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[Risvegliata] Scheda di Cerezya (Nemas)
20-09-2012, 11:53 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 07-09-2014 02:00 PM da Kelsier.)
Messaggio: #1
[Risvegliata] Scheda di Cerezya (Nemas)
Nome: Cerezya
Anni: 20
Altezza: 1 m e 75
Peso: 65kg
Tipo: Guerriera di difesa
Arto dominante: destro.


Profilo fisico: Seni particolarmente sviluppati. possiede un fisico attraente che farebbe fremere un uomo. E la trasformazione migliorò esteticamente il suo aspetto.
I suo capelli sono come una cascata d’argento, lunghi e fini che le arrivano alla vita, e alcuni ciuffi ribelli che le ricadono sulla fronte.
Occhi grandi, il volto aggraziato di una bellezza innaturale, pelle diafana.
I suoi occhi hanno assunto un colore argenteo come quelle delle altre guerriere. il suo sguardo, quando parla con gli umani, diventa più intenso anche se non se ne rende conto.
Nonostante l’aspetto fragile e delicato, Cerezya possiede una forza e una velocità  straordinaria che già possedeva in particolare, quando era umana.

Profilo psicologico: Non ama molto la compagnia e preferisce starsene da sola.
A causa dello shock avuto quando era umana, si è chiusa in se stessa rimanendo quasi muta.
Non lascia mai trapelare niente, nasconde i suoi pensieri sia alle sue compagne che agli uomini in nero, soprattutto a loro di cui non si fida affatto. Ha comunque sviluppato il senso dello onore e porta rispetto alle sue compagne. Cerezya riesce a comunicare piuttosto bene con gli umani perché sa che non fanno parte del suo mondo, ciò nonostante quando si agita, ha difficoltà  a parlare chiaramente e diventa balbuziente.
Ha ascoltato innumerevoli volte le regole dell’organizzazione, ma le trova decisamente noiose se non per la maggior parte, inutili.
Non considera quelle regole come qualcosa che può aiutarla, proteggerla, le interpreta invece come essere un oggetto sacrificabile. Ciò fa aumentare la sua decisione di proteggere sempre a tutti i costi la propria vita, spingendosi perfino a violare le regole, se fosse stato necessario.
L’unica regola che Cerezya considera importante è quella di proteggere gli esseri umani dagli yoma, per questo obbedisce sempre agli ordini dei suoi superiori.
Per portare a termine le proprie missioni sente il bisogno di diventare sempre più forte e desidera ottenere nuova forza con ogni mezzo sia lecito che illecito, per uccidere, nella maniera più brutale gli yoma e per avere ogni volta la sua vendetta.

Background:

