una grande resistenza fisica, e che quindi più a lungo quella situazione di stallo si fosse trascinata, più aumentavano le probabilità che fosse lei quella costretta a dover gettare la spugna. Non poteva permettere che accadesse, quindi doveva per forza tentare di farla finita in fretta, finché aveva ancora energie da spendere. Non ho molta scelta. Se voglio avere una speranza di raggiungerlo, devo correre più veloce. La ragazza aumentò allora il livello del suo yoki. Il suo bel volto si trasformò di conseguenza, assumendo i connotati tipici di uno Yoma (le vennero persino le zanne appuntite al posto dei denti!). A quel punto, Olivia proseguì l'inseguimento con rinnovato impegno, augurandosi di acciuffare il mostro il prima possibile... Citazione:Stato Fisico: Illesa. Iridi dorate e vene in rilievo ai lati degli occhi, volto deformato e zanne aguzze come conseguenza del rilascio dello yoki.
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29-10-2013, 11:01 PM
Messaggio: #114
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Aumentando il proprio Yoki liberato, Olivia ne trasse nuove forze con cui aumentò il ritmo della corsa; passo dopo passo, la Guerriera prese a guadagnare terreno, e anche il mostro se ne accorse.
Fu così che, quando ormai era giunto al parapetto di fine balcone, l'essere rossastro rallentò e alzò il braccio destro: le cinque dita artigliate saettarono allora verso Olivia, ormai distante da lui solo un paio di metri. «... AAARGGHHHHH!!!!!!!» Alle loro spalle, improvvisamente un'anta di porta volò via oltre il balcone. Andrea scassinò col polso fermo dell'esperto e l'impeto d'una carrozza a sei cavalli lanciata in folle corsa, scardinando a viva forza la povera porta che andò a sbattere un'anta contro uno specchio e l'altra contro una finestra, continuando il suo volo. La Guerriera si trovò questa volta in un posto meno ostico: era una vera e propria galleria degli specchi, a destra grandi vetrate specchiate alternate da putti dorati portalanterna e porte che davano su altre stanze, a sinistra enormi finestre che davano sul balcone e inondavano il corridoio di luce: una vera e propria passeggiata al coperto. Ma quel che interessava ad Andrea, lei poté vederlo oltre le finestre: vari metri più avanti di lei, fuori sul balcone lo Yoma aveva lanciato i suoi artigli contro Olivia. Turnazione invariata |
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30-10-2013, 01:59 PM
Messaggio: #115
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Narrato/pensato
Parlato RAAAARGH! La porta vola via. Yuppi. Non che sia molto utile: Olivia e il codardo sono ancora lontani, troppo lontani. Però... sembra che lei lo sta raggiungendo. Grande. Aspetta. Io dove cazzo sono adesso? Finestre? E dall'altra parte... altre finestre? No, un attimo: è pieno di grosse ragazze in ridicoli vestiti bianchi con una fottuta spada in mano. Aspetta... ci sono. Specchi. Ecco, quei cosi che fanno una copia di me. Finta. Perché se fosse vera sarebbero cazzi. Comunque. Lo Yoma è praticamente contro la fine del balcone, e attraverso la finestra vedo che c'è una curva. Dannazione, se il balcone finiva lì era bloccato. Ma va bene lo stesso: posso uscire direttamente dalla finestra che mi sta davanti e incastrarlo. E poi mi diverto. Mi concentro sul correre più veloce che posso: se lo schifoso scappa via prima che arrivi, siamo al punto di partenza. Tanto per sicurezza, la finestra la sfondo mandando avanti la spada con il piatto verso terra, così se lo becco lo taglio in due. Ha ha. Dopo tutto questo, sarebbe quasi uno spreco, ma sempre meglio che lasciarlo scappare via. Citazione:Yoki utilizzato: 45% (stabilizzato) "La guerra è il tribunale del mondo: chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto, perché lo spirito del mondo sta dalla parte del vincitore." (Hegel) |
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30-10-2013, 04:55 PM
Messaggio: #116
