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QUEST La Negromante [Ophelia]
17-01-2017, 10:46 PM
Messaggio: #101
RE: La Negromante [Ophelia]
La Regina Lebbrosa si alza dal suo seggio e, dopo aver fatto un altro cenno ai suoi uomini, che si fermano, ti viene vicino al punto che il suo puzzo di carne marcia ti arriva nettamente:
 
Noi viviamo sempre nella paura, ragazzina… è questo che ci fa restare vivi!
 
Ti dice con una voce priva di inflessione:
 
Tuttavia, ammetto che la presenza di queste streghe ci infastidisce e non poco. Ora, anche se non vi ho fatte perquisire dai miei uomini, dubito che abbiate con voi la somma che avevo in mente per riscattare le vostre spade… però la tua proposta mi interessa e voi due potreste essere l’unica occasione che ho per togliere di mezzo le streghe quindi…
 
La donna bendata incrocia le braccia al petto e china il capo, riflettendo per alcuni istanti, poi alla fine ti fa la sua proposta:
 
Voi due mi porterete le teste delle streghe, umane o mostri che siano! La mia gente vi supporterà come può, in fondo vogliamo vendicarci di loro per la morte dei nostri compagni ma il lavoro sporco lo farete tu e la piccoletta.
Se riuscirete a eliminarle, la loro morte rimarrà un segreto tra voi e me e avete la mia parola d’onore che nessuno lo saprà. Ma se pensate di fare le furbe e di tradirmi, farò diffondere la notizia che avete ucciso degli umani!
 
Conclude la Regina Lebbrosa, con tono di voce dal quale traspare la sua soddisfazione:
 
Questa è la mia proposta, claymore! Se la cosa non vi sta bene potete cominciare a incamminarvi verso il luogo dello scambio…
 
La donna bendata sembra fissarti attraverso le fasciature che le ricoprono il viso, attendendo evidentemente la tua risposta, mentre Nina ti guarda con i suoi occhioni d’argento sbarrati per lo stupore e lo sgomento che, evidentemente, la proposta della Regina Lebbrosa deve averle procurato.
 
Colei che è a capo di questa accozzaglia di banditi e straccioni sembra essere scaltra e ben informata di come vanno le cose nel mondo e, a voler essere onesti, sta tentando di cacciarti in un vero e proprio ginepraio.
Ti rendi conto di non poter più improvvisare: dovrai fare molta attenzione e ponderare bene le tue parole prima di rispondere.
A meno che, ovviamente, tu non provi a cambiare completamente approccio: in fondo Nina non dovrebbe avere troppi problemi a liberarsi…
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20-01-2017, 06:59 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 20-01-2017 07:00 PM da Ophelia.)
Messaggio: #102
RE: La Negromante [Ophelia]
Citazione:Narrato
"Parlato"
"Pensato"
"Sussurrato"
"Detto da altri"

Negli attimi seguenti al suo "discorso" Juliet trattenne il respiro. Si rese conto di ciò che aveva appena detto: le sue parole erano uscite di getto, cercando di colpire i punti deboli di quella gente.
E, contro le sue aspettative, andarono a segno.
La donna fece nuovamente cenno ai suoi uomini di fermarsi, avvicinandosi alla guerriera. Era davvero l'emblema di quel quartiere: il suo odore era quello della malattia e della miseria, a cui Juliet non si era mai avvicinata personalmente ma ciononostante poteva riuscire a comprendere.
Le cose erano cambiate dai suoi giorni da novizia, e ultimamente aveva temuto di starsi trasformando in un freddo soldato, lei che si era sempre aggrappata alla sua umanità, un'umanità che influenzava la sua personalità profondamente. Tuttavia situazioni come questa, in cui riusciva ancora ad essere umana, la rincuoravano.
"Noi viviamo sempre nella paura, ragazzina… è questo che ci fa restare vivi! Tuttavia, ammetto che la presenza di queste streghe ci infastidisce e non poco. Ora, anche se non vi ho fatte perquisire dai miei uomini, dubito che abbiate con voi la somma che avevo in mente per riscattare le vostre spade… però la tua proposta mi interessa e voi due potreste essere l’unica occasione che ho per togliere di mezzo le streghe quindi… Voi due mi porterete le teste delle streghe, umane o mostri che siano! La mia gente vi supporterà come può, in fondo vogliamo vendicarci di loro per la morte dei nostri compagni ma il lavoro sporco lo farete tu e la piccoletta.
Se riuscirete a eliminarle, la loro morte rimarrà un segreto tra voi e me e avete la mia parola d’onore che nessuno lo saprà. Ma se pensate di fare le furbe e di tradirmi, farò diffondere la notizia che avete ucciso degli umani!
Questa è la mia proposta, claymore! Se la cosa non vi sta bene potete cominciare a incamminarvi verso il luogo dello scambio…"

Dopo quella proposta ci fu il silenzio.
Juliet, senza parole, abbassò lo sguardo per pensare. La donna bendata la fissava, attendendo una risposta; e anche Nina, sgomenta, faceva lo stesso.
La guerriera fece un mezzo sorriso soddisfatto, come se stesse esultando per esser riuscita ad arrivare a quel punto, a strappare quella proposta alla Regina Lebbrosa. La sua grande figura, ora in ginocchio e con la schiena curvata, si rialzò in piedi, senza fretta, dritta come un soldato, guardando negli occhi l'interlocutrice. Aveva pensato abbastanza.
"Nessuno verrà tradito, sono una persona d'onore. La tua proposta è giusta, ma..." Avrebbe fatto una pausa, guardando Nina. "...Noi non possiamo uccidere degli umani. Abbiamo delle regole rigide e non posso mettere in pericolo me e Nina per un'azione del genere. Tuttavia, non è soltanto quello..." La sua voce si incupì. "Una volta ho incontrato una come noi" - avrebbe fatto un cenno verso il suo corpo e quello della sua compagna - "Che ha disertato e ucciso molta gente. E sono dell'opinione che uccidere una persona, per quelle come noi, sia il passo decisivo verso il Male. Da lì si può solo cadere in basso... E non immaginate quante gradazioni di nero ci siano per delle mezzedemoni."
A quel punto si sarebbe interrotta per schiarirsi la voce, riacquistando più risolutezza. "Per questo motivo, se queste streghe dovessero rivelarsi umane, non potremo toccarle... o quasi. Potremmo sempre renderle inoffensive e lasciarle lì, dando la possibilità ai familiari e amici delle vittime di trovare la loro vendetta con le loro stesse mani. Dovendomi mettere nei loro panni, sarebbe sicuramente molto più soddisfacente che lasciar fare tutto a due Claymore senza neanche assistere alla scena" Il modo in cui parlava era inquietantemente calcolato. "In fondo... a chi non piace la vendetta?" avrebbe aggiunto, assottigliando lo sguardo.
Sarebbe rimasta in silenzio per qualche istante, prima della conclusione.
"In ogni caso, ho le mie ragioni per credere che la mano dietro tutto questo non sia umana, quindi perchè far saltare un accordo così conveniente per entrambe le parti per un dettaglio così piccolo?" Avrebbe mostrato un sorriso benevolo. "In conclusione: noi vi porteremo la testa di quei mostri, ma nel minuscolo e quasi impossibile caso in cui dovessero rivelarsi umani li renderemo inoffensivi per voi e vi lasceremo alla vostra vendetta. Comunque sia nessuno dovrà saperlo, sarà un segreto tra noi e non vi dovrà essere nessun tipo di tradimento. Accettate?"