Cerezya era nata in un paese nei pressi della grande e maestosa città -santa Rabona.
Quando saliva sul tetto di casa sua, poteva vedere in lontananza i contorni di quella mitica città . Avrebbe desiderato tanto visitarla, ma il lavoro dei suoi genitori le impediva di andare in quel luogo.
Cerezya era nata in una famiglia benestante.
Suo padre era un commerciante, sua madre ricamava arazzi che venivano venduti molto bene. Quando un viaggiatore passava da quelle parti e si fermava per un po’ nel paese, si recava sempre da loro per acquistarne almeno uno.
Gli affari andavano bene perché le terre del centro erano il luogo di incrocio fra le varie culture e ogni giorno, nuovi viaggiatori venivano per scoprire e cercare nuove cose, rimanevano sempre affascinati quando vedevano gli arazzi della madre di Cerezya con i suoi disegni maestosi.
Con le sue amiche, Cerezya amava giocare e correre per il villaggio, gareggiando su chi fosse la più veloce.
Nella corsa Cerezya riusciva sempre a vincere.
Quando cercava di farsi regalare della frutta Cerezya, implorava se per quella volta potevano fare un eccezione, utilizzava uno sguardo che si poteva definire disarmante alcuni sostenevano che aveva il potere di ipnotizzare la gente.
Quando calava la notte, salivano tutte e tre sul tetto per assistere al tramonto. Era uno degli spettacoli più belli, non si stancavano mai di vederlo ogni volta.
Cerezya era considerata dai cittadini come la ragazzina più bella del paese. Nonostante le apparenze era dotata di un’incredibile forza. Aveva avuto modo di dimostrarlo con
Rodolfo, il figlio del sindaco: era un tipo piuttosto grosso e arrogante. Aveva avuto una discussione con Cerezya perché lei lo batteva sempre alle corse.
Non era colpa sua se lui era grosso e lento.
I due cominciarono a litigare di brutto e in poco tempo si arrivò alle mani.
Nessuno avrebbe potuto obbiettare sulla corporatura di Rodolfo e quale sarebbe stato l’esito finale di quel litigio.
Con sorpresa invece, i primi ad arrivare per bloccarli, trovarono Rodolfo a terra.
Aveva il naso rotto e sanguinante e l’occhio destro viola.
Cerezya non aveva nemmeno un graffio. Aveva solo un segno sul braccio dovuto al fatto che Rodolfo aveva cercato di bloccarla, e aveva solo i capelli tutti spettinati.
Cerezya aiutava, per la maggior parte della settimana, suo padre nello scaricare dai carri le casse con la merce, e quel continuare a caricare e scaricare carichi pesanti l’aveva irrobustita, era dotata di una incredibile forza nelle braccia che a dispetto delle apparenze fisiche non mostrava affatto.
Dopo quell’evento Rodolfo smise di darle fastidio. Tutto era ritornato alla normalità. E Rodolfo smise di importunarla.
Sembrava che niente sarebbe cambiato, niente avrebbe potuto rovinare le cose.
Nessuno si sarebbe aspettato che da li a poco tutto sarebbe cambiato.
Due giorni dopo, l’alba fu lacerata dalle grida di una cittadina che correndo per le strade, urlava che i suoi vicini erano morti e che erano stati sventrati brutalmente.
Venne subito convocata una riunione cittadina per discutere dell’accaduto.
I cittadini parlarono subito di demoni che si erano nascosti fra loro.
Tutti cominciarono a implorare il sindaco di chiamare le Claymore.
Cerezya si soffermò su quella parola. Claymore? Yoma? Chi erano?
Non trovando spiegazione un giorno di punto in bianco decise di chiederlo a suo padre.
Le claymore erano delle guerriere mezze demoni, che davano la caccia agli yoma, demoni che divoravano gli umani e ne prendevano l’aspetto per poi mimetizzarsi fra loro.
Per qualche strana ragione, le Claymore erano sempre femmine.
Il padre spiegò che tutte prendevano ordini da strani uomini in nero.
le loro strade si erano incontrate per puro caso, mentre erano impegnate in una missione.
Fu in quel momento che il padre di Cerezya incontrò uno degli uomini in nero, e ammise che fu il loro capo a fargli più paura. Sembrava un tipo che sa molte cose anche se non lo da  a vedere, che cospira alle spalle, cercando di fare finire ogni situazione a suo vantaggio. Quell’ uomo in nero lo aveva scosso più delle Claymore.
Dopo quella storia Cereyza non chiese altro riguardo a quello strano mondo. Tre giorni dopo vi furono altre tre vittime. Nel villaggio il panico cominciò a dilagare. Era evidente ormai che uno yoma era entrato nel villaggio. La richiesta di soccorso venne subito inviata. Ora bisognava sperare che la claymore sarebbe arrivata in tempo. Tutti erano riluttanti nel chiamare una strega dagli occhi d’argento, ma chi li avrebbe salvati altrimenti? Dopo quattro giorni di morti non ce ne erano più stati. Forse lo yoma se ne era andato. Il quinto giorno Cerezya andò a raccogliere i funghi nel bosco.
Di ritorno a casa per preparare il pranzo aprì la porta e quello che vide la congelò, un grande terrore la travolse.
Il cesto le cadde di mano, gli occhi sgranati per l’orrore.
Suo padre era a terra morto, due figure sopra di lui gli stavano mangiando le interiora.
Cerezya le riconobbe subito.
Sua madre! E una sua amica!
Le due si erano accorte di lei e si alzarono in piedi.
-Sei tornata Cerezya- la voce di sua madre non era per niente umana, era rauca e grottesca.
Gli occhi non erano più del loro colore naturale.
Erano gialli con le pupille verticali simili a quelli di un gatto.
I denti erano aguzzi e affilati come zanne.
-Mamma? Cilya? Come?- non riusciva a dire altro. La bocca gli si era come impastata.
-Non te ne sei accorta vero?- continuò la voce disumana di Cylia, l'amica della mamma, il cui corpo cominciò tremare, i vestiti strapparsi e la pelle diventare scura ,di un colore marcio.
-E’ successo quando tua madre e la sua amica erano andate da dei commercianti di cui tuo padre era loro amico. Eravamo loro prima ma poi abbiamo deciso di cambiare villaggio, così appena tua madre e la sua amica vennero a trovarci, le abbiamo divorate così abbiamo preso possesso dei loro corpi e gli abbiamo rubato la mente, per questo nessuno può accorgersi della differenza-
-Saremmo volute rimanere ancora un po’ qui al villaggio- disse quella che una volta era stata la madre di Cerezya. “-invece hanno chiamato quelle cagne delle Claymore-
I loro corpi non avevano più nulla di umano. Era come vedere un incubo che ti si materializzava davanti.
-Tu sarai il nostro ultimo pasto poi ce ne andremo, non ci troveranno mai- sghignazzò la cosa che una volta era stata Cylia.
Cerezya si girò di scatto urlando, chiedendo aiuto.
Dopo neanche dieci passi, quei mostri la superarono tagliandole la strada.
La cosa che era stata una volta sua madre la colpì al volto facendola finire a terra.
-piccola stupida dove pensi di andare? Siamo i predatori superiori, ci nutriamo di umani fin dai tempi antichi, voi siete solo il nostro cibo-
Fu in quel momento che accadde... Un lampo bianco, come sembrò a Cerezya, passò fra lei e i mostri.
Tre secondi dopo dal collo di uno cominciò colare qualcosa di viola. La sua testa cadde a terra con una tonfo.
-cosa!?- lo yoma che prima era stata Cylvia guardò il suo compagno sbigottito.
Cerezya girò lentamente il capo.
Di fianco a lei a pochi passi, si ergeva una donna.
Era vestita con una divisa bianca che aderiva perfettamente al suo corpo, e che faceva risaltare le sue forme.
Indossava spalline e calzature di metallo.
Dall’aspetto sembrava però troppo vulnerabile per difendersi dagli attacchi di un mostro.
Aveva capelli corti e argentei, sembravano di un colore innaturale.
La cosa che però colpi più di tutto Cerezya erano i suoi occhi, di un colore argenteo, inumano, e la sua spada.
Aveva una spada enorme, troppo grande per la sua corporatura e la cosa più incredibile è che la impugnava con una mano sola.
-C-cla-claymore?- balbettò Cerezya.
Il mostro rimasto, ruggi ed attaccò.
La guerriera scomparve improvvisamente per poi ricomparire dietro al mostro. Mulinando la spada lo colpì alla spalla, ferendolo.
Il mostro si girò di scatto allungando il braccio per colpirla, lei fendette l’aria con la spada e glielo tagliò di netto.
Il mostro guai dal dolore. Guardò con terrore la Claymore e cercò di scappare.
Lei fu più veloce.
Con un affondo gli tagliò entrambe le gambe, facendolo cadere rumorosamente a terra.
-quanto sei lento- disse la Claymore con aria annoiata.
-mi sarei voluta divertire di più con te-
-pi-pietà - implorò lo yoma. -ti prego risparmiami-
La claymore avanzò verso di lui sghignazzando.
-non ho mai sentito un mostro implorare perdono, tu sei il primo-
Lo yoma cercò di dire qualcosa, ma la Claymore fece strisciare la punta della lama sul terreno decapitandolo all’istante.
Cerezya appiccicata al muro, guardò terrorizzata la Claymore.
La guerriera voltò il capo fissandola.
Cerezya sussultò, spaventata da quello sguardo.
Uno sguardo glaciale terrificante.
-dove è il sindaco?-
Cerezya non rispose, era come paralizzata.
-cosa succede?- gridò una voce.
Era il sindaco.
-abbiamo sentito le urla e siamo venuti di corsa- le voci si interruppero di colpo.
Tutti gli abitanti guardavano intimoriti la Claymore e i corpi dei demoni ai suoi piedi.
Cerezya poco distante da lei era immobile.
-sono appena arrivata. Ho visto questa ragazzina mentre gli yoma la stavano per attaccare.
-il sindaco?- chiese di nuovo la Claymore
-sono io- disse, facendosi avanti.
-non ho intenzione di fermarmi, qui ho finito, date i soldi all’uomo in nero che verrà-
Il sindaco annui. La Claymore si voltò e uscì dal villaggio.
Nessuno osava parlare, il silenzio era assoluto.
Cerezya rannicchiata in terra cominciò a piangere in silenzio.
Il mattino dopo tutti parlavano di ciò che era accaduto.
Le voci che circolavano dicevano che era la madre di Cerezya lo yoma e una sua amica.
Tutti ringraziarono in silenzio che la Claymore che com’era venuta, subito se ne era andata.
Cerezya era stata portata a casa del sindaco.
Era rimasta seduta, rannicchiata sulla sedia senza nemmeno muoversi, gli occhi persi nel vuoto.
-si è più mossa?- chiese un cittadino al sindaco.
-no!- esclamò lui.
-Da quando l’abbiamo portata qui ieri, non si è mossa minimamente. Sta sempre li seduta senza mai muoversi o fare qualcosa. Non mangia e non beve neanche-
-deve essere stato orribile per lei, è naturale che sia sotto shock-
-credo che il problema sia più profondo di quanto sembri-
esclamò il sindaco.
-sembra quasi che sia tagliata fuori dalla realtà -
Cerezya si alzò improvvisamente. Il sindaco sussultò per la sorpresa.
Come sonnambula uscì dalla porta, andando sulla strada.
Gli abitanti appena la videro si allontanarono intimoriti o richiudendosi in casa.
Cerzya si fermò davanti a quella che una volta era stata casa sua.
Nessuno per la paura osava più avvicinarsi.
Guardò il sangue violaceo rimasto sul terreno.
La visone di sua madre che si trasformava in mostro le riaffiorò alla mente.
Portandosi le mani in testa, conficcandosi le unghie nella pelle, Crezya si mise a gridare.
Gli abitanti sentendo il grido uscirono fuori, afferrarono Crezya trascinandola via mentre continuava a gridare.
A casa del sindaco si tenne una riunione per decidere il da farsi.
-allora siamo tutti d’accordo?-
Tutti i presenti annuirono.
-purtroppo non c’è altro modo- disse una altro con aria triste.
Cerezya rannicchiata in un angolo rimaneva muta, ignorando ogni cosa che la circondava.
-preparate i cavalli- annunciò il sindaco.
Uno si avvicinò a Cerezya e la tirò su portandola fuori.
Mettendola in groppa al cavallo partirono.
Cerezya seduta in groppa al cavallo si guardò intorno, osservando lo spazio aperto.
Pensare che aveva tanto desiderato conoscere il mondo esterno!
Ora non provava niente.
Il gruppo si fermò in una radura, fecero scendere Cerezya e questa cadde a terra.
-perdonaci Cerezya ma non abbiamo altra scelta-
Rimontarono in groppa e si prepararono a ripartire.
-dovrai cavartela da sola d’ora in poi, addio-
E si allontanarono.
Cerezya rimase ferma a guardarli mentre si allontanavano.
Senza dire niente si tirò in piedi. Si guardò intorno. Perché era lì?
Che cosa era successo? Sola, sperduta. Si incamminò nella notte senza una meta.
Nelle sue peregrinazioni si fermò in una città , seduta in un vicolo osservava i cittadini, si rendeva conto che per loro era quasi invisibile, nessuno si fermava a chiederle se avesse bisogno, non era nessuno.
Era una giornata piovosa.
Fu in quel momento che si presentò.
Un uomo vestito di nero le stava davanti.
La sua ombra la ricopriva
Cerezya alzò il capo per guardarlo.
Non seppe il perché ma provò un senso di disgusto nel vedere quella persona.
-vuoi vivere di nuovo? Vuoi una seconda vita? Io te la posso dare!-
Cerezya non rispose.
-vuoi vivere?- domandò di nuovo.
Vivere?
Cerezya ripensò a quei mostri, ai suoi genitori.
Comprese di essere stata abbandonata da tutti e lasciata al suo destino.
Questo uomo le stava offrendo l’opportunità  di sopravvivere. Quelle dunque doveva essere un’ uomo in nero di cui suo padre l’aveva messa in guardia
Per quanto gli facesse schifo, disse semplicemente:
-si-
L’uomo in nero le porse la mano.
-allora andiamo-
Venne portata in un posto strano e buio.
Ricordò soltanto che sentì dolore, il suo corpo bruciò.
Al suo risveglio, Cerezya si ritrovò in una stanza angusta e buia. La poca luce che c’era proveniva da fiaccole appese alle pareti.
I suoi vecchi vestiti erano spariti.
Addosso aveva un vestito bianco che aderiva alle curve del suo corpo.
Ricordò che anche quella Claymore, venuta nel suo villaggio ere vestita in quel modo.
La pelle delle sue mani era di un colore diafano quasi innaturale.
Alzando lo sguardo si accorse di uno specchio sporco appeso al muro.
Alzandosi si avvicinò per guardarsi.
Il volto che vide non lo riconobbe.
I capelli erano di un colore diafano innaturale, i suoi occhi di un argento intenso.
Forse qualcun’altro al suo posto avrebbe dovuto provare ribrezzo o allontanarsi spaventata.
Lei invece si trovò a proprio agio.
Si sentì in qualche modo carina anche se non le era importato molto del suo aspetto alla epoca, ora finita.
Questa era la sua nuova vita e non gli dispiaceva averla cambiata.
Dei gemiti ruppero il silenzio.
Al posto della porta c’erano delle sbarre. Cerezya si avvicinò guardandosi intorno.
Davanti a lei c’erano altre celle. Al suo interno altre bambine come lei, con i capelli argentei, gli occhi d’argento e la pelle diafana.
Quindi non era l’unica?
Sedendosi sul letto appoggiò la fronte alle ginocchia chiedendosi cosa sarebbe accaduto in futuro.
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19-12-2012, 01:00 AM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 01-02-2014 12:49 PM da Kelsier.)
Messaggio: #2
Scheda di Cerezya [Nemas]
Capitolo 1 : mi ha seguito fino a casa