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Citazione:Narrazione | pensiero | "parlato"Grazie all'incremento di velocità conferitole dallo yoki, Olivia riuscì a ridurre metro dopo metro il distacco dallo Yoma in fuga. Ormai era solo questione di tempo prima che riuscisse ad acciuffarlo, e anche il mostro se ne rese conto. Così, quando la distanza che li separava si fu ridotta a due soli metri, il demone rallentò la sua corsa e, dopo essersi girato con mezzo busto per poterle puntare contro il braccio, fece allungare i tre artigli rimasti della mano destra (due gli erano stati mozzati in precedenza proprio da Olivia nella sala da pranzo) verso la guerriera in quello che probabilmente era un disperato tentativo di fermarla. Olivia però non si lasciò cogliere di sorpresa. Notando i movimenti dell'avversario la ragazza ne intuì le intenzioni, e allora provò a giocare d'anticipo gettandosi in scivolata sul fianco destro contro lo Yoma. In teoria, la sua agilità e i suoi riflessi potenziati dallo yoki avrebbero dovuto consentirle di eludere in tal modo l'attacco del demone (i cui artigli sarebbero dovuti passare sopra di lei, colpendo solo aria), permettendole anche di contrattaccarlo allo stesso tempo. Difesa e attacco in un'unica mossa, insomma. L'Obbiettivo di Olivia infatti non era solo evitare di ritrovarsi con dei fori da artiglio nel petto (cosa assai deleteria per la sua salute), ma anche quello di colpire lo Yoma alle caviglie con un calcio per farlo inciampare e cadere a terra. Se ci fosse riuscita, a quel punto il mostro non avrebbe più potuto scappare da nessuna parte, e sarebbe stato in trappola... Citazione:Stato Fisico: Illesa. Iridi dorate e vene in rilievo ai lati degli occhi, volto deformato e zanne aguzze come conseguenza del rilascio dello yoki.
Join us, brothers and sisters. Join us in the shadows were we stand vigilant. Join us as we carry the duty that cannot be forsworn. And should you perish, know that your sacrifice will not be forgotten, and that one day we shall join you. |
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01-11-2013, 11:53 PM
Messaggio: #117
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Sfruttando le sue capacità potenziate dallo Yoki, Olivia s'abbassò gambe in avanti, lasciando che gli artigli sibilassero sopra di lei; benché vicina, comunque, la distanza di vari metri avrebbe reso disperato il tentativo di colpire le gambe del mostro con le proprie, per semplici questioni d'attrito. Ma, a quanto pareva, quello era il suo giorno fortunato: scivolando, s'accorse di slittare su una superficie trasparente e scivolosa; le bastò un'incuriosita coda dell'occhio per comprenderle la natura: i gerani sul balcone, qualcuno ci aveva messo troppa acqua.
Fossero benedette le cameriere distratte. Fu così che Olivia cozzò felicemente contro la gamba destra dello Yoma, il quale perse l'equilibrio e cadde di faccia al fianco destro della Guerriera. In quell'istante, alla destra di entrambi... la parete esplose in mille pezzi. La povera finestra a tutta parete con poté resistere alla carica di Andrea: l'energumena ne fece tessere di mosaico vitreo con facilità, irrompendo così sul balcone. Davanti a se', a quel punto poté rimirare l'orizzonte e i giardini della villa... ma lei sapeva bene dove cercare: alla sua sinistra, invece, vide appunto Olivia a terra di schiena, e alla destra di costei (ergo più vicino ad Andrea) lo Yoma steso di pancia, troppo scioccato per reagire. Pareva proprio essere giunto il momento di giocare alla pentolaccia con la zucca del mostro. Turnazione invariata |
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03-11-2013, 04:39 PM
Messaggio: #118
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Narrato/pensato
Parlato Mentre corro vedo Olivia fare qualcosa di strano: cade. Ma non cade per caso, cade apposta, e va addosso al codardo. Bene. Intanto io spacco la finestra, e sono fuori. Lo Yoma è caduto, per terra, vicino. Trovo il tempo di sorridere con cattiveria mentre freno e mi giro verso di lui, prendendo la rincorsa col braccio. Sei morto, pezzo di merda. E faccio girare la spada sopra alla spalla, con tutta l'intenzione di sbattergliela sulla testa. Con tutta la forza che riesco. E non sarà poca. Se non lo ammazzo con questo, potrei incazzarmi parecchio. Oh, un attimo. Dovevo divertirmi a fargli molto, MOLTO male prima di sfasciargli la testa. Oh, ma chi se ne frega. E' un'occasione troppo buona per buttarla. Se ne rimane qualcosa posso sempre divertirmi con quello. Oppure convincere Hayez a farmi divertire con qualcos'altro, o qualcun altro. E' un'idea. Per ora, vediamo di fare a pezzi questo idiota. Citazione:Yoki utilizzato: 45% (non c'è il tempo di alzarlo ancora) "La guerra è il tribunale del mondo: chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto, perché lo spirito del mondo sta dalla parte del vincitore." (Hegel) |