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23-01-2017, 10:27 PM
Messaggio: #103
RE: La Negromante [Ophelia]
Il silenzio cala dopo la tua contro proposta alla Regina Lebbrosa. La donna bendata rimane silenziosa, mentre sta evidentemente riflettendo sulle tue parole ma, prima che la signora di quella banda di straccioni possa replicare, una voce di donna carica d’ira e risentimento si fa sentire dalla folla che, finora, ha assistito in silenzio:
 
Vi prego mia signora! Accettate! Voglio cavare gli occhi delle assassine di mio marito con le mie stesse mani!
 
Colei che ha parlato è Katryn, la madre del bambino che ha fatto prima da messaggero e poi da esca per attirarvi qui e che era stata ricompensata dalla stessa Regina Lebbrosa.
 
Sì! Anch’io voglio piantare il mio coltello nei cuori di quelle maledette, per vendicare mio padre!
 
Gli fa eco la voce di un ragazzino che, a occhio e croce non può avere più di quattordici anni, vestito di stracci che però brandisce con fare minaccioso un lungo pugnale.
 
In breve, un capannello di una decina di persone, delle quali mezza dozzina donne, implora la loro sovrana di accettare la tua proposta. A quel punto la Regina Lebbrosa si rialza dal suo seggio e stende il suo braccio destro in avanti, col palmo rivolto verso la folla la quale, a quel gesto, si zittisce. E’ la loro signora che, a quel punto, prende la parola:
 
A dire il vero, visto che queste due non avevano accettato di sottomettersi al mio ordine, volevo spedirle dalle streghe e tenermi le loro spade per ricavare qualcosa da questa faccenda, tuttavia non posso ignorare il desiderio di vendetta che alberga nei vostri cuori perciò…
 
La Regina Lebbrosa si gira verso di te
 
Accetto la tua proposta, claymore! Se le streghe si riveleranno essere dei mostri disponi di loro a tuo piacimento MA, se saranno umane, ce le consegnerai tutte quante, nessuna esclusa. Penseremo noi al resto! Sappi che se pensi di fare la furba con noi i vostri capi riceveranno delle voci compromettenti nei vostri riguardi, e tu sai cosa intendo!
Sono stata chiara?
 
Conclude la Regina Lebbrosa, con tono di voce imperioso:
 
Tutto bene quindi? Non del tutto: Nina non sembra essere d’accordo. Sul suo visetto vedi scorrere delle lacrime e un’espressione inorridita brilla nei suoi occhioni, mentre scuote leggermente la testa in un palese gesto di diniego. Tuttavia la piccoletta non osa fiatare…
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26-01-2017, 09:52 PM
Messaggio: #104
RE: La Negromante [Ophelia]
Citazione:Narrato
"Parlato"
"Pensato"
"Sussurrato"
"Detto da altri"

Dopo la controproposta di Juliet calò il silenzio. Tuttavia, Juliet stavolta non ebbe alcun rimpianto per ciò che aveva detto: aveva giocato tutte le sue carte, se non avesse funzionato neanche quella le uniche due opzioni rimanenti sarebbero state a)lasciare che Nina si liberasse; opzione che la guerriera, pur non essendo chissà quale mente geniale, sapeva benissimo avrebbe causato solo danni, dato che la ragazzina non poteva di certo affrontare tutti quegli uomini disarmata; o b)farsi trascinare da queste streghe, perchè alla fine è dove sarebbero dovute andare in ogni caso per risolvere la questione della ragazza scomparsa - ma disarmate, il che rendeva le sopracitate due opzioni di scorta dei disastri annunciati.
Prima che la donna bendata potesse dire o fare qualcosa, una voce femminile carica d'ira si levò dalla folla che assisteva.
"Vi prego mia signora! Accettate! Voglio cavare gli occhi delle assassine di mio marito con le mie stesse mani!"
Juliet cercò la fonte di quella voce, e chi vide? Proprio la madre del ragazzino che aveva condotto le due guerriere in trappola.
"Sì! Anch’io voglio piantare il mio coltello nei cuori di quelle maledette, per vendicare mio padre!" Un'altra voce si fece sentire: stavolta un ragazzo con un lungo pugnale in mano.
Le voci aumentarono, insieme alle persone che sostenevano la proposta di Juliet: quella gente implorava a gran voce la loro regina di accettare.
In tutto ciò Juliet sorrideva soddisfatta. Era un sorriso diverso da quelli solari e giocosi o al massimo arroganti che esibiva di solito; aveva un qualcosa di giocoso, arrogante sì, ma anche maligno. Sembrava il sorriso di un uomo che aveva appena ucciso il suo rivale.
Il lato positivo di essere umana dentro era il conoscere le debolezze degli uomini, e poterle così sfruttare a piacimento. Questo era stato il suo gioco qui, non il più onorevole ma quello che le avrebbe garantito la sopravvivenza.
"Accetto la tua proposta, claymore! Se le streghe si riveleranno essere dei mostri disponi di loro a tuo piacimento MA, se saranno umane, ce le consegnerai tutte quante, nessuna esclusa. Penseremo noi al resto! Sappi che se pensi di fare la furba con noi i vostri capi riceveranno delle voci compromettenti nei vostri riguardi, e tu sai cosa intendo!
Sono stata chiara?"

"Avete la mia parola d'onore" avrebbe risposto, senza togliersi quel sorriso dalla faccia. Poi quel ghigno si sarebbe spento all'improvviso, dando spazio ad un'espressione seria, quasi ombrosa. "Quello che succederà qui dentro resterà qui dentro. Nessuno dovrà farne parola.", calcò sulla parola "Nessuno" con una nota minacciosa. Non avrebbero fatto niente di male per il loro regolamento, tuttavia... Non voleva davvero avere a che fare con quella storia più del necessario. Non la divertiva affatto il pensiero di portare degli umani in pasto ad una folla inferocita; stava solo cercando di sopravvivere, di mantenere il suo status. Era la sua unica opzione per avere più possibilità di restare viva e non essere costretta a far del male a degli umani.
Attesa la risposta, si sarebbe rilassata con un sospiro. "Quindi siamo d'accordo? Ora potete liberarci" avrebbe esclamato con un sorriso, come se tutto fosse tornato alla normalità.
Nina sembrava inorridita da tutto ciò, ma Juliet era troppo sicura di sè: aveva fatto la cosa giusta per entrambe, la sua compagna di viaggio era solo troppo piccola e inesperta per capire. Ci era passata anche lei.
Le avrebbe lanciato una lunga occhiata rassicurante, cercando di infonderle sicurezza, di farle capire che sapeva ciò che stava facendo. Ne avrebbero parlato più tardi, ma non poteva permettersi di perdere la sua fiducia. Erano solo in due, l'insubordinazione di una sarebbe costata cara a entrambe.


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29-01-2017, 03:58 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 29-01-2017 04:01 PM da Narratore.)
Messaggio: #105
RE: La Negromante [Ophelia]
La tua lunga occhiata non sembra aver sortito effetti particolari su Nina la quale, con espressione mesta e triste distoglie lo sguardo da te e abbassa il capo: tuttavia la piccoletta non fa nulla di sconsiderato, lasciando che le cose proseguano secondo l’accordo che tu hai stipulato con la Regina Lebbrosa.
 