Test



Cerezya fu svegliata presto dal vociare sordo e stonato di Peter. Appena indossata la tuta di addestramento, si preparò ad uscire pronta per andare dall'uomo in nero, per ricevere l'incarico. Con sua sorpresa ad attenderla fuori c'era una sua compagna: Semiramide.
Questa fu la prima intuizione che Cerezya capi in quel momento.
La missione come prima cosa, era da svolgere in comitiva.
Cerezya provo subito un orrendo senso di inquietudine ad attanagliarli lo stomaco.
Per le brutte esperienze avute nel suo passato da essere umano, non tollerava il fatto di essere in compagnia con qualcuno. Disprezzava particolarmente la presenza degli uomini in nero, ma neppure la presenza delle proprie compagne le dava qualche senso di sollievo.
Cerezya voleva praticare il proprio lavoro da sola. Ma dato che si trattava dell'ordine di un suo superiore, era costretta ad obbedire. Decise di farlo tanto per evitare inutile perdite di tempo. Semiramide si presentò come una compagna dal comportamento, che Cerezya identifico quanto mai: bizzarro! Il suo modo di fare la facevano vedere come una che aveva rimasto molto della sua vecchia esistenza da essere umano.
Questo non poté che aumentare il disagio di Cerezya. Ma disagio o meno che fosse, si diresse insieme a Semiramide all'ufficio del capo per ricevere la prima missione:
Essa consisteva nel dirigersi a Retone; un piccolo villaggio che stava a due giorni al nord dell'organizzazione. Il bersaglio aveva già ucciso svariate vittime e che bisognava agire al più presto.
Senza perdere altro tempo le due novizie si incamminarono verso la destinazione designata. Appena uscite trovarono due spade appoggiate al muro senza simbolo. Come tradizione: se supereranno il test saranno guerriere graduate.
Il viaggio prosegui in tutta tranquillità . Solo Semiramide parlava cercando di fare conversazione. Cerezya per problemi passati parlò poco.
Giunte infine ai piedi di Retone, come solito succede, alla gente normale vedere delle Claymore, lì portò subito tutti nel panico.
Grazie all’aiuto tempestivo del sindaco riuscì a calmare subito la folla.
Cerezya e Semiramide vennero portate nella sua casa per poter avere un quadro più chiaro della situazione in città.
Il sindaco spiegò che le vittime erano cominciate a sparire da una settimana. Le ultime erano una coppia sposata e che incredibilmente il figlio era sopravvissuto, ma la cosa strana quando li trovarono, spiegarono che i bambini erano due.
L'altro bambino non si sapeva chi era.
Le due guerriere intuirono subito che il bambino estraneo potesse trattarsi dello yoma. Per potere indagare più affondo chiesero di essere scortate dai bambini.
Il luogo era una piccola costruzione bassa e squadrata, edificata al di fuori della città .
I bambini vennero infine mostrati:
Avevano entrambi circa la stessa età a giudicare dall’aspetto.
Uno si chiamava Tom e l'altro Jerry.
Jerry era quello orfano che aveva perso i genitori, Tom invece era quello misterioso comparso dal nulla. Appena visti Cerezya e Semiramide avvertirono immediatamente un'aura demoniaca, tutta via non si sapeva la sua provenienza. I bambini sempre appiccicati fra loro, l'aura di yoki li avvolgeva entrambi. Non si capiva quali dei due fosse lo yoma e quale quello umano. Le guerriere decisero infine di provare a separarli per verificar se le loro teorie erano fondate. Con pianto disperato, Jerry venne allontanato da Tom da Cerezya, mentre di Tom se ne occupò Semiramide. Appena separati si avverti subito che la fonte di yoki proveniva da Tom. Cerezya gridò subito alla sua compagna di ucciderlo, ma Semiramide mossa dalla compassione si dimostrò riluttante nel compiere il gesto.
Dopo varie insistenze Semiramide decise di agire, ma lo yoma riuscì a prenderla in contro piede sbattendola a terra. Cerezya decise di intervenire. Affidando Jerry al sindaco intimandogli di scappare, la guerriera attaccò alle spalle lo yoma per tentare di rompergli il collo. Lo yoma iniziò cercò di fare resistenza, e Semiramide ne approfittò per agire. Lo yoma venne tranciato in due, ma Semiramide sbagliando la traiettoria recise anche i tendini delle gambe a Cerezya.
Cerezya ingiurò contro di lei definendola stupida non solo per la ferita provocatole, ma anche per la sua indecisione nel non avere ucciso al più presto lo yoma.
Semiramide cercò di scusarsi e tentò di aiutare Cerezya a rialzarsi prendendola sotto braccio. tutta via l'azione risultò vana. Cerezya dovette concentrarsi per curare le proprie ferite. Appena il processo di guarigione fu completo, entrambe tornarono a casa del sindaco per la ricompensa.
Il guadagno fu una grossa sacca di denaro, che con orgoglio le guerriere erano più che contente di ricevere dopo tutta la fatica fatta.
Semiramide decide di abbracciare per l'ultima volta Jerry prima di salutarlo.
Cerezya ripensando al proprio passato avvertiva che Jerry non avrebbe avuto vita facile. Si domandò se mai un giorno lo avesse rivisto.
Improvvisamente provò a proporre a Semiramide di portarlo con loro per portarlo in un'altro villaggio. L'atmosfera per una tale domande si fece imbarazzante che irritò particolarmente Cerezya. A rovinare ulteriormente le cose fu l'arrivo di quel nulla facente di Peter arraffando la grana intimando che la ricompensa doveva sempre essere un' uomo in nero a riscuoterla. Cerezya e Semiramide, dichiararono subito il loro disappunto richiedendo che per il lavoro svolto dovevano obbligatoriamente meritare un compenso personale. Senza però attendere risposta, decisero di rientrare ormai svolto il proprio lavoro. Prima di uscire Cerezya cercò di dire al sindaco che se voleva bene a Jerry lo adottasse come figlio suo. Ma qualcuno aveva già portato via il bambino.
Durante il viaggio di ritorno, la guerriera ammise che come sua prima missione non era stata in grado neppure di usare la spada e si promise di usarla nella prossima.
Assaporò gli ultimi istanti di aria pulita prima di ritornare al'organizzazione che disprezzava profondamente, pronta per il prossimo incarico.
Missione conclusa.