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03-11-2013, 08:00 PM
Messaggio: #119
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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Citazione:Narrazione | pensiero | "parlato"Per una fortunata coincidenza, in quel punto del balcone il pavimento era coperto da un velo d'acqua fuoriuscita da delle piante di gerani che qualcuno doveva aver innaffiato troppo. La cosa si rivelò di grande aiuto per Olivia, perché l'acqua ridusse l'attrito del suo corpo col pavimento e le permise quindi di scivolare meglio. La mossa della guerriera riuscì così alla perfezione, permettendole sia di schivare completamente l'attacco dello Yoma (gli artigli del demone, come previsto, colpirono solamente l'aria sopra di lei) sia di colpirlo alle gambe sbilanciandolo e facendolo cadere a terra lungo disteso alla sua destra. Heh. Sembra che la fortuna sia dalla mia parte. Adesso non mi scappi più. Pensò la ragazza, soddisfatta per essere finalmente riuscita ad acciuffare il mostro. Ottimo, ora manca solo il colpo finale. Adesso adesso uso la spada e gli taglio la... Proprio in quel momento, la parete di vetro alla sua destra esplose in mille pezzi. Dalle macerie emerse di corsa l'energumena, la quale, senza aspettare nemmeno un secondo, si voltò nella loro direzione e si lanciò contro lo Yoma tenendo la sua spada sollevata in alto. Quali fossero a quel punto le intenzioni di Andrea era evidente. C'era soltanto un piccolo problema. Oh, merda. Se non mi sposto immediatamente, quella è capace di affettare anche me. Pensò Olivia. Già, perché il corpo della guerriera era disteso a terra proprio di fianco a quello del demone, e considerata la lunghezza della lama di una claymore (e la proverbiale attenzione per i dettagli della compagna) il rischio di fare una brutta fine c'era, ed era anche concreto. Olivia allora provò a spostarsi il più velocemente possibile dalla traiettoria dell'attacco dell'energumena. Come? Beh, dandosi la spinta con la mano destra, con le gambe, ed aiutandosi anche con un colpo di reni, tentò di mettersi seduta per poi tuffarsi immediatamente alla sua sinistra (cioè dalla parte opposta rispetto a dove stava attaccando Andrea, che pareva mirare alla testa del mostro), cercando anche, già che c'era, di atterrare di peso sopra le game dello Yoma, così da impedirgli di muoversi. In teoria, in questo modo sarebbe dovuta riuscire sia ad evitare il rischio di essere colpita per errore dalla compagna, sia ad assisterla nell'eliminazione del demone. SE avesse fatto in tempo, ovviamente. Citazione:Stato Fisico: Illesa. Iridi dorate e vene in rilievo ai lati degli occhi, volto deformato e zanne aguzze come conseguenza del rilascio dello yoki.
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31-01-2014, 10:53 PM
Messaggio: #120
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RE: Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Faccia a terra, sotto shock e appena presosi un colpo per l'apparizione dell'elefante in cristalleria appena fattosi strada alla sua sinistra.
C'era di che commiserare lo Yoma. La claymore calò sotto il suo sguardo vitreo e incapace di comprendere il mortale pericolo in cui era finito, mentre accanto a lui Olivia tentava di rialzarsi con foga. Un sibilio nell'aria. Un rumore aspro e sordo. Un fiotto di sangue violaceo e un rimbalzare sordo. La spada insanguinata di Andrea toccò con forza terra ad un dito soltanto dalla mano destra di Olivia, per sua fortuna rialzatasi in tempo - e senza nemmeno dover andare dalla manicure: davvero, per un pelo non le era saltata neanche un'unghia. Appena la testa del mostro finì di rotolare, il sangue violaceo che fiottava dal collo mozzato e il corpo che cadde esanime a terra con un tonfo sordo, finalmente regnò il silenzio. O meglio, le due Guerriere ebbero modo di riuscire ad udire ciò che la concitazione della battaglia aveva negato alle loro orecchie: un mormorìo flebile ma chiaro che proveniva dal piano di sotto - e se le raggiungeva fino in terrazzo doveva essere in realtà un gran bel brusìo! -; poco dopo, poterono udire dei passi concitati chiaramente di passi frettolosi per delle scale. Infine, una distinta cacofonia di grida e un rumore di passi in corsa vicini - molto vicini. Un istante dopo, una figura a loro assai nota sbucò fuori nel terrazzo dal suo ingresso centrale. Turnazione: Hayez |
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