Gli uomini che vi tenevano prigionieri mollano un po’ la presa e iniziano ad allentare le funi che vi stringevano e a tagliare alcune delle maglie della rete che vi avvolge e alcune di quelle legate ai pesi che vi rallentavano, senza però togliervele del tutto. Prima che possiate obiettare, Goran vi spiega che:
 
Serve per mantenere la mascherata. Voi sarete comunque nostre prigioniere finché non vi consegneremo alle streghe. Quello che avverrà dopo sarà affar vostro.
 
Quando gli uomini si accorgono che Nina si era già praticamente liberata da sola, Goran prende uno degli uomini che la tenevano e gli rifila un paio di sonori ceffoni, ricoprendolo di insulti perché non aveva fatto attenzione. Alla fine delle operazioni di “alleggerimento” dei vostri legami, la Regina Lebbrosa si avvicina a voi un’ultima volta:
 
Claymore! Le streghe sono sei in tutto. Quando questa storia sarà finita voglio averle tutte quante nelle mie mani. Se ne mancherà anche solo una, il nostro accordo salterà! Puoi andare Goran!
 
L’uomo non se lo fa ripetere due volte e, assieme ai suoi compagni, riprende in mano le funi allentate e riprende a tirarvi ma con meno violenza rispetto a prima, confidando che voi lo seguiate senza fare troppi problemi, mentre uno dei suoi uomini raccoglie le vostre claymore e, lungo la strada, le avvolge una per una in dei teli che ne dissimulano la forma, consegnandola poi una a un compagno che l’aiuta a trasportarle.
 
Quando arriveremo, fate almeno finta di fare un po’ di resistenza.
 
Si raccomanda Goran mentre percorrete dei vicoletti talmente oscuri e intricati nei quali, devi ammetterlo, ti saresti probabilmente perduta, se fossi stata sola e di notte. Nina cammina a testa bassa, senza dire una parola: hai l’impressione che, da quando hai stretto l’accordo con la Regina Lebbrosa, la piccoletta si rifiuti addirittura di guardarti.
 
All’improvviso, gli uomini che vi accompagnano vi afferrano saldamente e iniziano a spingervi in avanti con più veemenza. In fondo al vicolo che state percorrendo sono comparse due figure, apparentemente simili, delle quali una sembra reggere una lampada a olio. Quando vi avvicinate noti che le due figure hanno più o meno la stessa altezza e corporatura e sono indubbiamente due donne. Indossano entrambe una sorta di saio leggero con le maniche larghe e un ampio cappuccio tirato sulle loro teste, il quale permette a malapena di intravvedere naso e la bocca di entrambe. L’unica differenza è che il colore del saio di quella che regge la lampada sembra verde, mentre quello della compagna viola.
Quando vi avvicinate, la Strega Viola, che tiene le mani infilate nelle maniche del saio, con voce asciutta e tagliente dice:
 
Ce ne hai messo di tempo, Goran! E’ da molto che aspettiamo!
 
Tu sei sicura di aver già sentito quella voce… mentre ti lambicchi il cervello, il bandito risponde con una nota di timore:
 
Vi prego di perdonarmi, signore! Queste qui sono due claymore e ci è voluto un po’ per catturarle…
 
Dopo alcuni attimi di silenzio, la Strega Viola risponde:
 
Sai dove portarle! Quando saranno sotto chiave vi faremo avere la ricompensa pattuita. Potete andare ora!
 
E, mentre le due streghe si ritirano in un vicoletto laterale poco distante, dopo averla sentita nuovamente, riconosci la voce della Strega Viola…
 
La voce di Gwen Salmar, la figlia di Jonas, il mercante!
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01-02-2017, 06:53 PM
Messaggio: #106
RE: La Negromante [Ophelia]
Citazione:Narrato
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L'accordo era fatto. Gli uomini presero ad allentare e tagliare alcune delle corde che le stringevano, per permettere loro di liberarsi in seguito.
"Serve per mantenere la mascherata. Voi sarete comunque nostre prigioniere finché non vi consegneremo alle streghe. Quello che avverrà dopo sarà affar vostro."
Quando poi scoprirono che Nina si era praticamente già liberata da sola, il loro "capo" prese a schiaffi uno dei tizi incaricati di tenerla. La scena era quasi comica, Juliet avrebbe riso se la situazione non fosse stata così tesa.
Alla fine la donna bendata le si avvicinò un'ultima volta. "Claymore! Le streghe sono sei in tutto. Quando questa storia sarà finita voglio averle tutte quante nelle mie mani. Se ne mancherà anche solo una, il nostro accordo salterà! Puoi andare Goran!"
E detto questo, l'uomo e i suoi compagni ricominciarono a tirare le funi, ma meno violentemente rispetto a prima; inoltre, uno di loro prese le spade delle guerriere e le avvolse in dei teli che ne camuffassero la forma, durante il tragitto.
"Quando arriveremo, fate almeno finta di fare un po’ di resistenza."
Avrebbe funzionato? Juliet non si sentiva molto al sicuro.
Beh, almeno adesso non erano più costrette ad andare lì disarmate. Sperò che quell'accordo ne sarebbe valso la pena; durante il tragitto si mise persino a pensare ad un piano di scorta nel caso in cui le streghe si fossero rivelate tutte umane e/o le cose si fossero messe male. Nina sembrava averle messo il muso, sperò di riuscire a metterla in riga per tempo prima che facesse qualcosa di sconsiderato mettendo in pericolo entrambe.
"Che diamine..." sospirò. Forse per questa missione sarebbe stato meglio andare da sola, per quanto amasse la compagnia.

All'improvviso gli uomini cominciarono a tirare con più forza: le streghe erano lì. Juliet intravide due figure alla fine del vicolo in cui si trovavano, che ad un più attento esame si rivelarono due donne vestite con una specie di tunica - una verde, una viola - col cappuccio che copriva in gran parte i loro volti.
"Ce ne hai messo di tempo, Goran! E’ da molto che aspettiamo!"
Mh, quella voce era familiare...
"Vi prego di perdonarmi, signore! Queste qui sono due claymore e ci è voluto un po’ per catturarle…", fece l'uomo a capo degli umani che le avevano portate lì.
"Sai dove portarle! Quando saranno sotto chiave vi faremo avere la ricompensa pattuita. Potete andare ora!", e detto ciò le due donne si allontanarono.
Ma dove aveva sentito quella voce? Juliet ci pensò e ci ripensò fino ad esserne certa: non c'era alcun dubbio, era la figlia di Salmar!
Scoppiò a ridere, attirando l'attenzione di chi le stava vicino. "Ma chi l'avrebbe mai detto! Allora quella stronzetta nascondeva davvero qualcosa... Oh, che intuizione che ho, non mi delude mai" Sapeva che la cosa non avrebbe portato a nulla di buono, ma istintivamente non riusciva a non notare l'ironia della cosa. "Gwen Salmar, signori! In carne (mortale) ed ossa! La figlia del ricco mercante che fa cose del genere, imperdonabile" avrebbe esclamato, osservando le reazioni degli altri. In cuor suo sperò che si ammazzassero a vicenda e basta, ma sapeva che la zavorra era ormai sua.
Si fece seria di colpo, puntando l'indice contro Goran. "Ricordatevi dell'accordo" avrebbe detto a voce bassa, quasi sibilando.


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03-02-2017, 10:06 PM
Messaggio: #107
RE: La Negromante [Ophelia]
Dopo le tue parole, Goran butta un’occhiata nella direzione dalla quale la strega Gwen e la sua compagna si sono allontanate, per poi avvicinarsi a te e replicare, sempre a bassa voce:
 
Vero, abbiamo un accordo, e questo prevede che tu e la nanerottola ci consegnate tutte le streghe su un piatto d’argento. Non sono così stupido da disobbedire alla mia signora e, se anche ora attaccassi e facessi fuori quelle due, ammesso che siano umane, esporrei la mia gente alla vendetta delle altre quattro, delle quali non sappiamo nulla.
 