Punti ESP+
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26-01-2013, 02:10 AM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 01-02-2014 12:50 PM da Kelsier.)
Messaggio: #3
Scheda di Cerezya [Nemas]
Capitolo 2: cacciatrice e novellina

Cerezya aveva appena svolto la sua prima missione per diventare una guerriera.
L'esito tutta via era stato al quanto deludente, non permettendole di testare appieno le sue capacità.
A ritorno dall'organizzazione le fu assegnato il grado 42, una cifra molto inferiore, ma Cerezya decise di non lamentarsi considerando che almeno il grado non era il più basso.
La guerriera sentendosi comunque delusa per non avere fatto di più, decise di misurarsi nell'arena esterna dell'organizzazione.
Inviò la sua richiesta a qualsiasi guerriera che desiderosa di misurarsi con lei.
Ad accettare la sua sfida fu una guerriera di nome Angela che si presento come la numero 22.
Per Cerezya fu una sorpresa, perché non si sarebbe aspettata che una guerriera di livello così alto accettasse la sua sfida.
Ma oltre alla sorpresa, la guerriera sentì anche una punta di delusione.
Cerezya comprese che provare ad avere la vittoria contro di lei sarebbe stato quasi impossibile e che lo scontro non sarebbe durato allungo. I loro livelli erano troppo diversi.
Decise comunque di non rendere la vittoria facile ad Angela.
Osservando che il campo di battaglia contava poca visibilità, dovuto alle grosse nubi di polvere tirate su dal vento, Cerezya decise di dare ad Angela il turno di attaccare per prima non sentendosi sicura di iniziare.
Angela non se lo fece ripetere e iniziò lo scontro.
Cerezya rimase ferma al suo posto. Liberando buona parte dello yoki che riusciva a controllare si preparò ad affrontarla.
Angela aveva roteato intorno a lei per poi colpirla direttamente.
Grazie a buona parte dello yoki che Cerezya aveva utilizzato nella difesa, riuscì a resistere al colpo diretto di Angela anche se per l'urto iniziale costrinse Cerezya a indietreggiare di un passo.
La cosa impressionò Cerezya, soprattutto perché Angela era riuscita a metterla già  in difficoltà  liberando solo una piccola parte del proprio yoki.
Cercando di contrattaccare, Cerezya provò a combatterla in un duello di resistenza, facendo forza con la sua spada contro di lei.
Angela invece con una sorprendente agilità , scampo a quel duello di forza arrivandole di spalle colpendola infine alla schiena.
Cerezya con il colpo ricevuto fini in ginocchio, tutta via nonostante il dolore non voleva darsi per vinta e cercò di colpire Angela contemporaneamente con un calcio poi usare la spada.
L'avversaria tutta via anche questa volta riuscì ad evitare il suo attacco e prendendola di nuovo alle spalle la colpi alla clavicola frantumandola.
Cerezya lanciò un urlo di dolore atroce. Comprendendo di essere ormai con le spalle al muro si dichiarò sconfitta.
Nonostante tutto non poté fare a meno di ammirare il potere che Angela aveva manifestato.

Spinta dalla curiosità  uscendo temporaneamente dal suo stato di introversa domandò quante missioni e yoma avesse ucciso per ottenere tanta forza.
Angela tutta via le rispose che questo era irrilevante. Ma ciò che dovevi fare realmente era di dedicarti a ciò in cui credi e che ritieni importante.
Era la prima volta che un'altra mezza demone come lei le rivolgesse simili parole.
Questo discorso lasciò spaesata Cerezya.
Dedicarti in ciò in cui credi?
Era un discorso troppo confuso e complicato per la mentalità instabile di Cerezya.

Lei aveva deciso di diventare Claymore solo per sopravvivere, questa era stata la sua ultima volontà  di umana.
La seconda cosa che voleva era come potere ottenere nuova forza per svolgere le proprie missioni.
Che ora una Claymore le parlasse di combattere per qualcos’altro oltre agli scopi dati dall'organizzazione fu come aprire una via che fino a quel momento nelle strade di Cerezya era stata tenuta nascosta.
Cerezya aveva deciso dunque di provare a cercare questa strada qualunque essa sia, ma non cambiò idea sul fatto che voleva diventare più forte.
Un bel discorso quello che aveva fatto Angela, ma sicuramente lei, per avere trovato la sua strada, prima si deve essere sicuramente allenata, o forse deve essere sopravvissuta a tantissime cacce.
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04-02-2013, 05:33 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 01-02-2014 12:51 PM da Kelsier.)
Messaggio: #4
Scheda di Cerezya [Nemas]
Capitolo 3: squilibri notturni! (DORMITORIO DELLE GUERRIERE)

Sdraiata nel letto sudicio della propria camera, Cerezya non riusciva a prendere sonno.
Fissando il vuoto ripensava agli ultimi avvenimenti accaduti nell'arena contro Angela.
Il filo dei suoi pensieri venne interrotto da dei rumori non poco distanti da dove la sua camera era situata.
Presa dalla curiosità, decise di uscire fuori e indagare. Gli spazi chiusi, i corridoio stretti di quei cunicoli metteva parecchio in apprensione lo stato d'animo di Cerezya.
Il rumore la portò davanti ad una delle tante porte di appartenenza alle sue compagne.
Cerezya nonostante la profonda ansia bussò alla porta.
Ad aprirle fu una sua compagna che si presentò poco dopo col nome Morgana.
Morgana ammise che aveva fatto tutto quel rumore solo perché venisse qualcuno con cui parlare.
Cerezya all'inizio seppur imbarazzata cercò di presentarsi, domandando a Morgana se era una forte guerriera.
Morgana si mostrò subito una dalla parlantina facile presentandosi come la guerriera numero 45.
Cerezya non fece commenti al riguardo. Lei era la numero 42 quindi la differenza di forza tra loro sicuramente non era questo gran che. Probabilmente dovevano essere entrate nell'organizzazione nello stesso periodo.
Morgana ebbe difficoltà  all'inizio a pronunciare bene il nome di Cerezya perché come lei stessa aveva ammesso faceva fatica a ricordare i nomi altrui. Cerezya ancora presa per il discorso che Angela la N.22 le aveva fatto nell'arena, domandò a Morgana se sapesse cosa volesse dire tutto questo; quale era l'altra strada che uno può percorrere nell'organizzazione.
Morgana le parlò che ognuno ha una strada da seguire, scegliere da soli cosa fare. Tutta via lo stato mentalmente instabile di Cerezya le impedì di comprendere appieno quelle parole. Ma una cosa che aveva detto morgana era vero; imparare a conoscere se stessi sul campo di battaglia.
Poco prima di congedarsi, Cerezya ammise che nonostante tutto, non era stato male poter conversare con qualcuno. Anche Morgana ne fu soddisfatta. Sul punto di uscire dalla porta, Cerezya avverti qualcosa, anche se per un breve momento.
Cerezya domandò a Morgana cosa potesse essere. Lei semplicemente le rispose che potevano essere altre guerriere impegnate in una missione.
Ritornata nella propria stanza, Cerezya si preparò per la prossima missione.
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16-07-2013, 11:31 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 01-02-2014 12:52 PM da Kelsier.)
Messaggio: #5
Scheda di Cerezya [Nemas]
Capitolo 4: Il volto del male.