Nina, dal canto suo, dopo aver udito le tue parole ha cambiato espressione: l’hai sentita emettere un sibilo quando hai smascherato Gwen e la sua faccia è passata dall’affranto al furioso. Se i suoi occhi potessero emettere fiamme, Gwen e la Strega Verde sarebbero state ridotte a due mucchietti di cenere.
Almeno la cosa sembra averla scossa dalla sua apatia.
 
Goran si rimette in testa al vostro gruppo e, facendo un ampio gesto ai suoi uomini di seguirlo, riprende il tragitto con gli altri che ricominciano a tirarvi. Vi addentrate così ancora di più in quella zona disabitata della città, fino ad arrivare a una piccola piazzetta sulla quale si affaccia quella che una volta doveva essere una grande villa a due piani ma che ora appare in rovina per buona parte.
Nel buio solo parzialmente mitigato dalle torce non riesci a distinguere molti particolari ma Goran sembra sapere dove andare: anziché procedere verso l’ingresso, gira attorno alla casa sul lato destro fino a trovarsi davanti una porticina secondaria, fatta di legno ancora in buone condizioni e rinforzata con strisce di ferro parzialmente arrugginite. L’uomo prende una chiave da una sua tasca e con quella apre la porticina, la quale dà su una piccola scala in pietra che scende in basso per una decina di gradini: quando arrivate in fondo vi ritrovate in una sorta di salone a pianta quadrata di circa sei metri di lato, sul pavimento della quale noti quattro grate rotonde, a occhio da un metro e mezzo di diametro, poste a distanza regolare le une dalle altre e chiuse da un grosso lucchetto.
Noti anche che la stanza è pervasa da un’aura che non hai difficoltà a riconoscere: yoki!
 
Mentre realizzi questo fatto, Goran prende un piccolo mazzo di chiavi appeso a un gancio a muro e apre due di quelle grate rotonde. Subito dopo i due uomini che portavano le vostre claymore ne buttano una dentro ogni foro nel pavimento, dopodiché Goran si rivolge a voi intimandovi:
 
Adesso dentro! Questo è il posto dello scambio con le streghe e il patto con loro vale quando vi avremo sistemate qui. Come avete visto, vi abbiamo lasciato le vostre armi, il resto starà a voi.
 
Nel frattempo, gli uomini che vi accompagnano iniziano nuovamente a spingervi in direzione dei due fori sul pavimento.
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05-02-2017, 07:01 PM
Messaggio: #108
RE: La Negromante [Ophelia]
Citazione:Narrato
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"Pensato"
"Sussurrato"
"Detto da altri"

"Vero, abbiamo un accordo, e questo prevede che tu e la nanerottola ci consegnate tutte le streghe su un piatto d’argento. Non sono così stupido da disobbedire alla mia signora e, se anche ora attaccassi e facessi fuori quelle due, ammesso che siano umane, esporrei la mia gente alla vendetta delle altre quattro, delle quali non sappiamo nulla.", le rispose l'uomo.
"Non era quello che intendevo", avrebbe replicato Juliet con finta innocenza, "Vi stavo solo ricordando dell'accordo."
Si rilassò e si guardò intorno. Nina aveva cambiato espressione: sembrava che il suo "smascheramento" di Gwen l'avesse fatta reagire da quello stato di apatia e sfiducia. Sembrava furiosa. Bene, meglio così.
Goran fece un cenno agli altri e si mossero ancora, portandole in una zona ancora più disabitata di quell'area chiamata "Corte dei miracoli" e infine presso una piazzetta davanti alla quale si scorgeva una villa in pessimo stato. Che fosse quella la destinazione? A quanto pareva, sì.
"Oooh, una villa tetra e abbandonata in un posto isolato di notte, chi se lo sarebbe mai aspettato", commentava sarcasticamente Juliet. "Queste streghe non brillano per originalità, siete d'accordo?", domandò retoricamente rivolgendosi agli umani che la tiravano. "Perchè i cattivi amano la notte, lo sanno tutti... Nessuno che faccia le sue pessime azioni, che so, in una bella piazza alla luce del sole, con tanto di folla intorno. Da questo punto di vista gli Yoma sono molto meglio", avrebbe continuato teatralmente puntando il dito contro Goran. "Non appena tornerò a pattugliare la mia area so già cosa farò: mi metterò a scrivere dei libri! E i miei cattivi saranno molto più originali, ve lo assicuro", erano già entrati nell'abitazione e stavano scendendo delle scale. "Uh... Certo, è da tempo che non scrivo... Intendo proprio fisicamente. Noi impugnamo spade, non penne dopotutto" Arrivati in fondo, trovarono un salone; e sul pavimento vi erano quattro grate rotonde, chiuse da lucchetti. "Ma io so scrivere? Non me lo ricordo. Quand'è stata l'ultima volta che ho scritto qualcosa? Ah... Non me lo ricordo proprio" si chiese, grattandosi la testa. "Voi sapete scrivere?", chiese poi agli umani. Non si aspettava una risposta, sapeva che non l'avrebbe avuta.
Quel posto era inondato di Yoki. Di altre guerriere? Di risvegliate? Mostri? Non poteva ancora saperlo.
Intanto Goran aveva preso un mazzo di chiavi appeso al muro e aveva aperto i lucchetti di due di quelle grate, e dentro quei due fori furono gettate le loro spade.
"Adesso dentro! Questo è il posto dello scambio con le streghe e il patto con loro vale quando vi avremo sistemate qui. Come avete visto, vi abbiamo lasciato le vostre armi, il resto starà a voi."
E senza fare tanti complimenti, gli uomini iniziarono a spingere le due verso quei fori.
"Piano, so andarci con le mie gambe. E poi sono una donna, non potete spingermi così", avrebbe protestato prima di "accettare" la prigionia in quella grata. Quello che le sarebbe successo da quel momento in poi, lo sapeva solo il destino.


Citazione:Yoki utilizzato: 0%
Stato Fisico: Perfetto
Stato Psicologico: Ironica, ma attenta a ciò che le accade intorno
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06-02-2017, 10:29 PM
Messaggio: #109
RE: La Negromante [Ophelia]
La cosiddetta “prigionia dentro la grata” si risolve in una discesa di circa quattro metri dei quali i primi due in un pozzetto verticale di circa un paio di metri di altezza per uno e mezzo di larghezza, il quale sbuca in un piccolo anfratto profondo due metri e largo circa tre. Goran e i suoi uomini utilizzano le funi che ti imbragano per calarti oltre il pozzetto verticale, per poi mollare la presa lasciandoti in caduta libera nell’ultimo tratto.
 
No! Bastardi! Non voglio! Fatemi uscire! Fatemi uscireeEEEEK!
 
Ti giungono i lamenti di Nina la quale sembra avere avuto un moto di ribellione all’ultimo momento. Il suo grido viene interrotto da un tonfo sordo, seguito da un AHIA! quando il corpo della piccoletta deve aver impattato col suolo.
Subito dopo senti un cigolio di cardini arrugginiti provenire dalle grate, che vengono richiuse sopra le vostre teste e i lucchetti rimessi al loro posto. Per alcuni minuti senti solo un chiacchiericcio sommesso degli uomini finché una nuova voce si aggiunge alle altre: Gwen Salmar!
 