Cerezya fu svegliata in piena notte da un'accolita dell'organizzazione.
Passando per i corridoi spettrali, venne infine portata davanti al portone di ingresso.
Ad attenderla c'era Duncan; Era quello che l'aveva assistita nel combattimento contro Angela.
La missione sta volta consisteva di dirigersi a ovest, per andare nelle terre centrali di Tolsa.
Li il villaggio di Branwell aveva spedito una richiesta di soccorso. Ultimamente nel villaggio era stato contato un alto numero di vittime.
Duncan disse che poteva trattarsi più di uno yoma a commettere gli omicidi, ma dato che non sapevano il numero, per precauzione decisero di inviare 2 guerriere.
Prima di congedarle, Duncan disse che Akale avrebbe diretto la missione come capo squadra.
Cerezya poté tirare un sospiro di sollievo, sapendo di allontanarsi per 12 giorni dall'organizzazione.
A meta del loro tragitto, giunte nelle terre del centro, le guerriere decisero di fermarsi vicino ad un piccolo corso d'acqua per dissetarsi.
Durante quella piccola sosta le due guerriere si presentarono l'un l'altra;
Con sorpresa di Cerezya, Akale era stata assegnata al grado 32 e lei aveva svolto solo una missione in più rispetto a lei.
La guerriera pensò chela sua compagna doveva essere dotata di una sua bravura per essere arrivata così in alto in poco tempo.
Riprendendo il tragitto giunsero infine alle porte di Branwell.
Entrate infine dentro il villaggio vennero accolte da un gruppo di cittadini.
A farsi largo fra loro fu un ragazzino umano che invitò le guerriere a seguirlo per portarle dal capo villaggio.
Akale e Cerezya vennero guidate fino alla piazza centrale alla casa del sindaco.
Il sindaco era un uomo corpulento di nome Rudolf.
Il capo villaggio le invitò a mangiare insieme a loro.
Cerezya nel primo momento ne rimase stupita, un umano che invitava al suo stesso tavolo una Claymore non si era mai visto. In un primo momento, la guerriera fu sospettosa ma alla fine abbondò le incertezze e si accomodo insieme alla compagna a tavola anche se Akale aveva affermato che non avevano bisogno di mangiare.
Cerezya chiese che le fosse offerto di bere qualcosa di diverso dall'acqua e le venne dato un succo di spremuta d'arancia, che bevve molto volentieri.
subito dopo venne chiesto di parlare dei fatti che sono accaduti al villaggio:
Il primo omicidio avvenne 4 settimane fa. Ad essere ucciso fu un forestiero che si era fermato temporaneamente al villaggio per riposare prima di proseguire.
Branwell non era mai stato attaccato da uno yoma prima, quindi il villaggio ne fu particolarmente scosso.
Il corpo venne cremato cercando di dimenticare l'accaduto.
Dopo 2 settimane avvenne un altro omicidio e vennero uccisi 2 anziani.
Dopo quell'avvenimento Rudolf preso dal panico inviò una richiesta di soccorso a Staph.
Una settimana dopo l'invio della richiesta, vennero trucidati tre fratelli che gestivano una locanda del paese.
Subito dopo quattro giorni prima che Cerezya ed Akale giunsero al villaggio, vennero uccisi
Il mugnaio e la sua famiglia.
Per iniziare subito la missione Akale chiese di essere scortata nel posto dove erano stati deposti gli ultimi corpi prima di essere cremati.
Cerezya domandò se le vittime si conoscessero in qualche modo fra loro.
Ma Rudolf liquido la domanda dicendo che tutti in paese si conoscono un po' fra di loro.
il capo villaggio scortò le due guerriere ad un vecchio magazzino dove erano stati deposti i corpi.
Esaminando i cadaveri, la cosa che confuse maggior mente Cerezya era il fatto che le ferite non era
fatte da artigli o denti come di solito farebbe uno yoma. Il taglio era lungo e liscio, come se qualcuno avesse usato un coltello.
Forse lo yoma aveva voluto usare un' attrezzo per non lasciare tracce, ma uno yoma di solito non era così scaltro. Non venne trovato altro infine, a parte uno strano odore che emanavano, ma non era chiaro a chi appartenesse.
Le due guerriere decisero di visitare la scena del delitto per vedere se forse l’avrebbero trovato qualche indizio chiedendo a Rupert di portarle là..
In quel momento il silenzio fu interrotto da un vecchio strampalato di nome Karl.
Rupert avvertì subito che Karl nonostante sia pazzo era innocuo.
Cerezya provò ad avvertire una possibile aura provenire dal vecchietto, ma non percepì niente.
Rudolf scortò le guerriere a casa del mugnaio dove era avvenuto l'ultimo omicidio.
Giunte sul posto, indagando sul posto Akale trovò delle orme insolite che accerchiavano i letti.
Indagando più affondo sembrò che provenissero dalla finestra dell'altra stanza.
Fuori dalla finestra sotto di essa, i era una pila di legna che poteva essere stata usata come una sorta di rampa.
Uscite fuori esaminando la catasta di legno, le guerriere trovarono un pezzo di cuoio nascosto nella legnaia che emanava lo stesso odore ritrovato nel magazzino.
Le impronte trovate di sopra continuavano nel terreno fino ad arrivare al fiume.
Cerezya domandò se nel fiume venivano usate delle barche per il trasporto delle merci. Rudolf affermò che c'erano 5 strutture che venivano usate per la pesca e il trasporto merci.
Quella più vicina appartenevano ai taglia legna. Forse le guerriere avrebbero trovato il loro obiettivo.
Giunte davanti alla legnaia, indagando l'interno, vennero trovate le giubbe dei boscaioli che emanavo lo stesso odore trovato in precedenza.
In quel momento giunse la barca dei boscaioli che attraccò poco lontano a dove si trovavano le due guerriere.
Cerezya decise di andare ad indagare.
A presentarsi a lei fu il capo dei taglia legna, un uomo grosso di nome Rupert.
Cerezya avverti distintamente l'odore che lei ed Akale avevano sentito nella maggior parte dei luoghi che avevano visitato. Tutta via non vi era traccia di alcuna aura yoki.
Nonostante avessero esaminato le giubbe dei boscaioli, avessero fatto ogni domanda possibile, Rupert e i suoi compagini, alla fine si rivelarono innocenti.
In quel momento irruppe Karl affermando che le giubbe che indossavano boscaioli erano nuove e gli sarebbe piaciuto averne una anche lui.
Rupert spiegò che le avevano prese da poco al vecchio emporio di Adolf perché quelle vecchie ormai erano troppo consumate.
Intuendo una possibile traccia, le guerriere andarono al vecchio emporio situato vicino al fiume.
Rupert durante il tragitto spiegò che Adolf non era tipo molto aperto, e che preferiva stare per i propri affari. Questo non fece che aumentare i sospetti sul fatto che l'obiettivo poteva essere ormai vicino.
Entrando, l'emporio, si mostrò completamente spoglio, a parte il bancone e dietro di esso la porta che mandava alla stanza successiva.
Subito dopo essere entrate, le guerriere sentirono il forte odore che avevano sentito nelle scene dei delitti permeare tutta la stanza. Poco tempo dopo la porta dietro al banco si apri e ne usci fuori Adolf: l'uomo portava un grembiule sporco e un coltello in mano.
Akale mostrò il pezzo di stoffa ad Adolf spiegando che era stato ritrovato sulla scena del delitto, aggiungendo che lo stesso odore proveniva anche da tutta la stanza.
Ma più di tutto dalla stanza sul retro.
In un primo momento Adolf sembrò sul punto di ribattere, poi con un sorriso folle ammette di essere lui il responsabile e si da alla fuga.
Cerezya scattò all'inseguimento. Adolf si chiuse la porta alle spalle chiudendola a chiave. Cerezya fu costretta a liberare il proprio yoki per riuscire a sfondarla.
In quel momento avverti odore di fumo e comprese che Adolf voleva bruciare l'emporio.
sfondata la porta, la guerriera fu invasa dal fumo.
Il laboratorio di Adolf era in fiamme. Akale nonostante il fuoco, vi si buttò dentro cercando di raggiungere l'uscita di sicurezza inseguendo Adolf.
Cerezya decise di non seguirla pensando che sarebbe bastata una di loro per catturarlo.
Rudolf era improvvisamente scomparso e Cerezya usci dall'entrata di sicurezza, per andare a cercarlo.
Guardandosi attorno non vi trovò traccia. Facendo il giro della casa notò da lontano Akale impegnata a seguire Adolf.
Intenta a seguire il resto degli avvenimenti, Cerezya li segui fino a raggiungere la sponda del fiume.
Akale era ormai sul punto di prendere Adolf, ma questi tutt'altro che arrendersi si butto in acqua
cercando di seminarla.
Akale scaraventò la sua spada facendola arrivare nell'altra sponda, per non avere un peso eccessivo per inseguire Adolf e si butto in acqua anche lei.
Adolf reagì afferrandola con l'intento di affogarla. Tutta non sapeva quando forte poteva essere una mezzo demone. Akale si liberò facilmente dalla sua presa e se lo trascinò a riva.
In quel momento ricomparve Ruper seguito da Rudolf che presero in custodia Adolf.
Sarebbe stato giudicato da una corte di umani dato che non si trattava di uno yoma.
Prima di andarsene Cerezya disse che dato che non si trattava di uno yoma, Rudolf e il suo villaggio non avrebbero dovuto pagare niente.
Cerezya e Akale si ritirano e fanno ritorno a Staph annunciando che la missione era stata compiuta.
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20-09-2013, 02:14 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 01-02-2014 12:54 PM da Kelsier.)
Messaggio: #6
Scheda di Cerezya [Nemas]
Capitolo 5: sessione di allenamento con Akale.


Cerezya era rimasta delusa nell'ultima missione, non avendo potuto battersi contro uno yoma, dato che non ce n'erano.
Decise così di tornare nell'arena esterna per potersi sgranchire e testare le sue abilità.
A proporsi come avversaria di allenamento, si presentò Akale, la compagna con cui aveva fatto copia nella sua ultima missione.
Cerezya tutta via era scocciata di avere lei come avversaria di allenamento.
Non che c'e l'avesse con lei per qualcosa che le aveva fatto.
Ma Akale nella precedente missione era stata la capo squadra. Ovviamente questo voleva dire che doveva essere più forte di lei.
Cerezya ricordava ancora lo scontro in allenamento che aveva avuto poco tempo fa con quella numero 22 : Angela!
Il numero 22 non è che fosse tra i più alti ora che ci pensava.
E quando Cerezya pensava ai più alti, intendeva al massimo tra le prime dieci o addirittura le prime cinque.
Ciò nonostante, Angela aveva dimostrato di esserle tremendamente superiore.
Questo è quello che le dava fastidio! Akale non è che fosse di parecchi livelli più alti del suo. Tutta via, pensare che fosse già  più forte di lei, stava a significare sotto il punto di vista di Cerezya, che anche questa volta molto probabilmente avrebbe perso.
Cerezya scacciando quel pensiero si ripeteva nella testa che sta volta sarebbe stata lei a vincere.
Entrando nell'arena, rimase sorpresa per il bel tempo che c'era e soprattutto l'arena era perfettamente in buone condizioni.
Portandosi la spada in avanti si preparò al combattimento. Osservando il proprio riflesso sulla spada, A Cerezya venne in mente un idea interessante e si chiese se avesse funzionato.
Dato che non aveva intenzione di fare la prima mossa fu Akale a farla.
Scattando in avanti la sua avversaria la colpi direttamente al petto. Cerezya era riuscita a parare il colpo.
Decisa, la guerriera si preparò a reagire. Liberando il proprio yoki, Cerezya spinse con la forza la sua spada contro quella di Akale.
Il suo obiettivo era di piegare la schiena dell'avversaria leggermente per poi scostare bruscamente la sua spada da quella di Akale per poi riavventarsi contro con una dose maggiore di yoki. Prendendo in eventualità  che Akele potesse schivare in qualche modo le sue ultime mosse, avrebbe interrotto il proprio attacco tornando sulla difesa.
Infatti Akale era riuscita a schivare il colpo e Cerezya fu costretta ed interrompere l'attacco.
La situazione era di nuovo in pareggio.
Akale non si fece aspettare e decise di ripetere l'attacco.
Cerezya sta volta decisa di attuare l'idea che le era venuta in mente prima.
Facendo degli scatti indietro, cercando di prendere più distanza possibile da Akale, si assicurò di trovarsi in una zona soleggiata dell'arena. Portandosi la spada di lato si servi della lama piatta per cercare di riflettere i raggi del sole con l'intento di accecare Akale servendosi poi di quel istante di distrazione per attaccarla.
La strategia riuscì! Cerezya riesce a contrattaccare facendo finire a terra l'avversaria.
Akale cercò di fare una capriola in avanti per avere una buona posizione per rialzarsi.
Cerezya le si avventò contro il più rapidamente possibile liberando una dose maggiore di yoki, colpendola al fianco sinistro prima che questa avesse il tempo di reagire.
Il colpo ricevuto incrinò alcune costole di Akake che si ritrovo di nuovo a terra.
Ma nonostante il colpo ricevuto, non sembrava intenzionata a rinunciare lo scontro.
Cerezya si preparò con la spada in attesa di una mossa dell'avversaria.
Tutta via, Akale buttò a terra la spada annunciando la sua sconfitta.
Ritirandosi nei suoi alloggi, Cerezya non poté nascondere la sua soddisfazione nel avere combattuto e vinto contro Akale.
La sua prima vittoria dopo tanto tempo.
A renderla pensierosa però era il fatto di aver ricorso a buona parte dei suoi poteri! Questo le fa pensare ad un modo per come poter diventare più forte senza ricorrere sempre a cosi tante energie.
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11-05-2014, 04:52 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 11-05-2014 04:53 PM da Nemas.)
Messaggio: #7
RE: [In Attesa] Scheda di Cerezya (Nemas)
Capitolo 6: The Horde



Conclusi da poco gli allenamenti contro Akale uscendone infine vittoriosa, Cerezya fu incaricata di una nuova missione.
L'incarico era di raggiungere nelle terre del Sud il villaggio Wortham. Gli uomini in nero avevano detto che un mese fa, gli uomini del posto avevano mandato una richiesta di soccorso. Due guerriere erano state mandate subito dopo la richiesta di soccorso: Claire la numero 39 e Thalia la numero 41. Delle guerriere non si erano più avute notizie, quindi gli uomini in nero decisero di inviare una nuova squadra composta da più membri.
Numero 31, Cerezya, numero 32, Semiramide, numero 37, Dayna, numero 40, Medea e numero 47, Kim.
Con sorpresa Cerezya fu incaricata caposquadra. La guerriera fu pervasa da sentimenti contrastanti. Si sentiva in parte onorata, ma dall'altra sentiva il peso della responsabilità, per questo preferiva agire da sola.
Ma gli ordini erano ordini, non poteva rifiutare. Il viaggio sarebbe durato circa tredici giorni. Quindi senza perdere tempo ordino la squadra di mettersi in marcia.
Durante il tragitto, Cerezya e le sue compagne cercarono di conoscersi meglio. Tutta via ognuna se ne sta per le sue parlando di rado senza approfondire un argomento più del dovuto.
Il gruppo delle Claymore giunse infine ad un bivio! Una strada portava direttamente al villaggio. La più spaziosa ma anche la più visibile. L'altra invece era ripida e portava per i boschi su per la collina. In lontananza di poteva vedere un edificio spuntare fra gli alberi. Nonostante alcune opinioni divergenti quasi tutto il gruppo ritiene che la strada per il bosco possa essere la più sicura, tutta via la decisione definitiva spettava alla caposquadra. Cerezya decide infine di andare per la via collinare. giunte infine in cima, si scopre che quell'edificio che si intravedeva in lontananza era una piccola cappella, costruita vicino al cimitero di Wortham.
Nelle vicinanze il gruppo individua infine il corpo di una guerriera. Il corpo in decomposizione è ormai irriconoscibile ma Dayna riconosce dal simbolo che si tratta di Thalia. Dell'altra guerriera Claire non vi sono tracce.
Trovando una buca appena scavata Cerezya decide di deporvi Thalia prima di continuare. La caposquadra chiede se una dell'gruppo sapesse qualcosa di chiesa. Ma tutte negano. Nessuna sapeva niente. Con sorpresa di Cerezya, Kim pianse per la morte di Thalia. Il gruppo infine si rimette in viaggio arrivando infine hai piedi di Wortham.
Al primo sguardo, le guerriere notarono subito che qualcosa non andava.
Le porte del villaggio erano aperte, le case erano fatiscenti. Scie di sangue partivano per le entrate degli edifici per poi congiungersi tutti in un unica striscia. Kim in quel momento avverti delle fonti di yoki provenire dalla piazza.
Cerezya non si stupì, sapeva già di suo di essere scarsa nella percezione. Kim contò che c'erano circa otto yoki possibili nella piazza centrale. La caposquadra decise di agire con cautela. Con circospezione il gruppo raggiunse infine la piazza centrale. E lo spettacolo a cui assistettero  fu raccapricciante.  Al centro della piazza cera una gigantesca pila di cadaveri, praticamente tutti gli abitanti erano stati ammassati lì. Gli yoma però non erano concentrati sulla pila ma tutti davano le spalle alle guerriere, intenti  a cercare di aprire una botola di ferro.
Il vantaggio dell'attacco a sorpresa giocava a loro favore e Cerezya non voleva perdere una simile occasione.
In quel momento Semiramide diede segni di squilibrio mentale e la caposquadra fu costretta a farla tacere con un pugno. Ma fu troppo tardi, gli yoma percepirono lo yoki di Semiramide e il piano per l'imboscata fallì. Iniziò così il contrattacco. Kim avvertì in quel momento che altri quattro yoki in direzione sud-ovest si stavano avvicinando alla piazza. Cerezya decise di attaccare al più presto per evitare che il gruppo degli yoma si rafforzasse.
Dayna e Semiramide sotto ordine di Cerezya uscirono allo scoperto e attaccarono per prime per poi essere soccorse subito dopo da Cerezya, kim e Medea. Dayna venne attaccata contemporaneamente da tre yome finendo per subire ferite gravi. Grazie all'aiuto tempestivo di Kim riesce a salvarsi per un soffio. Cerezya in quel momento si butto contro lo yoma che sembrava stesse dando difficoltà a Medea. Tutta via questo le fa scoprire la schiena e uno yoma che le da le spalle ne aprofitta per attaccarla. Dayna si liberà in quel momento della presa di Kim e si mette in mezzo fra lo yoma e la caposquadra salvandola dai colpi del demone. Cerezya rimane scioccata nel vedere quello che è successo a Dayna e si fionda sullo yoma che la colpita uccidendolo. Kim avverte in quel momento la caposquadra che altri sette yoma erano in avvicinamento. Senza perdersi d'anime cercando di resistere Cerezya ordina di rimanere unite. La situazione tutta via si sempre più grave. A complicare le cose, come aveva detto poco prima Semiramide, un secondo gruppo di yoma irruppe nella piazza peggiorando la situazione. Nonostante le guerriere riuscirono a sbaragliarne infine la maggior parte, Medea e Semiramide vengono ferite gravemente. Cerezya ordina a Kim di aiutare Medea a proteggerla mentre questa si rigenera. Kim riesce a tenere gli yoma lontani riuscendo infine a lasciare curare Medea. Tutta via qualcosa non  funzione come dovrebbe. Infatti lo yoki di Medea non si calma. Al contrario si ingigantisce sempre di più diventando instabile. Persino Cerezya non molto portata nella percezione lo avverte. Capisce subito il pericolo, urlando alla sua compagna di resistere. Kim riesce ad abbattere il suo nemico per poi essere colpita alle spalle da uno degli yoma alati. Semiramide in preda alla furia si avventa sul demone uccidendolo. Alla fine gli yoma rimanenti sono solo due (quelli dotati di ali) che tengono impegnate Semiramide e Cerezya le uniche guerriere ancora in piedi. impendo così alle guerriere di soccorrere  Medea che ha perso il controllo del suo yoki. Semiramide riesce infine ad abbattere lo yoma lasciandone solo uno che Cerezya non riesce a colpire perché troppo distante. In quel momento un'esplosione di yoki eruppe da Medea. Improvvisamente il suo aspetto mutò: la sua pelle divenne marrone, le gambe divennero zoccoli caprini e dalla schiena le spuntarono otte zampe artigliate come quelle di un ragno mostruoso. Cerezya rimane scioccata a tale spettacolo. In u primo momento di confusione l'istinto la spinge ad attaccare Medea. Raccogliendo il cadavere di uno yoma lo butta addosso a Medea per coglierla di sorpresa e colpirla mirando al suo collo. Gli artigli di medea agiscono per istinto e in un lampo riducono a brandelli il cadavere del demone. Cereya interrompe tempestivamente l'attacco. Cerezya prova a chiamare Medea, ma questa scappa via in direzione sud ovest. lo yoma che era rimasto assistendo alla trasformazione di Medea batte il ritirata terrorizzato. Cerezya attacca subito Semiramide ritenendola responsabile di tutto. Senza perdere altro tempo si dirige subito verso Dayna cercando di soccorrerla domandandogli il perché l'avesse aiutata. Le ferite di Dayna tutta via sono troppo gravi e alla guerriera rimane poco da vivere. Dayna risponde a Cerezya che era il dovere di una guerriera proteggere e difendere la caposquadra. detto queste ultime parole Dayna spira. Cereyza piange per la prima volta disperata alla morte di una sua compagna. Prima di seppellire le sue compagne Cerezya decide di vedere perché gli yoma si ostinassero prima a cercare di entrare nella botola di ferro. In quel momento la botola si aprì lasciandone uscire un ragazzo umano sui diciassette anni. Il ragazzino si presentò col nome di Adam. Egli spiegò che fu Claire a salvarlo dalla strage prima di morire.  Scoperto infine il mistero Adam aiuta a seppellire Claire insieme alle altre compagne su nel cimitero di Wortham dove prima avevano seppellito Thalia. Cerezya e Semiramide accompagnano infine Adam al villaggio più vicino per poi rientrare all'organizzazione. Cerezya fa rapporto a Duncan, che la rimprovera sia per avere fallito la missione che per la morte delle compagne. L'uomo in nero spiega infine che quello che è successa a Medea è il risveglio; quando
una Claymore supera il limite si trasforma in un mostro più pericoloso e potente di qualsiasi yoma.
Duncan congeda infine le guerriere rimaste che si ritirano nei propri alloggi.
Nonostante le apparenze, Cerezya ha subito dei terribili shock e disturbi mentali per la perdita delle compagne e sul segreto dei risvegliati.