Molto bene mastro Goran! Questa è la ricompensa per la cattura, doppia visto che ne avete portate due e… spero che voi e i vostri uomini siate così saggi da dimenticare le farneticazioni di queste due pazze riguardo il mio nome…
 
Quell’ultima frase venne pronunciata con un tono di voce galciale, al che Goran replica:
 
Ma certo signora, non temete! Non si sa mai cosa può inventare una persona in trappola per sfuggire alla sua cattura! Ora, se non c’è altro, noi andremmo.
 
Goran sembra voler prendere congedo.
 
Ma certo, potete andare ora e state in guardia: prima o poi qualcun’altra verrà a cercarle, così come queste sono venute a cercare la prima. Dovrete fare molta attenzione: catturarle diventerà sempre più difficile.
 
Dopo queste parole, il mormorio degli uomini lentamente si spegne e la luce sopra la tua testa si riduce di molto, segno inequivocabile che Goran e i suoi se ne sono andati. Poco dopo, la figura di una strega fa capolino sulla grata sopra la tua testa: sembra quella con la veste viola…
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08-02-2017, 07:26 PM
Messaggio: #110
RE: La Negromante [Ophelia]
Citazione:Narrato
"Parlato"
"Pensato"
"Sussurrato"
"Detto da altri"

Quel foro era... più profondo di quanto Juliet avesse calcolato. Così, dopo la discesa "docile" per un paio di metri accompagnata dalle funi, la guerriera si fece gli ultimi due in caduta libera.
Fortuna che quei due metri fossero quasi la sua intera altezza: riuscì ad attutire il colpo.
La sua giovane compagna invece non ebbe la stessa fortuna. La sentì prima lamentarsi sonoramente - "No! Bastardi! Non voglio! Fatemi uscire! Fatemi uscireeEEEEK!" - poi gridare un "AHIA!" quando il suo corpicino impattò col suolo.
Le grate furono richiuse e gli umani iniziarono a parlottare tra loro per qualche minuto. Juliet sperò che Nina non si fosse fatta troppo male e si sedette nascondendo la spada, sperando che Nina facesse lo stesso: sapeva che le streghe sarebbero arrivate presto.
Ed infatti dopo un po' udì una voce che ormai conosceva bene...
"Molto bene mastro Goran! Questa è la ricompensa per la cattura, doppia visto che ne avete portate due e… spero che voi e i vostri uomini siate così saggi da dimenticare le farneticazioni di queste due pazze riguardo il mio nome…"
Juliet cercò di ridere senza fare rumore. "Bella mia, sei così fottuta e ancora non lo sai..."
"Ma certo signora, non temete! Non si sa mai cosa può inventare una persona in trappola per sfuggire alla sua cattura! Ora, se non c’è altro, noi andremmo."
Però, che bella recita. Chissà quante altre ne avevano fatte.
"Ma certo, potete andare ora e state in guardia: prima o poi qualcun’altra verrà a cercarle, così come queste sono venute a cercare la prima. Dovrete fare molta attenzione: catturarle diventerà sempre più difficile."
"Hmm?" Cosa stava cercando di fare, voleva catturarle tutte? E a cosa le servivano? E dov'era quella scomparsa?
Beh... Qualcosa le diceva che non avrebbe dovuto attendere ancora a lungo per le risposte. Ormai era fatta: lei era lì, le "streghe" erano lì, non si poteva tornare indietro.
E parlando di streghe... La figura di una in particolare di loro spuntò sopra la grata del "suo" foro.
"Sei tu, Salmar?" avrebbe domandato senza nascondere il tono canzonatorio; gli occhi argentati, caratteristica primaria di quelle come lei, che brillavano nella penombra come quelli di un predatore affamato. "L'ho sempre saputo, sai? Fin dall'inizio. Per mentire bisogna saper mentire, e una traccia di Yoki addosso è già una prova abbastanza schiacciante. Perchè non mi parli un po' di questo tuo hobby, ora?"
La sua audacia era dovuta in parte al suo stato d'animo, in parte ad una strategia per provocare la ragazza e assicurarsi che stesse lontano da Nina. E poi... diamine se era bello, avere ragione.


Citazione:Yoki utilizzato: 0%
Stato Fisico: Perfetto
Stato Psicologico: Sarcastica, trionfante
Punti limite: 2/20
Abilità utilizzate: Percezione dello Yoki (passiva)
Tecniche utilizzate: Nessuna
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09-02-2017, 10:37 PM
Messaggio: #111
RE: La Negromante [Ophelia]
Una breve ma divertita risata provenne dal cappuccio viola della “strega” Gwen Salmar:
 
Perché no? In fondo né tu né la tua piccola compagna potete fare qualcosa oramai.
 
La giovane si raddrizza sulla sua figura:
 
La Prima del nostro ordine, Lady Carmilla, sostiene che voi claymore siete immortali, a meno che non veniate uccise. Quello che vogliamo da voi è esattamente questo… la vostra immortalità e l’eterna giovinezza. Proprio in questo momento la Prima sta conducendo degli esperimenti con l’altra claymore che stavate cercando, dal momento che lei non ha voluto rivelarci il segreto della vostra immortalità. Prima ci andavamo caute con lei ma ora possiamo anche rischiare qualcosa di più: se anche dovesse morire, ora abbiamo voi due.
 
La voce di Gwen si fa fredda:
 
E non dobbiamo nemmeno perdere tempo a lottare con voi: lasceremo che siano la fame e la sete a indebolirvi finché potremo fare di voi quel che vorremo, senza che ci possiate fare nulla per impedircelo.
 
La ragazza si ritira dal foro della grata, scomparendo dalla tua vista, tuttavia odi chiaramente le sue ultime parole:
 
Addio per ora! Ci rivedremo quando non vi reggerete più in piedi!
 
Detto questo senti solo rumore di passi che si allontanano e la luce farsi sempre più fioca, finché una porta viene chiusa e sprofondi nel buio più completo, spezzato solo a tratti dallo squittio di qualche topo o ratto.
 
Ca... Capitano Juliet? Mi… mi sembra che siamo finite in un bel guaio… che facciamo adesso?
 
Nella voce di Nina, avverti chiaramente una nota di paura.
Ti si prospetta una lunga e penosa attesa, a meno che non ti faccia venire qualche idea.
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11-02-2017, 05:20 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 11-02-2017 05:24 PM da Ophelia.)
Messaggio: #112
RE: La Negromante [Ophelia]
Citazione:Narrato
"Parlato"
"Pensato"
"Sussurrato"
"Detto da altri"

Salmar rise, sentendosi ben protetta dalla grata e la distanza tra le due.
"Perché no? In fondo né tu né la tua piccola compagna potete fare qualcosa oramai."
"In teoria", si sentì di correggerla mentalmente la guerriera.
"La Prima del nostro ordine, Lady Carmilla, sostiene che voi claymore siete immortali, a meno che non veniate uccise. Quello che vogliamo da voi è esattamente questo… la vostra immortalità e l’eterna giovinezza. Proprio in questo momento la Prima sta conducendo degli esperimenti con l’altra claymore che stavate cercando, dal momento che lei non ha voluto rivelarci il segreto della vostra immortalità. Prima ci andavamo caute con lei ma ora possiamo anche rischiare qualcosa di più: se anche dovesse morire, ora abbiamo voi due."
Dall'antro in cui si trovava, Juliet alzò un sopracciglio. Se la sentiva che ci sarebbe stato un motivo futile come "esperimenti", roba legata all'eterna giovinezza o alla vita eterna; tuttavia ascoltandolo con le sue orecchie lo faceva sembrare ancora più stupido e futile di quanto non fosse.
Gli umani erano così prevedibili a volte. "Quando scriverò quel dannato libro, il mio antagonista avrà una motivazione più originale" bofonchiò tra sè, senza intenzione di essere ascoltata. Era tutto qui, quindi. Pensavano che prelevando qualcosa dal loro corpo, avrebbero acquisito magicamente l'immortalità e la giovinezza. Un momento...!
"E non dobbiamo nemmeno perdere tempo a lottare con voi: lasceremo che siano la fame e la sete a indebolirvi finché potremo fare di voi quel che vorremo, senza che ci possiate fare nulla per impedircelo. Addio per ora! Ci rivedremo quando non vi reggerete più in piedi!", si congedò la "strega" prima di lasciarle sole e al buio completo.
Juliet rimase stranamente in silenzio per un po'. Sembrava che stesse pensando a qualcosa; nel frattempo, l'unica cosa che riempiva il silenzio era lo squittio dei topi che abitavano quel posto orrendo.
Fu solo Nina a prendere la parola: "Ca... Capitano Juliet? Mi… mi sembra che siamo finite in un bel guaio… che facciamo adesso?"
...E a quel punto la ragazza scoppiò a ridere, reggendosi la fronte con una mano.
"AHAHAHAHA... Hai capito questa gente, Nina? Vogliono vivere per sempre e restare giovani, e per questo hanno voluto sia la tua amica che noi due... Stanno cercando un modo per diventare come noi, capisci?" Un'altra ondata di ilarità la costrinse ad appoggiarsi al muro. "Hanno fatto tutto questo casino... Per diventare delle Claymore! Di loro spontanea volontà!" Cercò di fermare le risate, calmandosi gradualmente il respiro tornò regolare. Juliet tirò su col naso e si asciugò le lacrime.
"Potevano semplicemente chiederlo, non credi? Le avremmo portate all'Organizzazione, dubito che i nostri signori rifiuterebbero della nuova carne da macello. Ma... c'è un ma. Non credo che le nostre signorine vogliano passare la vita a cacciare Yoma. In pratica vogliono essere come noi, diventando dei mostri, passando il loro tempo a fare chissà cosa mentre i loro cari invecchiano e muoiono, senza poter avere una loro famiglia, MA senza il nostro "lavoro". Ci pensi a quanto sono stupide? Desiderano la nostra vita... Che riempiranno col vuoto cosmico. Non riesci a vedere quanto sia triste?" Sospirò, ormai non rideva più: la sua era ironia amara. Un proposito simile suscitava in lei solo disprezzo.
"Comunque... E' una fortuna che abbiamo mangiato così tanto prima di venire qui, non credi?" Guardò in alto. "Non so tu, ma io non ho proprio intenzione di marcire qui dentro... Quanto potrebbe essere tosta quella grata secondo te?"
Detto questo, avrebbe rimesso la spada al suo posto dietro la schiena e avrebbe cercato di arrampicarsi lungo i muri per arrivare in cima.


Citazione:Yoki utilizzato: 0%
Stato Fisico: Perfetto
Stato Psicologico: Sprezzante, si attiva subito per liberarsi
Punti limite: 2/20
Abilità utilizzate: Percezione dello Yoki (passiva)
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13-02-2017, 10:44 PM
Messaggio: #113
RE: La Negromante [Ophelia]
Senti Nina tirare su forte col naso, forse ha pianto, presa da un attimo di sconforto. Ma, forse incoraggiata dalla tua baldanza, trova la forza di risponderti:
 
Loro… saranno anche stupide, però nei guai ci siamo noi e Milena, Capitano. Inoltre ho il sospetto che i ladroni abbiano fatto il doppio gioco con noi… cioè: se noi gli consegnassimo le streghe per loro va bene, ma se fossero le streghe a eliminare noi in qualche modo… per loro andrebbe bene lo stesso.
Guardate come siamo messe: è vero che abbiamo le nostre claymore, ma come pensa di utilizzarle qui dentro? C’è a malapena lo spazio per muoversi e, se parliamo delle grate lassù… ho notato che sono arrugginite ma mi sono sembrate ancora in buone condizioni. Non so voi Capitano ma io…non credo di avere la forza per spezzarle, ammesso di riuscire a raggiungerle.
 
Mentre la tua compagna parla, nel buio provi ad arrampicarti su per il pozzetto per raggiungere la grata in alto, solo per scoprire che non è per niente facile, anzi…
L’interno del pozzetto è foderato da quelli che sembrano dei mattoni dalla superficie ruvida, ma non abbastanza da permetterti di fare presa e gli spazi tra un mattone e l’altro, sigillati con della malta o qualcosa di simile, non presentano fessure abbastanza ampie da poterci infilare le dita e sorreggere il tuo peso. Provando e riprovando, riesci solo a strappare il tessuto di alcune delle dita dei guanti della tua uniforme…
 
In poco tempo concludi che un essere umano non avrebbe nessuna possibilità di andarsene da qui, ma tu non sei un essere umano, giusto?
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15-02-2017, 06:53 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 15-02-2017 06:55 PM da Ophelia.)
Messaggio: #114
RE: La Negromante [Ophelia]
Citazione:Narrato
"Parlato"
"Pensato"
"Sussurrato"
"Detto da altri"

Sentì Nina tirare su col naso. Aveva pianto? Intanto, Juliet cominciò ad arrampicarsi... "Loro… saranno anche stupide, però nei guai ci siamo noi e Milena, Capitano. Inoltre ho il sospetto che i ladroni abbiano fatto il doppio gioco con noi… cioè: se noi gli consegnassimo le streghe per loro va bene, ma se fossero le streghe a eliminare noi in qualche modo… per loro andrebbe bene lo stesso.
Guardate come siamo messe: è vero che abbiamo le nostre claymore, ma come pensa di utilizzarle qui dentro? C’è a malapena lo spazio per muoversi e, se parliamo delle grate lassù… ho notato che sono arrugginite ma mi sono sembrate ancora in buone condizioni. Non so voi Capitano ma io…non credo di avere la forza per spezzarle, ammesso di riuscire a raggiungerle."

Sembrava che la guerriera avrebbe dovuto sforzarsi un po' di più per riuscire a salire: i mattoni del pozzetto sembravano sì ruvidi, ma non abbastanza per riuscire a far presa; e gli spazi tra un mattone e l'altro non erano abbastanza profondi per riuscire a reggere il suo peso. Provò più volte, ma riuscì solamente a rovinare i guanti dell'uniforme.
Di nuovo a terra, sospirò ed incrociò le braccia: pausa. Aveva bisogno di pensare un attimo. "Quegli umani non sono fedeli a noi, Nina, bensì ai soldi... Avrebbero venduto persino le nostre spade se non fossi riuscita a strappargli quell'accordo. Ovvio che non gli importi nulla di che fine facciamo, le teste delle streghe sono solo un plus" rispose con calma, grattandosi la testa. Aveva sempre un tono particolare quando parlava con la ragazzina, un tono che faceva così "genitore che istruisce il figlio". "Solo noi possiamo salvarci. Nessun altro verrà per noi. Non i mendicanti, non l'Organizzazione" Guardò in su con rinnovata determinazione: ma certo... Aveva ancora un asso nella manica. Cercò di posizionarsi bene in quello spazio ristretto, così che avesse intorno a sè più vuoto possibile.
E a quel punto... Avrebbe azionato il suo "asso". Certo, la scocciava un po' la cosa: dall'ultima missione aveva iniziato ad attivare lo Yoki il meno possibile per paura di superare nuovamente il limite... Ma quale alternativa aveva in quel momento? "Solo per un po'... Mi serve solo per un attimo"
"E quando è così..." Il suo viso iniziò a cambiare gradualmente, mentre Juliet cercava di portare il suo corpo al 40%. Le servivano quegli artigli e quella forza che solo il suo alter mostruoso poteva darle. "...Non ci resta che tentare il possibile"
Se fosse riuscita nel suo intento, una volta acquisiti gli artigli e la forza di un demone avrebbe ritentato l'arrampicata, e se ci fosse riuscita sarebbe salita il più possibile, fino alle grate, pronta ad usare la spada se necessario. Un umano non sarebbe riuscito a romperle... Ma lei non era umana.