MISSIONE CONCLUSA.

PUNTI ESP +

BONUS PUNTI 20PE, SEGRETO SBLOCCATO: L'ULTIMO DEI MOHICANI

[Immagine: 6s3o44u1imrz.jpg]



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30-05-2014, 01:18 AM
Messaggio: #8
RE: [In Attesa] Scheda di Cerezya (Nemas)
Capitolo 7: Cerezya vs Aracne -allenamento arena esterna.



Nella sua precedente missione, a Cerezya gli era stata assegnata una squadra di compagne per la prima volta.
Insieme al suo gruppo si erano dirette in un villaggio che si scopri essere un nido di yoma.
Il risultato finale fu; che due morirono e una si risveglio. Non sopportando il peso dell'accaduto decide di andare all'arena esterna alla ricerca di un'avversaria per riscaldarsi un po' i muscoli.
Improvvisamente al posto di una sua compagna comparve l'uomo in nero kelsier.
Disse che Duncan gli aveva parlato di lei e decise di farle combattere contro un'avversaria particolare; Aracne.
Sentendo quel nome Cerezya ne rimane sconvolta.
L'avversaria che avrebbe affrontato sarebbe stata la numero 4 dell'organizzazione.
L'aspetto che aveva Aracne appena entrata nell'arena era di una guerriera piuttosto bassa, e completamente piatta.
Cerezya tutta via non la sottovaluta percependo di avere davanti a se una forza molto più grande nella sua, che avrebbe potuto schiacciarla in qualsiasi momento.
la numero 27 fu presa inizialmente dal panico e dallo sgomento. Comprendendo fin da subito di non avere nessuna possibilità di fronteggiarla. Cerezya decide comunque di affrontarla per comprendere quale è il vero potere di una fra le prime cinque guerriere.
Aracne fin dall'inizio da segni  comportamentali al quanto strani, ridendo e scherzando sempre. Rimane particolarmente colpita dalle forme di Cerezya, facendo intuire di essere forse invidiosa di quelle guerriere che hanno un fisico prosperoso. 
Dopo le presentazioni, la numero 27, invece di buttarsi contro l'avversaria, decide di allontanarsi nascondendosi nel buio.
Aracne scambiando la sua azione come un gioco, scatta verso Cerezya ad altissima velocità, sfuggendo hai suoi sensi superandola. Arcne la molestò strizzandole il seno sinistro per poi scomparire di nuovo agli occhi di Cerezya.
La guerriera numero 4 riuscì a fare tutto questo senza usare un briciolo di yoki.
Cerezya decide di cambiare tattica provando ad eseguire delle finte per provare a coglierla di sorpresa, ma Aracne ancora una volta sfugge al combattimento grazie alla sua velocità. Cereyza tenta infine di provare ad attirare la sua attenzione sfruttando la psicologia. Ma nemmeno questo pareva funzionare.
Cerezya decise infine di affrontare direttamente Aracne usando il massimo delle proprie forze.
Liberando una enorme dose di yoki la guerriera n. 27 attaccò.
Aracne si arrabbiò infine per il fatto che tutto quello che diceva non corrispondeva a ciò che voleva.
Estraendo una delle torce dal terreno la scaglio contro Cerezya che riuscì a pararla.
Sfruttando quell'attimo di distrazione Aracne butta a terra Cerezya bloccandola con la spada.
Ridendo come una pazza domandò a Kelsier se poteva tagliare il petto a Cerezya per prendersele.
L'uomo in nero la incita a lasciare stare Cerezya.
Dopo essersi rialzata, l'uomo in nero dice a Cerezya di essere triste per quello che è successo alle sue compagne nella sua precedente missione. Avvertendola che presto, sarebbe stata assegnata ad una nuova missione, come ruolo da capitano. Cerezya è riluttante all'idea e preferirebbe negare. Ma dato che è un ordine di un uomo in nero non ha scelta.
Prima di congedarsi Cerezya si augura di non incontrare più Aracne, comprendendo che si tratta di una guerriera delle prime cinque completamente pazza e psicopatica, augurandosi di non incontrarla mai più. 

Punti esp  +

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