Citazione:Yoki utilizzato: 0%>10%>30%>40%
Stato Fisico: Perfetto
Stato Psicologico: Attiva, tenta il possibile per liberarsi
Punti limite: 2/20
Abilità utilizzate: Percezione dello Yoki (passiva)
Tecniche utilizzate: Nessuna
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16-02-2017, 10:42 PM
Messaggio: #115
RE: La Negromante [Ophelia]
L’ondata di yoki che liberi in te ti carica di entusiasmo e ti lanci nel pozzetto con tutte le intenzioni di arrivare alla grata, posta a poco più di due metri sopra la tua testa. Gli artigli da soli non ti basterebbero a mantenerti agganciata alle pareti del pozzetto ma gli impatti delle tue mani e dei tuoi piedi contro i mattoni sono tali da romperne alcuni e creare degli appigli che ti permettono una salita più agevole, finché nel buio vai praticamente a sbattere con la testa contro la grata, senza comunque farti male.
Tenendoti su di essa con una mano, provi a estrarre la tua claymore… solo per scoprire di non riuscire ad sfilarla fuori completamente! Il pozzetto infatti non è largo a sufficienza per garantirti lo spazio minimo necessario per permetterti di togliere la tua arma dal supporto che hai dietro le spalle.
Inoltre, tastando la grata al buio, riesci a farti un’idea generale di come è fatta: essa è costituita da un grosso anello di metallo, sul quale sono fissate delle sbarre di sezione circolare disposte a griglia; esse costituiscono quindi degli spazi quadrati tra l’una e l’altra sbarra di circa una decina di centimetri di lato, sufficienti a farci passare una mano e, forse, anche la lama della tua claymore. Il lucchetto che la chiude sembra però essere fuori dalla tua portata.
 
Citazione:SUGGERIMENTO: ricordati di segnare le modifiche al fisico anche nel riassunto di fine post e fai attenzione anche all’uso dei punti limite: hai infatti rilasciato altro yoki per cui, adesso, il tuo totale è di 3,5/20
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17-02-2017, 06:49 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 17-02-2017 06:50 PM da Ophelia.)
Messaggio: #116
RE: La Negromante [Ophelia]
Citazione:Narrato
"Parlato"
"Pensato"
"Sussurrato"
"Detto da altri"

Juliet si diede lo slancio e cominciò ad arrampicarsi su per il pozzetto. Stavolta - a differenza del tentativo precedente - riuscì nel suo intento, il che le diede quella botta di orgoglio che sentiva ogni volta che aveva una buona idea.
Affondò con gli artigli, senza paura di farsi male, e la sua forza fu tale da riuscire a rompere alcuni mattoni. L'energia dello Yoki, combinata con l'adrenalina del momento, pervadeva lo spirito della guerriera; la quale mirava però solo al fare in fretta per ritirare tutto quello Yoki il prima possibile. Sembrava quasi che ne avesse terrore.
Nella furia andò a sbattere contro la grata: era arrivata in cima!
L'entusiasmo tuttavia sfumò presto quando si accorse di un piccolo particolare... In quello spazio ristretto non riusciva ad estrarre la spada. Imprecò qualcosa a bassa voce, poi approfittò del momento per tastare la grata.
C'era un grosso anello di metallo, poi delle sbarre e degli spazi tra l'una e l'altra in cui avrebbe potuto provare ad infilare la spada. Poteva provare a rompere quel ferro vecchio, o a fare leva con la Claymore. Il lucchetto invece sembrava in uno stato migliore... Beh, le sarebbe bastato rompere quello che c'era intorno al lucchetto.
Bene... Ora doveva recuperare la spada.
Avrebbe cercato di scendere così come era salita fino a quando non avrebbe trovato lo spazio necessario a prendere la spada, dopodichè sarebbe risalita in cima. Da quel momento avrebbe cercato di rompere la grata: avrebbe dapprima tentato di strattonare tutti i lati di quel ferro, in cerca di un punto più cigolante o debole; dopodichè avrebbe attaccato la parte che le sembrava avrebbe ceduto più facilmente direttamente con la lama, caricando i colpi il più possibile. Se ciò non fosse bastato, avrebbe tentato di infilare la lama tra gli spazi delle sbarre per applicare una leva e spingere, tirare, attaccare con forza animalesca quella costruzione umana pur di liberarsi.
Arrivando là sopra era già a metà dell'opera: quelle sbarre arrugginite potevano davvero essere più forti di una guerriera trasformata per metà e di una spada indistruttibile come la Claymore?

Citazione:Yoki utilizzato: 40%(+5% spontaneo)
Stato Fisico: Perfetto; occhi dorati, zanne e artigli, vene intorno agli occhi, viso e corpo parzialmente mutati
Stato Psicologico: Attiva, determinata
Punti limite: 3,5/20
Abilità utilizzate: Percezione dello Yoki (passiva)
Tecniche utilizzate: Nessuna
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20-02-2017, 10:35 PM
Messaggio: #117
RE: La Negromante [Ophelia]
Ritorni quindi sul fondo del pozzetto in modo tale da avere lo spazio per estrarre la tua claymore per poi rilanciarti nuovamente verso la grata: strattonare tutti i lati di quel ferro non porta risultati apprezzabili in quanto tu non riesci a puntellarti in modo tale da poter esercitare una forza effettiva contro di essa; attaccare la parte più debole direttamente con la lama non risulta egualmente fattibile a causa del diametro limitato del pozzetto che non ti consente, nonostante la tua forza incrementata dallo yoki, di caricare i colpi in modo tale da produrre danni effettivi…
Provi quindi a infilare  la lama della tua claymore tra gli spazi delle sbarre per applicare una leva e spingere, tirare, attaccare con forza animalesca quella costruzione umana pur di liberarti…
 
SDENG!
 
Un secco rumore metallico, seguito da due rumori di due oggetti piccoli che ricadono uno nella sala sopra di te e l’altro che sembra essere caduto dentro il pozzetto ti segnalano che qualcosa nella grata deve aver ceduto: tastando lentamente con la mano libera nel punto dove hai sentito quel riverbero metallico, scopri che la sbarra non aderisce più alla corona circolare dell’anello della grata e che lo spazio è sufficiente da farci passare la tua mano! Tastando le giunzioni, ti rendi conto che le sbarre sono collegate all’anello di metallo da dei rivetti e che tu, facendo leva con la claymore, hai spezzato uno di questi.
Una volta capito come fare, non ti ci vuole tantissimo a far saltare anche gli altri rivetti, anche se alcuni di questi richiedono un po’ più tempo, forse perché erano in condizioni migliori rispetto agli altri tuttavia, mano a mano che procedi, il compito richiede sempre meno sforzo da parte tua in quanto le sbarre della grata, private progressivamente dei loro fissaggi, risultano sempre più facili da far saltare via, finché anche l’ultimo rivetto cede e l’intera grata può essere rimossa: sei libera!
 
Ca… Capitano Juliet? Cos’era tutto quel rumore?
 
Riesci a malapena a sentire la vocina preoccupata di Nina in quanto ti fischiano le orecchie a causa dei ripetuti riverberi metallici dei rivetti che saltavano, ma la cosa dovrebbe essere momentanea.
Cosa farai adesso?
 
Citazione:Ho accelerato un po’ le cose in quanto non aveva senso farti perdere un turno solo per far saltare i rivetti.

 
Citazione:SUGGERIMENTO: Ophelia fai attenzione… i 3,5 Punti Limite che ti avevo ricalcolato erano relativi al tuo post precedente! Se tu nell’ultimo post hai ancora usato 40%+5% di yoki, spendi altri 1,5 punti e quindi il totale sale a 5. Occhio che la prossima volta non potrò più essere indulgente e dovrò segnalartelo come errore, perciò stacci attenta e se hai dei dubbi scrivimi pure un MP.
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23-02-2017, 05:32 PM
Messaggio: #118
RE: La Negromante [Ophelia]
Citazione:Narrato
"Parlato"
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"Sussurrato"
"Detto da altri"

Nel momento in cui la guerriera provò a fare leva con la Claymore tra gli spazi delle sbarre, tirando con forza, qualcosa scattò.
Subito dopo quel rumore, qualcosa di piccolo le cadde addosso e quello che doveva essere un altro pezzo finì invece nel pozzetto. Aveva funzionato...?
Tastò nel punto dal quale aveva sentito provenire il primo suono metallico, scoprendo che ora la sbarra non aderiva più alla corona dell'anello della grata. Scoprì che erano dei rivetti a collegare le sbarre all'anello di metallo, e lei aveva appena rotto uno di questi.
Con questa nuova informazione e un senso di vittoria che la pervadeva, Juliet iniziò a rompere pian piano tutti gli altri rivetti. Il sorriso da Stregatto che la caratterizzava, ora meno simpatico e più inquietante per via del volto deformato dallo Yoki e le zanne sporgenti, si allargava sempre un po' di più dopo ogni singolo rivetto spaccato, suggerendo che ci stesse quasi prendendo gusto.
Col numero di rivetti rotti che aumentava le diveniva sempre più facile rompere gli altri, per via del fissaggio sempre meno solido delle sbarre, fino a quando anche l'ultimo saltò via e l'intera grata potè essere rimossa.
Era libera.
Saltò fuori come un gatto, sghignazzando mentre si guardava intorno. "Nessuno può mettermi in gabbia" fece esultante, stiracchiandosi.
Ahia, le fischiavano le orecchie... Chissà quanto tempo ci aveva messo a rompere tutti quei cosi. Beh, ora poteva tornare normale: ritirò tutto lo Yoki, parsimoniosa.
"Ca… Capitano Juliet? Cos’era tutto quel rumore?", riuscì a sentire a malapena.
"Ero io" avrebbe risposto tranquillamente, dirigendosi senza perdere tempo verso la grata di Nina. Di certo la ragazzina non avrebbe potuto fare il suo stesso trucchetto - era una novizia, piccola di costituzione e non poteva liberare troppo Yoki. Avrebbe dovuto aiutarla.
Tenendo d'occhio la porta (non voleva sorprese alle spalle) avrebbe cercato di infilare la spada tra gli spazi della grata, ripetendo ciò che aveva fatto per liberarsi. Sia in caso di riuscita che nel caso contrario, subito dopo si sarebbe guardata intorno per cercare della corda.
"Quei bastardi avranno lasciato un po' di corda, con quanta ne avevano?"


Citazione:Yoki utilizzato: 40%(+5% spontaneo)>30%>10%>0%
Stato Fisico: Perfetto; occhi dorati, zanne e artigli, vene intorno agli occhi, viso e corpo parzialmente mutati
Stato Psicologico: Soddisfatta per essere riuscita a liberarsi, si attiva per liberare anche la compagna
Punti limite: 6,5/20
Abilità utilizzate: Percezione dello Yoki (passiva)
Tecniche utilizzate: Nessuna
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25-02-2017, 04:06 PM
Messaggio: #119
RE: La Negromante [Ophelia]
Senza l’apporto del tuo yoki, nel buio più completo, spezzare le sbarre della prigione di Nina risulta un’impresa estremamente difficile.
Tuttavia la piccoletta, sentendoti grugnire per lo sforzo ha un’idea e si affretta a comunicartela:
 
Le chiavi Capitano! Cercate le chiavi del lucchetto! Dovrebbero essere sulla parete dal lato dei lucchetti!
 
A tentoni, raggiungi la parete e, tastando a casaccio e quasi inciampando in un ammasso di corde abbandonate sul pavimento, riesci a trovare un mazzo di chiavi. Sempre a tentoni ritorni alla botola nella quale avevano buttato dentro Nina e, dopo un paio di tentativi al buio, imbrocchi la chiave giusta e apri la celletta della tua compagna.
 
Siete libere!
 
Citazione:Come hai visto, ho accelerato ancora un po’ le cose, tanto ci saresti arrivata lo stesso da sola, non aveva quindi senso farti perdere un turno.
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28-02-2017, 06:35 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 28-02-2017 06:37 PM da Ophelia.)
Messaggio: #120
RE: La Negromante [Ophelia]
Citazione:Narrato
"Parlato"
"Pensato"
"Sussurrato"
"Detto da altri"

Stavolta, senza l'aiuto dello Yoki, spezzare quelle sbarre risultò ironicamente molto più complicato del doverlo fare dall'interno e reggendosi in bilico tra le pareti della fossa. Con un sospiro, Juliet si rassegnò all'idea di dover utilizzare nuovamente lo Yoki...
Ma la voce di Nina la interruppe. "Le chiavi Capitano! Cercate le chiavi del lucchetto! Dovrebbero essere sulla parete dal lato dei lucchetti!"
...Oh, giusto. Sarebbe stata un'opzione meno rumorosa e la ragazza non avrebbe dovuto sprecare altra energia.
Nel buio totale Juliet cercò la parete a tentoni, trovandola, e poco dopo quasi inciampò in qualcosa. "Ho trovato le corde" esclamò, ironica. Sembrava che la fortuna stesse girando a suo favore: qualche secondo dopo trovò anche il mazzo di chiavi.
Tornò alla botola di Nina e pazientemente provò qualche chiave prima di sentire il clac del lucchetto che si apriva.
Bene.
A quel punto avrebbe chiesto a Nina se avesse avuto bisogno di aiuto per salire, e in caso di risposta positiva avrebbe calato giù la corda che aveva trovato sul pavimento, reggendone l'altra estremità. Una volta raggiunta dalla compagna per prima cosa avrebbe cercato l'uscita da quella stanza-prigione, ed in seguito una qualche fonte di luce.
Ora arrivava la parte in cui dovevano riprendersi Milena... e rispettare la parte dell'accordo che aveva permesso loro di non morire in quella cella.


Citazione:Yoki utilizzato: 0%
Stato Fisico: Perfetto
Stato Psicologico: Soddisfatta, esultante
Punti limite: 6,5/20
Abilità utilizzate: Percezione dello Yoki (passiva)
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